CAPITOLO 15
Cristina's pov
Dopo quel venerdì sera, sono passate due settimane.
Due settimane da quando Brad cerca di evitarmi. Ed io non ne capisco il motivo.
Ogni volta che gli chiedo se vuole uscire con me inventa sempre qualche scusa e se ne va. Oppure non mi parla proprio.
Mi chiedo davvero il perché. E' strano da quando ho avuto quell'attacco di panico. Che si senta triste perché non è riuscito a tranquillizzarmi come invece a fatto Marco?
Non ne ho proprio la minima idea.
Ma come potrei se non mi parla?
Devo ammettere che in questo momento sono un po' giù di morale.
Aver saputo che Brad è nel giro mi ha... sconvolta e destabilizzata.
Cerco di non uscire mai da sola se non per cose di vitale importanza come andare al market per fare la spesa e cose così.
In questo periodo sia Brad che Marco mi sembrano sempre molto impegnati e non hanno mai del tempo per stare in mia compagnia. Non che necessiti delle loro attenzioni, ma mi mancano.
Sono sicura che si tratti del giro in cui si sono incastrati. E in un certo senso li capisco.
Ogni volta che penso chi sia quell'uomo che ha ballato con me quella sera alla festa, per poi esser preso a cazzotti da Marco, provo una punta di fastidio visto che il mio ragazzo e il mio migliore amico alla fine non me l'hanno detto.
E non sono propensi a dirmelo se è per questo.
E ogni secondo che passa mi convinco sempre di più che c'entri qualcosa con la loro gang.
Se qualche volta parliamo di questo, non esito ad esprimere il mio dissenso. Odio sapere che il mio ragazzo e il mio migliore amico siano spacciatori. Lo odio con tutta me stessa e odio anche di saperli costantemente in pericolo.
Dio, non ce la posso fare. Le mie amiche cercano sempre un modo per distrarmi dalla delusione che Brad mi sta dando e tutto il resto ma... sono io che non mi impegno a distrarmi. Per me è una cosa impossibile.
Io voglio sapere tutto, io pretendo di sapere tutto. Sento che potrei impazzire da un momento all'altro altrimenti.
<Eeehi, ci stai ascoltando?> la voce di Elida mi diresta alla realtà.
Siamo in mensa e di Brad e Marco nessuna traccia. Cerco di reprimere un sospiro.
<No, scusatemi ragazze non riesco a restare concentrata in questo periodo> dico abbassando il capo e metterlo tra le mie braccia incrociate al tavolo.
Sento Elida sospirare e mettermi una mano sulla spalla. <Si risolverà tutto, vedrai> mi dice e io spero profondamente che sia così.
Perché tutte le cose che sono successe in questo mese mi stanno riempiendo la testa in un modo che mi sento scoppiare!
<Speriamo... speriamo> dico continuando a spostare con la forchetta le cose che ho nel piatto da una parte all'altra.
Brad's pov
Mentre la vedo lì, seduta al tavolo con le sue amiche, con quell'espressione che solo una persona che la conosce bene capirebbe che è giù di morale, io penso a quanto sia stato stupido quell'infantile gesto alla festa, quando ho deciso di andarmene.
So che ho fatto una cosa sbagliata e dannatamente idiota ma non riuscivo a guardagli insieme mentre lui la guardava negli occhi così profondamente da farmi invidia, e la calmava. Cosa che io non ne sono stato capace.
E sono il suo ragazzo. Mi sento così dannatamente preso in giro!
Quando, in quel bagno, le ho detto che facevo parte della gang di Marco ho notato come il mondo le fosse caduto addosso.
Credo di capire come si senta: adesso è in pericolo il doppio, ma sinceramente lo era anche sei mesi fa circa e lei non ne era ancora a conoscenza.
Finisco di mangiare la mia insalata e mi alzo salutando i miei compagni di squadra. Ci stiamo allenando moltissimo in queste settimane perché fra non molto ci sarà una gara che, se vinciamo, ci porterà al Torneo di Boston, un torneo molto importante.
Appoggio il vassoio al tavolo e mi volto. Sento gli sguardi di molte persone posarsi sulla mia schiena mentre mi incammino verso l'uscita della mensa.
Molte ragazze mi vengono dietro anche se sono fidanzato. Sapete com'è: sono bello, popolare, gioco nella squadra di basket dell'istituto e sono anche bravo a scuola. Tante mi vogliono.
Ma io ne voglio soltanto una. E ce l'ho già.
Mi avvicino al mio armadietto che è anche vicino al ripostiglio dei bidelli e ci metto la borsa della palestra.
Sento una mano piccola e liscia sfiorarmi il collo e la schiena, così mi volto subito.
<Oh, ciao Leila> dico mentre la osservo scrutarmi per bene.
<Ciao Brad> replica dolcemente nel frattempo che continua ad accarezzarmi con la mano.
Sinceramente non capisco cosa ci faccia qui con me in questo momento e quando glielo chiedo ride. Ha una bella risata, devo ammetterlo.
<Ma come, dolce Brad. Non lo capisci? Non capisci che vengo dietro a te da mesi e tu manco mi caghi?> mi risponde continuando a parlarmi calma. La sua mano non smette di toccarmi.
Vengo sorpreso dalle sue parole e quando sto per prendere parola mi sorprende ancora di più posando le sue labbra sulle mie. Ma che cazzo!
Sto per staccarla quando sento dei passi venire verso di noi e poi fermarsi. Quando Leila si stacca da me, mi sorride. Anche se a me, più che un sorriso di cortesia mi sembra malefico.
<B-brad?>.
No, cazzo. No! Questo non doveva succedere. Distintamente vedo Leila andarsene perché vedo solo la sua adorabile faccia sconvolta.
<Cristina, io-> cerco di dirle ma lei si allontana sempre di più fino a che si gira e scappa.
Io le grido dietro ma oltre alle mie grida sento solo i suoi singhiozzi.
Dio, che cosa ho combinato?
Cristina's pov
Non ci credo. Lui non può averlo fatto. Non a me!
Sono uscita dalla mensa proprio quando è uscito anche lui cosicché potessimo parlare e chiarire. Ma a quanto pare lui non vuole chiarire.
Quando l'ho visto con le labbra attaccate a quelle di Leila mi è venuta la pelle d'oca.
E che siamo - o eravamo? - fidanzati! Ed io che pensavo che fosse così distante da me solo perché non era riuscito a farmi calmare alla festa e per cose del giro. No! Ma che andavo a pensare! Era troppo impegnato a passare le sue belle giornate in compagnia di quella ragazza. Dimenticandosi di me.
Mi sento usata, ferita e triste. Ed io che pensavo che m'amasse. Credo di star ridendo isterica da circa dieci minuti mentre nel mio cuore frammentato ci sono solo altre lame che mi ci si conficcano dentro.
Sono corsa in bagno e mi ci sono chiusa dentro. Credo che appena finita la pausa pranzo, chiederò al professore di andare a casa perché mi sento poco bene.
Giudicatemi pure, so di essere patetica. Ma in questo momento so solo che mi sento malissimo... difatti faccio appena in tempo a girarmi che vomito tutto quel poco che ho mangiato a colazione, merenda e pranzo.
Sento qualcuno entrare in bagno ma non ci faccio troppo caso visto che mi rigetto nel gabinetto e vomitare di nuovo. Tossisco e piango.
<Ehi, tutto okay, là dentro?> una voce mi domanda da fuori.
<S-si, sto alla perfezione!> dico. Perfettamente di merda.
Mi alzo in piedi e tiro su col naso.
Esco dal bagno e trovo una figura minuta dai capelli ricciosissimi castani.
<Sicura di stare bene? Non hai una bella cera> constata avvicinandosi cautamente.
Io alzo le spalle.
<Come ti chiami? Io Phryne> mi porge la mano ed io gliela stringo. <Cristina. E comunque, sai com'è, ho appena visto il mio ragazzo baciarsi con un'altra e beh ho passato momenti migliori, ecco> le dico aprendo l'acqua del lavandino e sciacquarmi la faccia e la bocca.
<Oh Gosh, non sai quanto mi dispiace> mi dice e mi abbraccia e la abbraccio anch'io.
Da quando si abbracciano le sconosciute?
Me lo chiedo anch'io.
Ma ormai il mondo mi è caduto addosso e tutto quello a cui credevo non esiste più.
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