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[Phoebe]

"Buongiorno, tia! vegliati, voio fae l'albeo!" una vocina proveniente dall'oltretomba mi fa svegliare di soprassalto, apro un occhio ancora in gran parte assonnata mi giro da una parte all'altra e trovo mia nipote a saltare sul letto: la solita peste in pigiama bianco con i gattini blu.

Successivamente realizzo di essere a letto, non so ancora come ci sia finita: forse mio fratello.

Un secondo appena, se pure e ricordo tutto: mi sono addormentata sulla sua spalla e allora lui se ne è accorto e mi ha portato su. Stavamo guardando le foto di quell'ultimo viaggio di Colin and family sul Lago di Braies. Sono passate non appena due settimane da quando erano partiti facendo ritorno nella nostra amata italia dopo tanto tempo di lontananza, soprattutto mia e ancora tutt'ora al sol pensiero che continua ancora adesso da ieri a bussare alla porta del mio cuore ricordando i giorni che furono nella mia terra natale che era appunto lei.

Chissà mai se un giorno tornerò, Torino era la mia città ma se non sarà lì spero comunque di potermi godere nuovamente prima o poi qualsiasi punto di quello stivale che ho da sempre desiderato, sono una sfegatata per quel tipo di calzature ma quello è decisamente il migliore e l'unico che il destino mi abbia riserbato senza pagare nemmeno un centesimo di qualsiasi moneta si voglia parlare: per la gente di qui è sottinteso ovviamente quello che per me è invece la lira. oh, scusa: volevo dire l'euro. É che noi lasciammo quel posto prima del 2002 e ancora la nuova circolazione non era entrata in vigore, magari non sarò aggiornata ma si vi lavoro pure quindi sarò venuta sicuramente a conoscenza di simile trasformazione. Pensando a questo verrebbe facile dire che essendo cambiata l'economia sarà cambiato tutto in quell'amabile posto ma non sempre è così o almeno credo e spero di no.

Sbuffo, è ancora presto e vorrei girarmi dall'altro lato per riprendere a dormire essendo ancora stanca e non avendo ancora del tutto recuperato l'energia spesa per lo più il giorno e la sera precedente tra viaggio e prime prove anche se non è che abbiamo fatto e concluso granchè.

Lei insiste e allora non posso fare altro che alzarmi, lo devo.

Mi alzo di soppiatto quasi fossi un fantasma o ancor più uno zombie e i capelli che non stanno mai al loro posto, sembro quasi una deficiente se non lo sono già. Riuscirò mai più ad aggiustarli, uffa: è quello che mi ripeto puntualmente ogni mattina.

Sono già di sotto, tengo per mano mia nipote: beata lei con i codini aggiustati e io non sembro di questa terra o meglio sì selvaggia ma più di quegli animali che vivono nel pascolo dietro questa casa. Anche le cagnette, anche loro sono sicura che sono più ordinate di me. Sbadiglio nel caffè che è appena pronto e mi stiracchio nemmeno fossi una scimmia qualsiasi, lo so: mio fratello direbbe così e mia sorella peggio.

"Dai, tia! Andiamo!" ancora lei che incalza mentre mando giù l'ultimo sorso dalla tazza natalizia passatami poco prima dalla colf "Quetta pallina dove va?" continua mostrandomela.

"Laura, aspetta! Metto la tazza e bagno, sono lì da te e te lo dirò! Ok?" cerco di calmarla, è proprio un terremoto.

"E va bene!" scocciata.

"Buongiorno a tutti!" ripeto qualche istante dopo.

"Oh, finalmente! Sorella Fify!" replica mio fratello come il solito burlone.

"Allora, Laura! Mettila... qui, vedi? É vuoto, non troppo vicino al pan di zenzero se no fai confusione!" spiegò a mia nipote.

"Oh, che bello quetto! Ma è nuovo!" esclama ancora la mocciosa.

"Si, è vero! É nuovo pure per me che solo ora l'ho visto ed è davvero carinissimo, non trovi? L'hunsky con il cappello di Babbo Natale! Magari fosse anche vero, no?" annuisce.

"Ti somiglia, no?" ancora lui il buffone.

Faccio la smorfiosa.

"Ehi, somiglia! Prepariamoci fra mezz'ora c'è la seconda lezione e non stiamo ancora a niente, muoviamoci!" aggiunge mia sorella.
"Cosa? Di nuovo, no! Ragazzi, a dopo!" bofonchio lasciando l'ultima pallina appena presa in un angolo del tavolo del salone.
"Ciao, ragazze! Benvenute alla seconda lezione, ufficialmente la prima..." è lui, com'è che si chiamava? Ah, ecco Jesse... Jesse Thomas... ahia!

Piano, Fify! Alzo il sopracciglio.

"Ehi, ragazza! Tu, laggiù tutto bene?" che figura!
"Si, tutto bene!" bugiarda, alzo il capo.
"Ah, eccoti!" sorride ed è davvero lui: sorriso perlato.

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