Ricordi
Dedicato a chi persevera e a tutti i fratelli coglioni del mondo... Soprattutto il mio.
Avete presente quei giorni in cui l'unica cosa che volete fare è stare soli con voi stessi e pensare alla vostra vita? Magari abbandonarsi ai ricordi, pensare a come sarebbe stata la vostra vita se aveste preso una decisione diversa, riflettere sui propri errori e immaginare che le cose siano andate diversamente.
L'animo sognatore di Francesca, la portava molto spesso a passare giornate di questo tipo.
L'animo pratico di Marco, invece, lo portava sempre a passare quelle stesse giornate ad osservare lo sguardo perso nel vuoto della sua ragazza, così come doveva sopportare i suoi sbalzi di umore e le sue imprecazioni se, casualmente, Marco interrompeva le sue fantasticherie.
Quel giorno Marco era tornato a casa e aveva trovato la sua ragazza stesa sul divano, in posizione fetale, con un fazzoletto tra le mani e un'altra decina sparsi sul pavimento e sul tavolino posto di fronte ad esso.
In un primo momento il ragazzo si era preoccupato e, con tutte le buone intenzioni del caso, si era avvicinato a lei per avere delle delucidazioni.
Quando, poi, si ritrovò il fazzoletto usato spalmato in faccia, accompagnato da un "vaffanculo, vattene", aveva capito che era di nuovo la "giornata ricordi".
A conferma di ciò, un album fotografico tra le braccia della ragazza.
Ormai rassegnato e, soprattutto, molto legato alla sua vita e alla sua sanità mentale, Marco prese armi e bagagli e uscì nuovamente da casa.
Francesca, intanto, era nuovamente scossa dai singhiozzi.
Pensava alla sua infanzia e alla sua adolescenza, periodi non propriamente felici per lei.
Idiota chi si ostina ancora a dire che sono gli anni migliori della vita.
Il suo unico e più grande rimpianto era quello di aver sprecato "i suoi anni migliori" a dare ascolto e, più che altro, a sopportare in silenzio vari atti di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola e le varie angherie psicologiche dei suoi genitori.
Insomma, c'è poco da meravigliarsi se era abbastanza strana!
In ogni caso, con gli anni aveva imparato a difendersi o a lasciarsi scivolare tutto addosso, quindi non ci pensava più di tanto.
Quello che molto spesso occupava i suoi pensieri in quel tipo di giornate, era la sua relazione con Marco.
Non era mai stato facile avere a che fare con lui, soprattutto nei momenti in cui il ragazzo doveva relazionarsi con la sua famiglia.
Non che fosse una specie di criminale, un poco di buono o cose del genere.
Il problema era che Marco non era il tipo di persona che faceva le cose per compiacere gli altri. Era sempre e solo sé stesso.
Questo era un lato che Francesca apprezzava molto in lui, ma non quando Marco non si tratteneva dal dire qualcosa di poco appropriato davanti ai genitori di lei.
A tutto questo bisogna unire la mentalità bigotta e terrona della famiglia di Francesca, mischiata ad una scarsa intelligenza e alla poca stima e fiducia riposti in quella che dovrebbe essere la piccolina di casa.
Se poi aggiungiamo un fratello maggiore rompipalle e assolutamente uguale alla madre, capirete quanti guai avranno passato i due piccioncini.
"Chissà se sarebbe stato uguale se gli avessi presentato un altro ragazzo..." si ritrovò a pensare lei, per poi ritornare con la mente a quando aveva conosciuto Marco.
Non aveva una bella reputazione, amava le ragazze e il sesso. Ma il suo pregio era quello di non promettere mai nulla. Non prometteva amore eterno, non prendeva in giro. Cosciente di quel che voleva, era chiaro fin dal primo momento.
Francesca non era una santa, assolutamente, ma non aveva le sue stesse esperienze e non era interessata ad una mera avventura di una notte.
Oltretutto era nel suo periodo di odio profondo verso il genere maschile, tanto che si dichiarava pubblicamente lesbica e faceva apprezzamenti su ogni innocente ragazzuola che le passava davanti... Apprezzamenti che facevano impallidire i suoi amici maschietti.
Marco, però, che non voleva da lei del semplice sesso, aveva continuato a pedinarla e a guardarla da lontano, chiedendole con perseveranza di dargli una possibilità.
Dopo molta insistenza e dopo tanto tempo, Francesca iniziò a provare un certo interesse per quel ragazzo che sembrava non guardare più nessuna ragazza che non fosse lei. Alla fine si ritrovò a pensare che dargli una possibilità non era una cosa così impossibile, ma il suo animo sadico decise per lei.
Il momento giusto arrivò quando Marco, demoralizzato dai continui rifiuti e leggermente contrariato, decise di affrontare Francesca. Con la sua delicatezza le urlò in faccia tutta la sua frustrazione.
"Sono mesi che non scopo perché voglio solo te, le palle stanno per esplodermi. Una sola possibilità è chiedere troppo? Usciamo insieme solo una volta, terrò le mani in tasca tutto il tempo. Ma porca puttana almeno proviamoci".
Cercando di mantenere un certo contegno per sembrare seria, Francesca contenne l'ilarità e diede ascolto al suo diavolo interiore.
Voleva metterlo alla prova per testare il suo livello di interesse... Divertendosi come una matta.
Essendo nota la sua quasi omofobia, Francesca disse a Marco che sarebbe uscita con lui solo se avesse baciato un ragazzo a scelta. Un vero bacio.
Uno sconvolto Marco si mise le mani tra i capelli e imprecò sonoramente, visto che il massimo del contatto fisico che tollerava con un altro uomo era una pacca sulle spalle o una stretta di mano.
Guardando l'espressione vittoriosa di Francesca, lui accettò la sfida e, respirando profondamente per farsi coraggio, si voltò e agguantò il primo ragazzo che si trovò davanti.
Utilizzando lo sguardo minaccioso in dotazione e il suo aspetto da duro, intimò il malcapitato di non emettere un fiato e di assecondarlo se non voleva finire male. Dopodiché lo sbatté con poca grazia contro una parete e si impossessò della sua bocca.
Mentre Francesca si godeva lo spettacolo, divertita e soddisfatta, il ragazzino non osava nemmeno dimenarsi per paura di una possibile reazione da parte di quel losco individuo che gli stava stuprando la bocca.
Alla fine Marco liberò il ragazzino intimandogli il silenzio più assoluto sulla faccenda. Questo, spaventato e sconvolto, scappò via senza attendere oltre.
Marco, invece, cercava di ripulirsi la bocca con la manica della maglia che indossava.
"Porca miseria, che schifo. Ma quanto dopobarba si è messo? Dio, mi sento così poco maschio. Avrò gli incubi stanotte" continuava a ripetere mentre Francesca lo guardava compiaciuta.
"Adesso, signorina, mettiamo in chiaro una cosa. Ti sei goduta lo spettacolo? Bene! Domani usciamo insieme, ma dopo questo col cazzo che tengo le mani in tasca!" disse a denti stretti Marco, mentre Francesca se la rideva di gusto.
Un sopracciglio alzato e le braccia incrociate di Marco placarono le risate di Francesca che, per farsi perdonare, premiò Marco con un bacio.
"Adesso mi sento meglio" sentenziò lui, con un piccolo sorriso, mentre la ragazza riprese a ridere.
Questi ricordi portarono Francesca a ridere e a scuotere la testa e a pensare che, forse, era stata un pochino crudele in quell'occasione. Forse.
Continuando a spulciare tra le varie foto, ne trovò una che raffiguarava il suoi diciotto anni, il pranzo a casa sua con la famiglia, un paio di amici e Marco.
Inevitabilmente ripensò alla settimana precedente al suo compleanno.
"Mi sono rotto di dovermi nascondere come un ladro. Stiamo insieme da quattro mesi, ti ho presentato mia madre e tutti i miei parenti. Quando ti decidi a dire ai tuoi che hai un ragazzo?" chiese Marco spazientito, mentre si rimetteva la maglietta.
"Quando cambio famiglia. Dai, Ciccio. Ne abbiamo già parlato. Quelli non capiscono e già so che mi renderanno la vita un inferno"
"Non possono essere così pessimi, e poi è ovvio che non si fidano. Guardaci. Hai detto che andavi al cinema con amici invece sei nel mio letto... Nuda... Non sei stanca di dover trovare scuse?"
"Certo, ma so già come andrà a finire" esclamò Francesca spazientita, cominciando a vestirsi. "Vorrano conoscerti, ti troveranno tutti i difetti possibili, cercheranno ogni scusa per farmi uscire il meno possibile e quando non ci riusciranno manderanno mio fratello a spiare quello che facciamo".
"Melodrammatica..."
"Melodrammatica? Melodrammatica? Lo sai che papà ha un fucile e che lo sa usare abbastanza bene? E lo sai che mio fratello fa boxe? Se ci beccano troppo vicini son capaci di picchiarti e di chiudermi in convento".
"Da quando sei così cagasotto?"
"E tu da quando hai deciso di accasarti?"
La discussione andò avanti così per un bel po', finché Marco non ottenne la vittoria.
Fu così che il giorno dopo Francesca annunciò di avere un fidanzato.
Come previsto, dopo essersi sentita apostrofare con epiteti poco lusinghieri tipo "Non ti faccio uscire per fare la puttana", i genitori vollero conoscere questo fantomatico ragazzo.
Dopo l'incontro le aspettative di Francesca non vennero deluse, infatti non appena Marco andò via, ricevette la lista completa dei difetti di Marco, nonché tutte le ragioni per le quali non avrebbe più dovuto vederlo; prima tra tutte i tre anni di differenza che, anche se pochi, sono un enorme problema per una diciassettenne che può essere traviata e manipolata da un ventenne... Certo, un uomo di mondo con una sprovveduta minorenne, non sia mai.
Da qui i vari divieti di uscire, coprifuoco alle 22:00 (guai a tardare di un minuto) e via discorrendo.
L'assurdo giunse una sera in cui la coppietta si trovò davanti un minaccioso Andrea, il fratello di Francesca, il quale pretendeva di parlare in privato con Marco e che Francesca tornasse a casa vista l'ora tarda.
Inutile dire che Francesca era abbastanza preoccupata e riluttante ad andarsene, ma i due ragazzi la mandarono via.
Arrivata a casa si chiuse in camera e passeggiò per tutta la stanza guardando ogni momento l'orologio, finché non crollò addormentata. Era l'una di notte e di suo fratello nessuna traccia.
Ad un certo punto venne svegliata dal rumore della porta della sua camera che si apriva e chiudeva.
Piuttosto allarmata, Francesca sollevò lo sguardo per trovarsi di fronte suo fratello con addosso solo le mutande e che si infilava sotto le coperte.
La sorpresa non fu tanto ritrovarsi il fratello mezzo nudo nel letto (cosa mai successa in vita sua), ma trovarselo abbracciato, mentre trattiene le lacrime e si rende conto che la sua sorellina è cresciuta e che spaccherà il culo a quel cretino se la farà soffrire.
Dopo un attimo di sgomento, con la sua solita dolcezza, Francesca buttò giù dal letto Andrea e lo cacciò dalla sua stanza... Per potersi commuovere in privato e in santa pace.
Sorridendo come le sceme, Francesca si rese conto che, nonostante le difficoltà, non avrebbe voluto nessun altro accanto se non Marco. Avrebbe volentieri evitato di conoscere Giulia, ma per il resto non si pentiva delle sue scelte.
Con questa convinzione attese il ritorno di Marco, che non si fece attendere troppo.
Il ragazzo, vedendo il sorriso di Francesca mentre gli saltava addosso per baciarlo, rimase un momento sconcertato.
"Dovrebbero metterti un interruttore al cervello!"
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