Chapter 12.
Sistemo le ultime cose nel cassetto e respiro profondamente, mentre l'odore di casa mia si insinua nelle mie narici. Nella vita potremmo compiere mille viaggi, usufruire di mille stanze, dormire in mille letti diversi, ma niente è paragonabile alla propria casa, alla casa che racchiude tutti i tuoi ricordi, belli o brutti che siano.
Sento due braccia stringermi i fianchi e mi giro sorridente, incrociando gli occhi verdi del mio ragazzo.
- Roma è bella come la ricordavo, Deianira.- mi stampa un casto bacio sulle labbra - Non vedo l'ora di conoscere la tua comitiva-.
Sussulto leggermente, davanti alla sua ultima frase, e annuisco distrattamente. In un modo o nell'altro, lui e Arturo si incontreranno... dopo quattro anni non dovrebbe essere un problema, ma non ne posso essere sicura al 100%, visto che la nostra storia è stata importante ed è finita malissimo, non credo siano delle cose a mio vantaggio.
- E tu mi porterai a Napoli, Giovanni.- sorrido, cercando di eliminare i brutti pensieri dalla mente - Sogno di andarci da tempo-.
- Ti porterò nella mia città, allora.- accarezza il mio viso e poi giocherella con i miei capelli, dolcemente.
Non vedo l'ora di presentare Giovanni ai miei amici, sono sicura andrà d'accordo con tutti, per quanto è brillante. Avrei voluto presentarglielo già da tempo, ma ogni volta che loro sono venuti a Londra non c'è mai stata occasione di farli conoscere, per fortuna ora che sono tornata a casa niente e nessuno potrà impedirmelo.
- Abbiamo appuntamento con gli altri oggi, fra circa un'oretta.- lo informo sciogliendo l'abbraccio, per poi scegliere dei vestiti puliti.
- Perfetto. - annuisco davanti alle sue parole e gli mando un bacio volante prima di dirigermi in bagno a fare una bella doccia rigenerante, per scrollarmi questa strana ansia di dosso.
Andrà tutto bene. Sono i miei amici, la mia famiglia... Non capisco cosa possa andare male.
*
Entriamo nel locale mano nella mano e sento il cuore compiere mille salti mortali alla vista dei miei amici, mentre sento le lacrime salirmi agli occhi.
Lella si volta nella mia direzione e gli altri, vedendola fissare un punto dietro di sé, seguono la sua traiettoria e posano anch'essi i loro occhi su di me.
Mollo la mano di Giovanni e corro verso Lella che si è alzata e mi sta attendendo a braccia aperte. La stringo forte e lei ricambia immediatamente, sussurrandomi che le sono mancata tantissimo, facendomi così scoppiare a piangere definitivamente.
Sciogliamo l'abbraccio e poi stringo Nicolò, Umberto e Dylan. Inutile che io specifichi quanto mi erano mancati, quanto un loro abbraccio mi sarebbe servito nei momenti no.
- Te fai sempre più bella, DD- dichiara Umberto, facendomi fare un giro su me stessa, per poi stamparmi un bacio sulla guancia destra.
Sorrido dolcemente, sentendo il cuore scaldarsi, i loro complimenti mi fanno sempre bene, perché so quanto siano detti con il cuore.
Giovanni si avvicina a me, una volta finiti i saluti, e io lo presento ai miei amici, scrutando attentamente le loro espressioni. Voglio che vadano d'accordo, la mia famiglia deve per forza adorare la persona che sta con me, quella che forse è la mia dolce metà.
Sembrano abbastanza cordiali, ma riesco a percepire il nervosismo di Nicolò, nonostante tenti di nasconderlo, così, mentre ci dirigiamo al tavolino prenotato, lo trattengo e restiamo leggermente in disparte, in modo che possa parlargli.
- Non ti piace Giovanni?- gli chiedo, sussurrando, mentre lui scrolla le spalle con indifferenza.
- Non è che non mi piace, è che non so come reagirà Arturo vedendolo, vedendoti fidanzata, sapendo che ormai è davvero un lontano ricordo la vostra storia- risponde con preoccupazione, puntando i suoi occhi scuri nei miei.
- Mi dispiace, Nico.- ribatto, sinceramente - Ma sono passati quattro anni, io e Giovanni stiamo insieme da solo un anno... all'inizio non gli volevo nemmeno parlare, perché pensavo solo ad Arturo, perché era lui l'amore della mia vita, ma poi ho capito che dovevo andare avanti, che non potevamo più stare insieme. Io e Giovanni siamo diventati amici dopo qualche mese che ci siamo conosciuti e poi ci siamo innamorati. È successo, non vorrai farmene una colpa, spero-.
Lui ci pensa su per qualche secondo, poi annuisce comprensivo, mettendo un braccio attorno al mio collo e stampandomi un bacio sulla guancia.
- Scusami, DD- sorride, mettendo in evidenza i suoi denti bianchissimi - hai ragione-.
Gli sorrido in segno di ringraziamento e raggiungiamo gli altri che hanno preso posto al tavolo. Mi accomodo accanto a Giovanni e scruto i miei amici, uno per uno.
- Perciò ora siete famosi.- osservo le loro collane d'oro e scuoto la testa, quasi non ci credo - Io vi ho sempre detto che spaccava la vostra musica-.
- Avevi ragione, DD.- mi risponde Umberto - Poi te facciamo conoscè Sick Luke, ce fa delle basi stratosferiche, è anche grazie a lui che siamo così apprezzati-.
- Oltre che per la mia bellezza!- esclama Nicolò con un tono tra il divertito e il serio, scatenando una risata da parte mia e degli insulti da parte di Dylan e Umberto.
- Non vedo l'ora di conoscere questo Sick Luke, allora.- sorrido - Quindi siete la Dark Polo Gang? Regà, pure il nome spacca-.
- Modestamente- ribatte Dyl, facendomi l'occhiolino.
Ecco cosa intendo quando parlo di sentirmi a casa. I miei amici che scherzano, che si prendono in giro, che mi sostengono, che sono sempre presenti. Siamo riuniti da poco tempo, ma è come se non ci fossimo mai separati.
- E il tuo ex chi è?- chiede Giovanni, indicando i miei amici, fingendosi disinteressato, mentre un silenzio imbarazzante cala tra di noi.
- Nessuno di loro.- ribatto io, leggermente acida. Inutile che finga indifferenza se poi ha sul viso un'espressione annoiata.
- Bene- ribatte, sorridendo falsamente - non credo sarebbe normale incontrarlo!-.
- Perché no?- chiede un Nicolò visibilmente nervoso, tanto che Lella se ne accorge e gli mette una mano sulla gamba, cercando di farlo calmare - Arturo fa parte della famiglia, anche se non sta più con DD, spero che questo ti sia abbastanza chiaro. E comunque, tanto per fartelo sapere, sarà qua a momenti-.
Il moro schiaccia un occhiolino falso al mio ragazzo, così lui fa per ribattere, ma si zittisce sentendo una voce salutarci.
Sgrano gli occhi e alzo la testa di scatto, riconoscendo, immediatamente, la voce. I miei occhi si scontrano con i suoi e il mio stomaco ha un sussulto.
Sorrido impercettibilmente davanti a lui, mentre lui mantiene un'espressione neutra. Per un momento mi dimentico delle persone che ci circondano, mentre guardo il suo viso, non è cambiato nulla da allora, a parte qualche tatuaggio sul viso, che gli danno un'aria ancora più dannata del solito.
Improvvisamente una ragazza si avvicina a lui, chiamandolo amore, e interrompendo il nostro scambio di sguardi.
Smetto di sorridere di botto e lancio uno sguardo interrogativo a Lella, che è l'unica che mi sta guardando.
Arturo si è fidanzato?
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