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K:" cosa cazzo ci fai qui?"

Katsuki era rimasto immobile e letteralmente a bocca aperta...

Quella giornata era iniziata decisamente male, con milioni di pensieri in testa e quell'interminabile discussione con i suoi genitori, ed ora si ritrovava proprio con colui che aveva scatenato il tutto nella sua stanza...

Che cazzo stava succedendo?

Era una presa per il culo?

L'universo aveva deciso che non era stato sufficiente quello che aveva già dovuto subire?

Lo sguardo di suo padre e quello di sua madre...

Le loro parole...

Quel modo quasi discreto, ma implacabile, con cui continuavano a chiedergli ancora ed ancora sempre la stessa cosa...

Perché...

I suoi genitori sembravano quasi un disco rotto e per quanto li potesse capire, dato che lui stesso si era posto la stessa domanda, non riusciva a trovare una motivazione...

Avevano parlato a lungo...

Avevano stabilito delle regole...

Gli avevano concesso il beneficio del dubbio, tornando a concedergli qualche libertà, ed in cambio avevano chiesto solo tre cose...

Che parlasse con loro se sentiva di stare per crollare...

Che iniziasse a vedere uno specialista, soprattutto per il controllo della rabbia, e che seguisse una terapia...

E per ultimo, ma non meno importante e soprattutto non negoziabile, non doveva avvicinare il nerd finché quella terapia non avesse dato i suoi primi frutti...

Ne era entusiasta?

Assolutamente no...

L'idea stessa di andare da un estraneo a raccontargli i cazzi propri non lo entusiasmava per niente....

L'idea che qualcuno venisse a conoscenza di ciò che provava...di ciò che aveva fatto...di ciò che avrebbe VOLUTO fare...era maledettamente umiliante...

Ma dopo tutte quelle ore passate nel buio di camera sua, con Quel libro e Quella foto in mano, si era finalmente reso conto che sul serio qualcosa in lui non funzionava nei giusti binari...

Ed aveva accettato...

Aveva scambiato quel ritrovato accenno di libertà con il non vederlo più...almeno per un po'...

E l'universo, bastardo, che cosa faceva?

Glielo faceva cadere in camera, nemmeno fosse un maledetto gatto selvatico, rischiando seriamente di perdere di nuovo la loro fiducia...

Perché Katsuki lo sapeva...

Sapeva perfettamente che per quanto a questo giro non c'entrasse nulla con quell'apparizione, per quanto fosse quasi piacevole, nessuno avrebbe creduto che non fosse colpa sua...

Avrebbero pensato che lo aveva in qualche modo costretto...

Avrebbero pensato che gli aveva mandato un messaggio, con il cellulare che era tornato nelle sue mani da meno di mezz'ora, e che lo avesse costretto a stare lì...

Certo...se il nerd avesse parlato, dicendogli che era andato lì di sua spontanea volontà, magari gli avrebbero creduto...

Ma lo avrebbe fatto?

Sarebbe riuscito a trovare sul serio una valida motivazione per cui era lì dentro?

E poi....

Esisteva sul serio una motivazione?

Gli occhi rossi si assottigliarono, guardando la faccia terrorizzata del verdino ancora a terra, e qualche passo avanti venne fatto con i pugni serrati lungo i fianchi e la mascella stretta

K:" ti ho fatto una cazzo di domanda... perché sei qui?"

I piedi di Izuku slittarono a terra, nel tentativo di allontanarsi da lui, e le iridi verdi corsero verso la finestra come se volesse scappare...

Come se si fosse trovato lì per sbaglio, come quando prendi una strada diversa dal solito, e non sapesse nemmeno cosa ci faceva in quella stanza

I:" i-io...i-io..."

Non riusciva a parlare...

Izuku era ancora a terra, non riuscendo nemmeno ad alzare lo sguardo, ed osservava i piedi del biondo che continuavano ad avvicinarsi...

K:" rispondimi! Che cosa diavolo ci fai qui dentro?"

La voce di Katsuki era rauca e ridotta quasi ad un sussurro, a causa della nottata passata e per il fatto che cercasse di sussurrare, ma appariva alle orecchie del verdino come ancora più minacciosa e terrorizzante...

Le scarpe rosse slittarono ancora sul parquet, causando uno stridio che fece tendere tutti i nervi di Katsuki e lo fece guardare verso la porta, e la mano tremante si avvicinò al bordo della finestra come se si volesse rialzare e buttarsi fuori...

E Katsuki glielo avrebbe anche lasciato fare...anzi...

Katsuki non vedeva l'ora che se ne andasse...

Non vedeva l'ora che quella presenza, che sembrava enorme in quella stanza, scivolasse fuori e che sparisse proprio com'era arrivata...

Ma sentiva dei rumori nel giardino, proprio sotto la sua stanza, e gli bastò una rapida occhiata per vedere suo padre fare avanti ed indietro sul prato falciato da poco...

Cosa avrebbe pensato se il nerd si fosse caracollato fuori in quel modo?

Che lo aveva buttato giù?

E se si fosse fatto male?

I piedi del biondo fecero un'altro passo avanti, cercando di bloccarlo tra sé stesso e la finestra, e la gola di Izuku produsse un gemito terrorizzato

K:" non ti faccio un cazzo smettila!"

Izuku sussultò, incassando la testa sulle spalle e rannicchiandosi quasi in sé stesso nel restare fermo, ma quando Katsuki si piegò sulle ginocchia, avvicinandosi ulteriormente, il suo corpo si mosse per istinto...

Le gambe fecero leva immediatamente, rischiando seriamente di far cadere il biondo in quello slancio, ed il verdino si caracollò verso la porta andando ad afferrare subito la maniglia ...

E Katsuki si mosse insieme a lui...

I passi di Mitsuki erano facilmente udibili fuori da quella porta, mentre saliva le scale, e Katsuki si fece trovare già con uno spiraglio aperto e di fronte alla donna

Mi:" per cena...io e papà stavamo pensando di prendere della pizza così possiamo parlare ancora un po'....ti va?"

Il biondo mosse la testa cercando di sembrare naturale, per quanto tutti i suoi nervi erano tesi al massimo, e riuscì persino a sussurrare un si trascinato mentre la donna lo guardava, con ritrovata dolcezza, e gli sorrideva

Mi:" vedrai che ne usciremo fuori ok? Te lo prometto.."

I nervi di Katsuki si tesero ancora di più guardando quella mano tesa, e pensando seriamente che avesse intenzione di entrare in camera, ma Mitsuki si limitò ad accarezzargli una guancia e sospirare

Mi:" ti chiamo quando arriva... Piccante come sempre?"

K:"...si..."

Katsuki rispose in un sussurro, schiacciando ancora di più la mano e tutto il suo corpo verso la porta, e Mitsuki sorrise di nuovo prima di girarsi e ricominciare a scendere le scale

Mentre la porta di Katsuki si richiudeva, con un piccolo click, ed i suoi occhi rossi si posassero sul legno scuro...

Su cui, schiacciato tra quest'ultimo e sé stesso, Izuku era immobile con la sua mano ben premuta sulla bocca e con il corpo interamente schiacciato contro il suo...

Con gli occhi sbarrati, ed a pochi centimetri dai suoi, a respirare a malapena...

Mentre il rosso cercava il verde delle sue iridi avvicinandosi ancora di più con il volto,e facendo scendere la mano dalla sua bocca al suo collo, ed i loro respiri gli si mozzarono in gola

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