Un'invitante profumino si fa strada fino al mio naso. Guardo Ryan perplessa, ma non dice nulla, allora mi guardo attorno e mi rendo conto che Fray ancora non è tornato dal suo curiosare. Lo troviamo in cucina con mille pentole sul fuoco -pentole che non sapevo neanche di avere in casa- e con addosso il grembiule a fiori di mamma. È esilarante!!
《No, no, no!》Appena ci vede ci caccia fuori《Andate a prepararvi che si cena tra poco!》E ci chiude la porta in faccia. Io, Ryan ed Ayashe ci guardiamo incerti se ridere o meno. Meglio lasciar perdere... Piuttosto...
《Vado a farmi una doccia...》avviso il ragazzo《A meno che non voglia farla tu prima...》Dio, che imbarazzante!
《No, fai pure con comodo》mi rassicura《Dopotutto è casa tua》Guarda pensieroso la porta della cucina così io ed Ayashe sgusciamo in bagno, dopo esser passare per camera mia.
《Certo che Ryan e Fray sono davvero gentili, non trovi?》domanda Ayashe mentre le lavo i lunghi capelli lilla' -durante la doccia ha ripreso le sembianze di bambina-. La sua domanda innocente mi fa percorrere con la mente tutto quello che è successo ultimamente: la cotta che ho per Ryan, la scomparsa di May, l'arrivo di Fray, il bacio dolce di Fray, la decisione di Ryan di lasciare mia sorella... Sospiro sciacquandole la folta capigliatura.
《Eh già! Proprio gentili...》le rispondo sovrappensiero.
《Certo che però è proprio tonto..》mormora lei.
《Cosa? Chi?》la faccio girare verso di me per avere delle spiegazioni.
《Ryan!》mi dice tranquilla《Si vede lontano un miglio che ti piace, ma lui no accorge di niente...》Detto questo esce dalla doccia ed inizia ad asciugarsi. Fantastico!  Devo mettere in riga il mio cuore... Entro in doccia e, con l'acqua calda che mi scivola sulla pelle, cerco di mettere un po' d'ordine nei miei pensieri. Ora come ora la mia priorità è trovare papà poi salvare la mamma e May. Devo concentrarmi su questo e non sui ragazzi...
Forte di questa decisione, esco dalla doccia, mi asciugo e mi rivesto a tempo di record. Prima di tornare in cucina, controllo il cellulare... Niente... Lo rimetto in tasca, sconsolata, e, con Ayashe, raggiungiamo i ragazzi per cena. Appena entrate in sala da pranzo ci troviamo davanti ad un tavola imbandita piena di leccornie.
《Wow!》esclamo. Sono senza parole《Davvero hai cucinato tutto tu, Fray?》I ragazzi sono ancora ai fornelli, ora anche Ryan indossa un grembiule di mamma. Dando una seconda occhiata capisco il perché... Ci sono vari dolci con le più disparate guarnizioni... Sento un nodo in gola... Hanno fatto tutto questo per me... Sento uno scricchiolio e mi volto. Fray mi scosta la sedia, mi fa accomodare poi gli altri ci raggiungono per mangiare.
《Ovvio che ho cucinato tutto io!》dice orgoglioso di sé stesso.
《Quindi è cucina... norvegese..?》Piu che un'affermazione la mia è domanda.
《No, no! È cucina messicana!》Al che scoppio a ridere di gusto seguita a ruota da tutti gli altri. Un norvegese che cucina messicano... Sembra l'inizio di una barzelletta...
Quando assaggio i suoi manicaretti, il riso mi muore in gola. Sono deliziosi! Mai mangiato niente di più buono...
In silenzio spazzoliamo tutto quello che Fray ha cucinato con tanto impegno. Ed arriviamo al dolce, o meglio ai dolci... Sì perché ce ne sono per tutti i gusti... Alla crema, al cioccolato, alla frutta...
《E questi li ho fatti io!》annuncia Ryan, felice di aver contribuito. Ci sono! Era per questo che mi ha mandato a fare la doccia per prima... Ayashe ha ragione... Sono davvero gentili...
Con un cucchiaino assaggio tutti dolci, prima di fiondarmi su quello al cioccolato. Decisamente il mio preferito. Fray lo prende alla crema mentre Ryan alla frutta.
《Ragazzi... Io...》inizio, ma lo mi fermano subito.
《Non devi dire niente...》fa Ryan.
《Già! Vai a riposarti...》aggiunge Fray《Qui ci pensiamo noi!》
Avrei voglia di protestare, dopotutto loro hanno cucinato tutto il pomeriggio e sono pure miei ospiti... Ma loro non mi lasciano scelta e cacciano sia me che Ayashe dalla cucina. Rassegnate, ma contente, andiamo in camera, c'infiliamo sotto le coperte e praticamente ci addormentiamo all'istante. I rumori che ci raggiungono  fanno da sottofondo ai nostri sogni, ricordandoci che non siamo sole.