28 - He kind of dies
"Buongiorno", disse Louis nel tono più dolce che riuscì a fare, lasciando dolci baci sugli zigomi, lungo la mascella e sul collo di Harry.
Il ragazzo più piccolo si svegliò immediatamente, tremando sotto quei tocchi e sentendo le mani di Louis sui suoi fianchi nudi, che li stringeva appena. Sulle sue labbra comparve automaticamente un pigro sorriso e aprì gli occhi assonnati per trovarsi davanti il viso dolce di Louis che combaciava perfettamente con il suo tono di voce.
"Stai bene?"
"Non potrei stare meglio", rispose Harry nella sua voce mattutina così sexy, stiracchiandosi le braccia e i piedi quando Louis interruppe i baci, ma rimanendo comunque vicino al suo migliore amico, quasi in braccio. Potevano sentire perfettamente il corpo dell'altro ed era bella in modo quasi incredibile la sensazione di svegliarsi nudi accanto alla persona che più amavano.
Louis sapeva di mentolo e Harry era sicuro che si fosse appena lavato i denti e si sentì in colpa mordendosi il labbro inferiore perché avrebbe voluto baciarlo, ma diavolo no, aveva sicuramente l'alito mattutino e non sarebbe stato giusto nei confronti Louis. Anche se probabilmente, a Louis non sarebbe importato nulla.
"Ho preparato un bagno caldo".
Harry sorrise e nascose il viso nell'incavo del collo di Louis e lì poteva baciarlo.
"Suona benissimo".
Louis lo fece allontanare e gli baciò la fronte quella volta, intrecciò le loro mani sotto le lenzuola e fece alzare in piedi Harry per andare in bagno. Non si scambiarono parole, solo sorrisi ed era tutto ciò di cui avevano bisogno onestamente. Harry si lavò i denti mentre Louis era andato a prendere gli asciugamani.
La sensazione di poter camminare nudi e fare tutto nudi senza alcun tipo di problema era meravigliosa e divertente allo stesso tempo. Era la prima volta che Louis poté accorgersi di quanto a Harry venisse duro la mattina, il che peggiorava la sua situazione, ma lo faceva anche sentire speciale perché ora sapeva che non era solo lui ad avere sogni bagnati, che lo facevano vergognare così tanto.
La vasca era enorme, così enorme che Louis non c'era bisogno di mettersi tra le gambe di Harry come era successo a casa sua, ma lo fece comunque perché poteva e non sarebbe stato giusto essere così lontani l'uno dall'altro. Vicini, essere vicini era sempre la risposta giusta.
Harry gemette come aveva fatto la prima volta che aveva sentito la schiena di Louis strusciare e premuta contro il suo membro, ma quella volta Louis reagì, ghignando sfacciatamente. Harry riuscì solo ad arrossire, nascondendo il viso tra i capelli di Louis e grugnì per l'imbarazzo.
Louis aveva messo della musica ambient di sottofondo perché Harry la amava, c'erano delle candele al lato e sul lavandino, che sapevano di rose e altre di lavanda. Anche la schiuma aveva un profumo buonissimo, ma Louis non riuscì a distinguere di cosa, perché era di sua madre ed il bagnoschiuma era rimasto dentro al cassetto, probabilmente dimenticato. La piccola finestra era leggermente aperta, cosicché potessero ascoltare i gabbiani da fuori e la temperatura dell'acqua era perfetta, cosi che potessero rilassare per bene le proprie ossa. Il momento era veramente rilassante ed entrambi i ragazzi dovettero chiudere gli occhi per un minuto per goderselo.
Louis massaggiò i lati delle gambe di Harry, sotto l'acqua e Harry fece lo stesso con le sue braccia e spalle, mentre Louis aveva tutta la schiena e la nuca poggiate contro il petto di Harry.
"E' bello", sussurrò Harry vicino all'orecchio di Louis ed era così fuori del mondo che la sua risposta uscì quasi come delle fusa, d'accordo con il ragazzo dagli occhi verdi.
"Grazie", Louis mugolò di nuovo, non c'era bisogno di dire niente perché altrimenti, avrebbe probabilmente detto a Harry per la cinquantesima volta che non ci fosse assolutamente bisogno di ringraziarlo così tante volte.
Te lo meriti. Lo meritava sempre e Harry avrebbe dovuto saperlo ormai..
"Anche ieri notte è stato bello", Louis si paralizzò e quella volta non mugugnò come risposta, ma sorrise di nuovo. Ghignò come un idiota perché la sua pelle sentiva ancora il calore del tocco di Harry, ancora lo ricordava ed era come se stesse sentendo Harry rifare ogni segno lasciato, di nuovo d'accapo.
"Si", la voce di Louis finalmente riecheggiava tra le piastrelle:"è stata più che bella". Fu il momento di Harry di rispondere mugolando, baciando la spalla di Louis:"E' per questo che ti sei svegliato già duro?"
"Louis", Harry protestò e Louis rise.
"Harry", Louis cercò di imitare lo stesso tono di Harry, quasi con successo.
Harry grugnì e insultò Louis da dietro il suo collo, Louis non riuscì a capire nemmeno una parola, ma giurò di aver sentito Harry imprecare:"Ehi, non parlarmi alle spalle".
"Non ti stavo parlando alle spalle", il tono di Harry era da puramente divertito adesso. Ed era vero... e l'imprecazione che Louis credeva di aver sentito, era in realtà un complimento per Louis:'non sarei così duro se tu non mi eccitassi così fottutamente tanto'. Ma ehi, buon per Harry che Louis non l'avesse sentito, o lo avrebbe provocato pesantemente.
"Giusto, fammi un favore e lavami i capelli".
"Oh, sei così una diva".
"Pensi davvero che io abbia preparato tutto questo solo per te?", Louis lo sentì sussultare indignato, perciò ridacchiò. Tuttavia, Harry gli indicò la testa della doccia e poi afferrò lo shampoo dal lato per lavargli i capelli, perché naturalmente non poteva dire di no quando i capelli di Louis erano sempre così morbidi, così belli e Harry poteva toccarli tutto il tempo. Amava affondare la faccia lì in mezzo per poter sentire quell'odore, un misto di shampoo, cacao e cocco e dell'odore naturale di Louis, gli faceva capire che fosse a casa.
Harry massaggiò dolcemente la cute di Louis con la punta delle dita avvicinandosi via via alle tempie e dietro le orecchie. Harry sorrise appena sentendo i mugolii di approvazione da parte di Louis e lo sentì le sue spalle rilassarsi sempre di più.
Quella volta non scivolò cercando di aprire l'acqua perché il rubinetto era vicino a loro. Tolse tutta la schiuma dai capelli di Louis passando sempre le dita tra le ciocche.
"Dovresti fare il parrucchiere, sei bravo con le mani", commentò Louis, chiuse gli occhi mentre Harry portò la sua testa leggermente all'indietro, spingendo dalla fronte, così da stare quasi appoggiato sulla spalla di Harry, mentre vi passava l'acqua.
"Ah si?", Harry ridacchiò:"beh, buon per te che sarai l'unico a sperimentarlo", la voce di Harry uscì fuori come un dolce sussurrò vicino all'orecchio di Louis, lasciando poi un bacio sulla guancia accaldata di Louis.
"Vuoi che ti lavi anche addosso?", Harry continuò a sussurrare, ora avvolgendo le braccia intorno al petto di Louis. Il ragazzo più grande portò la testa all'indietro solo per poter baciare il collo di Harry. Probabilmente quella era la sua risposta.
Era come l'ultima volta che lo aveva fatto questo. Era quasi inutile lavare il corpo di Louis in quel modo, poiché con più di metà era sott'acqua e non c'era possibilità che volesse uscire e allontanarsi dal tepore del corpo di Harry. Ma andava bene. Sicuramente andava più che bene.
Harry si versò il gel doccia tra le mani - anche quello sapeva di cocco, era l'odore preferito di Louis se non fosse stato ovvio - decidendo di non usare la spugna questa volta, cosa per la quale Louis fu estremamente grato perché voleva sentire le mani di Harry su di sé. Sentire. Erano sempre fuochi d'artificio, era così gentile ed era come se stesse toccando qualcosa di raro e fragile e Louis amava il modo in cui riusciva a trasmettere quel messaggio anche con un solo tocco.
Iniziò con la schiena e le braccia e onestamente, era quasi come se non lo stesse davvero insaponando, perché lo stava semplicemente toccando. Come se il loro contatto non fosse abbastanza, come se si stesse assicurando che Louis fosse reale e che fosse lì con lui, come se stesse cercando di dire un milione di parole con il tocco delle sue mani sulla pelle morbida e abbronzata di Louis. Louis aveva letteralmente una pelle perfetta, Harry lo invidiava così tanto perché non gli erano nemmeno venuti i brufoli sulla schiena, per non parlare del suo viso. Harry vedeva così tanta perfezione in Louis da essere irreale e lo voleva tutto per sé.
E lo aveva. Era tutto per lui.
Prese ancora un po' di bagnoschiuma tra le mani, le parti che aveva già lavato non erano neanche coperte di schiuma, era solo gel, ed era quindi, fondamentalmente inutile. Ma Harry amava il modo in cui le sue mani scivolassero più facilmente e anche l'odore che si lasciava dietro.
Louis era tranquillo, troppo silenzioso, quasi paralizzato, ma poi sussultò, a metà tra il sorpreso e il puro piacere. Un sussultò così osceno che risuonò attraverso il bagno e fece tremare Harry. Solo perché mentre stava passando i suoi grandi palmi sul petto di Louis, ancora una volta solo toccandolo, gli aveva sfiorato delicatamente i capezzoli. Il tocco era a malapena percepibile, ma era abbastanza per indurirli e beh, Louis non lo sapeva. Non sapeva che il suo corpo avrebbe reagito in quel modo semplicemente perché Harry gli aveva sfiorato i capezzoli con le mani.
"Stai bene?", chiese Harry ignorando la nuova scoperta di Louis.
"S-si, scusami...", disse Louis chiudendo gli occhi e catturato il suo labbro inferiore tra i denti.
Harry non rispose, nemmeno per dire 'non c'è bisogno di scusarsi', perché diavolo, sicuramente non ne aveva bisogno, perché i versi di Louis... Il modo in cui Louis reagiva al tocco di Harry lo rendevano così... così... non c'erano parole per spiegarlo perché era come se fosse su una nuvola, ignaro di ciò che stava succedendo sulla terra. Erano così belli, Harry avrebbe sempre voluto esserne la ragione più profonda, voleva ascoltarli a ripetizione ogni sera prima di addormentarsi tutto sudato, senza fiato ma davvero, davvero innamorato.
Harry baciò Louis dietro l'orecchio e non era proprio all'oscuro di quello che sarebbe successo allora ed era determinato a portare avanti i suoi pensieri. Così lo fece ancora, strusciò il palmo della mano sopra i capezzoli di Louis. Quella volta era chiaro che Louis stesse cercando di contenersi, perché tremò tra le gambe di Harry e se avesse guardato il viso del ragazzo più grande, avrebbe visto mordersi il labbro fino a farlo diventare bianco e gli occhi serrati.
Il ragazzo con gli occhi verdi sorrise, ma poi decise di strofinare indice e dito medio senza sosta, ma con delicatezza e ritmo regolare, mentre la sua mano sinistra scendeva per afferrare il sedere di Louis, quanto più gli fosse possibile in acqua.
Louis non riusciva a tenere a bada la sua voce e sussultò, gettando la testa all'indietro e posandola sulla spalla di Harry. Harry ora riusciva a vedere il suo viso, un po' bagnato dall'acqua, accaldato, le labbra rosse ed era sicuro se avesse avuto gli occhi aperti, sarebbero sembrati vetro.
"Sei così bello Louis", sussurrò Harry e non era giusto il modo in cui stava parlando e il modo in cui lo stava dicendo, con le labbra a strusciare contro la pelle di Louis, lasciando baci lungo il collo scoperto. Tutto sembra così pornografico, così sexy ma comunque ancora intimo e dolce.
"Ha-Harry... Fermati...", disse Louis senza fiato per il modo in cui Harry continuava ad accarezzare il suo capezzolo duro e per come stava toccando il fianco del sedere e della coscia di Louis, quasi come se fosse arrabbiato perché era seduto, perché non voleva altro che afferrare entrambe le sue natiche e fare cose che non avrebbe mai immaginato di fare con Louis.
"Vuoi davvero che mi fermi?", chiese Harry con cautela, perché non era sicuro se Louis gli stesse dicendo di fermarsi perché lo voleva veramente e non voleva le mani di Harry su di sé o perché gli piaceva e il suo 'fermati', significava in realtà 'smettila perché è bello al punto da essere imbarazzante ma voglio comunque che continui'.
Louis mugolò di nuovo e come poteva suonare ancora così preoccupata e gentile la voce di Harry, mentre gli stava facendo una cosa del genere? Ma rispose a Harry, prendendo una delle sue mani dalle cosce di Harry per posarla sopra quella che Harry stava strusciando sul suo capezzolo, incoraggiandolo a continuare.
Louis non aveva mai pensato di essere così sensibile in quel punto, non avrebbe mai pensato di poter sentire quel tipo di piacere. O forse era solo perché erano le mani di Harry.
Harry baciò il collo di Louis ancora una volta e levò le mani dal corpo di Louis, facendo sospirare il ragazzo per perdita di contatto. Louis voleva chiedergli perché si fosse fermato, perché ora era duro in maniera quasi dolorosa e sentiva Harry pressato contro la schiena probabilmente più duro di lui.
Il ragazzo riccio, prese di nuovo il gel e iniziò a lavare il petto di Louis per una seconda volta come se nulla fosse successo. Louis aggrottò le sopracciglia e avrebbe voluto chiedergli se avesse finito lì, ma poi venne zittito dalle mani di Harry che scivolarono proprio alla fine del ventre, poi sui fianchi, per stringere infine le cosce di Louis e poi su fino ai fianchi.
Era ancora gentile ma dominante e Louis cercò di concentrarsi sulla melodia di sottofondo, anche se era praticamente impossibile concentrarsi perché le mani di Harry sul suo corpo si muovevano con lo stesso ritmo della musica.
Harry spostò nuovamente le mani, sul ventre di Louis quella volta, andando giù e prendendo in mano il membro duro di Louis. Il respiro di Louis gli morì in gola in gola e non trovò il coraggio per parlare, chiedendogli cosa stesse facendo - nonostante fosse ovvio - o di dirgli di fermarsi con lo stesso intento di prima, ma nemmeno per incoraggiarlo a tenere esattamente lì la mano, perché era troppo bello.
"Voglio toccarti Louis, voglio farti sentire bene come tu hai fatto con me ieri notte", sussurrò Harry nel suo orecchio e Louis avrebbe voluto dire 'ma anche tu mi hai fatto sentire meravigliosamente ieri notte', ma non lo fece, invece Harry continuò a parlare.
"Sei così bello, voglio fare così tante cose con te... voglio conoscere il tuo corpo a memoria, permettimelo... per favore".
Louis mormorò, un mormorio acuto perché la scelta delle parole di Harry non andava decisamente bene per il suo povero cuore e scelse quell'esatto momento per dare una stoccata lungo tutta la sua lunghezza. Le mani di Harry erano enormi tanto da coprire un po' più della metà della lunghezza di Louis e da circondarla completamente. Fece pensare a Louis non fosse veramente così grande quanto pensava.
"Vuoi? Vuoi venire con le mie mani avvolte intorno al tuo bellissimo cazzo?"
"Oh Cristo Santo Harry...", gemette Louis, mentre Harry continuava a muovere la mano, che sembrava anche dieci volte meglio con l'acqua intorno a loro. Ora non poteva pensare a Harry come il suo migliore amico, Harry, il ragazzino che aveva incontrato sul marciapiede davanti a casa sua, Harry, il ragazzo fragile che doveva proteggere, Harry, il ragazzo che difficilmente imprecava perché no, Harry non avrebbe mai detto una cosa del genere a Louis, ma wow, fottutamente wow, a Louis non importava, perché il fatto che sarebbe stato l'unico a sentire Harry parlare sporco lo faceva sentire come il re del mondo. Lo voleva, voleva tutto quello che aveva detto Harry e molto altro. Molto di più. Voleva davvero tutto. E non gli importava assolutamente niente di sentire Harry parlare in quel modo, una volta ogni tanto.
"Dimmi Lou, voglio sentirti. Lo vuoi?", continuò a strofinare la lunghezza di Louis, passando da lento e delicato a veloce e impacciato, sfregando la testa con il pollice quando la raggiungeva, provocandolo. Louis avrebbe voluto chiedergli se si fosse mai masturbato in quel modo perché non riusciva a pensare a nient'altro che al fatto che Harry fosse davvero bravo in quello.
"Cazzo", sputò Louis, le spalle erano tese e voleva disperatamente venire, ma non era ancora abbastanza, ne voleva di più, voleva di più:"si..."
"Si cosa? Cos'è che vuoi piccolo?", Harry succhiò il collo di Louis, senza mai interrompere i movimenti della sua mano. L'altra si fece strada a stringergli appena i testicoli, impedendogli di rispondere, perché la sua voce si spezzò a quel contatto.
"Lo voglio... Voglio venire con le tue mani intorno a me... Voglio venire con te che mi tocchi... Harry, Harry ti prego...", piagnucolò, senza fiato perché Louis non aveva mai veramente provato qualcosa di simile, nessuno lo aveva mai toccato come stava facendo Harry e ciò che provava per il suo migliore amico era qualcosa che rendeva gli altri sentimenti a malapena evidenti.
Harry continuava a toccarlo e sapeva che il modo in cui stava stringendo i testicoli di Louis era per impedirgli di venire e quello stava uccidendo Louis perché era tutto così incredibile. Ma c'era qualcosa di sbagliato. Il silenzio. Harry non stava più parlando, continuava a baciare la pelle di Louis e concentrandosi sulle sue mani e nonostante riuscisse a distrarre Louis, unito al modo in cui il suo corpo era premuto contro quello di Harry e al modo in cui doveva per forza afferrare i lati delle sue cosce per reggersi, non era comunque ancora abbastanza .
"Parlami, continua a parlarmi in quel modo...", era sicuro che Harry stesse ghignando dietro di lui e prima di premere le sue labbra sulla nuca di Louis, parlò.
"Tu ami tutto questo, non è vero? Ascoltare mentre ti dico cose sporche. Ami anche le mie mani... hai detto che sono bravo ad usarle, o no, Lou?", Harry rallentò le stoccate, ma la sua presa diventò più ferrea:"cosa pensavi mentre lo dicevi, hum?"
"Stavo -"
"Stavi pensando a quei sogni bagnati che hai fatto in cui c'ero anche io?", gemette più forte quella volta non solo per il tocco di Harry, ma anche per le sue parole, che gli stavano facendo ricordare quei sogni. Qui sogni che in quel momento sembravano così reali, quello era l'Harry di cui aveva sognato, ora era proprio reale e conosceva davvero Louis.
"Dove ti scopavo e tu chiedevi ancora di più", e Cristo santo, Louis spinse il suo corpo nella mano di Harry, divaricando ancora un po' le gambe, creando piccole onde nell'acqua, i suoi versi avrebbero dovuto metterlo in imbarazzo, ma non poteva ascoltarsi.
Harry smise di stringergli i testicoli, e fu quasi doloroso ma allo stesso tempo un sollievo e trovò la strada per strofinare le dita e strizzare uno dei suoi capezzoli e quello fu il momento in cui sapeva...
"Sto... cazzo- sto per venire...", disse Louis con un tono di voce molto alto e Dio, era così eccitante come si stava muovendo premuto contro Harry, il modo in cui stava reagendo al suo tocco. Harry non aveva nemmeno bisogno di muovere la mano, Louis stava facendo tutto da solo, era così sopraffatto, perché con Harry si aspettava sempre qualcosa di bello, finiva sempre per essere meglio di ciò che credeva e questo non faceva altro che fargli desiderare ancora di più.
"Lo so... pensa a me Louis. Tu lo fai dopo quei sogni, vero? Lo hai fatto quella mattina quando ti ho beccato. Mentre gemevi il mio nome, Louis... così forte, così bello...", anche Harry stesso stava gemendo e senza fiato, ma continuò a parlare, continuò a imprimere quelle parole sulla pelle di Louis, facendolo tremare e sempre, continuando a fare bene, benissimo con le sue mani intorno a Louis.
"Louis...", nel momento in cui mormorò il nome del ragazzo più grande, Louis venne stringendo le gambe di Harry. Era un casino, l'acqua era diventata più bianca in quel punto, le gambe di Louis cedettero e stava tremando per tutto il corpo. Non era più se stesso e dovette posare la testa sulla spalla di Harry, chiudendo gli occhi perché per un secondo gli si era oscurato tutto.
La canzone sfumò in sottofondo e prima che ne cominciasse un'altra, Louis ascoltò entrambi respirare pesante. Il suo cuore correva all'impazzata e si sentiva così debole e fragile, ma non avrebbe potuto sentirsi meglio.
Harry continuò a stringergli le cosce per tutto il tempo, si poteva sentire il leggero rumore dell'acqua che si spostava per quel movimento, finché Louis non aprì gli occhi, cercando di non pensare che il loro bagno caldo ora fosse un misto di schiuma del gel al cocco e sperma.
"Wow, cos'era quello?", chiese Louis e la sua voce non sembrava nemmeno la stessa.
"Dio, non ne ho idea...", rispose Harry spostando le mani dalle cosce di Louis alla sua faccia. In quello stesso momento Louis si mosse, allontanandosi dal petto di Harry, facendo sussultare il ragazzo più piccolo senza un vero motivo. Si ritrovarono faccia a faccia e Louis notò il modo in cui Harry si stesse coprendo quel bel faccino:"Mi dispiace che sia stato... erm, strano e..."
"Oh tesoro...", Louis ridacchiò e prese le mani di Harry tra le sue, rimanendo nella V delle sue gambe."è stato stupendo, Dio, tu sei così eccitante", disse Louis in contrapposizione al casino e alla confusione dei pensieri che aveva in testa.
Sigillò insieme le loro labbra finalmente e il bacio era affamato come se stesse chiedendo di più. Le mani di Louis si fermarono sulle guance di Harry, accarezzandole con i pollici, una gesto dolce in contrasto con quel bacio selvaggio.
"Lasciami fare qualcosa per te...", sussurrò Louis con le labbra a strusciare le sue, aveva sentito l'erezione dura di Harry contro la schiena tutto il tempo e lo aveva distratto molto, soprattutto quando aveva cominciato a roteare i fianchi contro la mano di Harry.
"Erm, non ce n'è bisogno...", Louis si allontanò aggrottando le sopracciglia:"Potrei, hum... sai.. mentre tu stavi..."
"Oh", le guance di Harry erano di un rosso profondo e quando Louis guardò giù, notò che forse era ancora duro per metà. Quello spiegava molte cose.
"Mi dispiace... ma il modo in cui muovevi il corpo... il modo in cui gemevi, Louis... wow, tu...", sospirò ed era così accaldato in quel momento che non sembrava nemmeno lo stesso ragazzo, lo stesso che stava dicendo cose sporche nell'orecchio di Louis poco prima.
"Perché ti stai scusando? Scherzi? Questo mi rende molto orgoglioso", ridacchiò Louis ed erano ancora così vicini e Harry era così eccitante e dolce e Louis non era ancora tornato sulla Terra, perché stava ancora volando e godendosi i tocchi di Harry e le sue parole da qualche parte in giro per il cielo.
Decise di accarezzare le guance accaldate di Harry e finì per non allontanarsi più, continuando a baciare l'intera faccia di Harry. Proprio tutto il viso.
"Questo è stato... qualcosa...", ridacchiò, gli occhi pieni di lussuria e il sorriso pieno d'amore. Harry lo guardò, ancora con quel sorriso timido e gli occhi lucidi.
Dopodiché fu il turno di Louis per lavare Harry il quale sapeva che sarebbe stata un'esperienza meravigliosa. Qualcosa che avrebbe voluto rifare. Era gentile e il momento era così intimo. Così atteso dai due ragazzi che si conoscevano da tanti anni, che si conoscevano bene questo e che condividevano sentimenti così unici.
Si scambiarono solo baci e parole tenere che sarebbero rimaste un segreto solo loro. Non dei 'ti amo', perché quella frase stava iniziando ad essere molto meno di quello che veramente sentivano. Non era abbastanza, avevano bisogno di qualcosa di più. Avevano finito per avere il mondo e l'universo interi, erano così fortunati che tutto sembrava troppo piccolo. Avevano trovato la loro persona in tenera età. La persona con la quale trovare una connessione, della quale tutti avevano bisogno nella propria vita. Se l'erano vissuta fin dall'inizio e dovevano apprezzarlo.
Lo avrebbero fatto.
~ * ~
Passarono il resto della giornata in casa. Louis sapeva che fosse uno spreco, visto che il successivo, sarebbe stato il loro ultimo giorno e avrebbero dovuto divertirsi in giro per la città o andare in spiaggia. Ma sapeva anche che Harry, a volte, aveva bisogno di passare giornate intere dentro casa, isolato da chiunque altro. Andava bene. Andava bene perché adesso, quando si sentiva in quel modo, non allontanava Louis come aveva sempre fatto. Essere soli, per lui, significava essere con Louis in una stanza. E adesso... era da solo con Louis in un letto con le lenzuola sporche e aggrovigliate, a baciarsi e mangiare schifezze.
Non facevano nient'altro, solo baciarsi, principalmente perché Daisy li fissava e sarebbe stato scortese da parte loro, cacciarla dalla camera. Non l'avevano fatta dormire con loro la notte prima e lei si era arrabbiata un bel po'.
Lo era davvero.
Così il giorno dopo fecero in modo di stare fuori più possibile, la mattina in spiaggia, pranzarono a casa per finire il cibo che avevano comprato quei giorni e poi girarono per la città. Cenarono in un ristorante e anche se non ne parlarono, sapevano entrambi che fosse un appuntamento.
Tutto ancora normale, incastrarono ancora le caviglie sotto il tavolo, continuarono a ridere troppo forte, continuarono a parlare di cazzate - non letteralmente, ma non era di certo la prima volta - l'unica novità era che quando Harry rideva troppo forte per qualcosa che Louis aveva detto - una cosa che era sicuro non fosse nemmeno così divertente, ma Harry doveva sempre farsi venire quel bagliore negli occhi e per far sembrare Louis qualcosa di più di quello che credeva di essere - le emozioni di Louis prendevano il sopravvento. Fissò il ragazzo dai capelli ricci, i cui capelli sembravano particolarmente belli e voluminosi quella sera, e si alzò improvvisamente dalla sedia, e Harry lo guardò con occhi spalancati, ma non ebbe il tempo di parlare, quando si ritrovò con praticamente tutto il corpo sopra al tavolo, percorrendo tutta la distanza che li separava per prendere le sue guance tra le mani e baciarlo. Proprio lì, in un ristorante pieno di gente che assisteva alla scena, alcuni che sorridevano come se fossero figli loro, altri che coprivano gli occhi ai loro bambini, altri che cercavano di ignorarli e la maggior parte di loro semplicemente sorpresi di assistere a quel momento.
Non si erano mai preoccupati delle dimostrazioni d'affetto in pubblico, mai, e quella volta non sarebbe stata un'eccezione. E Louis pensava, che se aveva qualcuno come Harry accanto a sé, del quale era così orgoglioso, perché nasconderlo agli altri? Voleva che fossero tutti invidiosi, anche se era assurdo, lo voleva.
Forse poteva.
~ * ~
I due ragazzi non avrebbero mai voluto tornare a casa e fu piuttosto chiaro nel momento in cui sarebbero dovuto partire alle nove, ma finirono per avere due ore di ritardo - Louis non si era nemmeno preoccupato quella volta - perché volevano dire addio a quel'enorme letto, mentre si baciavano e poi accidentalmente Louis aveva finito per fare un pompino a Harry, venendo nei boxer con quel ragazzo bellissimo e accaldato, spalmato sul materasso - già senza lenzuola - stringendo la sua maglietta tra i pugni e gemendo il nome di Louis come se fosse l'unica persona che conosceva nella sua vita.
Non pulirono più di tanto la casa, perché Louis sapeva che sua madre chiedeva sempre l'aiuto di una donna delle pulizie ogni estate dopo il loro arrivo, ma si era assicurato di pulire tutte le prove che avrebbero potuto far capire che due ragazzi adolescenti erano stati lì e avevano passato i giorni più belli della loro vita.
La strada di ritorno sembrò più corta quella volta, il che era un po' strano perché si erano anche fermati in una stazione di servizio per bere un caffè e ovviamente Harry era dovuto andare a fare pipì. Continuarono a cantare per tutto il tragitto, solo il mix che Louis aveva preparato per il viaggio, anche se l'avevano già ascoltato mentre andavano a Liverpool.
Era triste, Louis si sentiva un po' triste che il viaggio fosse finito perché erano stati davvero bene ed era riuscito a fare Harry così felice, lontano da Doncaster. Voleva farlo da così tanto tempo, anche se tutto quello non sarebbe durato per tutta la loro vita come avrebbe voluto. E pensava che sarebbe stato difficile per lui, perché non sapeva come gestire i suoi sentimenti per il suo migliore amico ma alla fine aveva saputo che anche Harry lo amava nello stesso modo, apparentemente per così tanti anni ormai. Così tornava a casa con qualche segno sul collo, Harry con le parole tanto desiderate sulle sue bellissime labbra e ben scopato.
Lo faceva sorridere.
E poi Harry dovette dirgli di concentrarsi sulla strada o li avrebbe uccisi entrambi.
Louis voleva baciarlo, ma non lo fece, perché sarebbe stato troppo rischioso e voleva continuare a vivere.
Continuò a vivere anche quando arrivarono nel vialetto di casa sua. E anche quando Harry gli parlò.
"Lou..."
"Harry..."
"Ho davvero amato questa settimana, lo sai, vero?"
"Lo so", Louis sorrise al suo migliore amico, la cui mano era poggiata sopra la sua coscia ed i suoi occhi verdi scintillanti non lasciavano il suo viso:"l'ho amata anch'io".
"Ti amo", Louis sapeva che stesse dicendo quelle tre parole per non dire le altre due. 'Grazie'. Era una conquista.
"Ti amo anch'io."
"Baciami."
E Louis era ancora vivo quando si baciarono.
Le labbra che si accarezzavano in un gesto dolce, lentamente e le mani che si intrecciavano l'una con l'altra.
Quando Louis si allontanò, invece, morì un po'.
Anche Harry probabilmente. Louis era sicuro che il ragazzo avesse smesso di respirare vedendo Sarah e David fuori dalla macchina, che li guardavano disgustati e furiosi.
Buona domenica splendori!
Se siete arrivati fino a qui, siete dei soldati!
La settimana è stata dura tra Harry e Niall e non credo la prossima sarà da meno. Mi dispiace tanto per tutte quelle che non sono riuscite a prendere i biglietti, vi abbraccio fortissimamente e vi dico di non piangere perché il vostro momento arriverà, ve lo prometto! Sono invece felice per tutte quelle che ci sono riuscite! Spero che tra una fashion blogger e l'altra riusciate davvero a godervi il nostro Harold! Per me per il momento la priorità è Lou quindi ho lasciato il posto a chi voleva vedere Harry più di me :).
Dunque, per quanto riguarda questa storia, qui cominciano i casini e anche se non li vedete nell'immediato, li vedrete alla fine del libro.
Domanda per voi: perché mi firmo
'-A.'?
Ve lo siete mai chiesto?
O avete sempre dato per scontato che stia per 'Arianna'??
*smirks*
A presto!
-A.
5 to go!
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