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<<"Adesso vedrai nerd di merda...
Adesso pagherai per ciò che hai fatto...
Hai goduto nell'affossarmi vero?
Hai goduto nel sentirti un gradino superiore a me, e con il potere in mano, pensando che ora tutto sarebbe passato...
Una nuova classe eh?
Pensi davvero che ti libererai di me così?
Già ti immagino..
Già ti vedo affacciato alla finestra, come il fottuto coglione che sei, mentre mi spii...
Perché è questo che hai sempre fatto no?
Tu mi hai spiato...
Tu hai osservato ogni mia mossa, con quel cazzo di sorriso finto in faccia, ed hai aspettato il momento migliore per attaccare...
Ma non hai calcolato una cosa inutile nerd del cazzo...
Io sono SEMPRE un gradino davanti a te....">>
Non era stato difficile...
Certo...erano ormai anni che non si dilettava più ad uscire dalla finestra, dato che aveva guadagnato la fiducia dei suoi genitori e quindi poteva fare avanti ed indietro più volte al giorno, ma riuscì agilmente a scavalcare il marmo per poi, con un balzo, arrivare all'albero che aveva di fronte ed aggrapparsi con le mani...
Ovviamente con il Quirk sarebbe stato molto più semplice, pensò mentre si asciugava i tagli sanguinanti che si era procurato sui palmi delle mani, ma di certo non era una buona idea sparare esplosioni se non volevi farti sentire...
Perché poteva accettare quella cazzo di sfuriata, e l'agguato che gli avevano preparato, ma un'altra solfa sul fatto che non potesse muoversi proprio non l'avrebbe retta...
Tanto era solo questione di minuti no?
Gli bastava arrivare fino alla camera del bastardo, utilizzando la scaletta che quel cretino aveva nascosto dietro una siepe, e mettere i puntini sulle i decidendo ciò che sarebbe successo da adesso in poi
Perché forse si...forse era vero...
Forse non lo avrebbe più avuto in mezzo ai coglioni tutto il giorno, considerate le 8 ore scolastiche più le varie attività, ed anche al parchetto o nel paese non lo avrebbe avuto in mezzo ai piedi
Ma se si aspettava che gli sarebbe bastato questo per fermarlo...beh... si sbagliava di grosso...
Perché quando lui lo avrebbe chiamato...quando avrebbe avuto bisogno di sfogarsi...quando avrebbe avuto semplicemente le palle girate, come in quel momento, era un dovere di quel nerd del cazzo essere presente
In fondo lo aveva giurato lui no?
Gli aveva detto che NULLA gli avrebbe fatto smettere di ammirarlo...
Che il suo Kacchan era il migliore e che MAI al mondo lo avrebbe lasciato andare...
Lo aveva detto no?
E poi aveva aggiunto anche, giurando sulla figurina di All Might, che avrebbe sempre potuto fare affidamento su di lui...
Cosa pensava adesso?
Che era tutto passato?
Che avrebbe potuto fare quel cazzo che gli pareva?
No...
Non esisteva al mondo che fosse proprio lui, proprio quella scartina, a decidere quando lo avrebbe rivisto....
Le gambe si mossero velocemente, facendo zig Zag tra le siepi e nascondendosi alla vista dei suoi genitori, ed ebbe a malapena il tempo di sentir squillare il telefono di sua madre prima di fare uno scatto in avanti...
La casa del nerd era avvolta nel silenzio più totale, ed anche la poca luce del tramonto ormai illuminava a malapena la stanza, quando i suoi capelli biondi fecero capolino dalla finestra dopo aver preso la scaletta nascosta...
Le iridi rosse guardarono dappertutto, assicurandosi che non ci fosse nessuno, prima di scavalcare l'infisso ed intrufolarsi in quella stanza che sembrava congelata nel tempo
La lingua di Katsuki schioccò mentre gli occhi continuavano ad osservare, dappertutto, prima di sentire il rassicurante rumore della doccia ed inspirare capendo di avere tutto il tempo del mondo...
La mano passò sulla scrivania ed il famoso quaderno numero 13, che era annerito ai bordi e con la tipica consistenza della carta bagnata ed asciugata, fu la prima cosa che prese tra le mani mentre il labbro si sollevava solo da un lato...
Era questo che lo faceva incazzare più di tutto...
Quella stupida ossessione per qualcosa che non sarebbe mai stato...
Quella raccolta spasmodica, da nerd incallito, dove venivano annotati Quirk e possessori....
Le analisi...
I punti di forza...
I punti deboli...
Katsuki lo rilanciò sulla scrivania, schioccando di nuovo la lingua infastidito, per poi andare verso il comodino e cominciare a rovistare...
Comodino...scrivania...armadio...
I suoi occhi rossi, ed alla ricerca di un qualcosa che non sapeva nemmeno lui, si insinuarono ovunque in quella stanza...persino nei cassetti...persino sotto il materasso, con le lenzuola perfettamente rifatte, sotto il quale pensava di trovare chissà quale segreto da poter utilizzare contro di lui...
Ma niente...
A parte i libri scolastici, messi in ordine per grandezza, e quei stupidi quaderni sui Quirk...non c'era nulla...
E stava quasi per tornare indietro, per scavalcare di nuovo la finestra , quando lo sguardo si girò di nuovo verso l'armadio ed un sorriso enorme apparve sul suo volto...
I piedi si sollevarono sulle punte, mentre le mani palpavano ogni spigolo sopra l'armadio, finché un piccolo quaderno gli finì tra le mani...
Le sopracciglia si aggrottarono, nello sforzo di tirarlo giù, ed un sorriso di vittoria si aprì sul suo volto quando finalmente lo ebbe tra le mani
Ma il sorriso durò pochissimo, come l'ultimo respiro che aveva preso, e quel libro venne fatto cadere a terra prima che il biondo si caracollasse fuori dalla finestra correndo verso casa...
Ed era ancora a terra quando Izuku rientrò dalla doccia, con tutto il corpo dolorante e gli occhi cerchiati di rosso, facendolo immediatamente immobilizzare per poi guardare verso la finestra
Dove un piccolo lembo di stoffa si agitava pigramente, sotto il vento di febbraio, per poi cadere a terra sulla moquette e riportargli quel profumo che non avrebbe mai dimenticato...
Facendogli stringere il libro tra le mani, con ancora più forza, e facendo apparire nella s
ua mente una cosa che non era mai apparsa...
La convinzione che Kacchan, questa volta, aveva superato il limite
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