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A:" Midoriya...stai bene?"

Asashi sventolò la mano davanti al volto di Izuku, che era diventato quasi catatonico dopo quell'episodio in corridoio, per poi lanciare uno sguardo alle altre due compagne e sospirare pesantemente....

Ovviamente conoscevano tutto di ciò che gli era successo...

Non era di certo un segreto, in quell'istituto così piccolo, il fatto che un ragazzino di un'altra classe venisse quotidianamente pestato dai suoi compagni

Ne avevano sentito parlare in corridoio...

Ne avevano sentito parlare tra professori...

Per poi, pochi giorni prima, scoprire che quello stesso ragazzo sarebbe stato ammesso nella loro classe nonostante l'anno fosse già in corso...

Il loro Sensei gliene aveva parlato ancora, il giorno prima che arrivasse, e si era raccomandato di accoglierlo come meritava...con dolcezza e, soprattutto, rispetto...

E loro lo avevano fatto perché volevano diventare eroi no?

Tutti...tutti in quella scuola avevano quell'obiettivo per quanto alcuni di loro, tipo gli ex compagni di Izuku stesso, si comportassero alla stregua di un villain...

Ma poi non era rimasto solo quello...

Non era di certo per quello che erano attorno a lui anche in quel momento...

Ma era perché una volta conosciuto quel sorriso timido, e quella tenerezza innata, si erano seriamente affezionati a lui e volevano aiutarlo...

Avevano pensato che fosse una buona idea,per esempio, portarlo in mensa no?

Eppure da quando erano tornati, dopo che quello stronzo aveva parlato, Izuku si era chiuso in un mutismo completo e per quanto ci provassero non riuscivano proprio a fargli dire più di qualche monosillaba...

Ma sempre con la testa china ed avvolta in chissà quali pensieri

A:" Hey...vuoi che chiedo ai miei genitori di darti un passaggio?"

Asashi ci provò ancora, mentre Kiomi e Sakura alzavano le spalle non sapendo cosa fare, e fu solo in quel momento che gli occhi del verdino si rialzarono di botto

Genitori...

A questo pensò Izuku iniziando a camminare in avanti, verso i cancelli della scuola, continuando a guardarsi intorno cercando qualcosa...

Ma che cosa?

La parola genitori continuava a girare nella sua testa instillando, sempre di più, una sorta di paura nel suo cuore

Che cosa voleva dire il suo compagno?

Che cosa aveva ottenuto?

Una sola parola gli veniva in mente mentre si guardava continuamente intorno

Kacchan...

L'unica cosa che poteva aver ottenuto, da spingere quel ragazzo a dirgli quelle parole, era l'allontanamento di Katsuki dall'istituto...

Perché conosceva bene ogni suo bullo e per quanto tutti gli "amici" di Katsuki fossero dei pezzi di merda, capaci solo di prendersela con lui, quel soggetto specifico non era uno da tante parole...

Avrebbe attaccato se voleva solo fargli del male no?

Se ne sarebbe fregato della presenza degli altri tre, essendo che quasi tutta la classe era fuori, ma non avrebbe di certo perso tempo a parlargli

"Ora sarai contento nerd del cazzo...hai ottenuto ciò che volevi"

La mano di Izuku andò a stringersi sulla divisa nera, guardandosi intorno ancora una volta, ed i suoi occhi si sgranarono quando non vide nessuna delle due macchine che possedevano i Bakugou...

Kacchan, quel giorno , non era andato a scuola...

I suoi nuovi amici si avvicinarono a lui, ormai seriamente preoccupati per quell'espressione così impaurita, ma nonostante provarono di nuovo a parlare non vennero minimamente ascoltati ..

I piedi del verdino scattarono in avanti, lasciandoli a bocca aperta, ed Izuku corse fuori dai cancelli come se avesse il fuoco sotto i piedi...

Allontanandosi da loro , in un secondo, e non preoccupandosi nemmeno del fatto che la campanella non era ancora suonata...

Spinto da una forza che non sapeva nemmeno di avere, o dalla pura follia, e continuando a correre...

Verso la persona che lo terrorizzava di più al mondo...


°~°

La villetta bianca era di fronte a lui da più di mezz'ora...

La macchina di zia Mitsuki era parcheggiata nel vialetto mentre quella di zio Masaru, che a quell'ora di solito era al lavoro, era parcheggiata nella strada di fronte...

Perché erano entrambi a casa?

Cos'era successo ancora?

Il piede destro si mosse in avanti mentre la mano sinistra era ancora ben inchiodata sul suo torace..

Il campanello era a pochi passi da lui...sarebbe bastato un minimo movimento...

Ma perché era lì?

Se anche avesse bussato, crepando subito dopo per infarto, che cosa gli avrebbe detto?

Mi sono preoccupato per Kacchan?

Avevo paura per lui?

Vi prego non lo punite?

Non è stato lui

Non è stato lui

Izuku se lo ripeté ancora una volta nella mente, cercando di auto convincersi di questa bugia, mentre la mano continuava a rimanere sospesa a metà tra il suo corpo e quel maledetto citofono

Perché era una bugia...e lui lo sapeva bene...

Ma nonostante questo non poteva andarsene di lì...

Nonostante sapesse perfettamente che era stato proprio lui, il suo primo amico e tutto il suo mondo, a fargli tutto quel male... non poteva allontanarsi...

I piedi si mossero ancora ignorando quel tastino bianco ed avvicinandosi alla porta...

Si...

Doveva solo bussare...

Alzare la mano, senza paura, e chiedere il perché Kacchan non fosse a scuola...

Poteva inventare una scusa no?

Poteva dire che essendo vicini di casa il preside aveva chiesto a lui di andare a controllare

Ma...per un solo giorno di assenza?

No... questa scusa non reggeva...

Soprattutto perché magari la scuola era stata già informata di quell'assenza...

Ma solo di quella? O era qualcosa di più grosso?

Lo volevano trasferire?

"Tu..non lo rivedrai mai più"

Le parole di Masaru tornarono nella sua testa, mentre appoggiava la fronte a quel pesante portone, ed un groppo gli si formò in gola nel solo pensiero di essere la causa della rovina di Katsuki...

Perché una macchia del genere avrebbe rovinato il suo futuro...

Una notizia del genere, il fatto di venir trasferito a causa di bullismo, avrebbe rovinato la sua ascesa e precluso la sua possibilità di iscriversi alla UA...

La mano si alzò di nuovo mentre lacrime bollenti scivolavano sul suo viso...

Cosa doveva fare?

Ma la risposta gli arrivò nel momento stesso in cui sentì Mitsuki singhiozzare...

La testa scattò in alto, verso Quella finestra, ed il buio totale della stanza gli fece paura...

Kacchan...il suo Kacchan odiava il buio...

E le sue gambe si mossero di nuovo prima ancora che il cervello si attivasse...

I piedi fecero leva sul tronco dell'albero, come faceva sempre da piccolo, ed il suo corpo si issò sul ramo più alto fino a raggiungere quella finestra buia ed aperta...

E quando riuscì a vedere solo confusione, con quel poco di luce che filtrava,il corpo scattò in avanti un'ultima volta

Perché Katsuki odiava il disordine...e questo, lui, lo sapeva bene...

Le mani si agganciarono alle assi di legno che ricoprivano la finestra, creandosi uno squarcio sul palmo, ed il piede lasciò il sostegno sull'albero spingendosi in avanti

Infilandosi in quella camera, sbattendo la schiena al suolo, e riaprendo gli occhi portand

o una mano a massaggiarsi la nuca dolorante

Trovandosi di fronte il suo inferno personale...

Racchiuso nelle iridi scarlatte, e sbalordite, del suo aguzzino



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