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Capitolo ventisei

Un piccolo puntino, per ora.

«Ciao ragazzi!» esclama salutandoci uno ad uno.
«Grazie di tutto Abeforth, allora ragazzi andiamo?»
Annuiamo e dopo aver ringraziato e salutato Abeforth, seguiamo Neville nel percorso.

Ron, Neville ed Harry sono più avanti di me ed Hermione, siamo rimaste indietro per parlare.

«Mi devi dire qualcosa?» esordisce.

«Su chi?»

«Su Malfoy ovvio, è da mesi che è strano.. quando c'eri stava ancora a punzecchiarci, sopratutto Harry quando magari eri con lui.. poi ha smesso»
Sorrido.

«No ma non sarà per quello, la sua situazione non è delle migliori.. diciamo che è successo qualcosa»

«Stai sorridendo come un ebete, è successo quello che penso io?»

La guardo, ed annuisco trattenendo un sorriso.

«Oh per Godric, amica mia sono cosi felice per te!» urlacchia per poi abbracciarmi attirando l'attenzione degli altri tre, che poi continuano ad andare avanti.

«Avete usato le protezioni no?» mentre lei continua ad andare avanti, io mi blocco.

Un colpo al cuore.
Merda.
Istintivamente porto una mano sul ventre.

«Hermione..» la chiamo con la voce tremante, e gli occhi bagnati di lacrime.

«Cosa c'è?» si volta verso di me, e mi punta la luce sul viso.
«Stai scherzando vero?»

Scuoto la testa.
Ricordo perfettamente tutto, nella foga non l'ha messa.

«Quando è successo? Magari non te lo ricordi..»

«Hermione! Vic!» ci richiama Harry.

«Voi andate, noi arriviamo» dice Hermione.

«Ieri notte, Herm..»

«Facciamo cosi, ora stai tranquilla magari per miracolo non è successo nulla.. quando finirà tutto compreremo un test e vedremo va bene? Ti starò vicina in ogni caso okay?»

«Grazie Herm..» mi tranquillizzo un poco e continuiamo ad andare avanti.

Nel 99% dei casi, ovviamente si rimane incinta.. non ho la speranza di non esserlo, sono sicura che una piccola creatura starà crescendo in me.
Non ho l'età per diventare mamma, e non sono abbastanza matura per esserlo.

Continuiamo a camminare finchè non arriviamo alla fine del tunnel.
Neville apre la porta, e dice:
«Ragazzi, guardate chi vi ho portato!» si sposta facendoci spazio e tutti iniziano ad applaudire.

Scendiamo le scale e dopo aver salutato tutti, qualcuno ci chiede il piano di Voldemort, che ovviamente so.

«Voldemort vuole agire passando dal retro in modo tale da coglierci impreparati, è meglio che qualcuno di noi stia li» dico.

«Esattamente, qualcuno sarà ovviamente davanti. Ognuno avrà un determinato compito che vi spiegherò stanotte. E presto arriveranno gli altri dell'Ordine» continua Harry.

«Tu non uscire da qui, mi raccomando. Ci sono i mangiamorte qui nella scuola.. se ti vedono ti uccidono, ti vengo a recuperare io.»

Tutta la stanza si muove secondo gli ordini di Harry, io mi sdraio sul letto per riposarmi dato il mio leggero mal di testa.

2 maggio..

La stanza è completamente vuota.
Tutti sono fuori a posizionarsi per la battaglia.. la rabbia di Voldemort non lo fermerà facilmente.

La porta si apre rivelando la figura di Hermione che come promesso, è tornata a chiamarmi.

«È il momento Vic.» annuisco, prendo la bacchetta e la raggiungo.

«I mangiamorte?» chiedo.

«Hanno raggiunto il Signore Oscuro.» dice mentre usciamo.

Arriviamo in cortile, e vedo la professoressa Mcgranitt in preda a creare una barriera per rallentarli il più possibile, con un'altra ragazza dei Grifondoro.

Le raggiungo e inizio anche io a dire gli incantesimi:

«Salvio Hexia. Protego Maxima. Fianto Duri. Repello Inimicum.»

Appena finiamo la professoressa si accorge della mia presenza e mi saluta cordialmente.

I mangiamorte avanzano sempre di più.
La barriera non durerà, infatti poco dopo entrano ad Hogwarts.
Inizio a mandare incantesimi a destra e manca, quando però si accorgono che sono io, la ex mangiamorte che cerca di rallentarli, lanciano incantesimi con più cattiveria.

«Avada Kedavra!» urla un altro mangiamorte. Per poco lo evito.

«Stupeficium!» urlo per schiantarlo.

Corro dentro Hogwarts e poco dopo una voce amplifica, quella di Voldemort, dice:

«Avete combattuto con valore, ma invano! Io non desidero questo: ogni goccia di sangue magico versata è un terribile spreco. Pertanto ordino alle mie forze di ritirarsi. In loro assenza, disponete i vostri morti con dignità.»

Entro nella Sala Grande, e vedo tutti i corpi di ragazzi feriti e morti..
Le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance.

«No! Fred, ti prego» sento dire da George, poco lontano da me.
Quest'ultimo è chinato sul corpo morto del gemello.
Mi porto la mano sulla bocca, appena vedo che anche Tonks e Remus Lupin, il mio ex professore sono stesi a terra.
Mi manca l'aria, esco fuori e cerco di respirare.

«Stanotte, hai consentito che i tuoi amici morissero per te, piuttosto che affrontarmi di persona: non c'è disonore più grande. Raggiungimi nella Foresta Proibita e affronta il tuo destino! Se tu non lo farai, io ucciderò fino all'ultimo uomo, donna o bambino che cercherà di nasconderti a me!»
La stessa voce di prima.

Sulle scale vedo Harry, Hermione e Ron.

«Harry non andare.» dico mentre scende le scale, venendo verso di me.

«Victoria fa attenzione. Dopo di me, cercherà te di sicuro.»

«Ti prego.» sussurro abbracciandolo.

Quando scioglie l'abbraccio, fa un sorriso forzato e attraversa il cortile per andare nella foresta oscura.

I minuti passano lenti.
Ma poi finalmente, vediamo Voldemort tornare assieme ai suoi seguaci.
Hagrid tiene tra le braccia qualcosa.
Ginny si avvicina meglio per guardare e la raggiungo velocemente.

«NO!» urla andando verso Voldemort, ma la trattengo.

«Che fai?!» le dico.

«Quello è Harry. Harry è morto.» dice in preda alle lacrime.

Mi volto verso Hagrid, sgranando gli occhi.
Quest'ultimo tiene tra le braccia il corpo senza vita di Harry.

«HARRY POTTER È MORTO» esclama Voldemort.
«Harry Potter è morto.» ripete felice.

«E adesso è il momento di dichiararvi. Venite avanti e unitevi a noi. O morirete.» continua.

«Draco..» un sussurro provocato da Lucius Malfoy spezza il silenzio.

Mi volto e vedo Draco in cima alle scale.
Porto la mia mano sinistra sul ventre, e guardo verso il basso.

«Draco» ripete.
Sembra non voler andare dall'altra parte, ma solo quando la madre lo chiama scende le scale senza pensarci un secondo.
Mi sfiora la mano destra velocemente, si gira per un secondo e nota la mia mano sul mio ventre, e la tolgo subito notando la sua espressione confusa.
Sorrido forzatamente di rimando e lui continua a camminare verso Voldemort.

Quando Draco raggiunge la madre, inizio anche io a camminare verso Voldermort.

«Signorina Latern, ha cambiato nuovamente idea?»

«Ma ti pare? Non ho mai pensato di far parte del tuo piccolo e stupido Club!» rido sguaiatamente rivolgendomi a lui in modo maleducato ed impugnando la bacchetta.
Vedo i suoi occhi rossi, passare da un rosso più scuro a un rosso più acceso.

«Attenta a come parli Signorina. Potresti pagarne le conseguenze.»

«Ah si? Ma che paura!»

È ora. Ora o mai più.
Devo provare a usare i miei poteri, sperando che sia capace ad usarli.

Penso alla terra.
Alla roccia.
A tutto ciò a cui è correlata.
E proprio mentre Voldemort pronuncia l'anatema che uccide, mi sento pronta e punto la mia bacchetta verso di lui.
Dalla sua esce una luce verde che si confonde con la mia che è gialla.
Piccole pietre si alzando da terra e finiscono verso i Mangiamorte e verso Voldemort.
I suoi seguaci scappano. Vigliacchi.

Proprio in quel momento, sento qualcosa cadere a terra. Ma non posso distrarmi neanche un secondo o per me è finita.

«Stupeficium!» sento dalla voce di Harry.
Una luce rossa si unisce alla mia, entrambe contro quella di Voldemort.
Non è possibile era morto.

«Fino alla fine Vic. Tieni duro fino alla fine.» mi dice prendendomi la mano libera.

«Fino alla fine.»

Avanziamo verso di lui, la sua luce inizia a diminuire.
E proprio quando diminuisce del tutto il suo corpo cade a terra. Morto.

Ce l'abbiamo fatta. L'abbiamo sconfitto.
Cado a terra esausta con gli occhi puntati verso Voldemort.

«Stai bene?» mi chiede Harry preoccupato.

«Si.. si sto bene» dico con il respiro affannato.
Proprio in quel momento vedo la figura di Draco allontanarsi assieme alla madre.
E credo, che sarà l'ultima volta che lo vedrò.
Sappiamo entrambi che fine faremo:
lui ad Azkaban, quasi sicuramente, e io chissà.. forse anche io sarò li ad Azkaban a marcire nonostante la mia innoncenza.

Non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro, finchè non lo viviamo.
Ma è quando facciamo una scelta, che cambiamo il futuro.
E io le mie scelte le ho fatte, giuste o sbagliate che siano. Ma le ho fatte.

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