4. A casa
(T/n): V-va bene, ti seguo a ruota...Chara.
La ragazza allora si gira ed esce fuori nel vialetto di casa.
Prima di mettere piedi fuori dalla porta ci penso un po' sopra.
Allora, valutiamo la situazione.
Lei è Chara, la ragazza che circa un'ora fa è stata investita e adesso si trova in perfetta forma davanti a me come se niente fosse successo.
Sul mio comodino ho trovato un coltello e io adesso sto girando in giro armato.
Non so se questa è la realtà o se sto sognando.
Quindiiiiiii...mi sembra tutto apposto, possiamo andare.
Esco di casa, iniziamo a camminare per la strada principale.
(T/n): Sicura di stare bene, Chara?
Chara: Certo, perché non dovrei esserlo?
(T/n): Beh, per curiosità, insomma... sei mia amica, volevo solo sapere se stai bene.
Chara: Ehm...ok. E tu invece, come stai?
Allooooora, ho problemi psicologici, un'ora fa ti ho vista morente sull'asfalto, sto girando in giro come un pazzo armato, non riesco a distinguere la realtà dalla fantasia...
(T/n): Sto bene, grazie.
Comunque, riguardo cosa mi devi dare delle spiegazioni?
Chara: Ah si, giusto, le spiegazioni.
Ho notato che non ho più il mio taccuino azzurro che porto sempre con me...l'hai per caso preso tu?
Azz, mi ha scoperto.
(T/n): Ehm...ecco...penso ti manchi il ciondolo a forma di cuore che porti sempre al collo.
Chara: Una ragione in più per pensare che tu abbia anche il mio taccuino.
Ok, sono proprio un cretino.
Rassegnato prendo dalla tasca sinistra dei miei pantaloni taccuino e medaglione e glieli consegno.
Chara: Perché me li avevi presi?
Oh beh, magari perché in quel momento eri incosciente mezza morta sull'asfalto.
(T/n): Scusa, so che non avrei dovuto, ma ero curioso. Volevo sapere che tipi di segreti nasconde una ragazza come te...
Chara: Va bene, accetto la tue scuse, ma per favore non farlo più, intesi?
(T/n): Intesi.
Passiamo di fronte il bar di oggi pomeriggio...tutto nella norma.
Nessun camion per strada, la gente non sembra preoccupata e l'asfalto non è sporco di sangue.
Chara: Forse avrai notato che nella prima pagina del mio taccuino vi è incollata la foto di me con una...capra antropomorfa.
(T/n): C'è anche nel tuo medaglione.
Chara: Già, anche là...
Beh, forse ti ho mentito su mio fratello-
(T/n): È lui Asriel, vero? Tuo fratello non è albino, è solo una "normalissima" capra antropomorfa che capita di vedere tutti i giorni per strada.
Chara: Okok, forse sei arrabbiato perché ti ho mentito...
(T/n): Esatto.
Chara: Ma devi sapere che ti ho detto una bugia per una valida ragione-
(T/n): Sarebbe?
Chara: Beh, ecco...la mia famiglia viene dal sottosuolo. Mia madre, mio padre e mio fratello, loro sono della razza di mostri, quella che tanti anni fa è stata segregata nel Monte Ebott. Ne hai sentito parlare?
(T/n): Si, nella mia famiglia questa storia viene raccontata da generazioni in generazioni. Il mio trisavolo era uno dei maghi che hanno segregato i mostri là dentro.
Chara: Oh cavolo...allora è meglio che i miei familiari non sappiano di te!
(T/n): E perché mai?
Chara: Perché discendi da una delle sette generazioni di quei sette maghi, e se lo sapessero i miei genitori, ti ammazzerebbero! Mio padre, scienziato reale, ti rinchiuderebbe in un laboratorio ad esaminarti, mentre mia madre, capo delle guardie reali, ti ucciderebbe in un solo istante con le sue sfere di fuoco.
Un brivido ti sale lungo la schiena.
Chara: P-però, non è detto che loro lo debbano per forza sapere. Puoi venire a casa mia senza che loro lo sappiano!
(T/n): COOOOOOOOOOSA?! Nonono, io non vado a casa tua, finirei per essere ucciso in meno di un secondo!
Chara: Ma no, dai! Per favore, fidati di meeeee.
Osserviamo la situazione. Se entro a casa sua c'è la possibilità che suo padre mi rinchiuda in un laboratorio, che sua madre mi uccida carbonizzato, che suo fratello mi picchi...però, la ragazza che mi piace mi sta invitando a casa sua...mh...ok, so cosa fare.
(T/n): Ahhhh....e va bene! Verrò a casa tua, ma solo perché me lo stai chiedendo tu!
Chara: Si, grazie!!!
La ragazzina si avvicina velocemente a me e mi bacia sulla guancia.
Divento subito rosso come un peperone, ma non voglio che Chara mi veda così, perciò mi copro mezza faccia con la mia sciarpa.
Cavolo...che sensazione strana! Non sapevo come funzionasse il concetto dell'amore, prima di lei non mi ero innamorato mai di altre ragazze.
Chara: Allora, andiamo? La mia casa è qui dietro l'angolo.
(T/n): V-va bene.
Dopo un minuto silenzioso di camminata arriviamo di fronte la porta di casa sua.
Prima di suonare il campanello mi guarda come se mi volesse dire "Stai attento a quello che fai, potresti finire carbonizzato".
Farò attenzione.
Finalmente si decide a suonare il campanello. Quasi subito viene ad aprire alla porta una capra antropomorfa alta e muscolosa, indossa una maglietta viola e dei pantaloni neri.
Chara: Ei, mamma! Ho portato un amico, si chiama (t/n). Non preoccuparti, non dirà niente sul fatto che voi mostri abitate qui in superficie, vero (t/n)?
(T/n): S-si, non si preoccupi, sarò muto come un pesce.
La donna mi guarda prima con uno sguardo enigmatico, quasi arrabbiato per il fatto che la figlia abbia portato a casa un semplice umano, poi però sembra convincersi e ci lascia entrare dentro.
Stavo per presentarmi per bene, quando ad un certo punto il telefono mi squilla nella tasca del giubbotto. Controllo: mia madre mi sta chiamando. Cavolo, la cena! Me ne ero completamente dimenticato! Pigio il dito sul tasto dell'accetta chiamata e all'istante la voce squillante e arrabbiata di mia madre mi stordisce un orecchio.
Mamma: Ma insomma, (t/n)! Dove sei finito?! Ti avevo detto di tornare prima di cena!
Stavo per chiederle scusa e dirle che sarei arrivato a casa in men che non si dica, ma la madre di Chara mi fa segno di passarle il telefono. Per evitare di cacciarmi nei guai con lei, obbedisco e le do il mio cellulare.
Madre Chara: Pronto, lei è la madre di (t/n)? Buonasera, io sono Toriel, la madre di Chara, l'amica di suo/a figlio/a. Volevo proporle di far fermare (t/n) a cena da noi, così da evitare che egli/lei si faccia chissà quanti isolati correndo.
Alcuni secondi di silenzio, poi Toriel risponde con una fatidico "Va bene, la ringrazio" e riaggancia.
Toriel: Tua madre ha detto che puoi restare a mangiare da noi.
(T/n): Va bene, grazie mille.
Toriel: Figurati. E adesso andate a chiamare Asriel e lavatevi le mani, è quasi pronto.
Circa 15 minuti più tardi eravamo tutti seduti a mangiare.
Chara mi ha raccontato di come coraggiosamente sia riuscita a liberare Asriel, Toriel e suo padre Asgore dal sottosuolo e del fatto che adesso stanno cercando di liberare gli altri mostri, ma senza farsi scoprire dagli umani.
Dopo di ciò iniziammo a parlare del più e del meno.
Arrivate le 22, dico alla famiglia di dovermi congedare.
Chara: No, per favore, non andartene!
Asriel: Ti prego, mi sto divertendo tantissimo con te!
(T/n): Ma ragazzi, lo sapete che non posso tardare!
Toriel: Beh, se vuoi posso chiamare tua madre e chiederle se puoi restare a dormire qua a casa nostra.
Dormire a casa della persona che amo... oh mio dio, sarebbe fantastico! Ma siccome sono stupido...
(T/n): C-cosa? Dormire a casa vostra? N-no, dai, già è tanto che mi avete fatto cenare con voi, ora anche dormire!
Chara: Dai, ti prego! Asriel ti può prestare le cose, tanto portate la stessa misura di vestiti!
Asriel: Si, posso prestarti tutto io!
(T/n): Ehm...beh, i-io...ahhh, eh va bene.
Asriel: Evvaiii!!!
Chara si avvicina a me e per ringraziarmi, come prima, mi da un bacio sulla guancia. Arrossisco nuovamente come un peperone.
Toriel ha chiamato mia madre e le ha chiesto se posso dormire fuori casa: ha accettato.
È quasi l'una di notte, io e Chara siamo ancora svegli, Asriel si è addormentato da poco.
Più parliamo, più Chara sembra disinteressata all'argomento.
(T/n): Ei, hai per caso sonno?
Chara: Si, e anche molto.
(T/n): Beh, allora ti lascio dormire. Dove posso sistemarmi io?
Chara: Qui, nel mio letto.
(T/n): C-cosa, con te? N-no, tu hai bisogno dei tuoi spazi! *dico arrossendo come non mai*
Chara: Ma no, non preoccuparti! Ci entriamo benissimo, basta che ci stringiamo un po'.
(T/n): V-va bene...
Scivolo lentamente sotto le coperte e per non cadere dal letto mi abbraccio a Chara.
È così morbida e calda...
Chara: Buonanotte, (t/n).
(T/n): Buonanotte, Chara.
E ci addormentiamo insieme, nello stesso letto, abbracciati l'uno all'altra, proprio come due innamorati.
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