Capitolo 2
Il potere della terza volta é devastante. Talmente tanto da convincerti a fare qualcosa che ti eri ripromessa assolutamente di fare mai più, tipo andare ad una festa piena di tizi sconosciuti sapendo benissimo che qualcuno finirà per svuotare il suo stomaco sui vestiti.
- Avevi detto che era una festa per pochi intimi - mi lamento seguendo Lola tra la folla di persone.
- Questa é una festa per pochi intimi - ribatte lei confusa.
Questa non é una festa per pochi intimi. Non so quale sia l'idea di intimo di Chase ma per la gente normale non comprende quasi un centinaio di persone che ti occupano la casa. Ho quasi paura di sapere il numero di invitati quando organizza qualcosa di serio.
Lola mi prende a braccetto e mi spinge in avanti, accelerando il passo. - Ascolta, non cominciare con le tue storie e cerca di pensare a divertirti. Te lo già detto che ci sarà anche Kyle Graham?
- Puoi smetterla di ripeterlo, sono già qui. Hai già ottenuto quello che volevi.
E non c'é bisogno di continuare a ricordarmi che Kyle é qui e che non appena mi vedrà, farà di tutto per stare alla larga dalla fotografa balbettante e amica dei volatili. Non so neppure perché m'importa di quello che pensa di me.
Perché ti piace, scocchina.
- Si ma adoro vedere il modo in cui arrossisci ogni volta che pronuncio il suo nome - ribatte con espressione maliziosa prima di allungare il collo per vedere sopra le teste degli altri.
Aggrotto le sopracciglia sorpresa. Non é vero, penso toccandomi la guancia e strofinandola leggermente come se potessi scacciare via ogni possibile traccia di arrossamento.
- Eccoli! - esclama Lola mentre sul suo viso si allarga un grosso sorriso. La presa sul mio braccio si fa ancora più stretta mentre mi trascina facendomi quasi rischiare di inciampare sul tacco dodici. Rompermi una caviglia e diventare l'attrazione della serata non é di certo la mia massima aspirazione.
Perché cavolo ho accettato di venire?
- Ho una sorpresa per voi. Ringraziatemi dopo - annuncia la mora orgogliosa mostrandomi agli altri come se fossi un trofeo e, in meno di un nano secondo, mi ritrovo quattro paia di occhi fissarmi realmente sbalorditi che io sia lì tra di loro.
Seduta al fianco di Nathaniel, Chloe si alza per venire verso di me e avvolgendomi le braccia intorno al collo. - Ehi, Rachel - dice gioiosa vicino al mio orecchio mentre ricambio l'abbraccio.
Anche io sono veramente contenta di vederla dopo quasi tre settimane in cui non ci siamo viste, esattamente dalla notte in lei e Nate si sono riconciliati dopo l'equivoco causato da Nora Garreth. Il giorno dopo Nate le aveva proposto di andare insieme in vacanza, lontano da tutto e da tutti, e lei aveva accettato con entusiasmo.
Credo proprio che quella vacanza le abbia fatto bene: Chloe é abbronzata e decisamente molto felice.
- Come hai fatto a convincerla a venire ad una di queste feste? Non accetta mai quando sono io chiederglielo - domanda a Lola ma non le dà il tempo di rispondere e, senza smettere di guardarmi con occhi luccicanti, prosegue in fretta: - Mi sei mancata. Devo raccontarti così tante cose.
Accidenti. é decisamente euforica. Questo deve essere il potere dell'amore.
- La terza volta é sempre quella buona - risponde Lola buttandosi tra le braccia di Chase che l'accoglie apertamente sul suo grembo. Le stampa un lungo bacio e le sussurra qualcosa all'orecchio che la fa ridacchiare come une ragazzina.
- La terza volta? - domanda Dana confusa avvicinandosi a me e Chloe, fasciata da un sensuale vestitino rosso. Le faccio cenno di lasciare perdere ed abbraccio anche lei. Non é un argomento di cui voglio parlare proprio adesso che due membri dei Criminals sono a portata di orecchio.
- Com'é andato il viaggio? - chiedo alla mia amica cambiando discorso.
Lo sguardo di Chloe si rivolge subito verso Nate, il quale ricambia con il tipico occhiolino alla Nathaniel Adams. Lei ridacchia e si mette una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.
Ma cos'hanno tutti da ridacchiare ultimamente?
- É andato bene - mormora mentre un sorrisino timido e allo stesso tempo complice si allarga sulle sue labbra coperte dal rossetto rosso. Mi abbraccia di nuovo e sbatto le palpebre confusa perché tutto questo affetto non é davvero da lei. Mi fa quasi paura questa nuova versione innamorata persa. - Mi ha chiesto di andare a vivere insieme - sussurra eccitata nel mio orecchio.
Spalanco gli occhi, scostandomi da lei per guardarla bene in viso ed essere sicura che abbia detto esattamente ciò che ho sentito. - Cosa? Davvero?
La mia amica annuisce per poi farmi cenno di fare silenzio. - Non lo sa ancora nessuno. Quando compreremo la casa nuova sarete invitati tutti a cena da Nate, lo annunceremo insieme; solo che non riesco più a tenerlo per me e dovevo dirlo a qualcuno che, sai, non lo spifferasse a chiunque nel giro di tre minuti.
Già, capisco cosa intenda. Lola non è la persona più adatta a cui confidare questo genere di segreti.
- Chloe é..- Wow. -..fantastico. Sono così felice per te - dico altrettanto sottovoce.
Chi l'avrebbe mai detto he Nathaniel Adams avrebbe smesso di cambiare ragazza alla frequenza con cui ci sia cambiano i calzini e che avrebbe trovato l'amore. Anche se non mi stupisce si sia proprio di Chloe la donna che ha preso il suo cuore. La stessa donna che per me è come una sorella, da quando a cinque anni in orfanotrofio mi difendeva da un bambino di nome Josh, il quale non faceva altro che tirarmi i capelli e altri dispetti, e siamo diventate inseparabili.
Ho sempre saputo che qualcuno di generoso, sincero e forte come lei avrebbe trovato la sua felicità dopo tutto ciò che ha passato. Per cui non posso che essere entusiasta quasi quanto lei ora che è così.
- É tutto merito tuo, Rachel. Io non so proprio come farei senza di te - afferma riferendosi a quello che ci siamo dette la sera del concerto all'Arena di tre settimane prima.
- Vi amate, è così evidente e avreste risolto tutto comunque. Io ti ho solo spronata in modo che accadesse prima che poi - replico. - Ehi, la vostra sarà proprio una bella storia da raccontare ai nipoti.
Quante possibilità ci sono che due persone si innamorino grazie ad un contratto, in soli sei mesi?
- Immagino di si - conferma con ilarità prima di rivolgermi un'occhiata complice. - E, beh, a proposito di storie, avrai mai intenzione di parlarmi di quello che succede tra te e Kyle?
Perché tutti non facevano altro che parlarmi di lui?
- Rachel, stai arrossendo. È una cosa seria, quindi - aggiunge soddisfatta. - In queso caso, voglio sapere ogni cosa.
Di nuovo con quella stupida storia del rossore. - Chi ti ha detto di Kyle? - sbuffo imbarazzata evitando il suo sguardo metà inquisitore metà compiaciuto. - È stata Lola, non è vero?
Dovevo immaginare che sfogarmi con lei avrebbe portato a questo.
- Nate. Cioè, è stata Lola ma da Nate ho saputo i dettagli. Kyle ha parlato molto di te.
- Oh? E cosa ha detto? - le chiedo di getto.
Kyle gli ha parlato di me?
Ha forse raccontato del mio ridicolo atteggiamento e ne hanno riso assieme?
- Non dirmelo. Io non voglio saperlo - cambio idea subito. - Tra noi due non c'è niente perciò non mi interessa.
- Ha detto che l'hai fotografato e che non immaginava che fossi così bella. Vuole assolutamente conoscerti meglio. E sottolineo assolutamente - rivela ignorando completamente il mio volere.
Oh cavolo. - Ha detto questo?
- Sei arrossita di nuovo, Rachel - mi fa notare Chloe invece di rispondere.
Alzo gli occhi al cielo cercando di mantenere la calma.
Kyle mi fa arrossire. Siamo tutti d'accordo. Passiamo oltre.
- Chloe, ha davvero detto di volermi conoscere meglio? - insisto impaziente.
La sua bocca si apre per rispondermi ma quella che esce fuori non é per niente la sua voce.
É molto più virile, sexy e calda. E la riconoscerei tra mille.
- L'ho detto davvero.
É Kyle a rispondermi. Mi giro di scatto e me lo ritrovo davanti, in tutta la sua altezza e bellezza, a guardarmi con quel suo sorriso accattivante. - Ciao, Rachel.
Dovrei dire qualcosa invece di guardarlo come se non credessi davvero che sia qui. É solo che quando lui é nei paraggi, succede qualcosa di strano al mio cervello e al mio corpo che smettono improvvisamente di funzionare come dovrebbero.
Non dovrebbe succedere. Io sono sempre stata quella razionale e con i piedi per terra; non cado mai dalle nuvole. Almeno mai fino al momento in cui ho avuto a che fare con Kyle Graham.
- Finalmente ho l'onore di conoscere la famosa Rachel - dice una voce e la identifico in quella di Ian. Rimango sorpresa voltandomi verso di lui perché non l'ho visto o, forse, ero troppo abbagliata dal batterista per accorgermi del fratello gemello proprio al suo fianco. Così identici fisicamente, i numerosi tatuaggi che ricoprono il corpo di Kyle e che invece suo fratello non ha, perlomeno non in posti visibili, sono tutto ciò che li distinguono ad un primo sguardo.
Ma caratterialmente sono completamente l'opposto. Se avessi avuto la possibilità di scegliere, con il cervello e non il cuore, di chi prendermi una cotta, sarebbe stato sicuramente Ian, molto più simile a me.
Eppure, guardando Ian non sento niente. Niente.
- Solo Rachel, non direi famosa. Tra tutti voi sono di certo la meno conosciuta, qui.
Ian sorride.
Un sorriso normale, genuino.
Non uno di quei sorrisi seducenti di Kyle.
- Credimi, non si sente altro che parlare della bella rossa che ha preso il cuore di Ky.
Poi la sua voce non é rude e graffiante come quella di Kyle.
Semplicemente non é Kyle.
E tutto il mio corpo lo sa perché mi basta rivolgere un'occhiata al proprietario del cuore in questione perché il mio prenda a battere come un pazzo.
Kyle, invece, non sembra per niente imbarazzato dalla rivelazione del fratello. Anzi, suoi occhi chiarissimi brillano mentre ricambia il mio sguardo.
- Oh, Ian - fa Chloe ad un certo punto interrompendo il nostro gioco di sguardi. Prende a braccetto Ian e comincia ad allontanarsi da noi non prima di rivolgermi un occhiolino complice - Mi stavo giusto chiedendo se fossi libero sabato sera..
La osservo andarsene, incredula che mi abbia lasciata apposta da sola con il batterista. E quando dico sola, intendo letteralmente sola.
Poiché non so quando né perché ma tutti i nostri amici si sono improvvisamente volatilizzati nel nulla.
Non posso credere che stia succedendo davvero.
Qualunque sia il gioco a cui stanno giocando non é divertente. Non capirò mai questa tendenza che hanno le persone, una volta trovato l'amore, a voler assolutamente che tutti intorno a loro entrino in quel mondo fatto di cuori, unicorni e prati fioriti su cui correre nudi come vermi verso l'altra metà.
Non che l'idea di correre nuda verso Kyle ti dispiaccia..
Cattiva ragazza.
Dovrei seriamente procurarmi un elastico e farlo schioccare intorno al polso ogni volta che ho questo genere di pensieri su di lui.
- Qualcuno, lassù, deve volermi veramente bene - mormora Kyle spezzando il silenzio e i miei pensieri sconnessi.
- Come?
- Ho sperato di poterti rivedere presto e tu sei qui, adesso - spiega. - Qualcuno, lassù, deve volermi davvero molto bene.
- Ah, io.. - Non devo ricominciare a parlare per monosillabi.
- Per la cronaca, confermo di aver anche detto a Nate che non immaginavo fossi così bella - aggiunge. I suoi occhi percorrono il mio corpo dalla testa ai piedi e fremo sotto il suo sguardo. Come ieri di fronte all'obiettivo, le iridi chiare sembrano volermi penetrare dentro. - Ma stasera sei da togliere il fiato, Rachel.
Dopo il fremito, quel complimento mi fa sciogliere tutta. Eppure non vedo cosa ci sia di speciale nel classico tubino nero che istintivamente accarezzo per togliere delle pieghe inesistenti.
- Anche tu stai bene - affermo con un timido sorriso. In realtà sta molto
più che bene, penso, facendo scorrere velocemente lo sguardo sui suoi jeans e la maglietta bianca che gli fascia i muscoli e mette in risalto le braccia tatuate.
- Nah, vicino a te sono tremendamente sciatto. Se avessi saputo che saresti venuta avrei trovato di meglio che questo vecchi stracci da contadino.
- Non sono affatto da contadino - ribatto lasciandomi però sfuggire una risata per la battuta. Scommetto che ogni cosa che indossa costi una fortuna, invece. Non che importi che cosa metta: è così bello che potrebbe andarsene in giro con un sacco di iuta e continuare a sembrare di classe.
- Non sono comunque alla tua altezza stasera. Rachel sei davvero spettacolare - commenta ammirato passandomi in rassegna ancora una volta.
- Lo dici tanto per dire ma grazie - minimizzo.
Non essendo abituata a riceverne, i complimenti di Kyle hanno hanno strano effetto su di me, ancora non so se positivo o negativo. Di solito non sono io quella che gli uomini notano e con cui hanno voglia di fare conoscenza
Cioè, quando si ha fra le proprie amicizie tre tra le donne più belle e talentuose del paese, nessuno ti rivolge una prima occhiata, figuriamoci una seconda.
Non che non abbia avuto la mia buona dose di ragazzi. Penso che con gli occhi verdi, i capelli rossicci lunghi e ondulati e le lentiggini sparse un po' su tutto il corpo che molti trovano attraenti, non mi dovrei lamentare. A ventuno anni, le mie esperienze le ho vissute.
Non che tutte siano state piacevoli come, ad esempio, quando un anno fa la relazione con il mio ultimo ragazzo è finita dopo avermi rivelato di essersi messo insieme me solo per poter conquistare Dana.
Naturalmente la mia amica infuriata si era vendicata per entrambe.
- Non dico mai ciò che non penso, Rachel. - mi assicura. - Che ne dici di metterci più comodi?
Indica l'enorme divano nero alle nostre spalle, quello su cui qualche minuto prima sedevano i nostri amici. Prima di lasciarmi sola in balia di Kyle Graham.
Sto per dirgli che forse sarebbe meglio se cercassimo gli altri ma.. quando mai mi ricapiterà l'occasione di stare sola con Kyle e conversare con lui? Sto cominciando a rilassarmi in sua presenza e non voglio mandare tutto in fumo adesso. Posso lasciarmi andare per una sera.
- D'accordo - annuisco decisa e qualche secondo dopo siamo seduti l'uno molto vicino all'altra, nonostante tutto lo spazio intorno. Per la prima volta così a stretto contatto con Kyle, riesco a sentire il suo profumo maschile e il calore emanato dal suo corpo duro e forte.
Il che mi riporta al servizio di ieri, al suo petto nudo e ai suoi muscoli rendendomi accaldata.
Dove sono i fenicotteri rosa quando servono?
- Non ti ho chiesto se vuoi qualcosa da bere - fa allungando il braccio sullo schienale dietro di me. La sua maglietta si tende tanto da alzarsi e far comparire l'orlo dei suoi boxer. Almeno credo che porti i boxer ma non mi sembra uno da slip.
Kyle é talmente maschio che non penso possa portare degli slip.
Non che gli slip non siano virili, si intende, è solo.. comunque sia, Kyle Graham riuscirebbe ad indossare un perizoma e racchiudere in sé l'essenza maschile pura di trecento uomini.
Ti ha fatto una domanda. Rispondi alla sua domanda.
- Io non bevo ma grazie.
Le sue sopracciglia scurissime si aggrottano confuse. - Davvero?
Annuisco in conferma e il che lo porta a rivolgermi la stessa domanda a cui sono abituata da anni. - Posso chiederti perché? Cioè, dammi dell'ottuso ma non conosco nessuno che non beva. É abbastanza curioso.
- I miei genitori sono morti in un incidente stradale. La persona che li ha travolti era alla guida ubriaco.
Kyle si irrigidisce sul posto sentendo le mia parole. - Cazzo, mi dispiace. Sono stato scortese.
- Non ti devi scusare, é passato tanto tempo. L'ho superata - lo rassicuro poggiando distrattamente la mano sulla sua coscia.
É non é una bugia. Avevo cinque anni quando é successo e ho avuto modo di elaborare negli ultimi sedici anni. Non che i miei genitori non mi manchino ogni giorno, Martha e Brian Donovan erano le persone migliori che abbia mai conosciuto e mai conoscerò e non si meritavano ciò che é successo loro. Almeno il pensiero che il loro omicida pagherà per molto tempo le conseguenze riesce a consolarmi.
- Se tu vuoi bere puoi farlo, comunque - aggiungo come ho già fatto altre mille volte. - Non mi dà fastidio.
Ho deciso che, in onore dei miei genitori, non berrò mai un goccio di alcol ma non mi vengono gli incubi se vedo qualcuno bere e non sono contraria al fatto che gli altri bevano.
- No - afferma con decisione Kyle. - Se tu non bevi, non lo faccio nemmeno io.
Solo quando la sua mano calorosa copre la mia mi accorgo finalmente di averla tenuta lì e faccio per ritrarla ma viene trattenuta la sua molto più grande e forte. Mentre mi accarezza le dita lentamente avverto la leggera pressione dei suoi calli, provocati dalle bacchette ed è molto piacevole e intimo. Non posso impedirmi di domandarmi come sarebbe sentire quei palmi ruvidi sulla mia pelle massaggiandomi in questo stesso modo.
- Quindi é così che vi siete conosciute tu e Chloe. Eravate nello stesso orfanotrofio?
- Si - mormoro cercando di concentrarmi su quello che mi deve uscire dalla bocca e non sulle nostre mani intrecciate. - I miei genitori avevano origini irlandesi ma alla loro morte non trovarono parenti stretti a cui affidarci così io e mio fratello, più grande di me di sette anni, siamo stai mandati in orfanotrofio. É stato lì che ho conosciuto Chloe. Ci ho vissuto fino a quando mio fratello ha ottenuto la mia custodia.
Chloe, invece era praticamente nata nell'orfanotrofio dove sua madre l'aveva abbandonata dopo averla messa al mondo. Fortunatamente all'età di sette anni era stata adottata da una delle assistenti sociali che le aveva dato una famiglia. Sorrido ricordando quanto sia stato difficile all'inizio diventare sua amica. A causa del trauma dell'abbandono era cresciuta odiando quasi tutti e odiando se stessa perché non riusciva a spiegare come mai proprio la sua vera madre l'aveva respinta.
Mi ci erano voluti mesi per farle capire che avrebbe potuto fidarsi di me e che non l'avrei mai abbandonata.
- Deve essere stato difficile. Sei molto coraggiosa.
- Avevo mio fratello e Chloe, mi hanno aiutata molto.
- Sei comunque da ammirare, Rachel - dichiara assolutamente convinto.
Dalle casse parte una nuova canzone dal ritmo lento e sensuale. Kyle si alza in piedi tendendomi la mano.
- Voglio ballare con te.
Solo per questa sera, no?
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