12
"Devo vederlo...devo assolutamente vederlo..."
Questo pensò Katsuki mentre le ore scolastiche passavano, lentamente, una dietro l'altra...
Non stava minimamente ascoltando la lezione...
Non riusciva a vedere la lavagna...
Non riusciva nemmeno a sentire i suoi compagni, che sghignazzavano parlando della vittima che aveva sostituito il nerd, e non riusciva tantomeno a concentrarsi su quei concetti di matematica che conosceva a memoria
L'unica cosa che occupava la sua mente, intontita per giunta dallo scarso riposo e dagli ultimi avvenimenti, era l'immagine di Izuku steso su quel letto così vulnerabile e così arreso...
Che cosa aveva fatto?
Che cosa era successo in camera, quando era rientrato, impedendogli di dormire?
Una stronzata...ecco cos'era successo...
Una stronzata causata dal sonno, e dallo stress di vedersi rinchiuso in camera, e rafforzata dalla visione di quel maledetto manga che gli aveva mandato in pappa il cervello...
Si...era solo questo... nient'altro...
E di sicuro se fosse andato nella camera del nerd, anche quella notte, avrebbe dimostrato che la sua teoria era giusta...e che non provava niente per lui.. tantomeno desiderio...
Il pugno di Katsuki si strinse sopra il banco, mentre la gamba iniziava a tremare al di sotto in un gesto nervoso, e la sua testa scattò in alto solo quando l'insegnante chiese se c'era un volontario per portare dei documenti nell'ufficio del preside...
La sua mano scattò immediatamente...
Gli occhi dell'insegnante si sgranarono, sorpresi, e persino qualcuno dei suoi compagni smise di parlare per guardarlo allucinato
Mai...
Mai al mondo, negli anni che avevano già condiviso nelle scuole medie, Katsuki si era offerto volontario per qualcosa che non fosse inerente al fatto di mostrare la sua forza
Dovevano fare delle esercitazioni?
Era il primo a scattare in avanti...
Dovevano dimostrare la potenza dei Quirk o battere le altre scuole in un qualche sport?
Non c'era modo di tenerlo fermo, e farlo aspettare, per firmare il foglio ed essere la punta di diamante della scuola...
Ma per cose burocratiche?
Per azioni semplici come quella? Per andare a prendere i gessetti in segreteria? Per andare a chiamare qualche bidello?
Mai...
Il biondo esplosivo aveva sempre preferito che fossero le scartine della classe, Izuku in primis, a fare quelle azioni così noiose e così ...banali...
Ed ora invece la sua mano era ancora sollevata, nonostante l'insegnante continuasse a guardarlo come se avesse bevuto, ed il suo corpo si alzò dalla sedia prima ancora che l'uomo potesse dargli il consenso
K:" devo comunque andare in bagno. Li porto io..."
L'insegnante annuì, con la bocca ancora paralizzata dalla sorpresa, e Katsuki si avviò verso la cattedra con le sue mani perennemente nelle tasche e con il solito cipiglio infastidito...
Gustandosi già la vittoria, che avrebbe ottenuto, quando lo avrebbe visto e non avrebbe sentito niente...
Nell'altra classe, ad un singolo piano di distanza, anche Izuku era a bocca spalancata e con l'espressione incredula a piegargli il viso.
Erano già passate alcune ore, da quell'incontro nei corridoi all'ingresso, eppure Sakura era ancora al suo fianco che rideva e scherzava parlandogli della sua famiglia e dei suoi tre fratellini piccoli...
Avevano un'ora buca, utilizzata in autogestione, e parecchi gruppetti si erano formati nella classe dividendo i ragazzi e facendogli scegliere se passare quell'ora a studiare oppure, come la maggior parte di loro, semplicemente a chiacchierare del più e del meno ma sempre mantenendo l'ordine...
E non era la prima volta che Izuku si ritrovava in una situazione del genere, dato che erano già al terzo anno, ma era decisamente la prima volta che non si ritrovava a fare da controfigura al banco sperando di esserne inghiottito prima che qualcuno si accorgesse che era ancora in quella stanza...
Ma questa volta no...
Questa volta quella simpatica ragazza aveva immediatamente spostato il banco, mettendolo dirimpettaio al suo, ed aveva iniziato a chiacchierare di qualsiasi cosa seguita a ruota da un'altra ragazza che si era unita a loro...
Kiomi, questo era il nome dell'altra ragazza, era una ragazza di nazionalità mista con padre islandese e madre giapponese...
Aveva dei lineamenti delicati, simili alla porcellana, ed il suo sorriso era aperto e cordiale nonostante il verdino spiaccicasse a malapena qualche parola e solo per rispondere alle loro domande...
Al suo fianco, imperterrito nel posto che gli era stato assegnato, anche Asashi ogni tanto rispondeva prediligendo, però, il continuare anche a studiare mentre gli altri tre parlavano
Ed Izuku si ritrovò a sorridere, come non aveva mai fatto negli anni precedenti, sentendo che man mano la sua testa si liberava dalla nebbia che sembrava avvolgerlo e lo rendeva più sereno e più tranquillo
S:" ed allora ho detto al mio fratellino, che aveva ancora la faccia piena di farina, che se proprio voleva usare la cipria gli prestavo la mia!"
Le due ragazze scoppiarono a ridere, facendo piegare istintivamente le labbra del verdino all'insù, mentre Asashi al loro fianco continuava a scrivere
A:" beh...dipende molto dal fatto se il tuo fratellino volesse truccarsi oppure voleva solo giocare..."
Gli occhi verdi di Izuku si girarono immediatamente, tornando ad essere terrorizzati nell'immaginarsi la piega che poteva prendere il discorso, mentre il castano alzava semplicemente il viso e si girava verso di loro
A:" che poi... non è ancora troppo piccolo per prendere una decisione del genere? Capisco l'essere gay...ma penso che sia una decisione da ponderare bene e quando si è più adulti "
Le due ragazze annuirono, ignorando il pallore sulla faccia del verdino, e soprattutto Sakura sembrò pensarci un po'
S:" spero per lui che non lo sia... Purtroppo viviamo in una società che non capisce queste cose...ed ho paura che il mio fratellino possa subire il contraccolpo di una mentalità troppo chiusa... È così sensibile! Ne soffrirebbe troppo..."
Gli occhi di Asashi si assottigliarono, tirando una fugace occhiata verso Izuku, per poi raddrizzare il busto e scuotere a malapena la testa
A:" beh...basterebbe che avesse dei buoni amici al suo fianco no?"
Il braccio del castano si allungò, facendo sussultare il verdino, e si posò sulle spalle di Izuku mentre un sorriso si apriva sulle labbra dell'altro ragazzo
A:" non credi anche tu... Midoriya?"
Ed il verdino annuì, non sapendo che altro fare, mentre la mano di Asashi si stringeva sulla sua spalla in un gesto che sembrava incurante
Ma che fece digrignare i denti di chi li stava osservando, fuori da quella porta, meditando di fargliela pagare...
...anche per questo...
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