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In fondo non stava mentendo no?

Questo pensò Katsuki quando prese una giacca leggera, di una vecchia tuta che usava per andare al correre al mattino, e tornò nel soggiorno in cui i suoi genitori stavano guardando la TV

Non stava mentendo....

Stava andando davvero a correre, per scaricare l'adrenalina e la tensione accumulata, e dopo sarebbe realmente passato dal parco per fare un po' di stretching...

Già...

Non stava mentendo...

Ma nonostante questo si sentì quasi male nel guardare suo padre in faccia e cercare di mantenere un'espressione quantomeno decente...

Perché era vero...non stava mentendo...

Stava solo omettendo un piccolissimo particolare, in quella proposta, che probabilmente gli avrebbe fatto guadagnare altri tre mesi di domiciliari e qualche urlo...

Perché non poteva di certo dirgli che CASUALMENTE avrebbe iniziato a correre proprio da casa Sua no?

Non poteva dirgli che voleva solo salire su quella scaletta, per cinque minuti al massimo, e voleva solo vederlo un attimo...

Solo un attimo...cosa c'era di male?

Non lo avrebbe di certo picchiato no?

E questo era il punto cardinale di quella ritrovata libertà no?

Ok...forse non era PROPRIO quello e doveva anche rispettare il fatto di non avvicinarsi a lui...

Ma le cose erano cambiate no?

Cioè...voleva solo parlarci ...

Certo...se poi mentre parlavano il nerd si fosse avvicinato lui...

Un brivido percorse la schiena del biondo, che se ne stava ancora in piedi di fronte alla porta, mentre i suoi genitori giravano lo sguardo verso di lui ed aggrottavano le sopracciglia

Ma:" vai da qualche parte?"

Katsuki annuì, massacrandosi non visto un piccolo pezzo di giacca dietro la schiena, per poi alzare la testa e cercare di mantenere un'espressione neutrale

K:" si. Stavo pensando che se non è un problema mi farebbe bene andare a correre un po'...per scaricare un po' di roba e...uhmmm... riflettere?"

Masaru lo guardò profondamente negli occhi, socchiudendo i propri dubbioso, per poi rialzarsi e camminare verso di lui

Ma:" sai che non devi andare verso la sua casa..."

Katsuki incassò la testa sulle spalle, continuando a massacrare la stoffa tra le dita, ed annuì lentamente

K:" si lo so papà..."

Masaru si avvicinò ancora di più, continuando ad osservarlo, per poi posargli una mano sulla spalla ed attirare la sua attenzione

Ma:" e poi domani, quando tornerai da scuola, andremo a cercare un medico adatto..."

Anche in quel caso Katsuki si limitò ad annuire, iniziando a far battere il piede a terra, e gli occhi castani si socchiusero ancora di più

Ma:" Katsuki non sto scherzando...hai chiesto aiuto e questo è l'unico modo che io, e tua madre, possiamo conoscere per darti una mano... Non puoi continuare così....te ne rendi conto no?"

Un piccolo groppo risalì nella gola del biondo, composto da sensi di colpa e confusione, prima di annuire di nuovo e chinare il capo

K:" si...lo capisco..."

Gli occhi castani lo guardarono ancora per qualche secondo, mentre Mitsuki si rialzava dal divano ed andava a chiudere le ante della finestra, per poi girarsi verso il figlio e fargli un cenno con la testa.

Mi:" hai un'ora...non fare cazzate..."

Le iridi rosse si girarono verso sua madre, guardando quello che aveva appena fatto, per poi accennare un mezzo sorriso ed annuire

K:" grazie ma...uhmmm...ci vediamo dopo vecchiaccia!"

Un sorriso piegò anche le labbra della donna, che si limitò a scuotere il capo tornando a sedersi sul divano, per poi fare un cenno a suo marito mentre Katsuki si girava verso il portone di casa e si metteva le scarpe...

Uscendo fuori, che il caldo sole del tramonto stava già sparendo all'orizzonte, e guardandosi intorno verso la finestra appena chiusa.

Individuando, con precisione, il percorso da fare

°~°

In:" allora Izuku... c'è qualcosa che vorresti dirmi?"

Inko servì un'altra piccola porzione di patate nel piatto del figlio, osservando l'aria ancora stralunata che piegava i suoi lineamenti, prima di sedersi lei stessa e prendere le bacchette in mano

In:" sai...mi rendo conto di non essere stata molto presente e, soprattutto dopo tutto quello che è successo, non posso fare a meno di sentirmi in colpa per non averti mai chiesto niente....di aver dato per scontato che tu stessi bene..."

Le bacchette furono sfiorare dalla punta delle dita di Izuku, che ci giocò per qualche secondo per distrarsi, prima di sollevare il viso e fare cenno di no con la testa

I:" non ... n-non lo potevi sapere mamma ed io...i-io voglio solo dimenticare quella storia ed andare avanti... Ora sto bene..."

Anche Inko annuì, guardando la cena ancora intonsa sul tavolo, per poi arrossire e sospirare appena

In:" i-io ...i-io ho visto quel...quel segno che hai sul collo ed allora mi stavo chiedendo se... s-se tu ne volessi parlare con me... So che non abbiamo mai affrontato l'argomento ma...mi renderebbe davvero felice se il nostro rapporto potesse essere libero di parlare anche di certe cose... Stai crescendo e...e sono contenta se hai trovato una ragazza che ti faccia stare bene e..."

I:" r-ragazza?"

Le teste di entrambi si girarono in contemporanea, alla domanda di Izuku, e le sopracciglia di Inko si aggrottarono per qualche secondo prima che la sua bocca si socchiudesse, formando una piccola O , e si schiarisse la voce impanicata

In:" Oh...oh sì beh... r-ragazza...ragazzo... è indifferente no? C-cioè...a me fa piacere se mi parli di queste cose e...e non mi interessa poi molto s-se...s-se è maschio o femmina o... Insomma...i-io...io vorrei tanto che tu parlassi con me e che ti sentissi libero, quando vorrai ,di farmi conoscere questa persona speciale che..."

La voce della donna venne interrotta, dal campanello che suonava, ed Inko aggrottò le sopracciglia guardando l'orologio e chiedendosi chi fosse a quell'ora della sera...

Ed i suoi occhi si aggrottarono ancora di più, mentre quelli di Izuku si spalancavano, quando la donna aprì la porta e rimase immobile...

Mentre di fronte a lei qualcuno allungava la mano, titubante, e se la passava successivamente sulla nuca

A:" buonasera signora Midoriya... Io sono Asashi...un compagno di suo figlio..."

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