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Capitolo otto


- A quanto pare i giornalisti ci hanno trovati - constata dopo aver pagato il conto.

Dopo circa mezz'ora che ci trovavamo al ristorante avevano già affollato l'entrata e noi eravamo stati avvisati della loro presenza dal titolare, che ci aveva comunque assicurati che non ci avrebbero disturbati.

Harry si è comportato come se niente fosse intrattenendomi con i racconti delle figuracce dei Criminal, come quella al loro primo concerto in cui a lui è caduto il microfono mentre lo staccava dall'appoggio e Kyle era talmente agitato che ha iniziato a sudare e gli sono scivolate le bacchette dalle mani; in definitiva era stato un disastro ma questo non li aveva di certo fermati. Non sono riuscito a trattenermi dal ridere sonoramente ~ attirando l'attenzione dei tavoli vicini ~ nell'immaginarmi la scena e soprattutto nell'immaginarmi Kyle, tutto muscoli e tatuaggi, con quell'aria minacciosa andare in panico di fronte a centinaia di fan.

Per equilibrio, Harry ha preteso che gli raccontassi un mio episodio così gli ho raccontato della mia caduta mentre andavo a ritirare il premio come miglior attrice ai Teen Choice Awards: sono inciampato nell'orlo del mio pantalone in diretta internazionale.

- Spero sia stato tutto di vostro gradimento.

Il signor Hammel, il titolare bassino e con i capelli brizzolati, ci accompagna alla porta mentre noi annuiamo a conferma dell'ottimo servizio. Non appena apre la porta le luci dei flash ci inondano e veniamo circondati. Harry non perde tempo e circondandomi la vita con un braccio mi sprona a seguirlo, facendosi largo tra la gente ma sorridendo alle fotocamere. Seguo il suo esempio e così riusciamo ad arrivare fino al gabbiotto che ci ha riportato la nostra auto.

Il mio finto ragazzo apre la portiera e io faccio per salire ma vengo bloccato dal suo braccio ancora ancorato alla mia vita. Lo guardo interrogativo e la sua risposta è solo un luccichio malizioso nei suoi smeraldi. Si avvicina e mi stampa un semplice bacio sulle labbra cui ne segue un altro. Il contatto è stato breve ma mi lascia stordito e mi ci vuole qualche secondo per riconnettermi con la realtà. A quel punto balzo in macchina e aspetto che Harry prenda il posto del guidatore. Man mano che allontaniamo mi rilasso sempre di più sul sedile.

- Mi aspettavo un rimprovero - esordisce dopo un momento di silenzio. - Ho infranto la regola tre.

- No, niente rimprovero. Non hai infranto la regola numero cinque - lo correggo mostrandogli la mano aperta. - Hai solo sfruttato l'occasione per dare credibilità su di noi.

- In realtà ti ho baciato perché ne avevo voglia - ribatte lanciandomi un'occhiata obliqua e vedere la mia reazione. - Ho scelto il momento giusto, si. Ma ne avevo semplicemente voglia.

- Dovresti fare un corso per imparare a controllare i tuoi istinti allora, Mr. nehovogliaelofaccio -

Sorride e guarda alla sua sinistra prima di svoltare. Si concentra sulla strada e nessuno dei due parla, io mi limito ad ammirarlo di sottecchi: le due pozze verdi che guizzano con attenzione sulla strada e quelle labbra. Si è fatto la barba e si possono distinguere bene i contorni perfetti.

Chissà se riceverò un altro bacio della buonanotte..

Mi mordo il labbro pregustando già l'idea mentre sposto la visuale sulla fronte su cui si è poggiata una ciocca scura ribelle. E, prima che mi venga l'istinto di spostarla, lui alza il braccio e liscia i capelli portandosela all'indietro.

- E tu dovresti fare un corso per imparare a spiare senza farti beccare - dice mantenendo gli occhi fissi davanti a sé. Il sorrisetto impertinente e soddisfatto per avermi smascherato.

- Non guardavo te ma fuori dal finestrino - mi giustifico arrossendo. Benedico il fatto che sia buio anche se mi rendo conto che la mia scusa fa schifo. E infatti, Harry sghignazza accostando davanti a casa mia.

- Capolinea, piccolo.

- Grazie della serata. È stata piacevole - commento afferrando i manici delle borsa.

- Sarà ancora più piacevole con il bacio della buonanotte.

Se n'è ricordato!, urla il me attratto da Harry preparando lo spray per l'alito.

- Non ti è bastato prima? - domando sarcastico, invece, optando per far emergere il me che non ha intenzione di cedere (nonostante durante i nostri ultimi quattro incontri non ha fatto altro che arrendersi alla fine). Il cantante scuote la testa un paio di volte avvicinandosi al mio viso e ormai sapendo che non lo respingerò, mi bacia.

Come in quello precedente, si prende tutto il tempo accarezzandomi lentamente ma a fondo fino a togliermi il respiro. Al contrario di prima, però, Harry non ha niente da dimostrare a nessuno con questo bacio; eppure al ristorante si era limitato ad un semplice stampo mentre ora ci stiamo godendo un bacio alla francese con i fiocchi e i contro fiocchi.

- Buonanotte, piccolo - mi augura lasciandomi andare. Il sapore delle sue labbra ancora impresso sulle mie.

Devo fare un enorme sforzo per non leccarmele di fronte a lui.

- Notte - sussurro aprendo la portiera e barcollando giù dall'auto.

- Sognami - scherza facendomi l'occhiolino prima di ripartire. Mi chiedo come faccia a riacquistare il controllo così velocemente dopo un bacio del genere quando io mi sento ancora scombussolato.

E, con molta probabilità, lo sognerò per davvero.

- Quindi è così che sarebbe andata a finire se non vi avessi interrotti due settimane fa.

Sussulto e le chiavi mi scivolano di mano tintinnando contro il suolo. Rachel mi osserva attentamente con le braccia incrociate al petto.

- Mi hai spaventato! - la sgrido. - E, poi, cosa fai? Mi spii?

- Ti spiamo - aggiunge Dana sbucando dietro Rachel e seguita da Lola. Alzo gli occhi al cielo e mi chino a raccogliere il mazzo metallico e lo appoggio sul comodino.

- Ma non avete niente di meglio da fare?

- Veramente no - risponde Lola divertita. - Allora come è stato?

- L'appuntamento? Piacevole. Avevi ragione, si mangia molto bene.

- Fai poco lo spiritoso. Sai che ci riferiamo a quello scambio di saliva di ben ventisette secondi con Harry.

- Li avete persino contati? Mi fate paura, sapete? - faccio togliendomi il soprabito.

- Smettila di girarci intorno e rispondi.

- Non è stato niente di che, Dana - mento levandomi pure le Vans.

- Ah, davvero? Sei uscito dalla macchina praticamente barcollando come se fossi ubriaco - replica lei. Forse perché quel bacio mi ha davvero ubriacato..

- Mi facevano male i piedi.

- Quello era un bacio con la b maiuscola. Due che dichiarano di star fingendo non si baciano così - obietta Lola.

- È buio, voi avete visto male e siete pazze.

- Perché non dici chiaramente che ti piace? - mi sprona Rachel. Sospiro pesantemente socchiudendo la porta davanti a loro che mi hanno seguito fino in camera e si sono fermate sulla soglia.

- Mi piace Harry Edward Styles - ammetto. - Contente adesso?

E devo riconoscere che ammetterlo ad alta voce rende tutto più reale.

In risposta, Dana e Lola si aprono in un sorrisone invece Rachel mantiene un espressione seria e so che é preoccupata per me. Ma sono stanco e non ho la forza né di rispondere alle domande di quelle due né di ascoltare le raccomandazioni della rossa perciò auguro loro la buona notte e chiudo la porta.

- Tanto ne riparliamo.

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