8 - That's enough
I genitori di Harry, non si erano neanche accorti dell'assenza del figlio durante la notte e la mattina, mentre era a casa di Louis. Il che andava bene. Era addirittura perfetto. E Louis sì senti sollevato quando lo riaccompagnò a casa e se ne rese conto.
Le cose così, stavano tornando alla normalità. Harry stava cercando di rimediare alle cose che aveva tenuto nascoste a Louis e a Louis andava bene. Louis lo adorava perché adesso ogni volta che Harry si sentiva giù non diceva a Louis di andare via o di rimanere in silenzio, no. Parlava con il suo migliore amico, gli raccontava cosa fosse successo, cosa stesse pensando e provando e quella era sicuramente la migliore sensazione del mondo per Louis. Si sentiva che avesse bisogno di lui e riusciva essere un amico migliore per Harry. Stava riuscendo ad essere presente per il ragazzo riccio come lui meritava. E Louis amava ascoltare Harry parlare. Semplicemente lo adorava perché il ragazzo più giovane aveva una voce speciale e adorabile da ascoltare. Quando le sue parole erano tristi e il suo tono morto, diceva che era come se stesse recitando delle poesie. Ma Louis sembrava non ascoltare le sue stesse parole, perché quando cercava di far sentire meglio Harry, quando diceva quelle dolci e speciali parole al suo migliore amico, piene di promesse, sembrava come se stesse dicendo ad Harry il significato dell'amore senza dire le vere parole e anche Harry lo sentiva. Si sentiva amato con Louis che gli sussurrava dolci niente e amabili promesse e non poteva vedere, non poteva fottutamente vedere quanto bene stesse facendo sentire Harry. Quanto lo facesse sentire protetto. Non poteva vedere come il ragazzo dagli occhi verdi lo stesse guardando mentre gli venivano dette quelle parole, parole che solo un bravo scrittore avrebbe potuto scrivere nel suo libro.
"Stai bene?", chiese Louis cercando di fare del suo meglio per guardare il suo migliore amico solo di lato senza venire colpito dalla luce del sole riflessa sui suoi occhi chiari.
"Si...", rispose Harry, senza fermarsi. Era una calda giornata di luglio e sapeva che se si fosse fermato si sarebbe sentito come bruciare.
"Credo", finì.
"Che succede, piccolo?", chiese con tono dolce. Il nomignolo da animale domestico ormai era usuale e Louis probabilmente non si rendeva neanche conto di quando lo usava.
"Parliamo dopo, ok?", disse Harry. "Adesso prendiamo un gelato, mmh?", suggerì mentre passavano davanti al caffè che vendeva il loro gelato preferito con i cracker.
Louis annuì perché ormai sapeva che prima poi avrebbe parlato. Non c'erano più dubbi e questo gli scaldava il cuore. Finirono per sedersi ad un tavolo fuori, sotto ad un ombrellone per proteggersi dai raggi del sole scottanti. Harry stava mangiando il suo solito gelato vaniglia e caramello, cercando di fare del suo meglio per non mangiare i cracker intorno mentre Louis stava mangiando il suo non tanto solito waffle con gelato alla fragola.
"Se vuoi puoi fermarti a casa mia stanotte. I miei genitori se ne vanno questo pomeriggio perciò avrò tutta la settimana per me", disse Harry e Louis ghignò. Erano questi i bei giorni quando Harry non era costretto a sentire le stronzate daiSarah e David. Era come se fosse la vigilia dell'estate.
"Ok. Posso dire a mia madre di fare della cena extra così la porto"
"Suona bene". A Louis piaceva il sorriso che Harry gli riservava quando era veramente felice. Non era magari molto carino da dire che la felicità di Harry combaciasse con il fatto che i suoi genitori fossero via, ma questa era la dolorosa e stupida realtà per loro.
"Hm, quindi Lou..."
"Harry?", Louis rise facendo sparire l'espressione seria di Harry.
"Sei felice di cambiare scuola e cominciare liceo?"
"Oh si, in realtà lo sono. Voglio dire, ero così stanco di quel posto. Gli insegnanti, la gente, e l'ambiente. Credo sia buono un po' di cambiamento, saprà di novità e- oh merda!", Louis imprecò appena notata l'espressione di Harry e ora sapeva perchè sembrava come se stesse pensando troppo.
"Harry, io-"
"No", provò a dire forzando un sorriso.
"No, è okay. È bello sapere che sei emozionato per questo". Forse i voti di Louis avrebbero cominciato a migliorare con il cambio di ambiente, pensò Harry. Gli sembrava figo. Gli sembrava figo perché ora Louis sarebbe stato libero da lui a scuola e avrebbe potuto finalmente farsi dei veri amici e passare più tempo con loro. Sarebbe andata bene. Per tutti e due. Forse solo per Louis. Ma Harry gli avrebbe dimostrato che sarebbe andata bene anche per lui.
"Andrà bene."
"No Harry, Dio! Mi dispiace, io non- Cristo, non pensavo al fatto che saremo in scuole diverse adesso, ma-"
"Giusto, non l'hai fatto...", sussurrò Harry e tutto d'un tratto non gli andava più di finire i suoi cracker.
"Non c'è bisogno che ti scusi Louis, sai? Era ovvio che sarebbe successo prima o poi. Voglio dire, non voglio mica legarti e non permetterti di andare a scuola", disse ma la preoccupazione era scritta sul volto di Louis.
"Lo so Harry, ma... Sarai da solo. Questo non va bene e mi fa sentire-"
"Non dirlo", Harry lo interruppe un'altra volta.
"Louis starò bene. Sto per fare 15 anni, Dio, riesco a badare a me stesso ok?"
No. Louis voleva rispondere ma non lo fece.
Invece disse: "So che puoi". Harry era il primo a non credere a quelle parole. "Ma lo sarai? Voglio dire, bene. Starai bene?"
"Si", annuì Harry con un leggero sorriso.
"Lo sarò e anche tu. E ti farai nuovi e veri amici. Promesso?"
Louis si mordicchiò l'interno della guancia. Lasciare Harry da solo in quella scuola non lo faceva sentire bene, ma:"Promesso",disse.
"E anche tu... Ti farai nuovi amici?!", ma Harry non rispose 'promesso' a sua volta.
Harry scosse la testa: "Non posso promettertelo".
Lo sapeva. Louis lo sapeva.
"Non ti lascerò in ogni caso. Non cambierà niente e continuerò a tenere gli occhi su di te. Sarà quasi come se fossi lì", Louis sorrise e questa volta Harry annuì. Harry sapeva che l'avrebbe fatto.
~*~
"Buongiorno"
"Com'è andata la giornata?"
"Sii prudente"
"Scrivimi quando sei a casa così so che sei al sicuro"
"Come stai?"
"Spero che tu stia meglio oggi!"
"Buona giornata oggi!"
"Mi manchi"
"Buona notte"
"Puoi venire?"
"Posso venire?"
"Posso vederti?"
"Posso chiamarti?"
"Sei stupendo"
"Come procede la giornata?"
"Andrà tutto bene?"
"Sono qui per te"
"Hai bisogno di qualcosa?"
"Volevo solo sentire la tua voce..."
Questa era solo una parte della generosa quantità di messaggi che Louis aveva cominciato a mandare ad Harry durante la settimana da quando era cominciata la scuola, due mesi prima. Passavano meno tempo insieme adesso - no non fino al punto di non vedersi per niente durante la settimana. Si vedevano, ma erano abituati a vedersi costantemente perciò ora qualche differenza c'era - perciò Louis aveva bisogno di assicurarsi che Harry stesse bene. E Harry era felice per questo. Amava i messaggi di Louis e la maggior parte delle sue risposte erano altrettanto speciali come:"Hai appena dato un senso alla mia giornata"
E Louis sorrideva come un idiota guardando lo schermo del telefono. Durante la prima settimana di scuola, Louis era profondamente preoccupato per il suo migliore amico perché come avrebbe mai potuto sopravvivere Harry da solo senza di lui? Ma Harry gli aveva assicurato che ce la faceva, che tutto andava bene - perché Louis, ancora a quel tempo era oltre modo protettivo e Harry gli doveva ripetere che tutto andava bene. Passava il suo tempo in libreria leggendo studiando, ascoltando musica e stava perfettamente bene. Louis non credeva fosse più di tanto salutare ma sapeva che non li avrebbe portati da nessuna parte il fatto di dire ad Harry di uscire e socializzare. Sapeva che al ragazzo piacesse passare del tempo da solo. Perciò tralasciando il fatto che non fossero nella stessa scuola, tutto andava bene e Harry non aveva motivo di essere preoccupato che lui se lo abbandonasse. Come poteva anche solo metterla come opzione?
"Dannazione, finalmente!", urlò Louis con un ghigno quando andò ad aprire la porta e salto tra le braccia di Harry per stringerlo in un abbraccio. Non lo vedeva da giovedì mattina ed era venerdì sera per cui Harry gli era mancato. Non era così stupido come poteva sembrare. Almeno così era nella testa di Louis.
"Mi sei mancato". E per quello che sembrava, nemmeno nella testa di Harry.
Louis doveva mettersi in punta di piedi. In punta di piedi per essere più alto di Harry. Perciò adesso, quando si abbracciavano, era lui a dover affondare la faccia nell'incavo del collo di Harry, mentre le sue braccia erano avvolte lì intorno e le braccia di Harry erano avvolte attorno al corpo di Louis. Louis non lo voleva ammettere, ma gli piaceva quel calore e non riusciva a credere che erri stesse crescendo più velocemente di lui in quel modo.
"Gesù Harry, ti sei fatto ancora più bello in questi ultimi tre giorni". Louis scosse la testa dopo essersi allontanato, e guardò veramente il suo migliore amico.
"E questo berretto ti sta davvero bene ", toccò i piccoli ricci che spuntavano fuori e Harry arrossì, ma Louis l'aveva detto in maniera così casuale che non si era nemmeno accorto e stava continuando.
"Chiamo solo un attimo mio padre e possiamo andare", disse ma quell'informazione non fermò Harry dall'entrare in casa di Louis per dire 'ciao' a Fiona e anche al piccolo Peter che le stava accanto guardando la TV. Carl apparve pochi minuti dopo e andarono in garage alla macchina. Decisero, quella volta di andare a vedere un film al cinema. I genitori di Louis non si preoccupavano di farlo uscire un venerdì sera, perchè sapevano che sarebbe andato tutto bene. Specialmente insieme a Harry. Così dopo il film, sarebbero andati a prenderli e Harry sarebbe andato a casa di Louis, di nuovo. Ovviamente i suoi genitori non erano a casa - sorpresa, sorpresa! - erano usciti la sera precedente e semplicemente sarebbero tornati il lunedì. Ma Harry ringraziò Dio, perchè non ci aveva proprio sperato in quel loro viaggio quel week end, dal momento che avevano passato gli ultimi giorni a casa nelle peggiori condizioni d'umore che potessero avere. Già Harry non poteva respirare in quella casa.
"Non hai idea di quanto volevo che arrivasse questo venerdì", disse Harry quando furono soli, già nell'ascensore del centro commerciale, per raggiungere il piano del cinema.
"I miei mi stavano facendo diventare scemo, Lou". Louis guardò l'amico, non con pietà, ma con tristezza, perchè non sapeva cosa fosse peggio: sapere o non sapere cosa stesse succedendo con Harry.
"E mi manchi così tanto in quella dannata scuola. Non puoi immaginare."
Louis strinse la mano di Harry, non curandosi del fatto che fossero quasi arrivati al piano.
"Mi dispiace piccolo", Harry lo guardò e i loro occhi si incrociarono:"Va tutto bene. Va tutto bene adesso", sorrise e Louis aveva bisogno, aveva bisogno di sorridergli a sua volta.
L'ascensore si fermò e si lasciarono le mani per uscire e camminare verso il cinema.
Fecero quello che erano soliti fare, che era: scegliere il film, che non sarebbe cominciato prima di un'ora, comprare il tè e dividersi i pop-corn - che sarebbero bastati solo per i primi quindici minuti del film - e scegliere le poltrone di dietro.
"Seriamente, perchè abbiamo scelto questo film?", chiese Louis a film terminato e quando poterono finalmente guardarsi in faccia alla luce.
"Hum..."
"Già, lascia perdere va!", ed entrambi risero."E dai Lou, era carino!"
"Troppo cliché e romantico"
"Non ti è piaciuto?", chiese Harry mentre camminavano a passi lenti verso l'entrata al piano di sotto, cosicché Louis potesse chiamare suo padre per venirli a prendere.
"Si, ma sai che preferisco i film d'azione o le commedie"
"Continuo a pensare che fosse carino"
Louis lo guardò per un istante, giusto per ammirare il suo profilo finché Harry non se ne accorse ed entrambi smisero di camminare.
"Che c'è?"
"Sei carino", disse senza preoccuparsi di sporsi e baciare la guancia del suo migliore amico proprio lì. Dove stava il problema dopotutto? Erano migliori amici, Louis pensava.
"Disse quello che ha detto che il film era troppo cliché", disse Harry e Louis rise.
"Risparmiamelo", disse cercando di sembrare irritato, ma proprio non funzionava con Harry. Scesero al piano di sopra - decidendo di non prendere l'ascensore per quella volta - finché Louis non fu costretto a fermarsi:"Louis, amico?"
"Hey Mickey!", disse Louis facendo sbattere il suo pugno contro quello del suo amico e Harry si fermò accanto a lui.
"Che ci fai qui?"
"Mi vedo con Camila per vedere un film", rispose quello e la sua voce era profonda, più profonda di quella di Harry - Louis in ogni caso, preferiva quella del suo migliore amico, ovviamente - e aveva già la barba.
Era probabilmente più grande di Louis, ma sembrava non essere mai abbastanza curioso per chiedere quanto.
"Chi è il tuo amico?", chiese rivolgendo la testa verso Harry. Harry non incrociò il suo sguardo, ma già vedeva la faccia del ragazzo. Occhiataccia gelida, labbro bucato, capelli scuri tirati su in un notevole ciuffo, indossava una giacca di pelle e stretti jeans neri, strappati sulle ginocchia. Era strano, pensava Harry. Diverso e quasi inquietante, perfino. Decisamente non il tipo di Harry, in definitiva.
"Oh, hem, lui è Harry, il mio migliore amico."
"Oh quello con cui di solito ti mandi messaggi a scuola". La sua voce non suonava particolarmente amichevole, nonostante stesse facendo il carino. Semplicemente il suo tono non andava d'accordo con le sue parole.
"Esattamente", disse Louis e desiderò che Harry potesse vedere il suo sorriso, ma poi... Si.
"Beh, noi dovremmo davvero andare", disse Louis cercando di accelerare la fine della conversazione, soprattutto dopo aver visto Mickey guardare insistentemente Harry come se volesse proprio chiacchierare un po'.
"Hey amico, qual è il problema? Volevo conoscere meglio questo tuo amico del quale non riesci a smettere di parlare". Mickey portò le mani sulle spalle di Harry, potendo finalmente sorridere ampiamente. Harry sussultò al contatto e Louis non si era reso conto di stare guardando con occhi spalancati Mickey che toccava Harry e spingerselo contro il suo fianco, vicino, in quel modo. Troppo contatto per Louis - anche se avrebbe dovuto essere Harry a dirlo - e si ritrovò con la voglia impellente di staccare la testa al suo amico. Semplicemente perchè nessuno poteva toccare Harry in nessuna maniera possibile. Louis era l'unico, perchè Harry permetteva solo a lui di stargli vicino in quel modo. Harry continuava a fissare il pavimento, ma Louis poteva vedere quanto fosse teso.
"Scusa ma dobbiamo veramente andare", disse Louis, allontanando Harry da Mickey e portandoselo al suo fianco invece, non preoccupandosi di quanto potesse risultare strano.
"Un'altra volta. Ci vediamo lunedì", disse, rivolgendogli un piccolo sorriso e allontanandosi con un braccio avvolto intorno alle spalle di Harry e lasciando Mickey confuso.
"Scusami per quello", disse Louis quando Harry si fu allontanato dalla sua presa e mentre le enormi porte automatiche si aprivano al loro passaggio e dirigendosi fuori.
"Hum, è tutto ok."
Louis poteva vedere benissimo quanto Harry fosse nel panico con il modo di apparire e di comportarsi di Mickey. Louis voleva dirgli che andava bene, andava bene permettere ad altre persone di avvicinarsi. Le persone non lo avrebbero ferito. Beh, a meno che non glielo avesse permesso. Ma Louis sperava che Harry fosse in grado di farsi degli amici, ma attraverso gli anni aveva visto quanto sembrava essergli impossibile. In ogni caso, ad una parte di lui non interessava. Significava essere l'unico a poter stare con Harry, era speciale e finché avrebbe potuto, avrebbe protetto il ragazzo, assicurandosi che nessuno gli facesse del male. Louis doveva più che altro proteggerlo da se stesso. Quello non era difficile. Aveva abbastanza controllo su quello.
"Non sembrava."
"Chi era quello?", chiese Harry, ignorando l'affermazione di Louis, mentre si appoggiavano con la schiena contro il muro fuori dal centro commerciale. La strada era proprio davanti a loro e Louis doveva solo mandare un veloce messaggio al padre per farsi venire a prendere al solito posto.
"Uno degli amici che mi sono fatto a scuola. Ti ho già parlato di loro"
"Si, ma non mi avevi mai menzionato un Mickey"
"Oh, si ma ho parlato di lui. Solo che non ho mai detto il suo nome." Louis tirò fuori il telefono dalla tasca, mandò il messaggio a suo padre e lo rimise via. Fu veloce, considerando che Harry continuò a stare in silenzio mentre mandava il messaggio.
"Perchè?"
"Non so perchè Harry. Non è mai capitata l'occasione forse", rise Louis. Ma aveva un motivo. Mickey non era il tipo sul quale ci fossero cose gloriose da raccontare, perciò dire il suo nome e raccontare cose assurde su di lui, non avrebbe fatto piacere a Harry sapere che facesse parte del suo discreto gruppo di amici. Lui, insieme a Camila, la sua ragazza, Ian, che già conosceva dalla terza media e Caroline erano le persone con cui andava più d'accordo a scuola. E si trovava bene con loro, erano fighi. Abbastanza popolari, ma a Louis non interessava. Stava riuscendo a mantenere la promessa fatta a Harry, quindi...
"Bene", disse non incontrando lo sguardo di Louis.
"È un buon amico per te?"
"Più o meno, voglio dire, lo conosco solo da due mesi, non lo conosco ancora così bene. Lo stesso vale per gli altri. Ma sono a posto."
"Bene"
"Già".
Louis si strinse nella giacca e Harry fece scivolare le mani nelle tasche dei jeans. Era freddo per essere novembre, o forse era il giusto freddo per essere quel periodo dell'anno.
"Freddo?", chiese Harry, pronto per cambiare argomento. Improvvisamente Louis si accorse che c'era qualcosa di strano in lui, qualcosa che riguardasse l'episodio appena successo, ma ricacciò di nuovo indietro quel pensiero. Almeno per il momento.
"Un po'. Mio padre sta...", Louis si azzittì, appena Harry avvolse le braccia intorno alle sue spalle e se lo strinse al petto, facendo sì che fossero troppo vicini. Davvero troppo vicini ed il corpo di Louis cominciò a scaldarsi. Harry si abbandonava a gesti come quello davvero raramente, quindi Louis era un tantino sorpreso. Ma andava bene.
"... Arrivando", finì alzando la testa verso Harry. Un paio di occhi verdi lo stavano guardando a sua volta e Harry gli fece un piccolo ma dolce sorriso, mostrandogli un po' delle sue fossette.Louis annuì. Non che stesse acconsentendo a qualcosa. O forse si. Ma era solo un modo per far capire a Harry che andava bene. E forse era un modo per dirgli 'ti amo' senza dire per forza quelle parole. Harry gli baciò una tempia, quando Louis rivolse lentamente lo sguardo da un'altra parte.
"Voglio solo che tu stia bene lì. Voglio che tu abbia qualcuno". Louis era sorpreso. Troppo sorpreso da quelle parole.
"Ci sto bene. E ho qualcuno", Harry annuì, adesso solo guardando alle macchine che passavano per la strada.
"Sto bene lì. E ho te. Questo è abbastanza", chiarì.
"Non è abbastanza, Lou", e Louis si accigliò.
"Tu hai qualcuno a scuola?"
Harry non rispose. Non ne aveva bisogno. Louis sapeva la risposta.
"Ma hai me, no?"
"Si"
"È abbastanza per te?", Harry sogghignò. Non era divertente, era solo che... Aveva perso e Louis vinto. Louis era abbastanza per Harry proprio come Harry era abbastanza per Louis.
"Vedi..."
La conversazione finí lì perchè non stava andando da nessuna parte e non aveva molto senso. Continuarono a rimanere in silenzio, vicini l'uno all'altro, finché Carl non apparve, cinque minuti dopo. Si diressero verso la macchina e il padre di Louis li riportò a casa. Il viaggio a casa fu normale, con Carl e Harry che chiacchieravano un po' mentre Louis emetteva suoni annoiati, perchè quando suo padre e Harry parlavano, parlavano sempre di argomenti educativi che avevano guardato in TV.
Una volta a casa, Louis prestò a Harry dei pantaloni del pigiama, una maglietta e dei calzini - perchè Harry dormiva con i calzini quando faceva freddo - e andarono poi in camera di Louis dopo essersi preparati e dopo, ovviamente, aver bevuto il loro semplice latte freddo con i biscotti, mentre parlavano di tutto e di niente nel buio della cucina. Non riuscivano proprio a disfarsi di quell'abitudine. A mezzanotte e mezza furono costretti a fare meno rumore e a parlare sottovoce quando la madre di Louis apparve nella stanza dicendo che stesse andando a dormire. Rimasero in silenzio per alcuni minuti, il tempo di permettere a Fiona di addormentarsi per poi tornare alla loro conversazione. Louis non capiva, non capivano come potessero avere così tante cose da dire. Di solito usavano il portatile di Louis, posato sulla coscia destra di Louis e sulla sinistra di Harry, per cercare delle cose su internet, da far vedere all'altro, quindi forse era così che trovavano gli argomenti di cui parlare. Forse. Ma Louis amava essere così con Harry, magari poteva non sembrare niente ma faceva tutto parte di una fonte di felicità, se questo avesse senso in qualche modo. Le loro braccia si stavano toccando, le cosce si stavano scaldando con il portatile, stavano dividendo le cuffiette di Louis - Louis con la destra e Harry con la sinistra, prendevano davvero sul serio questa cosa - e mentre vedevano qualche tipo di video, Harry si assicurava di poggiare la testa sulla spalla di Louis. I ricci di Harry gli solleticavano il mento e quello gli dava piacevoli sensazioni. Non sapevano come fossero passati da un video sulle corse di biciclette ad uno di gatti che miagolavano, dalla gente che cadeva a dei neonati che ridevano. Ma a Louis non interessava e Harry lo trovava troppo divertente. Poteva sembrare un modo noioso di spendere la serata, ma non lo era per loro. Ogni tanto, il pc finiva dimenticato sulle loro gambe, quando si toglievano le cuffie per dirsi cose che gli saltavano in testa e volevano condividere con l'altro. Tra loro funzionava così e si sentivano a loro agio. Harry si sentiva a proprio agio intorno a Louis e a Louis piaceva la presenza di Harry. Era come avere due braccia che lo tenevano stretto tutto il tempo. Quando decisero di lasciar perdere Youtube e Louis decise di andare su Tumblr - lo aveva grazie a Harry, perchè inizialmente non capiva cosa ci fosse di tanto divertente, ma finì per diventarne quasi ossessionato e riusciva a farsi delle belle risate grazie a quello - Harry si levò l'auricolare per quella che forse era la quinta volta, e Louis stoppò la musica che stavano ascoltando.
"Ieri notte", cominciò e quello fu il momento anche per Louis di togliersi l'auricolare, rivolgendo la sua attenzione al ragazzo riccio:"Ero su Tumblr, ok?"
"Ok", Louis sogghignò ed entrambi si stavano guardando. Louis poteva vedere la moltitudine di sensazioni che Harry stava provando, solo dall'espressione del suo viso. Serio ma in qualche modo divertito e... Imbarazzato?
"E stavo guardando la home quando, beh non era la prima volta che appariva, ma credo sia stato diverso stavolta". Louis lo guardò in maniera confusa. Harry stava parlando troppo velocemente rispetto al solito e aveva gli occhi puntati sul soffitto.
"Mi sono sentito, hum, strano? Forse divertito ma non so davvero come spiegarlo. Mi sono..."
"Harry!". Non stavano parlando sottovoce come avrebbero dovuto, ma forse sarebbe stata una buona idea abbassare i toni.
"Cosa? Cosa hai visto? Non sto capendo, sai?", rise.
"Oh giusto". Adesso Harry stava guardando Louis. Fortunatamente per il ragazzo dagli occhi blu.
"Io sono gay", disse semplicemente e Louis corrugò la fronte.
"Hum... Io credo che tu..."
"No, cioè, adesso sono sicuro. Sono gay, Louis"
Harry non gli aveva mai detto quelle parole. Non ne avevano più parlato da quando Harry gli aveva detto che forse gli piacevano i ragazzi. Louis se n'era praticamente dimenticato e una parte di lui voleva dimenticarsene anche in quel momento, ma l'altra parte - quella più grande - se ne fregava proprio, si sentiva semplicemente orgoglioso.
"Sei gay", ripeté solo per abituarsi alla cosa e Harry annuì.
"Lo sono", e Harry stava ghignando ed era talmente diverso dalla prima volta che gliene aveva parlato. Le mani che gli tremavano, testa bassa e voce insicura, guance arrossate... Beh forse era un po' rosso anche stavolta, ma dimostrava quanto non gli importasse di cosa potesse pensare Louis perchè era sicuro che andasse bene. Era ok. Non era sbagliato e Louis lo avrebbe supportato.
" Va beh allora dimmi cosa hai visto su Tumblr che ti ha fatto essere sicuro", ghignò Louis e Harry arrossì ancora di più.
"Beh io... Hum... Era..."
"Oh no...", Louis cominciò a ridere:"Non finire la frase che ho già capito. O mio Dio, non riesco a immaginare te che vedi i porno"
"Louis!". La faccia di Harry era completamente paonazza e anche quella di Louis, ma quello solo perchè non riusciva a smettere di ridere. "Tappati! Tuo padre si presenterà alla porta se non ti stai zitto!"
"Ok, scusa scusa", disse asciugandosi le lacrime ai lati degli occhi, ma ancora ridendo sotto i baffi.
"Era la tua prima volta?"
"Cosa?"
"Sai, la prima volta che lo facevi..."
Louis ora era più serio, non si sentivano strani a parlarne, nonostante Harry fosse ancora un tantino imbarazzato e sentendosi ancora le guance bruciare.
"Hum... No. Ma era la prima volta che facevo quello dopo aver guardato... Sai..."
"Continuo a non riuscire ad immaginarti nemmeno in quel caso"
"Beh... Bene allora. Non ci provare nemmeno", Harry rise stavolta e Louis lo seguì a ruota.
"È strano?", chiese Harry non appena entrambi si furono calmati. Erano ancora nella stessa posizione e questo forse perchè nessuno dei due aveva osato muoversi. "Cosa? Tu che guardi porno? Un po'"
"Louis!"
"Harry!"
Harry cercò di sembrare scocciato ma gli scappò una risatina quando vide Louis ridere.
"Non è strano Harry. Te l'ho già detto la prima volta che te ne sei uscito con questa conversazione che non sarebbe cambiato niente. Tu sei sempre tu, solo che ti piacciono i ragazzi. E allora? I ragazzi sono fighi. Voglio dire, guardami!"
Harry rise e diede uno schiaffetto giocoso sul braccio.
"Tu non sei figo Louis"
"Scusami sai!", disse guardando Harry indignato:"Puoi anche dirlo, non mi interessa"
"Sta zitto testa di cazzo", disse Harry mentre lo spingeva con un ghigno sulla faccia, facendo cadere il portatile dalla gamba e facendo perdere l'equilibrio a Louis tanto da farlo cadere sul suo materasso. Louis stava ancora deridendo Harry, per cui spostò il computer di lato e cominciò a spingere Louis fuori dal letto:"Non ti azzardare!"
Louis non aveva nemmeno la forza di opporsi a Harry o tenersi alle coperte, per quanto stava ridendo e nella posizione sfavorevole in cui si trovava.
Perciò fu assolutamente facile per Harry, raccogliere la forza necessaria e spingere definitivamente Louis giù dal letto.
In qualche modo però, Louis riuscì ad afferrare il braccio di Harry e a trascinarlo con sé, per cui adesso erano entrambi sul pavimento, piangendo dal dolore perchè quella volta non avevano nemmeno aperto il cassettone sotto al letto di Louis per Harry. La gamba sinistra di Louis era ancora sul materasso, mentre la pianta del suo piede destro aveva sbattuto sul pavimento insieme alla testa e il gomito contro l'angolo del comodino. Grugniva dal dolore mentre Harry rideva, sdraiato sopra il suo migliore amico.
"Sei comodo, grazie, non mi sono fatto male", disse Harry mettendo la mano al lato della testa di Louis per supportare se stesso.
"Maledetto bastardo!", imprecò Louis con gli occhi chiusi stretti.
"Se continui a fare tutto questo casino, arriverà tuo padre e sai che sarà incazzato", Harry ripeté con tono divertito. Harry divaricò le gambe così che fossero ciascuna ai lati del busto di Louis. Era una strana posizione, ma non aveva intenzione di togliersi da sopra Louis, così per far soffrire un altro po' il ragazzo più grande con il suo peso.
"Ti odio.", Louis continuava a grugnire e a respirare pesantemente per cercare di farsi passare il dolore al gomito. Era quello che gli faceva più male e non poteva nemmeno muoversi per massaggiarselo. Perchè il suo letto doveva essere così alto?
"Tu non mi odi"
"Si! Fottutamente si!" Harry semplicemente rise.
"Oh, ma io ti amo", disse con tono basso, abbassandosi avanti e premere un bacio sulla guancia di Louis. Continuando a ridere.
"Starai bene", sussurrò e gli baciò l'altra guancia. Piano e dolcemente.
"Harry!", grugnì nuovamente, ma Harry - e neanche Louis - non era più tanto sicuro che fosse per il dolore.
"Dovrò prendermi cura di te", soffiò Harry appena sopra le labbra di Louis e i suoi occhi erano aperti adesso. Aveva bisogno di aprire gli occhi per guardare io viso di Harry così vicino al suo. Ricci marroni che gli solleticavano le guance, occhi verdi e brillanti sopra di lui e fu estremamente grato che ci fosse la luce accesa per apprezzare la bellezza del suo migliore amico. Il modo in cui Harry lo stava guardando gli fece venire il bisogno di prendere un respiro profondo. Era così morbido e dolce che Louis voleva solo stringersi Harry al petto. Louis vece viaggiare le mani sulle braccia di Harry. Forse troppo lentamente, in maniera troppo ferma e delicata tanto da sentire ogni singolo muscolo che Harry poteva stare sviluppando.
"Penso che ce ne sarà bisogno", disse, non rendendosi conto di aver arricciato la lingua dentro la bocca per pronunciare quelle parole. Harry si avvicinò ancora. Harry si stava fottutamente avvicinando ancora e non potevano essere più vicini come già lo erano stati in precedenza. Non potevano e non avrebbero potuto. Ma lui continuava. Continuava e il secondo dopo, Louis, sentì la lingua bagnata di Harry contro il naso in un modo disgustoso e per lo shock mosse la gamba - quella che era ancora sul letto - e sentì il ginocchio urtare contro qualcosa. Così Harry rise, Louis fece un verso disgustato e la lampada cadde dal comodino. Accadde tutto troppo velocemente, ma Harry continuò a ridere, Louis a lamentarsi e a dirgli ancora quanto lo odiasse e a chiedersi come avesse fatto a trovare un migliore amico così stupido.... Ciò che accadde subito dopo fu la porta di Louis che si aprì e, o Dio, Cristo Santo, i loro cuori fecero un balzo nei loro petti ed entrambi guardarono verso la porta. Ringraziarono mentalmente qualsiasi tipo di Dio che potesse esistere per aver fatto si che quello sull'uscio non fosse Carl.
"Potreste voi due, per favore, tapparvi la bocca?", urlò Zoe. Harry e Louis si guardarono straniti l'un l'altro e la camera cadde nuovamente nel silenzio.
Buonasera gente!!!
Si lo so è una vita e mezza che non aggiorno questa storia, ma tra l'altra FF e la mia vita, tempo per tradurre non ne ho avuto.
Tuttavia, l'altra è finita e sto mettendo da parte i progetti nuovi per dedicarmi solo a questa e al seguito.
Vi dico già che ricomincerò a tradurre dopo il 30 che finisco la sessione di settembre.
Vi aggiornerò i capitoli 9 e 10 e quest'ultimo ve lo lascio per un po' perchè i capitoli 11-12-13 sono talmente brutti che li devo per forza pubblicare insieme, altrimenti mi vi tagliate le vene qui.
Io continuo a non avere parole per certe scene di questa storia.
Louis che accarezza le braccia di Harry... Io boh, sto male.
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A presto!
-A.
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