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Capitolo ventisette


Rachel mi guarda e io mimo un no con la testa. Non voglio vederlo.

- Louis.. - mormora.

- Louis! - esclama Harry dall'altro lato della porta.

Non sono ancora pronto a vederlo. Ho paura di quello che potrebbe succedere. Potrebbe confermare tutto ciò che Logan mi ha detto questa sera e per me sarebbe un duro colpo.
La verità è che sono un vigliacco e sto cercando di aggrapparmi al ricordo di noi prima che tutto si sgretoli davanti ai miei occhi.

- Ti prego, Rachel - sussurro.

- Continuo a non essere d'accordo, sappilo - mi avverte mentre si alza e cammina verso la porta.

- Dio, piccolo. Apri la porta!

Harry mi chiama e il tono disperato che traspare dalla sua voce mi trafigge il cuore. Vorrei alzarmi e andare da lui. Baciarlo e fare l'amore.
Le lacrime che ho trattenuto cominciano a scorrere senza che io possa fermarle e stringo i pugni contro il divano per impedirmi di gettarmi verso la porta.

Rachel mi lancia un'occhiata un'ultima volta indugiando con la mano sulla maniglia, forse aspettandosi che mi muova. Quando capisce che non lo farò, perché mi sto sforzando con tutto me stesso, sospira e apre la porta.

Mi nascondo meglio in modo che Harry non mi possa vedere. So per certo che se mi notasse farebbe irruzione senza guardare in faccia nessuno. E non so se riuscirei a cacciarlo via.

Harry è lì sulla soglia di ingresso con il pugno a mezz'aria. Sembra sorpreso di vedere Rachel alla porta e non me ma si riscuote subito. È sudato e indossa ancora i vestiti del concerto.

Che sia venuto direttamente qui non avendomi visto? E Logan?

- Dov'è Louis? - chiede allungando la testa per cercarmi dentro. Mi rannicchio ancora di più.

- Si è sentito male e siamo tornati in albergo - inventa Rachel. Odia mentire e immagino quanto le costi farlo per me e io mi odio per questo.

Bell'amico che sono.

- Che cosa gli è successo?

È preoccupato. Glielo leggo nello sguardo e questo mi rende ancora più difficile stare seduto e aspettare che se ne vada.

- Ha avuto solo un leggero capogiro e gli è venuto mal di testa, niente di grave..

- Posso vederlo? Perché non mi ha avvisato?

- Si è addormentato. Lasciamolo riposare - ordina dolcemente. - Hai ragione, avrebbe dovuto avvisarti ma appena arrivati in stanza è crollato.

Harry porta le braccia dietro la testa e si spettina i capelli con i palmi prima di gemere per la frustrazione. - È solo che non capisco perché ve ne siete andati via così, senza nemmeno salutare.. - dice poi guarda la mia amica dritto negli occhi e la sua espressione diventa di colpo estremamente seria. - So che Logan era di fianco a lui e Kyle mi ha detto che si sono parlati dopo la fine del concerto. Rachel dimmi che non ve ne siete andati per qualcosa che ha detto lui, perché qualunque cosa sia non dovete credergli.

- Harry, io penso che ne dovresti parlare con Louis.

La voce di Rachel si è fatta molto più incerta ora che siamo stati smascherati. Harry mormora un 'cazzo, lo sapevo' e di nuovo si passa le mani tra i capelli scombinandoli ulteriormente. Guarda di nuovo Rachel.

Diverse emozioni stanno passando sul suo viso, prima fra tutte la rabbia e lo capisco dalla sua fronte aggrottate e le labbra, che ho baciato così tante volte, ora serrate in una linea dura. Non capisco però se sia arrabbiato più con Logan perché sa che lui mi ha detto qualcosa che mi ha fatto allontanare da lui, con me perché gli ho creduto e ora mi sto nascondendo da lui o con Rachel che mi sta aiutando a evitarlo. Oppure potrebbe essere arrabbiato perché l'ho scoperto. Anche con Luke era stato così quando ho scoperto che mi tradiva, si era arrabbiato perché l'avevo beccato proprio con le mani nel sacco e l'avevo mollato. Lui mi aveva e mi aveva appena persa per un errore suo ma era arrabbiato con me visto che aveva perso il suo fidanzato trofeo che gli regalava pubblicità e fama.
Non vorrei paragonare i due ma vedendola così anche Harry sta perdendo l'occasione di ristabilire la sua immagine pubblica. Dopotutto è così che sono cominciate le cose, io dovevo essere il fidanzato trofeo che dimostrava la serietà del ragazzo. Niente di più, niente di meno.

Sono io che ho voluto complicare le cose innamorandomi.

Forse c'è davvero qualcosa di sbagliato in me e nella mia capacità di giudizio.
Eppure, dall'altra parte, se per Harry fossi stato solo l'ennesimo ragazzo usa e getta, considerando che il nostro tempo è scaduto, lui mi avrebbe lasciato andare. E invece è qui davanti alla mia porta a chiedere di vedermi.
E io non so che cosa fare: da una parte vorrei impedire a Logan di rovinare le cose tra noi, fidarmi del cantante che mi fa battere il cuore e mandare a fanculo i miei dubbi; dall'altra parte ho paura. Tutte le precedenti delusioni che ho preso mi hanno reso così insicuro da avere paura di rischiare, non voglio rimetterci come sempre.

Osservo di nuovo Harry. - Fammi parlare con lui - dice e muove un passo in avanti.

Sussulto. Non posso affrontarlo finché non avrò ben chiaro che cosa fare (e a chi credere). Non voglio che lui riesca ad abbindolarmi con qualche discorsetto convincente facendomi cedere.

Abbindolarti con qualche discorsetto convincente. Non esattamente quello che ha fatto Logan e che ora ti sta facendo dubitare di lui?

Una vocina nella mia testa mi fa digrignare i denti frustrato perché so che potrebbe benissimo avere ragione. Mi sono già fatto abbindolare come una stupido dalle parole di quella vipera? E mi sto procurando tutta questa sofferenza inutilmente?

- Ascolta Harry..- lo blocca Rachel ma non riesco a sentire che cosa gli dice poi perché abbassa improvvisamente il tono di voce.

Accidenti, penso. E vorrei sporgermi per ascoltare ma così lui mi vedrebbe.

Ma sono preoccupato per qualunque cosa la rossa gli stia sussurrando. Forse gli sta riferendo quello che Logan ha detto o che in realtà non sto affatto male ma che lo sto evitando di proposito. Anche se sicuramente lo aveva già intuito da solo.

Fatto sta che ciò che gli dice sembra fermarlo. Stringe i pugni e li rilascia un paio di volte in quello che sembra un gesto per calmarsi e poi annuisce rigido.

- Tornerò domani - lo sento dire e poi si allontana ma non prima di aver lanciato un ultima occhiata all'interno. E per un momento mi sembra che mi abbia visto e che i suoi smeraldi siano puntati proprio su di me.

Rachel si chiude la porta alle spalle e io mi metto in piedi andandole incontro.

- Che cosa gli hai detto? - le chiedo subito allarmato.

- Mi hai costretta a mentire e a cacciare via una delle persone che apprezzo di più, lo sai?

Incrocia le braccia al petto e fa di nuovo quell'espressione da 'Mi hai deluso, Louis' che mi contorcere le budella.

- Lo so e mi dispiace ma io..

Non termino la frase perché non so neppure io cosa dire. Non se neppure io che diamine sto combinando.

- Io cosa, Louis? - alza la voce e mi lascia leggermente sorpreso. Rachel è quella calma e paziente.
Rachel non alza mai la voce.

- Io sto facendo una grandissima cazzata, è così che dovresti completare la frase.

E di nuovo rimango spiazzato. Rachel non dice mai parolacce. Evita persino di dire la parola 'scemo' o 'idiota'.

- Così non mi aiuti, Rachel - urlo anch'io adesso. - E comunque non ne voglio parlare. Credevo fosse chiaro.

- Perché, aiutarti ad evitarlo è meglio? - mi chiede con sarcasmo. - Invece ne parliamo perché sono stufa di tutta questa storia. E non parlo solo di Harry; parlo del fatto che da quando Luke ti ha lasciato ti comporti come se non ti meritassi niente.

- Rachel.. - l'avverto stringendo i denti.

- No, Louis è la verità. Tu fai sempre così. Assumi questo atteggiamento masochista per cui sembra che tu sia costretto a negarti la felicità anche se ce l'hai praticamente sotto il naso.

- Hai sentito anche tu quello che ha detto lui - faccio per replicare.

- Non te ne dovrebbe importare niente di quello che ha detto lui, dovrebbe importarti solo di Harry. Perché lui ti ama e tu ami lui. Ma sei così offuscato dalle tue stupide insicurezze da non vederlo - prende un attimo fiato. - Sei sempre stato tu a rimetterci in amore, questo è vero ed è anche normale che tu possa avere qualche esitazione ma non me ne starò qui a guardarti mentre ti precludi interamente questa possibilità e tagli l'amore fuori dalla tua vita a causa di qualche parola stupida e senza senso. - Punta l'indice dietro di sé e indica la porta che ha appena chiuso. - Hai un ragazzo meraviglioso che sarebbe stato disposto a restare tutta la notte dietro quella porta ad aspettare pur di poterti parlare perché ci tiene a te ma tu preferisci startene qui a nasconderti e farti del male immaginandoti Dio solo sa cosa e facendo soffrire entrambi.

Il tono della sua voce si abbassa e mi guarda con le lacrime che le si raccolgono tra le ciglia. - Ti voglio bene e vorrei che tu te ne volessi allo stesso modo per capire che puoi dare e ricevere amore senza avere in cambio solo bugie e tradimenti. Perché te lo meriti dopo tutte le difficoltà che hai superato. Tutti meritiamo di essere felici e se Harry ti fa essere felice allora smettila di comportarti da sciocco e tienitelo stretto.

Rimaniamo l'uno di fronte all'altra mentre il silenzio cala su di noi. E quel silenzio mi serve per assimilare tutto ciò che mi ha detto.

Sembra che tu sia costretto a negarti la felicità.

Tutti meritiamo di essere felici.

Harry ti fa essere felice.

Ma che cazzo sto facendo.

Finalmente apro gli occhi. Io voglio essere felice e voglio esserlo con Harry.

Grazie a Dio ti sei tolto le fette di prosciutto dagli occhi.

Cavolo, si. E so anche cosa fare.

- Vado da lui - esclamo muovendomi verso la porta. Rachel mi rivolge un sorriso che dice 'era ora' e io vorrei abbracciarla. Ma lo farò dopo che avrò chiarito con il mio cantante poi le chiederò scusa, la abbraccerò e la servirò per il resto della mia vita. È tutto merito suo.

Esco dalla suite e mi precipito verso l'uscita.

Verso Harry. Verso la mia felicità.

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