92. Cheeseburger e fratelli
♫ Panic! At The Disco - High Hopes ♫
Sembrava passata un'eternità dall'ultima volta che avevo trascorso del tempo in completa compagnia maschile. Nell'ultimo mese mi ero circondata dalla spensieratezza di Emma, dai consigli di Cassidy e dalla dolcezza di Margot, ma quel sabato mattina mi sarei dovuta accontentare di battute scadenti, commenti sul football e rutti incontrollati.
*Pack*
«Perché lo hai fatto?» Matt si massaggiò il collo dolente dopo il colpo ben piazzato alla nuca. La mano di Josh poteva fare danni. Provai dispiacere nei confronti del moro che mostrava il suo miglior sguardo pentito.
«C'è Amanda con noi, modera le tue eruttazioni.» Josh si era sempre mostrato come il paladino del dovere, del divertimento e delle buone maniere. Matt scosse il capo vergognandosi di essere stato colto in flagrante.
«Hai ragione, scusa Amy. Non volevo...» Ero fin troppo abituata ai rumori molesti a causa di Nathan e della sua fase adolescenziale da "alfabeto ruttante", perciò trovai divertente quel siparietto.
Scoppiai in una fragorosa risata dimenticando della spremuta che avevo sorseggiato l'istante prima. Per poco non ne sputai. Lo sguardo di Josh mi impietrii.
Eravamo dentro uno dei numerosi fast food americani, circondati dai tipici cibi poco salutari e dalle mille bevande gassate in circolazione. Probabilmente, dopo un litro di cola, neanche io sarei riuscita a trattenere il gas all'interno del mio apparato digerente.
«Non c'è bisogno che fingiate di essere ciò che non siete. Ho una buona opinione di Matt e non cambierà per questo... anche se mi domando cosa possa pensare tua madre a tal proposito!» Feci la finta scandalizzata sotto lo sguardo sempre più ammattito di Matt. Probabilmente stava veramente rimuginando sull'educazione impartita da qualche tata pagata profumatamente dai suoi genitori.
Cercai di smorzare la tensione. «Gara di rutti! Chi perde paga!» Alzai così in alto il calice contenente la sacra aranciata. La montagna rise in sottofondo, senza rispondere. Probabilmente la paura di essere sconfitto aveva avuto la meglio su di lui.
«Ve l'ho detto che non avrebbe fatto storie!» Eric parlò dopo essersi leccato le dita unte di guarnizione al formaggio e ketchup. Stavamo trascorrendo una tranquilla pausa pranzo e non avevo alcun timore di ciò che avrebbero potuto combinare quei tre maschiacci messi insieme. Anzi, mi sentivo protetta.
«Come ti ha convinta a raggiungerci in questo angolo buio?» mi domandò Matt rubando una preziosa pepita d'oro dal piatto del biondo che lo raggelò con lo sguardo.
«Mi ha costretto, diciamo. Vero, fratellino?» gli sorrisi sarcastica. Eric mugugnò contento, mentre i due amici rimasero sorpresi da quella affermazione.
«Io sono come un fratello per te o sbaglio? Attenta a ciò che dici, il mio povero cuore non potrebbe sopportare il peso della verità.» Finse un colpo secco al petto stringendo una mano attorno.
«Oh, anche io posso essere considerato un fratello Peterson! Tutto per la nostra beneamata Lilian Amanda!» Matt si alzò per inchinarsi al mio cospetto. Mi dovetti coprire il volto con una mano per l'imbarazzo.
«Mi sento escluso.» Josh scosse il capo con disappunto.
«Ma certo che vi considero dei fratelli... tutti e tre!» La montagna sorrise trionfante, era salito di grado in una sola giornata. «Vi voglio molto bene ed è innegabile che ci siete sempre per aiutarmi...» Sospirai sul finale. Le parole parevano più essere state trasportate dal flusso di pensieri, che dette per una vera ragione.
«Questa indecisione mi fa sottintendere che hai un problema... o sbaglio?» intervenne Eric piegando in avanti su un gomito così che potessi avere il suo viso a un paio di centimetri dal mio. Utilizzava nuovamente la tecnica dello scrutamento molesto in cui i suoi occhi mettevano in soggezione il mio io più profondo per ottenere risposte sincere. Anche Matt e Josh parevano essere interessati a una mia risposta.
«Sorellina... lo sai che puoi parlare dei tuoi problemi con noi?» cantilenò Matt appoggiando le braccia sul tavolo con una grazia unica. Aveva un sorriso bieco sul volto. Al contrario, Josh si era mantenuto serioso. «Se vuoi noi ci siamo, altrimenti lasciatela stare, ragazzi. Sta diventando rossa, non mettetela in imbarazzo, pettegole!»
I due, cui era rivolta quell'offesa, sbuffarono snervati. Volevano far passare il messaggio di non sapere a cosa si stesse riferendo.
«In effetti un problema ci sarebbe...» iniziai scrutando il biondo dagli occhi magnetici. Eric ritornò in posizione d'attacco aprendo bene le orecchie in attesa del continuo della mia risposta. «Ciò che hai rivelato a Kobe. Ma sei impazzito? Quel ragazzo...» Non sapevo esattamente come esprimere il mio disappunto. Era un mio superiore e mi imbarazzava ciò che avrebbe potuto sapere di me.
Eric rise di gusto buttandosi all'indietro sulla poltrona imbottita. «Ho solo detto che nonostante mi avessi visto a torso nudo molte volte, non mi avevi mai dato soddisfazione. Sempre così rigida la nostra Amanda.» Gli diedi un buffetto.
«Eri tu che non volevi indossare vestiti quando stavi a casa mia nonostante ti intimassi di mettere su almeno una maglia. Perché lo hai fatto? Ora mi prenderà per una guardona, o peggio!»
Josh scosse il capo alquanto rassegnato. Potevo condividere il suo disappunto.
«Non ho provato questa tecnica con Margot, ancora...» sussurrò Matt. Mi voltai verso di lui solamente per capire quanto fosse serio. Se voleva conquistare una ragazza l'approccio fisico andava bene solo dopo essersi almeno approcciati mentalmente. Non doveva trarre insegnamenti da Eric! No!
«Ti stava spudoratamente mangiando con gli occhi. Volevo che la smettesse. Era un deterrente, come per fargli capire che non ci fosse storia con te» convenne il biondo. Acciuffò un'altra patatina. Non credevo a ciò che avevo appena udito. «Cosa?» riuscii solamente a domandare con un filo di voce.
«Con quella gonna attillata è davvero difficile tenere lo sguardo...» ammonii Eric affinché non continuasse con la sua descrizione. Mi strinsi nelle spalle richiudendo la zip del mio cappotto, guadagnandomi le risate dei miei commensali. «Sono libera di poter indossare ciò che voglio! Non è nemmeno così volgare!» bofonchiai sotto voce.
Eric ruotò gli occhi al cielo. «Effettivamente no, però devi ammettere che ti fa un bel-» lo bloccai ancora una volta. Doveva imparare a utilizzare le parole nel modo corretto.
«Se posso permettermi, stai davvero bene, Amy.» Matt aveva capito come farlo, senza scendere nello scandalo.
«Eric dovresti delle scuse ad Amanda! Non ci si comporta così, soprattutto se la consideri come una tua sorellina! Devi essere garbato e rispettare le sue scelte e la sua persona.»
«Lo so! Ma mi sono fatto avanti per proteggerla! Gli ho fatto intendere che non c'era storia. Scusami, ma dovevo.» Mi lisciai i capelli intorno alla nuca sospirando. Non mi piaceva dover essere salvata.
«Ti ringrazio, ma la prossima volta lascia che sia io a risolvere i miei problemi! Se avrò bisogno di aiuto a tal riguardo te lo farò sapere io!» dichiarai con fermezza.
«Prima o dopo aver baciato Dylan?»
Sputai tutto ciò che avevo appena bevuto, non rimanendoci secca per poco, alternando colpi di tosse a respiri affannati.
«Allora aveva ragione! Tu e Dylan siete qualcosa. Si vede, Lilian. Non nasconderlo.» Eric si stava atteggiando a Nostradamus e non pareva minimamente scosso dal mio quasi annegamento in un fast food di bassa lega. Che fine orribile della mia povera vita sarebbe stata.
«Ad essere onesto io lo so da un po'... Nathan parla molto.» Matt sorrise tiratamente, mentre Eric sembrava molto più contento di prima per la sua accurata predizione.
«Eric! Delicatezza, questa sconosciuta! Sei troppo irruento!» Josh sembrava la bocca dei miei pensieri. Lo ringraziai con un cenno del capo quando ancora tossire era l'unica cosa che riuscivo a fare.
«Non è colpa mia se reagisce così quando sente nominare Dylan! Mi sono giunte voci riguardo una certa gelosia e un flirt continuo in studio! Hai qualcosa da dire in tua discolpa?» Eric rise continuando a mettermi in imbarazzo. Maledissi mentalmente sia Nathan che Cassidy per aver parlato troppo. Era tanto difficile tenersi qualcosa per sé?
Sì.
«È vero, Amy?» indagò in sordina Matt, la pettegola. Guardai Josh, l'unico che sembrava avere un po' di compassione ed empatia nel gruppo. Accennò un segno rassegnato con il capo. I due non si sarebbero arresi fin quando non avrei detto loro la verità.
Puntai i gomiti sul tavolino in alluminio, cingendomi il busto con le braccia. Feci un profondo respiro e, evitando altri possibili guai, risposi ai miei amici-fratelli.
«Sì, mi piace Dylan! E sì, ci siamo baciati! Anche più di una volta, se è questo che volete sapere, ma niente di più. Soddisfatti? Fine della storia.» Eric e Matt si scambiarono occhiate d'intesa, mentre Josh sorrise sollevato dal fatto che fossi riuscita a confidarmi con loro.
«Sono così fiero di te!» Eric buttò le sue braccia intorno al mio collo tutto elettrizzato. «La nostra piccola Amanda che finalmente ha scoperto le gioie del piacere scevro dai sentimenti, ma mosso solamente dal fine fisico. Come ti sei sentita, ah?» Non potei fare a meno di sciogliermi un po'. Sembrava più un comitato di congratulazioni che un semplice meeting tra amici.
Ci pensai qualche istante ruotando gli occhi al cielo. «Libera. Mi sentivo finalmente libera di fare qualcosa che volevo.»
Eric si distanziò asciugandosi una finta lacrima che lambiva la sua pelle. «Bene, a quando il sesso?» domandò come se fosse la naturale conseguenza.
Josh tossì, ma il biondo parve ignorarlo. Anche Matt che mi osservava languido in attesa di una risposta. Era davvero così importante per loro saperlo?
«Mai! Non ci sarà niente oltre questi baci! Sono capitati per caso e per quanto siano stati liberatori non ci sarà un seguito. Eric, te lo avrò detto mille volte che questo passo va fatto con una certa cognizione di causa e poi non è detto che lui lo voglia!» Mi imbronciai.
«Io direi di sì!» ammise Matt «Dylan è un nostro amico e sappiamo che non è un tipo arrendevole. Però non so quale siano le sue reali intenzioni. Diciamoci le cose come stanno: al giorno d'oggi è difficile che avvenga ciò che vuoi tu. Siamo adulti e solitamente ciò che avviene dopo un bacio è che uno dei due smette di rispondere alle chiamate dell'altro. Allora tu vai sotto casa sua spiegandole che vuoi esserle almeno amico perché ti ha catturato l'anima con i suoi modi di fare e che non ce la fai a non starle accanto, ma lei poi ti rifiuta e ti dice che esce con un altro, ma a quel punto tu sei ormai innamorato perso e per ripicca allora esci con la sua migliore amica... e... niente credo di aver perso il filo del discorso.» Ero sconcertata. Ci stava descrivendo qualche sua esperienza passata?
«Ma almeno poi l'hai riconquistata? O sei andato a letto con l'amica?» indagò Eric seriamente interessato alla questione. Matt divenne scuro in volto. Aveva ricevuto un duplice due di picche, era sicuro.
Josh pareva ancora perso in quel fiume di parole senza senso, mentre il biondino scuoteva il capo per diniego. «Tralasciando il fatto di essersi fatto scappare entrambe le ragazze, Matt ha ragione. Siamo adulti e le coccole vanno bene fino a un certo punto. Cioè voglio dire, se il sesso non ti piace poi come fai a capire se è la persona giusta? Io credo di essermi innamorato di Cassidy la prima volta che siamo stati insieme. Certo, mi piaceva, ma non avrei immaginato potesse essere così. È totalmente diverso da qualsiasi cosa. Al contrario, invece, con Emma era solo sesso. Provo affetto sincero per lei sì, ma tutto quello che desideravamo nella camera da letto erano i nostri corpi. Con Cassie è stata l'esperienza più bella della mia vita e voglio renderla felice in ogni modo. Quindi secondo me voi due dovreste provare. Magari saresti anche meno acida!» Il biondo sorrise sornione come se nulla fosse.
«Eric magari dovresti essere tu quello meno acido, non credi? Cassidy passa tanto tempo a lavoro ultimamente, vero?» Josh si passò la lingua sulle labbra assaporando il rumore del cuore dell'amico andare in frantumi.
«Sei uno stronzo e hai assolutamente ragione.» Roteò gli occhi al cielo offeso.
«Ad ogni modo, Amy, quando Dylan è con noi è facile notare come provi nei tuoi confronti una palese attrazione. Non saprei dirti, però, se è solo interesse fisico. Ne dovresti parlare con lui, secondo me, ma sono sicuro che qualsiasi decisione tu prenda, sarà quella giusta. Io credo nell'amore, al contrario di questi due, e ti appoggio pienamente.» Josh ammiccò verso la mia direzione. Ricambiai con un sorriso per poi fissare Matt ancora intento a rivangare il suo passato.
Blaterava di come quella Monica gli avesse strappato il cuore per poi dirgli che lo vedeva solo come un amico. Povero ragazzo, sperai di non condividere lo stesso destino.
Alla fine di quella giornata convenni sul fatto che non sarei potuta mai scappare da ciò che provavo e che avrei dovuto affrontare Dylan in una maniera o nell'altra. E, nonostante la mia famiglia si fosse allargata con l'aggiunta di tre fratelli non di sangue, a decidere il da farsi sarei stata solamente io, in un tempo e modo a me ancora ignoti.
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