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3 - Happy Birthday

Louis avrebbe compiuto dieci anni in una settimana e non stava pensando ad altro. Era in quarta elementare e già si considerava un uomo - povero ragazzino illuso. Pensava che quell'anno il suo compleanno sarebbe stato ancora più speciale del solito perchè aveva un fratello stavolta, avrebbe trascorso la giornata in casa, perciò suo nonno era già a Doncaster, e la cosa migliore tra tutte era Louis lo avrebbe presentato ad Harry. Louis voleva trascorrere il suo compleanno con Harry, quindi magari quest'anno ci sarebbe riuscito.

I genitori di Harry erano a lavoro, quando era andato a casa di Louis a mangiare biscotti di Natale e bere cioccolata calda. Louis gli aveva presentato suo nonno con un ghigno enorme sul volto. Harry conosceva già l'anziano signore, ormai per quante volte Louis ne aveva parlato, così Harry cercò di fare del suo meglio per non continuare a guardare il pavimento, mentre l'uomo gli dava la mano con un caldo sorriso ad incurvargli le labbra, sapeva quanto fosse importante per Louis.

Harry continuava a guardare con adorazione l'albero di Natale di Louis e a dire al suo amico che era veramente grande, splendente e bellissimo. Louis gli disse, orgogliosamente, che aveva aiutato ad addobbarlo e Harry gli confessò quanto gli sarebbe piaciuto addobbare un albero di Natale un giorno. Louis avrebbe trovato strano il fatto che qualcosa dentro di lui si stringesse ogni volta che Harry diceva cose del genere, se non fosse stato che ormai lo conosceva fin troppo bene e ci fosse abituato. Ma come sempre, Louis cercò di fare qualcosa per rallegrare il suo amico.

"Facciamo il nostro albero di Natale", disse ad Harry e Louis fu sicuro che non lo aveva mai guardato con occhi così verdi, sbarrati, splendenti e pieni di vita. Le labbra si incurvarono nel sorriso più grande che Louis avesse mai visto e finalmente si accorse delle due fossette che spuntavano in ciascuna guancia del piccolo Harry.

Louis chiese a sua mamma di dargli il piccolo albero di Natale che sa di avere e qualche piccolo addobbo.

Louis si accertò che suo nonno ci stesse ad aiutarli ed Harry non sembrava infastidito da questa cosa. Era un piccolo alberello, ma era abbastanza per tenerli occupati per una buona mezz'ora, lavorando sodo perchè il risultato fosse il migliore possibile. Alla fine fu pieno di palline colorate, merletti e lucine e Louis lo offrì ad Harry dicendo che quello sarebbe atato il suo regalo di Natale per lui.

"Ma io non ho niente per te", disse Harry preoccupato e tenendo l'alberello nella sua mano minuscola.

"Va bene così, puoi essere tu il mio regalo di Natale", disse Louis sorridendo e sorprendendo le guance di Harry ad arrossire e pensò che forse era colpa del freddo. "Perciò vieni al mio compleanno", Harry annuì e per la seconda volta quel giorno sorrise apertamente al suo amico:"Ci proverò", non gli promise nulla, ma Louis era sicuro che ce l'avrebbe fatta, avrebbe fatto del suo meglio.

~*~

"Stupendo Harry!", disse Louis, rimanendo in piedi davanti ad Harry e abbassando la testa in avanti per vedere meglio ciò che Harry stava disegnando sul suo famoso blocco nero. Harry saltò per lo spavento visto che non si aspettava che Louis sarebbe tornato così presto da casa sua con le coperte.

Harry provò in tutti i modi a dire al suo amico che stava bene e che non avesse così freddo, ma Louis non gli credette visto che le sue guance erano rossissime, il naso freddo, gli occho strani e stava tremando.

Louis non si sarebbe mai immaginato - come nessuno del resto - che Harry fosse in quelle condizioni perchè Louis continuava a sporgersi in avanti troppo vicino al suo fianco, toccandogli la guancia con la sua per vedere se davvero stesse bene, spostando i capelli di Harry da un lato con i polpastrelli delicati quando gli erano ricaduti davanti agli occhi impedendogli di vedere cosa Harry stesse disegnando sul foglio.

Harry si siatemò e gli fece un lieve sorriso. Non chiuse il blocco quando Louis arrivò, visto che stava solo disegnando l'albero di Natale che l'amichetto gli aveva dato. Ma sicuramente non sembrava lo stesso albero, perchè Louis sapeva che quello vero non era bello e con tutti quei dettagli. Per un bambino di nove anni, Harry era un portento a disegnare e Louis non aveva nemmeno realizzato quanto fosse fiero del suo amico.

Louis mise una coperta intorno alle spalle di Harry e lui lo ringraziò, per poi fare lo stesso con se stesso, sedendosi accanto al ragazzino, dove stava prima. Harry sicuramente era più a suo agio e più caldo adesso, ma decise di non dirlo.

Louis notò che Harry era più silenzioso del normale perciò seppe che qualcosa stesse preoccupando il più piccolo. Sapeva anche che probabilmente non avrebbe saputo la vera ragione, ma ci provò comunque, probabilmente per curiosità o per preoccupazione - la seconda, in realtà. "Che succede?"

Harry si prese il suo tempo prima di aprire bocca e lasciarne uscire alcun suono:"Non posso venire...", disse con una vocina bassa bassa.

Louis lo guardò in modo strano:"Dove?"

"Al tuo compleanno". Il cuore di Louis sprofondò e Harry sapeva che il suo sorriso se ne sarebbe andato e che avrebbe avuto la faccia di chi aveva appena perso la mamma nel parco. Sapeva che i suoi occhi si sarebbero spenti e che avrebbe guardato in basso, triste e deluso. Lo sapeva, perciò si accertò di guardare da un'altra parte, verso le scale della balaustra, bagnate per la pioggia caduta la notte precedente. Quella era stata la cosa più triste che un bambino come Louis aveva dovuto sentire.

"Oh", disse il piccolo Louis, la sua voce bassa e... morta.

Non disse nient'altro e Harry si stupì perchè Louis non taceva mai quando succedevano cose del genere... mai. Quando Harry guardò il suo amico, lo vide giocare con le sue dita in grembo, con il broncio, con una faccia triste e la piccola frangia che gli ricadeva davanti alla fronte. Harry sentì il bisogno di fare qualcosa, di muoversi, di parlare. Si avvicinò a Louis e scostò la piccola ciocca di capelli che probabilmente gli stava dando fastidio, come lui aveva fatto prima. Le dita fredde passarono sulla pelle morbida di Louis che guardò il suo amico con adorazione.

"Mi dispiace Lou. Vorrei poter venire." Louis sapeva che Harry fosse sincero perchè Harry non mentiva mai. Harry diceva solo cose piene di verità, parole piene di sentimenti, parole che contavano. Non parlava molto, ma quando lo faceva diceva parole che avevano un significato, anche intelligenti, nonostante la sua età. Pensava sempre prima di parlare ed era una delle cose che Louis amava di più di Harry.

"Anche io vorrei potessi", disse Louis e non si sentì così male come prima, perchè Harry gli stava permettendo di stargli vicino, le loro ginocchia si toccavano e le loro dita fredde le une sulle altre ferme sul pavimento gelido della balaustra. "Sei il mio migliore amico dopo tutto e questa era la cosa che volevo di più", ammise Louis e il viso di Harry si trasformò in stupore puro.

"Migliore amico?"

"Certo che si, cretino!", disse dandogli una leggera e amichevole spinta sulla spalla mentre sorrideva. Considerava Harry il suo migliore amico fin dalla prima estate che avevano passato insieme perchè Harry non gli aveva permesso di passare quei giorni da solo, gli aveva fatto compagnia. Harry si era offerto affinchè potesse essere suo amico e avrebbe potuto avere qualcuno. Ma Louis non sapeva che più che altro era stato il contrario. "Sei il mio migliore amico", la sua voce uscì dolce, il sorriso morbido e sembrava avesse una luce che brillava dietro agli occhi.

L'espressione di Harry era probabilmente la stessa - se non in maniera più marcata - e con quello che fece dopo, Louis seppe, senza bisogno di una parola, che anche Harry lo considerava suo amico ed era così grato per quello. Allacciò le braccia intorno al collo di Louis e gli diede un caloroso abbraccio, lasciando cadere la coperta dal suo corpo. Louis lo teneva dalla schiena e muoveva la mano su e giù.

Fu sicuro di sentire il bambino sussurrare "Grazie" e questo lo rese davvero felice.

~*~

Prima che Louis cominciasse la quinta elementare, Harry decise di essere più aperto con lui e dirgli come si sentiva prima che fosse troppo tardi. Gli disse che sapeva si sarebbe fatto nuovi amici, era più grande di Lui e Harry era solo in quarta, perciò Louis non avrebbe passato la stessa quantità di tempo con lui come aveva fatto negli ultimi tre anni a scuola. Louis rise. Per lui quella conversazione, non aveva nessun senso e sembrava una conversazione da adulti.

"Sei il mio migliore amico e ho promesso che si sarei stato per te", Louis ricordò al ragazzino:"Perciò lo farò", concluse; sicuramente non avrebbe infranto la promessa perchè non voleva vedere Harry piangere come l'ultima volta, da solo, piegato su se stesso in un angolo perche odia la scuola e la gente che vi era dentro. Harry aveva bisogno di più cautela, era forte, si, ma allo stesso tempo fragile e Louis lo sapeva, visto che era l'unica persona con cui si sentiva a suo agio - era sicuro che non fosse così quando era intorno alla sua famiglia - Louis doveva approfittarne e prendersi cura del ragazzino dagli occhi verdi.

Il fatto che Louis faccia capire chiaramente ad Harry le sue parole e gli faccia sapere che non è che perchè sta andando in quinta questo voglia dire che lo stia abbandonando, fece si che il ragazzino dagli occhi verdi passi il resto del'estate più rilassato. Louis non sarebbe andato da nessuna parte.

~*~

Louis venne a sapere del compleanno di Harry, quando stava per compiere undici anni. Fu una mera coincidenza in realtà, perchè sarebbe potuto facilmente passare un altro anno senza che Louis sapesse quel dettaglio fondamentale, che impiegò quasi cinque anni per scoprire. Louis si era scordato che Harry fosse una persona normale che cresce e che aveva sul calendario un giorno in cui celebrare un altro anno di vita.

Era un caldo mercoledì, circa metà agosto, il sole splendeva fuori e Louis voleva solo uscire di casa. Non capiva se fosse più caldo fuori o dentro casa, così preferì di gran lunga stare fuori visto che era estate e passare quei giorni in casa poteva essere quasi considerato un crimine. Era annoiato ma non c'era molto che potesse fare.

Non passava del tempo con Harry da una settimana, perchè era troppo impegnato a studiare le materie che avrebbe avuto nel nuovo anno, visto che stava per andare in quinta ora e avrebbe dovuto avere nuove responsabilità. In quel momento Louis non capiva quanto ad Harry piacesse imparare cose nuove, specialmente quelle che imparava a scuola. Louis sarebbe andato in prima media e non vedeva già l'ora di finirla. Erano molto diversi in questo caso, ma guardando bene le cose, non era solo quello, erano diversi in tutto, ma ai loro occhi non era poi un gran che.

"Mamma, vado da Harry", disse rimettendosi la sua maglietta blu mentre scendeva le scale.

"Ha già finito di studiare?", chiese lei, spostandosi verso l'ingresso dalla cucina, ridendo.

Aveva dovuto ascoltare Louis lamentarsi del fatto che Harry non avesse tempo per il suo migliore amico perchè doveva studiare. "Chi è che studia durante le vacanze estive?", chiese infastidito, ma non le permise nemmeno di rispondere alla sua domanda retorica per poi aggiungere:"Non mi cerca neanche più, forse si è pure scordato chi sono!". Sua madre rise. Fu dura per loro andare in vacanza cinque giorni, perchè Louis non la smetteva di ripetere come stesse sprecando il tempo che aveva per stare con Harry, andando al mare e quando tornarono Harry era nella fase studio intenso.

Louis segretamente ce l'aveva con sua madre perchè lo prendeva in giro:"Non lo so, ma vado comunque", disse e Fiona annuì. Ma poi si fermò e pensò per un momento:"Dovrei andare?", si chiese insicuro:"Voglio dire... potrei dargli fastidio. Magari vuole stare da solo"

"Oh Louis...", disse lei scuotendo la testa con tenerezza per le parole del figlio:"Dovresti fare quello che ti rende felice, tesoro".

E quelle furono le parole che fecero annuire Louis fermamente e aprire la porta con più sicurezza. Stava per chiamare Harry per andare a prendere un po' d'aria fresca - in realtà più umida, bollente e che lo faceva sudare - e sapeva già dove avrebbe portato il suo migliore amico.

Corse dall'altro lato della strada - sua madre e anche Harry, lo avevano avvertito mille volte sul fatto che non guardasse mai da entrambi i lati per vedere se stessero arrivando macchine perchè era pericoloso. Tuttavia Louis continuava ad ingnorare entrambi.

Bussò alla porta senza problemi, sapendo che i genitori di Harry in quel periodo andassero in vacanza per due settimane lasciando Harry con una baby sitter - Louis non si era mai neanche preoccupato di chiedere ad Harry perchè non andasse con loro, perchè sapeva mille e più motivi vhe vi erano dietro, e non aveva bisogno di saperne altre - e per quanto incredibile fosse, fu Harry ad andare ad aprire.

"Alleluja, sei fuori di prigione", scherzò Louis e Harry lp giardò stropicciandosi gli occhi. Stava forse dormendo a quell'ora? Indossava solo dei pantaloncini di jeans corti e delle ciabatte, i capelli che andavano in tutte le direzioni e Louis pensò che fossero più lunghi e più scuri dello scorso anno. "C'è la tua baby sitter?", disse scrutando l'interno.

"Non è una vera baby sitter Louis", disse Harry con voce assonnata. Stava veramente dormendo:"E no è andata al supermercato... Credo"

"Bene, mettiti una maglietta perchè andiamo a fare una passeggiata", disse Louis sogghignando e Harry lo fissò:"Dai Harry, sono passate settimane da quando non stiamo insieme. Volevi studiare ancora?"

Scosse la testa:"Finito questa mattina"

"Allora ti prego andiamo", disse Louis mettendo il broncio ma senza tenerlo.

"Non posso", rispose tranquillo e Louis sbruffò per la frustrazione.

"Mi annoio e sei la mia unica opzione", e stava cominciando a sudara stando fermo lì in piedi a parlare con il sole che gli batteva sulla schiena mentre l'aria fresca proveniente da casa di Harry gli accarezzava il busto.

Harry sbruffò e senza dire altre parole, chiuse la porta lasciando solo un piccolo spiraglio e tornò dentro. Minuti dopo riapparve completamente vestito e portando un cappello a Louis visto che il suo lo aveva già. Louis lo ringraziò e lo prese per mano per cominciare a correre, con grande sorpresa di Harry, giù sul marciapiede.

"Louis! Dove stiamo andando?", urlò e fu probabilmente il tono di voce più altro che aveva sentito uscire dalla bocca di Harry:"vedrai!", disse senza fermarsi e se Harry non fosse stato di buon umore avrebbe certamente fatto fermare Louis e fargli smettere di tenere la sua mano così saldamente da farle sudare entrambe. Di solito era sempre di umore migliore quando i genitori non c'erano.

Quando Louis si fermò, non troppo lontano dal vicinato - era effettivamente abbastanza vicino - fece ritrovare Harry faccia a faccia con un piccolo, ma delizioso giardino. L'erba era davvero verde dal momento che aveva l'irrigazione automatica tutte le mattine, c'erano circa tre panche vicino a degli alberi enormi, che aiutavano a fare un po' d'ombra e se non fosse stata estate sarebbe stato pieno di fiori piccoli e colorati, rose e margherite - infatti Louis si chiese perchè non avesse mai portato Harry in quel posto, specialmente in quel periodo dell'anno così che Harry potesse vedere i fiori. E la cosa più bella di quel posto era il lago nel mezzo. Occupava probabilmente metà dello spazio, ma era bello da vedere perchè aveva tutte rocce intorno, piccole e grandi, piante acquatiche e una mini cascata che faceva un suono rilassante.

Harry guardò il posto con la bocca semi spalancata e guardandosi attentamente intorno.

"Ti piace?", chiese Louis guardando il suo migliore amico e rilasciando la sua mano solo quando Harry lo guardò e annuì. "Mio nonno mi portò qui una volta per il mio compleanno", disse parlando dell'anno che passò a Doncaster e Harry non potè andare - ma non menzionò anche quello. Non fu una brutta giornata alla fine, anche se sarebbe stata migliore se Harry avesse fatto la sua apparizione. Si era quasi dimenticato di quel posto, ed ora che non era inverno e c'era tornato di nuovo, non sembrava lo stesso posto.

"E' meraviglioso", disse Harry e cominciò a correre nell'erba. Louis sorrise guardandolo, non lo aveva mai veramente visto in quel modo, gli occhi che gli brillavano, così libero ed emozionato. Louis impiegò alcuni minuti prima di essere accanto al suo amico per apprezzare il momento. Harry era già seduto sulla riva del lago, le scarpe e il cappello accanto a lui e i piedi sott'acqua.

Louis fece lo stesso, lasciando le mani dietro alla schiena e premute sull'erba, per tenersi. "Un po' profondo!", disse guardando l'acqua.

"Un po' pauroso", disse Harry mezzo serio, mezzo scherzoso. Louis sorrise e cominciò a muovere i piedi spruzzando acqua ovunque:"Hey!", protestò Harry ridendo e spinse Louis dal braccio per farlo smettere.

Louis rise perdendo leggermente l'equilibrio, ma continuò, così cominciò anche Harry ma si muoveva più veloce di Louis, perciò alla fine entrambi si sorridevano ed entrambi erano bagnati, ma non era davvero un problema visto che, dato il caldo, si sarebbero asciugati in fretta.

Harry si sdraió sull'erba, con ancora i piedi dentro l'acqua e Louis ne approfittò per guardare ancora il suo migliore amico. Aveva un sorriso vero ad incurvargli le labbra, le mani sotto la testa come cuscino e stava guardando il cielo blu.

"A cosa stai pensando?", decise di chiedere Louis. Era una cosa eccezionale vedere Harry così e voleva essere sicuro di sapere esattamente cosa stesse pensando il ragazzo mentre sorrideva così da poter vivere quel momento più spesso.

Harry chiuse gli occhi e Louis se ne accorse e sembrava che fosse molto più grande e maturo di lui, ma aveva solo dieci anni:"Questo è il compleanno migliore di sempre", ok adesso aveva solo undici anni.

"Compleanno? È il tuo compleanno?!", Chiese Louis sorpreso e shockato. Harry annuì ridendo appena:"Non lo sapevo. Buon compleanno!", disse con un sorriso ampio e se non fosse stato per la loro posizione avrebbe abbracciato il suo migliore amico. Harry aprì gli pcchi e gli fece un sorriso pigro, ma grande, facendo uscire le fossette:"Non ho niente per te", disse Louis triste. Avrebbe voluto fare ad Harry un regalo di compleanno ufficiale e speciale.

"Ma l'hai fatto". Louis inarcò un sopracciglio guardandolo e Harry si accorse di come Louis lo stesse guardando e rise ancora una volta:"Mi hai regalato te stesso", disse dolcemente Harry e Louis notò quello che aveva fatto perciò rise, entrambi risero perchè la loro amicizia era così strana, ma li metteva entrambi così a loro agio.

Louis si sdraiò sull'erba vicino ad Harry, come stava lui, sui gomiti e dopo un po' di tempo passato solo ad ascoltare i suoni che la natura gli offriva, Louis decise di parlare di qualcosa di cui era da un po' che avrebbe voluto parlare con Harry, perchè si, Harry aveva sempre qualcosa di bello da dire e sapeva di poter parlare con lui di tutto e niente.

"Harry?", lo chiamò.

"Louis?", Louis rise.

"L'altra settimana un mio amico di scuola... Ha baciato una ragazza sulle labbra per la prima volta", cominciò e non si stupì quando Harry non disse nulla:"Ha detto che è stato davvero speciale e io sono curioso", fece una pausa cercando di riorganizzare tutte le domande e i dubbi che aveva:"Hai mai pensato di baciare una ragazza?"

"Veramente no. Non ci ho mai neanche veramente parlato con una ragazza, tu si?", Louis si sorprese del fatto che Harry gli stesse andando dietro in quella conversazione.

"Parlare con una ragazza? Si, sono apposto", rispose. Louis si era fatto amiche alcune ragazze, ma loro non giocavano a calcio, quindi non ci passava molto tempo insieme.

"No, hai mai pensato di baciare una ragazza?"

Louis pensò per un momento e poi rispose corrucciato:"In realtà no. Ma... Volevo avere il mio primo bacio". Guardò affianco a se per guardare il profilo di Harry. La sua espressione erano solitamente molto difficili da interpretare, ma Louis c'era abituato e ormai capiva molto bene quel ragazzo. Ma ora era difficile perchè non sapeva dire se Harry fosse a suo agio o meno con quell'argomento. O forse era annoiato o forse era curioso, ma era sempre molto difficile distinguere le cose anche se erano due sensazioni completamente diverse.

Le cose erano sempre più difficili con Harry.

Il silenzio che Harry diede come risposta era normale, ma Louis voleva davvero saperne di più, voleva schiarirsi le idee e i dubbi. Avrebbe voluto chiedere a sua madre riguardo questa cosa del dare il primo bacio, come avrebbe dovuto essere, se vi fossero regole, quale fosse la sensazione, se un bacio sulla guancia contasse, con chi avrebbe dovuto farlo... ma si sentì come se avesse dovuto dirle i suoi brutti voti. Aveva visto i suoi genitori baciarsi qualche volta e per quanto ne sapeva, le persona sposate, normalmente erano solite baciarsi. Ma il suo amico non era sposato e aveva baciato una ragazza perciò era confuso. Sapeva di non poterlo fare con chiunque, ma poi come funzionava?

"Sai come farlo?", decise di chiedere ad Harry perchè secondo il punto di vista di Louis, Harry sapeva tutto, per quanto idiota potesse essere.

Harry scrollò le spalle e Louis non staccò gli occhi da lui, perciò aveva la testa inclinata da un lato, che sentiva l'erba sull'orecchio, non preoccupandosi di sporcarsi i capelli. "Non credo ci sia un modo giusto per farlo". Louis la prese come una buona risposta:"Credo che si faccia con qualcuno che ti piace e le vostre labbra semplicemente si toccano". Harry stava facendo una faccia strana, ma Louis continuava a prendere molto sul serio quello che stava dicendo. "Credo sia disgustoso".

"Non credo che lo sia", disse Louis invece e Harry non fece più la faccia strana guardando il cielo:"Ew Louis", Louis rise per la faccia del suo amico:"Usi la bocca per mangiare e non ci scordiamo della saliva!" Louis ci pensò. Harry aveva la sua opinione, ma Louis continuava a trovare eccitante l'idea di baciare qualcuno che gli piacesse sulle labbra.

"ma se ti piace quella persona, non dovrebbe importare, no?", l'espressione di Harry cambiò, come se stesse pensando alle parole che aveva appena sentito:"Vuoi provare?"

Gli occhi di Harry si spalancarono:"Cosa?2

"Vuoi provare Harry? Con me". Quelle parole uscirono fuori dalle labbra di Louis facilmente e come se fosse una cosa normale. Harry non riusciva a capire come potesse dire una cosa del genere senza paura e con così tanta sicurezza.

Ma più che altro come riusciva a dire una cosa del genere?

"Non credo si possa fare tra di noi", disse Harry invece di rispondere.

"Perchè?"

"Perchè siamo due ragazzi". Louis pensò che Harry avesse ragione in un certo senso, ma questo non gli impedì di alzare la testa tenendosi con il braccio. Harry continuò a stare nella sua posizione, ora guardando Louis e fu grato che la luce del sole non gli stesse colpendo la faccia e i suoi occhi chiari, dandogli fastidio.

"Ma non ci piacciamo: Siamo migliori amici", cercò di chiarire Louis. Non ci vedeva nulla di male e non aveva mai sentito che due ragazzi non potessero baciarsi, e nemmeno due ragazze. Harry aveva detto che non c'era un modo giusto di baciare, perciò non doveva avere nemmeno regole. "E così il tuo primo bacio può essere con me e il mio con te". Louis sorrise:"Non c'è niente di male Harry perchè sarà speciale."

Harry si ritrovò a sorridere insieme al ragazzo dagli occhi blu:"Okay...", disse e la sua voce uscì fuori quasi tremante.

"Okay?", chiese Louis e Harry annuì. Louis gli sorrise prima di avvicinarsi. Harry non riusciva a muoversi e a capire come Louis potesse essere così rilassato - In realtà non lo era per niente, era nervoso perchè non sapeva come farlo e come sarebbe stato - così quando vide Louis, continuando a tenersi su sul braccio, inclinarsi così che i loro volti fossero più vicini, non perse tempo a chiudere gli occhi.

La coscia destra di Harry e quella sinistra di Louis si toccavano, il braccio che sosteneva Louis era accanto alla testa di Harry. Harry sentì i soffici capelli della frangia di Louis, solleticargli la guancia, e poi le labbra di Louis stavano toccando le sue. Fu quasi come se Harry stesse trattenendo il respiro mentre Louis continuava a stare lì con le loro labbra morbide e sottili ad accarezzarsi. Louis chiuse gli occhi nell'esatto momento in cui sentì le labbra di Harry e si accertò di tenerli chiusi tanto quanto sarebbe durato il bacio. I suoni che si erano abituati a sentire sembravano essere più silenziosi, Louis si sentiva calmo, strano e si scostò dolcemente e piano dopo circa sei secondi, solo perchè pensò che fosse passato molto più tempo.

Aprì gli occhi, solo quando si fu allontanato abbastanza. I loro volti erano ancora vicini, ma Louis decise di dare ad Harry lo spazio di cui aveva bisogno in quel momento - che non era molto perchè lo spazio di cui Harry aveva bisogno non era quello che Louis voleva in quel momento. Harry aprì gli occhi prima di Louis che così fu faccia a faccia con due occhi verdi spalancati che lo guardavano e le labbra dischiuse perciò stette a guardarlo per più del necessario - ma non è che Louis se ne fosse accorto.

"Quindi...? Era okay?", chiese Louis e sentì i nervi tendersi. Cosa sarebbe successo se Harry avesse pensato che non fosse stato giusto? E se avesse smesso di parlare con Louis? Se Louis avesse invaso troppo lo spazio personale di Harry? Il piccolo Louis non sapeva più cosa pensare o dire, sperava solo che Harry stesse bene.

Le sue preoccupazioni sparirono quando Harry si sedette, annuì e fece a Louis un lieve sorriso:"Avevi ragione, era speciale." Parlò e Louis fu quasi certo che quello sarebbe stato tutto quello che avrebbe ottenuto da Harry, che sarebbe stato tutto quello che avrebbe detto ad alta voce al riguardo e Louis pensò che fosse più che abbastanza, perchè anche per lui era stato speciale. Dopo tutto Harry, era il suo migliore amico e stavano crescendo insieme, perciò perchè non condividere tutte le cose speciali e le prime volte che avrebbe vissuto in vita sua, con lo stupendo ragazzo dagli occhi verdi che aveva davanti? Nessuno mai gli aveva ancora detto che fosse sbagliato.

Quanto sono cucciolosi??

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