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CAPITOLO 2

Cristina's pov

Mi maledissi che mi fossi scontrata con Marco e che ora, in caffetteria, avevo davanti a me.

Brad ha insistito che andassimo lì perché doveva parlarci di una cosa. E doveva dirla sia alla fidanzata, cioè io, che al migliore amico.

Lui adesso è al bancone a prenderci qualcosa da bere mentre io e Marco stiamo per i fatti nostri. Lui col cellulare io con gli appunti della lezione di stamattina.

Poi, d'un tratto, comincia a studiarmi, come aveva fatto qualche ora prima. A fissarmi con insistenza.

All'inizio non ci faccio caso: tante volte mi sento osservata dai ragazzi a scuola. So di essere molto bella perciò li capisco, d'altronde alcune volte faccio così anch'io con Brad!

Ma continua. Senza contegno. E comincia a farmi innervosire.

Spazientita, sbuffo e di getto chiudo il libro di algebra.

<Si può sapere che cazzo hai da guardare?!> lo guardo negli occhi ed è come leggergli dentro. Dio...non mi ricordavo fossero così belli...Ma che vado a pensare?!

Marco's pov

Mi guarda come non mi guardava da anni. I suoi occhi castano scuro cercano i miei azzurri.

Sinceramente era da tanto che non la guardavo bene: è cresciuta tantissimo ed è diventata una bellissima giovane donna.

I suoi capelli, prima corti, adesso le arrivano fino alle spalle. E' diventata alta e il seno le è cresciuto.
Mi ricordo che quando eravamo più piccoli si lamentava che le sue compagne di classe avevano più tutte di lei. Poi c'ero io che le dicevo che non importava e che era bellissima così. Allora lei mi saltava addosso abbracciandomi e ringraziandomi che per lei c'ero sempre.

E invece adesso, guardateci...

La guardo spaesato per una manciata di secondi e poi di ridesto. Mi rimetto la mia maschera di ghiaccio.

<Tranquilla mi sono solo incantato. Sai...mi deve arrivare un nuovo carico e pensavo... Ma dimmi, pensavi davvero che ti guardassi? A te?! Scherzi, spero. No perché, ceh, ti sei guardata? Se mi devo guardare una bambina vado all'asilo> dico e non so come, non so perché, ma qualcosa mi fa male all'altezza del petto.

Vedo il suo sguardo perdersi e il suo viso corrucciarsi. Evidentemente le mie parole l'hanno ferita. Di nuovo.

<Beh, allora se ti devi incantare, fallo da un'altra parte. Qui il tuo sguardo non è richiesto ne accettato> replica ed io non riesco a fare in meno di sorridere dalla sua lingua tagliente. E' sempre stata così...

<E adesso che hai?> esclama al limite della pazienza.

<Niente> , <Niente? Ti dico questo e tu sorridi, ma che problemi h->.

Brad arriva e la interrompe. Ci serve il mio bicchier d'acqua e a lei il suo frappè alla menta e cioccolato. Anche da piccola era il suo gusto preferito...

Ma cosa mi prende? Perché sono così? Perché non riesco a smettere di pensare a lei?

Sto diventando un rammollito, ecco cosa.

<Di cosa volevi parlarci> chiedo annoiato.

<Di voi due> ci indica.

Sta scherzando, vero?

Cristina's pov

Che ha detto? No, devo aver sentito male. Non vuole parlarci di noi due.

<Stai scherz-> prova a dirgli Marco ma lui nega.

Ok, vuole davvero parlarci di noi due.

Mi metto composta e succhio il frappè con forza, facendomi ghiacciare il cervello e facendo rumore. Un rumore che se non erro, Marco odia. Difatti mi lancia un'occhiataccia, ma io me ne frego.

<E perché...> deglutisco, <vorresti parlare di noi?>.
Lui mi sorride e mi accarezza la guancia.
<Perché siete rispettivamente la mia ragazza e il mio migliore amico e non voglio vedervi così distanti. Un tempo eravate amici, allora perch->, <Perché sì, cazzo! Non si possono costringere due persone che si odiano ad andare d'accordo> esclama Marco, <dovresti saperlo> aggiunge.

Ma di cosa sta parlando?
E perché Brad lo guarda così?
Cosa sanno che io non so?

<Comunque, se volevi parlarci di questo allora posso anche andare> Marco si alza dalla sedia e finendo di bere il bicchiere, prende lo zaino e se ne va senza salutare.
Continuo a guardarlo andar via mentre sento Brad sospirare e lasciarsi cadere sulla sedia al suo posto.
Si mette una mano tra i capelli e li tira un po'.

Quando Marco ha ormai girato l'angolo e non riesco più a vederlo, mi volto e studio il mio ragazzo: sembra davvero così dispiaciuto...

<Ehi, amore, non stare così: sai come ci odiamo ed sarà impossibile rimediare a quello che è successo tanti anni fa> gli poggio una mia mano sulla sua.
Lui mi guarda e sorride forzato.
Mi stringe la mano e se la porta alle labbra dove le dà un leggero bacio. Senza togliere il contatto visivo.

Dopo aver pagato, ci alziamo e torniamo a scuola. La pausa pranzo è finita.

Stiamo camminando quando, d'un tratto Brad mi sbatte con dolcezza alla prima parete che trova.
<Ma cos-> non riesco a completare la frase che la sua bocca divora la mia.
All'inizio sono confusa, poi mi abbandono a lui.
Lo tiro più vicino e lui mi stringe.
Le nostre lingue si cercano.

Quando con una mano mi allaccia una gamba al suo bacino, comprendo.

<Oh, Brad...> ansimo sottovoce, <non qui... non possiamo> e lo sento sospirare.
Io sorrido dispiaciuta appoggiando la mia fronte alla sua.
Lui mi molla la gamba e mi bacia a stampo.
Poi mi guarda.
<Promettimi... dopo> sussurra ed io vorrei tanto accettare, ma avevo promesso alla Elida che ci saremmo trovate.
Quando glielo comunico, vedo il luccichio che aveva negli occhi, spegnersi.
Il sorriso nato sulle sue labbra gonfie e arrossate dai baci, smorzarsi.
<Ah> mi dice solo.
Si sistema la camicia che aveva addosso e si allontana. Io sospiro e gli passo una mano sulla spalla.
<Scusa> dico solo e mi metto davanti a lui.
<Ti amo, Brad. Ti prometto che in questa settimana, staremo solo tu ed io. Da soli... > lo bacio.
Lui annuisce e pian piano ci incamminiamo all'interno dell'istituto.
Non vedo davvero l'ora di stare da soli.

Questa volta abbiamo due lezioni diverse perciò ci tocca separarci. <A dopo>

Prima di entrare in classe, però, mi sento osservata.
Ma non uno dei soliti sguardi...
Mi volto e lo vedo.

Marco.

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