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Capitolo dodici

Non mi sono mai fidata sempre di nessuno.
Sono le persone a cui tengo di più che fanno i danni maggiori.
-Jay Crownover

Corro velocemente per tutta Hogwarts alla ricerca di Harry o Hermione o Ron.
È una questione di vita o di morte per l'E.S.
Il Gruppo di Inquisizione non so in che modo ma ha scoperto l'esistenza dell'Esercito.
Ma dato che non li trovo da nessuna parte corro direttamente al settimo piano.

«Ei dove credi di scappare?» Vengo bloccata da un braccio forte.

«Lasciami Draco, sono di fretta.»

«Non prima di aver parlato»

«No senti sono di fretta devo correre, dopo parliamo di tutto ciò che vuoi»
Mi libero dalla sua presa e riprendo la mia corsa diretta al settimo piano.

Non so cosa e chi aspettarmi in caso dovessero fare quella cosa che ha programmato la megera.
Non so bene chi faccia parte del Gruppo, dato che non abbiamo fatto vere e proprie riunioni.
Questa mattina ho sentito due ragazze di Serpeverde parlare, e hanno nominato l'Esercito e una sommossa a sorpresa.
La cosa che mi preoccupa più di tutte è che la Umbridge ci comunica gli eventi da controllare tramite lettera.. e a me la lettera riguardante l'Esercito non è arrivata.

Arrivo al settimo piano, e Neville mi apre la porta ma lui non entra.. ciò vuol dire che non sono ancora arrivati tutti, infatti ci sono solo Harry, Hermione e Ron dentro.

«Ragazzi, non so come ma la Umbridge ha scoperto dell'Esercito.. ho sentito delle ragazze parlare di una sommossa.. a sorpresa» dico con il fiatone.

«Ne sei proprio sicura?» mi chiede Hermione.

«Si..»

«Normalmente non ti aggiornano sugli eventi via lettera?» chiede Ron.

«È quello il problema, quella lettera non mi è arrivata. Ciò vuol dire..»

«Che hanno scoperto che fai parte dell'Esercito pure tu» completa la mia frase Harry.

«Ragazzi c'è un problema» entra Neville.
Oh no..

Neville non fa in tempo a spiegare ciò che aveva visto fuori che..

«Bombarda maxima!» sentiamo da fuori, poi un botto.
La parete cade a terra, rivelando la figuara della Umbridge seguita da Tiger, Goyle, Bulstrode, Parkinson e.. Draco.

Il mio sguardo si posa su di lui.
I nostri sguardi si incrociano.
Inizialmente ha uno sguardo duro, ma poi vedendomi si addolcisce.

Scommetto che è stato lui a dire alla Umbridge i miei "strani" spostamenti fino al settimo piano.
Si sarà avvicinato a me così tanto solo per quello, una persona viscida come lui non si può affezionare a una persona.
Alla fine gli altri avevano ragione, mai fidarsi di Malfoy.

«Catturateli!» esclama la Umbridge.

Draco viene verso di me, mi toglie la bacchetta dalle mani e io lo lascio fare.
Sono troppo delusa per reagire.

«Mi dispiace.. ho dovuto» mi sussurra.
Ecco la conferma della mia idea a cui non volevo credere. 
«Incarceramus»

Iniziamo a camminare verso l'ufficio della Umbridge, e Malfoy mi tiene una mano sulla schiena accarezzandomi.. come si permette di toccarmi dopo quello che mi ha fatto?

«Togli la tua sudicia mano da me Malfoy.»

«Cos'è adesso torniamo ad utilizzare i cognomi?» dice facendo quello che gli ho chiesto.
«Non eravamo amici?»

«Gli amici non mentono» dico delusa.

«Ma non ti ho mentito» si giustifica.

«Questa valla a dire a qualcun'altra.»

«Tutto quello che ti ho detto e tutto quello che è successo tra di noi è realtà, non ho mentito»
Continua.

«Ne riparliamo un'altra volta, sempre se non vengo espulsa.»

«Adesso ci recheremo nell'ufficio di Silente, dove ci sarà anche Caramell» ci dice la Umbridge.

«È tornato Silente?» chiedo.
Quest'ultimo era partito lasciando la scuola in mano alla Umbridge, per questo è diventata neo-preside ed Inquisitore Supremo.. purtroppo per noi.

«Esattamente signorina Latern, ma starà qui per poco..» dice aprendo le porte dell'Ufficio, affiancata da Caramell.

«Li sorveglio da settimane!»
Esclama la Umbridge entrando.
Tutti noi dell'esercito veniamo letteralmente spinti dentro, mentre i ragazzi del Gruppo rimangono fuori.

«E vede? Esercito di Silente! La prova di ciò che le ho raccontato fin dall'inizio Cornelius. Il suo spargere paura, riguardo Lei Sa Chi non ci ha ingannato neanche per un istante. Abbiamo visto le sue bugie per ciò che erano. Servivano per prendere il controllo del ministero!» continua la megera.

«Naturalmente» conferma Silente.
Cosa?!

«No professore!» obietta Harry.
«Lui non c'entra niente, sono stato io» continua.

«Molto nobile da parte tua coprirmi. Ma come è stato puntualizzato la pergamena dice esattamente Esercito di Silente, non di Potter» dice Silente.

«Invia un gufo alla Gazzetta del Profeta, dovremmo farcela per il notiziario di domani mattina» dice Caramell al suo braccio destro.

«Lei, dovrà scortare Silente ad Azkaban» dice rivolgendosi ad un uomo che non ho mai conosciuto.

«Sembra che voi pensiate che io non opponga resistenza, beh io non ho alcuna intenzione di andare ad Azkaban»
Dice Silente.

Dalla finestra compare Fanny, la fenice sempre presente nel suo ufficio, e in pochi secondi entrambi non sono più davanti a noi.
Io e gli altri quattro ci guardiamo sbalorditi.

«Io direi che questi ragazzi siano quindi innocenti, dato che sono stati influenzati dall'idea di Silente.»
Dice Caramell, spezzando l'incantesimo che ci teneva legate le mani.
«Potete andare» continua abbozzando un sorriso.

E così, usciamo dall'ufficio sotto gli occhi piccoli e inespressivi della Umbridge.
Saluto i quattro, e scendo le scale per andare verso il mio dormitorio.

«Victoria, aspetta!»
Lo ignoro e continuo a scendere le scale.

«Victoria, non ignorarmi» mi blocca per un polso e mi fa voltare verso di lui.

«Lasciami» dico a denti stretti.

«No.»

«Dammi la mia bacchetta»
Ha ancora la mia bacchetta nella tasca dei pantaloni.

«Solo se mi permetti di lasciarmi spiegare»

«Fai pure, Malfoy. Sono tutta orecchi per ascoltare la tua bellissima versione dei fatti» ironizzo.

«Oggi pomeriggio ti ho fermata per dirti che saremmo venuti nella Stanza delle Necessità, ma tu non mi hai lasciato parlare» e finalmente molla la presa  dal mio polso.

«Certo, dovevo andare a dire agli altri di andarsene da li perchè avevo sentito da altre ragazze di questa sommossa»

«Io volevo evitare di farti finire dei casini, perchè sapevo che ne facevi parte. Abbiamo la lista e c'è la tua firma.»

«Quello che mi fa più male Malfoy, è essere stata ingannata. Da te, per di più.»

«Ma ho dovuto farlo, ma ti giuro..»

«Tutto il resto era reale» lo imito.
«Ma lo sai che stavo cercando di capirti? Perchè tu sei un ragazzo fottutamente incompreso! Dicono che sei uno stronzo, che non provi sentimenti, che sei superficiale, che non te ne frega di nessuno.»

Tiene lo sguardo basso.

«Eppure io continuavo a dirmi che tu non eri come tutti credono. Che sei capace di volere bene.. di amare. E proprio ora che stavo incominciando a fidarmi è tutto andato in pezzi!»

«Ho dovuto, lo vuoi capire?» alza la voce.

«Hai dovuto?! Malfoy lo sai cosa vuol dire omettere la verità?! Tu dopo avermi vista entrare nella Stanza o avermi vista scappare più volte la sera o chissà cosa potevi semplicemente non dire nulla!»

«Tu non capisci..» dice sottovoce, ridendo. Ma è una risata amara.

«E ora dammi la bacchetta.» gli porgo la mano destra aperta, e dopo un pò di esitazione finalmente mi dá la bacchetta.

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