Capitolo ventuno
- Lo ami..
Ho raccontato tutto alle ragazze. E quando dico tutto, intendo proprio tutto. Nei minimi particolari.
- Già.
- E pensi che lui ti ami?
- Sinceramente, Rachel, non lo so.
Vorrei davvero credere che lui provi lo stesso per me ma non sono sicuro che sia così.
Ho paura di dirgli quello che provo sapendo che nel caso in cui lui non ricambiasse potrei, tanto per usare un francesismo, mandare tutto a puttane.
- Stai pensando di non dirglielo, vero?
Guardo Lola seduta al mio fianco. È incredibile come riesca a capirmi senza bisogno di parole. E pensare che fino a qualche anno fa non avrei mai detto che avremmo legato così tanto; a dire la verità, la prima volta che ci siamo conosciuti ci siamo odiati. Una di quelle situazioni in cui ti presenti al ballo della scuola con un bellissimo pantalone acquamarina per cui hai dovuto passare i pomeriggi di un'intera settimana a cercarlo e quando l'hai visto hai pensato 'Questo è mio!'. E poi mentre stai ballando con il tuo accompagnatore vedi che un'altra ragazza ha indosso il pantalone dello stesso colore che avevi comprato con i soldi guadagnati vendendo gelati dietro la scuola.
E l'altra ragazza, che ovviamente ti ha notato, viene verso di te e ti dice: - Toglietelo perché sta meglio a me.
E solo perché quel mese aveva deciso di tingersi i capelli dello stesso colore.
E tu pensi che non è giusto, così le tiri addosso il tuo cocktail e lei di rimando ti strappa dal collo la tua collana preferita e andate avanti così finché non vi allontanano dalla festa.
E solo allora vi guardate e scoppiate a ridere come due idioti.
Ecco come ci siamo incontrati la prima volta io e Lola.
- A cosa servirebbe? Tra poco più di un mese il contratto scade. Quante probabilità ci sono che lui voglia restare con me anziché tornare alla sua vecchia vita?
Bella domanda. Perché mai lui dovrebbe preferire avere una relazione stabile, piuttosto che poter scegliere tra la marea di uomini bellissimi con cui l'ho visto fotografato in questi ultimi anni?
Ho sempre cercato di non pensare a tutte quelli che sono venuti prima di me, a tutte quei ragazzi che hanno avuto un pezzetto del mio cantante ma ora..ho come l'impressione che il mio tempo stia per scadere e, come Cenerentola, dovrò abbandonare il ballo lasciando che tutte le altre debuttanti ci provino con il mio principe.
La gelosia sta cominciando a corrodermi dentro.
- Ho sempre detto che ti sottovaluti. Tesoro, sei stupendo; una delle persone più belle che conosca, dentro e fuori. E se lui non se n'è accorto allora è un idiota.
Sorrido a Dana. La verità è, come dico sempre, che se sono diventato la persona che sono oggi è tutto merito loro. Se non avessi conosciuto queste tre ragazze probabilmente il mio futuro sarebbe stato completamente diverso. Anzi, quasi certamente sarei finito a vivere come la mia madre biologica. Quella donna che ha preferito suo figlio a.. Non voglio pensare a lei.
Ora ho una famiglia, un po' strana, ma Dio solo sa quanto voglia bene e ho abbia bisogno di ognuna di loro.
E allo stesso modo di quanto ho bisogno di Harry qui con me, adesso.
- Non voglio parlare di lui. - Ho bisogno di distrarmi prima di entrare in una fase di disperazione. - Tu, piuttosto, con chi dovevi uscire l'altro giorno?
- Cosa? - mi chiede Dana ostentando indifferenza.
- Sai benissimo cosa. Hai detto di avere un appuntamento. Con chi?
- In effetti, anch'io sono curiosa - mi appoggia la rossa incrociando le gambe.
- Non era nessuno. E poi non è andata un granché bene quindi lasciate perdere.
Sta mentendo. Capisco benissimo quando mente perché la sua aria, di solito spavalda e sicura di sé, evapora. E soprattutto quando mente tende a evitare di guardare le persone negli occhi. È il suo punto debole.
- Hai intenzione di dircelo o dobbiamo strapparti una confessione di bocca - interviene Lola sgranocchiando i suoi M&M's. Ha sviluppato una vera ossessione per quei cosi e tende a mischiarli un po' con tutto. In genere se li mangia in coppia con gli orsetti gommosi.
- Ho detto che non è nessuno. Cambiamo argomento. - ribatte brusca.
Tutti e tre la guardiamo socchiudendo le palpebre. Non capisco che motivo c'è di essere così scontrosa per un ragazzo. Siamo le sue migliori amiche ~amico~ e le migliori amiche ~amico, perchè sono maschio~** condividono queste cose, giusto?
Chiunque sia questo ragazzo, non importa. Non staremmo di certo a giudicarla.
Ci lanciamo delle occhiate e silenziosamente concordiamo sul fatto che riprenderemo il discorso.
Il resto della serata passa tra risate, canzoni, cibo e pettegolezzi. Devo ammettere che mi mancavano questi momenti.
Siamo tutte persone di successo: io sono un attore, Rachel una fotografa, Dana fa la modella e Lola la cantante. E ci riesce sempre più difficile conciliare i numerosi impegni e riuscire a passare delle serate come quelle dei vecchi tempi.
E non voglio che se ne vadano quando si fanno le tre di notte. Ma la roulotte non è abbastanza grande per ospitare altre tre persone, a malapena ci stavamo io e Harry.
Farò presente la cosa a Bryan. Che, tra parentesi, dovrei anche richiamare dopo il piccolo incidente del ristorante. Ma non sono ancora pronto a sorbirmi le sue prediche.
- Dovresti dirglielo, tesoro. E ricordati che per qualunque cosa noi ci siamo sempre.
Sospiro alle parole di Rachel. So benissimo che devo e lo farò ma non adesso. Prima voglio essere sicuro che anche lui provi qualcosa per me.
- Lo so e lo so. Voi cercate di scoprire con chi si vede Dana.
- Detto, fatto. -
Ridiamo. - Ti vogliamo bene.
- Anch'io ve ne voglio. - ricambio alzando la voce in modo che anche le altre mi sentano.
- E tienici aggiornate, ok?
- Promesso.
Il mio cellulare emette il bip del messaggio in arrivo e il mio cuore prende a battere all'impazzata. Spero davvero che sia lui.
Saluto frettolosamente le ragazze e mi precipito a prenderlo. Apro subito il messaggio.
Da Haz:
Arrivato. Starai già dormendo quindi buonanotte, piccolo.
Ammetto che sto cominciando ad adorare il fatto che mi chiami 'piccolo' ma solo perché me lo dice lui. Se uscisse dalla bocca di un altro ragazzo lo detesterei.
A Haz:
Sono sveglio.
Aspetto un paio di minuti ma non mi arriva nessuna risposta. Un po' sono deluso ma penso che sia stanco e probabilmente è crollato dal sonno.
Così comincio a digitare per scrivergli un messaggio della buonanotte quando il telefono prende a vibrarmi tra le mani. La voce di Rihanna che intona Only Girl (In The World) inizia a risuonare per la camera. Mi sta chiamando.
- Sei rimasto sveglio ad aspettare, piccolo?
La sua voce. Mi è mancata. Cavolo, se mi è mancata.
E pensare che è trascorso solo un giorno.
- Il mondo non gira intorno a
te, piccolo.
Ride e io non riesco a trattenere il sorriso.
- Sappiamo entrami che piccolo non è proprio l'aggettivo giusto per descrivermi.
So benissimo di che cosa sta parlando. E quella frase mi riposta a ieri notte.
Arrossisco. Lui e le sue allusioni.
- Sei un pervertito. - faccio fingendomi indignato.
- Anche tu mi manchi, piccolo.
- Com'è andato il viaggio?
- Bene ma stanco morto e non vedo l'ora di dormire un po'. Tu che hai fatto, oltre ad aspettare che ti scrivessi?
- Sono passate le ragazze e mi hanno fatto compagnia visto che oggi non avevo le riprese.
- Interessante. Avete parlato anche di me? - mi chiede.
- Non ho intenzione di dirtelo.
- Lo prendo come un si.
Restiamo in silenzio per un po'. Ma non è uno di quei silenzi imbarazzanti. È bello.
Resto ad ascoltare il suo respiro regolare rannicchiato tra le coperte e comincio a pensare che si sia addormentato al cellulare.
Il cuscino vicino a me porta ancora il suo profumo, così ci poggio sopra la testa.
- Louis?
- Uhm?
Sospira e lo sento muoversi. Probabilmente si sta girando tra le lenzuola.
- In questo momento avrei proprio voglia di sentire le tue labbra. Hai idea di quanto mi manchi?
Più o meno quanto tu manchi a me.
- Il che mi fa sentire uno stupido, visto che non sono passate nemmeno ventiquattr'ore dall'ultima volta che ti ho visto.
- Anche tu mi manchi quindi credo che siamo stupidi in due.
- So call me baby
In front of all your friends
It used to shake me
The way you'd say it again
It's all we're feeling
We're laying here in the dark
And I don't wanna fight this fog
You got me flying
Don't want to ever come down
I'm realizing
I kinda need you around
Hard to believe it
I'm like holding your hand
And I'm still trying to understand..
(Così chiamami piccolo
Di fronte a tutti i tuoi amici
Era solito scuotermi
Ma lo diresti di nuovo
E' una sensazione strana
Stiamo qui al buio
E io non voglio combattere questa scintilla
Mi fai volare
Non voglio mai scendere
Sto capendo
Ho bisogno di te intorno
Difficile da credere
Sono quel ragazzo che ti tiene la mano
E sto ancora cercando di capire...)
Riconosco subito le parole e non so se ridere o piangere mentre Harry mi canta Crazy Stupid Love di Cheryl Cole. Ha cambiato leggermente il ritmo, è più dolce.
È la prima volta che canta per me. Solo per me.
E non posso fare a meno di lasciarmi accarezzare da quelle parole.
- Well I don't know how you do it to me
You make my brain engine stop
Take my part to my feet
It's like a rollercoaster
But I'm going up
I'm in crazy stupid love.
(Beh, io non so come tu abbia fatto con me
Tu hai fatto fermare il mio cervello
Dalla testa ai piedi
Come le montagne russe
Ma sto salendo
Sono in un folle amore stupido)
E poi finisce, con quelle parole.
E io vorrei dirgli che lo amo. Ma ho paura che per lui siano solo semplici parole, ho paura di fraintendere tutto.
Così le tengo lì, quelle parole che diventano quasi un nodo che mi stringe la gola.
- Buonanotte, piccolo.
- Buonanotte Haz.
E solo quando sento il bip che mi dice che la chiamata è terminata lascio che il nodo si sciolga.
Ti amo. E di nuovo non lo dico altro che a me stesso.
Sono un codardo.
*: non sapevo come cambiarlo realmente per non sconvolgerlo tutto. Spero che vi stia bene
**: non mi piaceva cambiare (come ho fatto con le altre cose) dal femminile al maschile. Non mi suonava perchè la maggior parte sono ragazze e quindi ho aggiunto quei due "amico"
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