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27 - You're everything

*In bocca al lupo*

La cena di Louis e Harry consistette nel tagliare pezzi di frutta in una ciotola, una fettina di carne panata troppo fritta su un piatto e, se poteva essere considerato, un bicchiere di tè freddo alla menta in un bicchiere. Harry non si trattenne dallo scherzare su come avrebbero finito per morire di fame quando sarebbero andati a vivere insieme, senza la madre di Louis ad aiutarli con il cibo, perché erano davvero un disastro in cucina.

"Come siamo riusciti a fare quei brownies, Lewis?", disse Harry con un tono divertito mentre friggeva per bene la carne e ok, il colore era un po' più scuro di quanto avrebbe dovuto essere.

Il cuore di Louis cominciò a battere più velocemente sentendo menzionare quella notte, senza preoccuparsi del nome con il quale Harry lo aveva chiamato. Ancora lo sorprendeva quanto Harry fosse così tranquillo riguardo quei soggetti e Louis non riusciva mai a renderlo nervoso come faceva lui. Ma i suoi pensieri furono spazzati via quando Harry lo spinse contro il bancone e gli sussurrò nell'orecchio.

"Dimmi come, Lou..."

E Louis ingoiò e voleva spingerlo ancora più vicino al suo corpo perché erano ancora senza maglietta e i capelli erano ancora leggermente bagnati, perché prima di tornare a casa avevano trovato il tempo di fare un salto tra le onde in spiaggia.

Harry sapeva di uomo, d'estate e di spiaggia e avrebbe voluto mordergli la clavicola mentre gli diceva quando significasse per lui... ma invece gli sussurrò:"C'è puzza...", e fu abbastanza affinché Harry si allontanasse per correre verso la padella lasciando Louis a ridere tagliando pezzi di mela nella ciotola. Ma onestamente, non voleva davvero ridere, sentiva più di volersi sdraiare sul pavimento freddo e piangere per quando volesse e avesse bisogno di quel ragazzo.

Venticinque minuti dopo erano seduti sul pavimento del portico godendosi il suono delle onde mescolato con i gabbiani, il cielo pieno di stelle - finalmente senza nuvole a coprire la vista - e la piacevole brezza della sera mentre mangiavano la loro famosa cena.

Gli andava bene, anche se la carne non aveva un odore particolarmente invitante, Harry voleva l'anguria, ma l'avevano finito il giorno prima e Louis pensava che il tè sapesse di pipì... avevano tanti motivi per non amare niente, ma erano innamorati del momento.

Daisy era seduta su una sedia del tavolo della cucina, dopo aver mangiato i pezzetti di carne che Harry aveva tagliato per lei. Era tutto buio tranne che per le luci della piscina, neanche la luna poteva aiutarli, ma erano ancora innamorati e gli occhi ancora brillavano quando si guardavano l'uno l'altro.

Le loro conversazioni erano sempre casuali e quella volta avevano finito per parlare di quei giorni passati, di quante foto avevano fatto, quanto fossero lunghi i video e che avrebbero trascorso ore ed ore a guardarli con la famiglia di Louis - perché naturalmente Fiona avrebbe voluto guardarli tutti - e poi avevano cambiato argomento, parlando del fatto che Louis avesse bisogno di comprare nuove lenzuola per il suo letto. Non sapevano come diavolo fossero arrivati a quel discorso, ma non importava in quel momento.

"Dobbiamo metterti qualcosa sulla schiena", disse Harry quando misero da parte le loro ciotole e i piatti e quando il bicchiere di Louis era ormai vuoto, solo perché Harry aveva rovesciato il suo sul pavimento. A Louis non importava, non l'avrebbe mai bevuto comunque, ma naturalmente aveva preso in giro Harry su quanto potesse essere maldestro.

"Credo di avere della crema dopo sole al piano di sopra, la metto dopo aver fatto una doccia", disse Louis, era incredibile come la sabbia nei pantaloni non lo infastidisse, ma si sentiva comunque appiccicoso ed era sicuro che Harry non avesse detto niente su quanto si sentisse sporco in quel momento, solo perché era troppo pigro e troppo comodo per andare a farsi una doccia.

"Okay, ti aiuto perché tanto non riesci a raggiungere tutta la schiena da solo", disse Harry casualmente e no, Louis non voleva che lo facesse ed era proprio quello il punto di non mettere la crema solare.

"Non c'è bisogno, farò in qualche modo", disse con il tono più normale possibile.

"Non essere stupido", ridacchiò Harry e stavano facendo quella stupida conversazione guardando al mare e ammirando il bel cielo sopra di esso.

"Davvero, posso farlo da solo", più come 'veramente, se mi metti le mani addosso, non sarò in grado di lasciarti andare'.

Non confessò nulla e Harry non rispose per alcuni secondi, ci fu silenzio e Louis non osava guardare il suo migliore amico, che era proprio accanto a lui, con le ginocchia quasi a toccarsi.

Ma proprio quando pensava che Harry avesse lasciato perdere, il ragazzo più piccolo si era avvicinato e non era la solita vicinanza, era quella vicinanza che faceva spalancare gli occhi di Louis e che lo faceva sentire come se stesse per morire per quanto forte batteva il suo cuore.

La mano di Harry viaggiò per posarsi sopra la coscia di Louis, la strinse appena e si sporse finché le labbra quasi toccarono l'orecchio di Louis e Louis fu sicuro che avesse smesso di respirare per un po'.

"Non vuoi che ti faccia un massaggio? Posso essere gentile, piccolo, solo per te", sussurrò.

"Non mi vuoi così vicino a te?", e cazzo non era giusto che Harry conoscesse ogni pezzo della mente di Louis, che fosse in grado di sapere quello che voleva, ciò di cui avesse bisogno e di quello che cazzo pensasse. A volte Harry sembrava preoccuparsi per quello perché erano così uniti, erano una cosa sola... pensava che fosse pericoloso, ma Louis sapeva anche che lo amasse. Amava quanto fossero così connessi.

"Ha-Harry...", Louis soffiò e venne fuori debole e tremante. Non avrebbe dovuto essere così debole, non dovrebbe far vedere a Harry quanto lo facesse sentire nervoso.

"Lou?", ora gli baciò l'incavo del collo di Louis, dolcemente e lentamente... come piaceva a Louis, come se lo stesse assaggiando e in quel momento sembrava non preoccuparsi affatto di quanto fosse salata la pelle di Louis.

Louis riuscì solo a mugugnare in risposta, anche se non aveva risposto a niente. Harry ridacchiò ed era così dolce, ma allo stesso tempo così sfacciato in maniera così provocatoria che lo faceva impazzire.

Senti i polpastrelli di Harry sul suo mento e ora Louis si trovava di fronte certi splendidi occhi verdi - ma in quel momento sembravano più scuri del solito ma non sapeva quale fosse la cosa peggiore - e Harry si avvicinò per unire le loro labbra. E finalmente, non era un bacio veloce che faceva si che Louis ne desiderasse ancora e ancora - Harry probabilmente lo faceva di proposito. Fu lungo ma allo stesso tempo frenetico, non molto dolce ma pieno di desiderio e mozzafiato.

Prima di allontanarsi Harry rimase con le labbra a sfiorare quelle di Louis per poi farle scivolare delicatamente sul mento di Louis, mantenendo il contatto. Posò la fronte su quella di Louis, la mano che prima era in precedenza sulla coscia di Louis, ora stava stringendogli la vita e gli occhi erano chiusi, lasciando apprezzare a Louis la sua espressione pacifica. I loro respiri caldi e pesanti colpivano l'uno le labbra dell'altro e Louis vuole solo mordere quelle di Harry e incollarle insieme per baciarlo di nuovo.

"Che ne dici...?", chiese Harry, le parole che lentamente e dolcemente uscivano fuori dalle sue labbra schiuse. E ancora una volta Louis mugolò perché non era in grado di parlare, Harry lo metteva in imbarazzo, Harry era il suo punto debole e quello poteva essere pericoloso, ma c'era una parte di lui che lo amava.

"Oh Louis", Harry rise perché Louis non aveva detto nulla e sapeva che Harry lo stesse prendendo in giro per quello. Così sospirò e lo spinse via con un'espressione mezza annoiata e mezza divertita. Harry era totalmente divertito adesso.

"Ti odio", disse Louis, ma senza guardare il suo migliore amico, guardava il pavimento e non trovò il coraggio di spostare la mano di Harry dalla sua coscia.

"Mi innervosisci troppo, non è giusto", confessò ed era imbarazzato sì, ma era Harry e la regola era quella di dirsi sempre cosa gli passasse per la testa.

Harry ridacchiò quella volta costringendo Louis a guardarlo per un po' perché non si poteva perdere quella scena.

"Anche tu mi innervosisci, idiota."

Louis avrebbe voluto ridere, ma non lo fece:"Bugiardo", tossì roteando gli occhi. Sarebbe stato qualcosa che avrebbe fatto sentire Louis trionfante, perché rendere nervoso Harry in quel modo era un privilegio. Ma Louis non gli faceva sentire la metà di quello che faceva Harry, altrimenti non potrebbe fare e dire cose del genere così facilmente.

"Sono serio", le espressioni divertite di Harry sfumarono sul suo viso e fecero alzare di nuovo lo sguardo di Louis verso di lui, levando la mano dalla sua coscia e lasciando il posto ad un soffio freddo.

"Senti", Harry prese le mano di Louis con la sua e la portò sul suo petto, lì dove dovrebbe essere il cuore. La sua pelle era leggermente fredda, probabilmente perché non si erano nemmeno presi la briga di infilarsi una maglietta e Louis ne era grato.

Il cuore di Harry stava battendo così in fretta che il ragazzo più grande osò dire più velocemente del suo e okay... le sue labbra si schiusero e i suoi occhi incontrano quelli di Harry. "Vedi, non sono un bugiardo", disse Harry rivolgendogli sorriso appena accennato:"tu mi innervosisci dannatamente tanto, Louis, non hai idea. Non ce l'hai davvero, è come se - mi fai cedere le ginocchia, mi fai tremare e non riesco a funzionare normalmente quando ti guardo. Mi rendi fragile, mi fai pensare, sognare e desiderare cose che so che nessun altro potrebbe. Sei unico per me, come potrei reagire normalmente con te al mio fianco, hum?", e si, Louis capiva, Louis avrebbe dovuto fargli la stessa domanda, ma si sentiva ancora orgoglioso nel suo petto, per riuscire a far sentire Harry in quel modo, come nessun altro farà mai, solo Louis.

"Sì, ma divento ridicolo...", Louis sospirò coprendosi il viso con le mani, mormorando qualcosa sul fatto che non sarebbe dovuto succedere. Harry dovette ridacchiare di nuovo, allontanando le mani di Louis.

"No, no", Harry sorrise ed entrambi sapevano che non fosse vero e Louis aveva ragione in quel caso.

"Oh, chiudi il becco, balbetto, cado, cazzo, non riesco a dirti cose che vorrei condividere con te... per non parlare di quella mattina in cui mi sono svegliato gemendo il tuo nome, con un'erezione e con te accanto", Louis grugnì, nascondendosi di nuovo il viso. La cosa era che Louis non avrebbe dovuto comportarsi così. Non lo faceva con le ragazze e sicuramente non con Caroline. Ma ancora di nuovo, era Harry di cui si parlava, la persona che permetteva a louis di essere se stesso.

"Va tutto bene", Harry cominciò ad avvicinarsi di nuovo e il suo tono era lo stesso di prima:"ma voglio comunque che condividi con me quelle cose... ma più tardi. Ora vorrei che tu mi raccontassi di quel sogno che stavi facendo quella mattina...", Harry ghignò e, naturalmente, era dovuto diventare più aperto, meno timido e più provocatore negli anni con Louis.

Louis ingoiò e Harry si accorse che si stava di nuovo sentendo in quel modo e non sarebbe stato facile farlo parlare. Ma Harry lo voleva, voleva sentire Louis raccontargli tutto quello che aveva sognato. Quello che Louis avrebbe voluto fare con lui, o per lo meno, nelle sue fantasie.

"Dimmi, Louis, ti prego..."

Louis avrebbe tranquillamente potuto dire dire che non se lo ricordava, sarebbe stato normale, ma sarebbe anche stata una bugia.

"Eravamo... eravamo al lago, a casa. Non chiedermi come ma stavamo nuotando... erm, nudi", le guance di Louis erano probabilmente rosse e lo diventavano sempre di più man mano che gli occhi di Harry lo guardavano con più e più attenzione. Non lo avrebbe giudicato, se Harry glielo aveva chiesto, era perché voleva sapere e voleva che Louis potesse dirglielo.

"Stavamo parlando", ma senza menzionare la cosa del matrimonio, più che altro perché non la ricordava:"poi eravamo davvero vicini e... l'acqua fredda tra i nostri corpi era piacevole, ma non era abbastanza, così ci siamo avvicinati ancora di più. Ancora più vicini e improvvisamente l'acqua era calda... così fottutamente calda, ma tutto era perfetto e io volevo di più e tu eri... eri...", Louis aprì la bocca ma non uscì alcuna parola. Sapeva che non stesse parlando chiaro, che quello che stava dicendo non avesse senso, ma Harry parlò di nuovo, non per chiedere cosa cazzo stesse dicendo Louis, perché quello lo capiva.

"Facciamolo allora".

"Che?", gli occhi di Louis si spalancarono e guardò Harry confuso, ma il suo cuore gli batteva ancora forte nel petto e si chiese se anche quello di Harry fosse ancora nelle stesse condizioni.

Probabilmente.

Sicuramente si.

"In piscina. Nudi", ma senza dubbio pareva di no.

"Come puoi dire una cosa simile, in questo modo?!", Louis si coprì il viso per quella che sembrava essere la decima volta in quegli ultimi minuti, grugnendo con le guance accaldate. Stava arrossendo, era così insolito... sperò che l'acqua della piscina fosse fredda come il ghiaccio, così non sarebbe stato più così tanto rosso.

"Smettila di coprirti la faccia", disse Harry troppo dolcemente e spinse via le mani di Louis con altrettanta gentilezza. I loro occhi si incontrarono e Harry sorrise, approfittando del momento per tirare su Louis dalle mani, insieme a lui.

Erano quasi petto contro petto, sentendo il portico freddo sotto i piedi e il caldo delle loro mani insieme. Harry non permise a Louis di avvicinarsi quando si allontanò con ancora lo stesso sorriso sulle labbra.

"Dai", lo incoraggiò e si girò per togliersi i pantaloncini, così facilmente e con così tanta tranquillità che era quasi surreale.

Louis guardò Harry pensando che probabilmente era stato scolpito da qualche Dio. Era leggermente muscoloso e sapeva che se ci fosse stata più luce, avrebbe visto la sua nuova abbronzatura. Splendida, splendida abbronzatura su quella pelle di porcellana. Analizzò la curva del suo sedere e quanto sembrava adattarsi perfettamente alle mani di Louis, quanto sembrasse definito. E no, non c'era niente di strano o sbagliato nel pensare quelle cose, almeno così pensava Louis.

"Hai intenzione di stare lì a fissarmi per tutta la notte o pensi di unirti a me?".

Louis si risvegliò dal trance quando Harry lo guardò, già con i piedi al primo gradino dalla piscina, sentendo l'acqua intorno alle caviglie. E okay, Louis doveva ricomporsi, aveva un ragazzo stupendo e bellissimo davanti a lui, fottutamente nudo che lo stava aspettando per entrare nella piscina, che si era dimenticato della sua paura per l'acqua pur di vivere quel momento con Louis, quindi doveva mettere tutto il nervosismo da parte e buttarsi. Buttarsi in qualunque cosa gli fosse venuta in mente

Si sbrigò, si tolse i pantaloncini mentre camminava verso il suo migliore amico e per miracolo non cadde. Non si preoccupò nemmeno quando Harry non si girò verso di lui e continuò viaggiando su e giù per il suo corpo, essendo tutt'altro che discreto. A quel punto Louis nemmeno ci pensava a quanto Harry fosse più bello di lui e quanto lui potesse essere una delusione, ma Harry gli aveva dimostrato il contrario così tante volte.

Quando fu proprio accanto a Harry - e no, l'acqua non sembrava fredda come il ghiaccio ma nemmeno così calda, andava bene, era perfetta - il ragazzo più piccolo gli fece un ultimo sorriso e annuì, entrando in acqua.

"Hai bisogno di aiuto?"

"Non credo che questo sia il momento di preoccuparsi per la mia paura dell'acqua", disse Harry mezza divertito e Louis lo lasciò andare per primo, guardando il suo sedere sparire nell'acqua e la sua pelle bagnarsi.

Entrò anche lui allora, non lasciando il tempo a Harry per guardarlo e chiedergli se avesse intenzione di rimanere li a fissarlo. L'acqua fredda non lo disturbava per il momento, così si avvicinò a Harry facendo arrivare l'acqua alla sua pancia.

"Allora...", Louis disse le prime parole dopo un minuto passato a guardare le stelle in silenzio, l'acqua a raffreddargli le ossa.

"Parliamo"

"Di quanto siamo stupidi e di quanto è strano il nostro rapporto?", e davvero, Louis avrebbe voluto ridere perché quello, qualunque cosa fosse, era strano ma lui lo amava dannatamente tanto. L'intera scena era bizzarra e non sapeva dove Harry volesse andare a parare perché era stato lui ad aver suggerito quella cosa. Louis non riusciva ad immaginare loro due entrare in piscina nudi e nuotare, nonostante l'intenzione fosse quella.

"Sì, perché no", Louis vide una fossetta  formarsi sulla sua guancia, quella rivolta dalla sua parte e poi, Harry si mosse. Si avvicinò al bordo della piscina e posò la schiena contro il muro, rannicchiando le gambe fino al punto dove l'acqua raggiungeva quasi il collo.

L'acqua era così pulita che Louis poteva vedere tutto, la sua pelle sembrava brillare con le poche luci che colpivano l'acqua, gli occhi scintillavano proprio nella direzione di Louis e le sue labbra... Dio, le sue labbra stavano chiamando quelle di Louis.

"Sei bellissimo", disse quindi Louis e quel complimento poteva essere considerato come parlare della loro strana relazione, giusto?

Louis pensava che Harry non l'avesse sentito, perché il ragazzo più piccolo, rimase tranquillamente a guardarlo in un modo che avrebbe fatto desiderare a Louis di nuotare via, correre in casa e coprirsi. Ma non lo fece, fondamentalmente perché si fidava di Harry.

In un batter d'occhio Harry scomparve nell'acqua e Louis entrò quasi nel panico ma poi vide le curve del suo corpo avvicinarglisi. Sapeva che se la piscina fosse stata più grande, Harry non sarebbe riuscito a nuotare sotto l'acqua fino a lui. Il corpo di Harry gli apparve improvvisamente davanti, Louis avrebbe detto che fosse a corto di fiato, ma ora stava prestando attenzione a come Harry si stesse tirando indietro i capelli, come le gocce d'acqua scivolavano sul suo corpo implorando Louis affinché le leccasse e come fossero le ciglia di Harry. E cazzo, Harry era più alto di lui, sicuramente.

"Non sei morto là dentro?", lo provocò Louis con un sorriso e sì doveva liberarsi.

Harry prese un respiro profondo, probabilmente chiedendosi dove diavolo stesse trovando il coraggio per farlo, ma afferrò le mani di Louis con entrambe le sue e se lo spinse addosso. Camminò indietro, portandosi dietro Louis e si fermò solo quando sbatté la schiena contro la parete della piscina e Louis gli stava praticamente addosso.

Entrambi fecero uno sforzo enorme per non toccare la pelle dell'altro, ma si trattennero. Harry scrutava Louis nello stesso modo in cui faceva Louis, le loro mani annodate in un groviglio di dita, probabilmente impegnate proprio affinché non si toccassero.

Era quasi come il sogno di Louis, in qualche modo avevano raggiunto la parte più profonda della piscina dove l'acqua gli arrivava ai capezzoli ed era più caldo ora. Dove Harry poteva nuotare, ma con la differenza che adesso aveva avuto tempo per fare pratica e Louis lo aveva aiutato.

Ora tutto sembrava cosi reale e Harry era lì e mentre nel suo sogno non ne era così sicuro, il tocco non era lo stesso, lo era. Qui l'Harry di fronte a lui lo conosceva veramente e sapeva cose di lui che nemmeno Louis sapeva di sé stesso.

"La nostra amicizia è veramente strana, eh?", Harry fu il primo a rompere la magia del momento, ma non significava che Louis riuscisse a smettere di guardarlo .

"Sì, ma la amo".

"Anche io..."

"Allora... cosa vuoi fare veramente?", Louis sapeva che fosse dannatamente ovvio e non è che potesse nasconderlo quando il suo corpo reagiva in quel modo al ragazzo nudo di fronte a lui, che gli stava tenendo la mano così dolcemente.

"Voglio che tu mi baci."

Naturalmente Louis non ebbe bisogno di farselo ripetere due volte perché proprio nel momento in cui Harry stava finendo l'ultima parola, Louis si stava già avvicinando, non ascoltò nemmeno quello che aveva detto, aveva giusto riconosciuto la parola 'bacio' e tanto bastava .

Si perse allora, Louis si perse nel caos del bacio, fece solo attenzione al ragazzo di cui stava toccando le labbra. Le sue emozioni cominciarono ad essere quelle di Harry e tutto era quasi magico e Louis si ricordò di aver cominciato a credere nella magia, proprio quando aveva incontrato Harry.

Niente importava tranne quel contatto e quello che Harry riusciva a trasmettergli in quel momento. Una delle sue mani, lasciò quella di Louis per immergersi sott'acqua e spingersi addosso il suo corpo, mentre le mani di Louis viaggiavano verso i ricci bagnati di Harry.

Ne strinse una ciocca tra le dita e forse ad un certo punto gli aveva anche fatto male perché Harry spinse i loro corpi in maniera incredibilmente vicina, tanto da poter sentire tutto. Letteralmente tutto. E sarebbe imbarazzante per chiunque quanto velocemente erano in grado di eccitare l'altro. Ma non lo era.

L'effetto che Harry aveva su Louis era lo stesso che Louis aveva su Harry ed era così che le cose dovevano andare. Sono così legati che le loro emozioni non hanno più importanza, è l'altro che conta.

Louis strinse la mano di Harry quando la sua lingua toccò quella di Harry. Si muovevano in sincronia ed era probabilmente uno dei primi baci che si davano senza che fosse impacciato, era perfetto. Entrambi si muovevano in armonia, quando Louis inclinava la testa a sinistra, Harry la piegava a destra, quando Louis gli mordeva leggermente il labbro, Harry apriva la bocca seguendone i movimenti. Entrambi si lasciarono le mani contemporaneamente e mentre Louis ne portava una sulla vita di Harry, lasciando l'altra tra i suoi ricci, quelle di Harry andavano a posarsi sulla parte di dietro del collo di Louis. Ancora una volta, non si erano nemmeno scontrate in quei passaggi, si muovevano perfettamente in armonia.

Louis non sentiva più nemmeno l'acqua, era quasi come se sentisse solo il calore inesistente del petto di Harry su di sé.

Quando Harry passò le mani sulla schiena di Louis, la sentì in ogni centimetro sotto le dita ed era liscia, bellissimo e con una forma perfetta. Harry le posò appena sotto il sedere di Louis, non interrompendo nemmeno il bacio, continuarono a muoversi con gesti semplici e lenti, gustandosi e lasciando il loro segni sul corpo dell'altro. Poi lo sollevò e Louis avvinghiò le gambe intorno alla vita di Harry e le braccia intorno al collo e oh... Oh. Louis non si vergognò dei suoni che lasciarono le sue labbra, le cui vibrazioni finirono direttamente nella gola di Harry.

I loro membri strusciavano tra di loro e le mani di Harry stavano stringendo le sue natiche in un modo che Louis non avrebbe mai immaginato lo avrebbe eccitato così tanto. Nello stesso momento in cui si allontanarono Harry aveva già le labbra incollate alla pelle del collo di Louis. Baciandosi ancora e ancora, raggiungendo poi il loro punto, tra la clavicola e il collo, dove lasciavano i baci quando sapevano che fosse il momento e quello... quello era il momento per mordere e succhiare quel pezzetto di pelle lasciando un bellissimo segno proprio lì.

"Ascolta Louis...", sussurrò Harry senza fiato e Louis dovette tirare qualche ciocca di capelli dalla parte dietro della sua testa, per trattenersi dallo spingere il proprio bacino contro quello del ragazzo più piccolo, perché era così eccitante e Harry lo ipnotizzava totalmente:"voglio farlo di nuovo con te...", Harry lasciò le sue labbra ad accarezzare leggermente la pelle bagnata della clavicola di Louis.

Louis mugolò, un suono acuto, ma soffocato, spalancando gli occhi. Sperava davvero che Harry avesse detto quello che credeva di aver sentito, sperava che non stesse non sognando, sperava che quello che sentiva e quello che stava succedendo fosse reale.

Non riusciva a dire niente, a parte lasciar uscire un soffio che diceva 'oh Harry', perché l'attimo dopo stava già unendo le loro labbra di nuovo. Quella volta non riuscì ad avere controllo sul proprio corpo, muovendosi nella maniera più lenta possibile i fianchi sott'acqua, contro il busto di Harry. Harry si morse il labbro - o era quello di Louis? - nel bacio, probabilmente per trattenere i suoi gemiti quando Louis raggiunse la punta del suo membro con i propri testicoli.

Non erano davvero in grado di dire se fosse il modo in cui i loro corpi si muovevano l'uno contro l'altro a lasciarli senza fiato e con l'estremo bisogno di prendere tutto ciò che l'altro poteva offrirgli, o se fosse il bacio... perché quando si è così connessi con qualcuno... quando ti senti così forte per qualcuno... basta un bacio per ridurre in poltiglia le ginocchia e non è qualcosa con la quale si può competere. Ecco cosa gli stava succedendo e Louis non era sicuro se volesse rimanere lì a baciare un Harry bagnato e sentire l'acqua fredda - ora più calda - sulla sua erezione fino a venire nella piscina o se volesse semplicemente fare l'amore con Harry.

Non poteva venire nella piscina, sarebbe stato un casino ma in qualche modo, a Louis non sarebbe importato, perché sarebbe arrivato sulla Luna... così fuori da sé stesso. Lo era. Non si preoccuparono dei suoni osceni che gli stavano sfuggendo di bocca, potevano esserci persone che camminavano lungo la spiaggia in quel momento... le persone potevano sentirli, anche vederli, non gli sarebbe importato. Louis non si sarebbe fermato. Avrebbero saputo che Harry fosse suo.

"Lou..." disse Harry senza gemere, cercava di richiamare l'attenzione di Louis e Louis mormorò come risposta, baciandogli la mascella, scendendo lungo il collo e aggiungendo un altro succhiotto agli altri che aveva già fatto:"vuoi?"

Lasciò innumerevoli baci sulla spalla di Harry o lasciò proprio lì le labbra ad accarezzargli la pelle. Era grato che fossero sott'acqua, perché ormai Harry sarebbe stato stanco di tenerselo aggrappato alla vita. Ma non lo era e non tolse nemmeno per un attimo le mani dal sedere di Louis.

"Oh Harry... certo che voglio...", la sua voce sembrava così disperata e non riusciva a dire quella parola... e nemmeno Harry sembrava essere in grado perché era una parola di sole tre lettere ma era così grande . Aveva tanti significati e adesso, per loro, era enorme e aveva il significato più bello e genuino.

"Certo che lo voglio", rubò a Harry un ultimo bacio veloce prima di slegare le gambe intorno alla vita di Harry:"sdraiati sul bordo, per me, eh piccolo?", disse Louis e Harry non fece neanche domande.

Non chiese perché stessero uscendo dall'acqua e se anche Louis l'avrebbe fatto. Mise le mani sul bordo della piscina e si tirò su. Louis vide i muscoli dalle spalle e delle braccia contrarsi e wow, era bellissimo. Harry era bellissimo e dolorosamente duro sopra la pancia.

Louis si prese un po' di tempo per ammirare il ragazzo davanti a lui, con i piedi che ancora sfioravano l'acqua. Louis fu tutt'altro che discreto, mordendosi il labbro inferiore.

Si avvicinò al bordo e il ragazzo più grande non dovette dire nulla quando Harry cominciò a dargli spazio tra le sue gambe, andando un po' indietro e wow. Fottutamente wow. Harry si stava letteralmente esponendo a Louis. Louis ingoiò e fece del suo meglio per uscire dalla piscina, cercando davvero di concentrarsi perché in quel momento riusciva solo a pensare che sarebbe successo qualche disastro, che la goffaggine di Harry si trasmettesse anche a lui, come una malattia, facendolo scivolare, facendosi male da nudo, sopra a Harry. Avrebbe rovinato tutto.

Probabilmente era maledetto perché nel momento in cui uscì del tutto, perse l'equilibrio e già si vedeva cadere all'indietro. Ma Harry lo prese in tempo. Lo prese per i gomiti e sbattendo la schiena a terra con Louis che a reggersi sopra di lui.

"Stai bene?", chiese Louis e naturalmente entrambi stavano ridendo, doveva accadere, veramente.

"Si", rispose Harry e il modo in cui stava ridendo e guardando Louis era magico. Le gocce d'acqua che gli cadevano sul viso dai capelli di Louis sembravano bellissime. Harry nudo sotto di lui era bellissimo e Louis è così tanto innamorato:"tu ?"

"Meravigliosamente", e l'episodio era già dimenticato perché Louis beccò velocemente le labbra di Harry, per poi premerlo sul sul collo. I brividi attraversarono la colonna vertebrale di Harry e non solo per quello, ma anche perché il corpo di Louis era pressato contro il suo, i loro membri membri duri si strofinavano l'un l'altro e la loro pelle era bagnata e fredda, ma allo stesso tempo calda e arrossata per il bisogno.

Così Louis tenne in mente quello che stavano per fare e cosa cosa avrebbe voluto fare con Harry prima. Le sue mani si muovevano su e giù per quel corpo nudo ed era sorprendente come Harry riuscisse a rimanere fermo da sdraiato, tralasciando quanto potesse essere scomodo il bardo della piscina, quanto stesse cominciando ad essere la sua erezione. Aspettava Louis.

"Posso-posso toccarti?", chiese Louis e per quale diavolo di motivo lo stava chiedendo?

Harry si morse il labbro annuendo e fece del suo meglio per guardare Louis, che pochi secondi prima, gli aveva baciato la pelle vicino al capezzolo.

"Ma... con la mia bocca...", era tutto nuovo per Louis, aveva visto solo qualche video - pura curiosità, davvero - e avrebbe solo voluto farlo nel modo giusto per Harry, ma sapeva che non sarebbe stato niente di speciale. Probabilmente però, sarebbe stato il primo pompino che Harry avrebbe ricevuto. Decisamente. Gesù, Louis sarebbe stato il suo primo tutto, era piacevole.

"Dio... si Louis, certo che puoi", soffiò Harry, buttando la testa all'indietro e cazzo, Louis non vedeva l'ora di portarlo a letto. Ma ora... ora non aveva la forza per farlo, perciò...

Lasciò baci ovunque sul suo petto, scendendo fino a raggiungere il pube. Louis sperava solo che non avrebbero finito per cadere nuovamente in piscina poiché erano ancora sdraiati sul bordo.

Afferrò la lunghezza di Harry in mano dolcemente, ma fu sufficiente per sentire Harry tremare. Strofinò la punta con il pollice ed era così concentrato, quasi scioccato per quanto Harry fosse grande, per come la sua mano combaciasse perfettamente e non poteva guardare il viso di Harry. Non in quel momento.

Gli diede una prima stoccata lasciando la mano alla base e prendendo un respiro profondo. Louis era nervoso, era nervoso per tutto, ma voleva davvero farlo... così si avvicinò e prese in bocca la punta. Scese finché poteva senza sentire la gola bruciare e senza farsi venire da vomitare.

Non perse tempo a salire e poi a scendere, succhiando più che poteva con le guance. Procedeva lentamente, troppo preoccupato che se fosse andato più veloce, avrebbe rovinato tutto. Harry aveva le braccia stese lungo il busto, incerto su dove metterle, con i pugni stretti. I suoi occhi rimasero chiusi e Louis lavora con la mano quella parte del membro di Harry che non riusciva a raggiungere con la bocca.

Dopo quattro volte su e giù, si allontanò con uno schiocco proveniente dalle sue labbra, in cerca da'aria. Guardò Harry per vedere lo stato del ragazzo, era quasi miserabile. Il suo labbro avrebbe sanguinato presto se avesse continuato a morderselo in quel modo.

Louis osò far sgusciare fuori  la lingua e leccare la lunghezza di Harry e poi la punta, assaggiando il liquido pre-seminale e e okay, Louis non avrebbe mai pensato che potesse avere quel sapore. Non era male... probabilmente perché era Harry.

"Stai bene?", chiese Louis e Harry annuì solamente, nemmeno aprendo gli occhi per guardarlo. "Sto... sto facendo bene?"

"Si... stai facendo bene, non ti preoccupare".

"Allora guardami, voglio che tu mi guardi", disse Louis dolcemente e Harry obbedì senza controbattere, lasciando che un sospiro gli scappasse dalle labbra labbra.

Louis ghignò, non doveva preoccuparsi di niente. Poteva fare qualsiasi cosa per far impazzire Harry ed era la prima volta che provava una cosa del genere e Louis aveva delle labbra meravigliose, perciò si aspettava solo il meglio.

Louis si chinò di nuovo, ora guardando direttamente Harry mentre prendeva in bocca il suo membro ancora una volta e continuò a guardarlo mentre si muoveva su e giù, mentre usava la sua lingua intorno alla lunghezza di Harry e Harry non spostò lo sguardo. Non si permise di chiudere gli occhi e perdersi il modo in cui la sua lunghezza scompariva nella bocca di Louis, come sembravano le sue labbra quando si allontanava con una rivolo di saliva all'angolo e così fottutamente polpose.

Harry voleva toccarlo anche solo con un dito sulla pelle della gamba ma non lo fece, per paura che Louis potesse scomparire.

Ma Louis sapeva essere un ottimo provocatore ed era veramente orgoglioso di se stesso per la sua prima volta, gli era venuto da vomitare solo una volta, perché aveva pensato che sarebbe stata una buona idea far sentire Harry la sua gola.

Harry continuava ad essere gentile con lui, continuando a dirgli che andava bene e che stava andando bene. Louis non aveva dubbi perché dopo qualche minuto Harry stava ansimando e splendidi gemiti e mugolii stavano lasciando la sua bocca. Louis poteva già assaporarlo un po' e non era affatto disgustoso. Semplicemente non gli importava. Pensò solo che Harry non lo stesse toccando, non gli avesse afferrato i capelli e non gli toccasse la pelle, ma non disse nulla, perché... beh, aveva la bocca occupata.

"Louis... devi-devi fermarti ...", sussurrò Harry, stringendo ancora di più i pugni ai lati del suo corpo:"sto per- Lou...", ebbe bisogno di un autocontrollo enorme per non afferrare i capelli di Louis e scoparsi la sua bocca fino a venire perché Louis stava andando incredibilmente veloce ora stava rallentando, sapendo che Harry stesse per venire e non era quello il suo piano, non ancora.

Così si allontanò e Harry quasi pianse per il freddo e la mancanza di contatto e calore della bocca di Louis e per il fatto che stesse quasi, quasi per venire e il ragazzo dagli occhi blu non glielo aveva permesso. Louis sorrise appena e strisciò di nuovo sopra Harry, il suo corpo che sovrastava quello del suo migliore amico e con le gambe ancora ai lati delle cosce di Harry.

Harry era un disastro, meraviglioso disastro sdraiato per terra, le guance arrossate e gli occhi umidi. Le sue labbra erano rossissime e non solo per il precedente bacio, ma perché se l'era morso così tanto, da aver lasciato i segni.

"Ciao", Louis ghignò e non permise a Harry di dire niente né di fare alcuna espressione del volto perché lo baciò, un bacio a bocca aperta, lasciando che Harry assaggiasse se stesso e Louis voleva complimentarsi con lui, voleva esprimere tutti i suoi pensieri e fargli capire quanto fosse buono .

"Sei così buono", così disse, le labbra a strusciarsi e una delle sue mani ad accarezzare gli zigomi di Harry:"sei così perfetto per me, piccolo... voglio toccarti tutto il tempo, voglio farti sentire in questo modo per sempre", gli baciò la mascella e Harry ancora non disse nulla, solo mugolii, era così stordito che era quasi come se fosse venuto:"stai bene?"

Harry annuì con un ghigno sul viso e quel sorriso non diceva 'si, sto bene', diceva 'no, sto meravigliosamente'.

Si baciarono ancora per alcuni secondi e poi Louis posò la fronte su quella di Harry, tenendolo per la vita, con la mano che non gli stava accarezzando la guancia.

"Harry, piccolo, voglio fare le cose per bene con te 'sta volta, ok?", Harry annuì ma Louis non sapeva se avesse gli occhi chiusi come lui.

"Voglio che sia speciale... voglio andare piano e non farti male come l'ultima volta", quando Louis aprì gli occhi vide occhi verdi che li fissavano, calmandosi.

"Voglio fare l'amore a te,  okay?", Harry annuì ancora, era totalmente senza parole e Louis sentiva il suo cuore battere velocemente sotto di sé e questo era... era un sollievo.

"Okay... voglio farlo nel letto", Harry si morse il labbro inferiore e voleva essere Louis a morderlo per lui.

Intrecciarono le dita e non ci fu bisogno di dire altre parole. Si alzarono e non si sentirono a disagio camminando nudi, tenendosi per mano fin dentro casa. Ignorarono Daisy quando cercò di attirare la loro attenzione e quando arrivano nella stanza chiusero la porta, senza veramente l'intenzione di chiudergliela proprio sul musetto.

Louis disse a Harry di sedersi sul letto. Era ancora sfatto dal momento che quella mattina erano stati troppo pigri per rifarlo e non riuscivano a ricordare chi l'avesse fatto il giorno prima. La finestra e le tende erano ancora aperte ma non se ne preoccuparono perché a volte arrivava una brezza fresco ma piacevole. La stanza era buia e odorava di uomo, ma più di Harry il che faceva impazzire Louis. Accese le poche candele che avevano in camera e non sarebbe stato come la prima volta che avrebbe voluto con Harry... non sarebbe nemmeno stata la loro prima volta, ma più o meno. Si diresse verso la sua borsa per prendere il lubrificante che aveva messo lì e tornò accanto a Harry che nel frattempo aveva seguito tutti i suoi movimenti e ora gli stava fissando la mano.

"Quello è -"

"Senti, mi dispiace, ma avevo ci speravo tanto e solo... se fosse capitato, almeno volevo averlo perché l'ultima volta non è stata... lo sai", Louis arricciò il naso e voleva solo arrampicarsi sopra a Harry e baciarlo perché c'era troppo spazio tra di loro

"È per questo che sei dovuto tornare in camera prima di partire e mi hai detto che non potevo toccare la tasca del tuo zaino?"

"Ehm, si..."

"Posso solo che trovarlo divertente", ridacchiò Harry e Louis si permise di sorridere:"ora vieni qui".

Louis posò il lubrificante sul materasso accanto a loro sedendosi in braccio a Harry, divaricando le gambe e il contatto era così... lo faceva impazzire quanto fosse vicino a quel ragazzo. Il ragazzo dai capelli ricci lo teneva dalla schiena e unì le loro labbra, mentre saliva e scendeva con la mano, sulla schiena di Louis. Lentamente si lasciò cadere all'indietro, portando Louis con sé e posizionandosi al centro del letto nel miglior modo possibile, così che le gambe non restassero fuori di molto.

Si baciarono ancora perché non era mai abbastanza, il che faceva solo aumentare il bisogno che Louis sentiva e il dolore al ventre maggiore. Poi divaricò le gambe di Harry in modo da essere tra la sua V, sempre con le loro labbra attaccate. Quando le allontanò, prese il lubrificante e se ne sparse un po' sulle dita. Era freddo e Harry continuava a guardare l'effetto che le sue dita facevano, ricoperte di quella roba.

Louis lo guardò quando le dita si infilarono tra i loro corpi come per chiedere il permesso. Harry annuì anche se avrebbe voluto dire a Louis che non aveva bisogno di chiederlo.

Louis iniziò con uno e Harry sentì bruciare appena e il freddo sulle sue pareti. Louis se ne approfittò per fare pratica, perciò entrava e usciva lentamente. Quando Louis entrò con il secondo, Harry respirava pesantemente sotto le sue labbra, Louis impazzì e cominciò a sforbiciare dentro di lui, preparando per bene il ragazzo per se stesso. Ma quando arrivò al terzo, fu Harry ad impazzire, gemette tenendo stretto il bicipite di Louis, così stretto che Louis pensò che stesse per venire. Il suo volto era bellissimo e Louis se ne era dimenticato, non si ricordava come fosse andata l'ultima volta. Ma ora si era ripromesso che avrebbe memorizzato il momento in cui Harry stava disperatamente implorando Louis, nel momento in cui le sue labbra si separarono, lasciando che suoni meravigliosi e gutturali gli sfuggissero per poi chiamare il nome di Louis in un modo di cui non era mai stato testimone.

"Vado", sussurrò Louis baciando la guancia di Harry e si sentì vuoto, totalmente vuoto e stava letteralmente implorando affinché Louis lo toccasse..

Louis si mise in ginocchio tra le gambe di Harry e sparse una generosa quantità di lubrificante lungo tutta la sua lunghezza, non avendo un preservativo e gemendo dal tocco. Harry seguì i suoi movimenti e poi il corpo di Louis fu premuto contro il suo ancora una volta. Non si sarebbe mai stancato di sentire la pelle che strusciava contro la sua in quel modo,  ancora un po' bagnata e mista al sudore, era sensuale e Louis odorava di spiaggia e Harry sentiva il bisogno di baciargli la spalla e poi il petto, tenendo le mani lungo i  fianchi.

Louis lo guardò con tenerezza per quel gesto e poi prese le guance di Harry con entrambe le mani per farsi guardare negli occhi. Louis sorrise, sorride per poi:"Sono così innamorato di te Harry...", e lo baciò, notando che probabilmente quella era la prima volta che lo avesse effettivamente detto e sperava che non fosse l'ultima perché wow, era incredibile.

Louis afferrò la parte posteriore delle cosce di Harry sollevandole per darsi spazio. Si allontanò dal bacio e avrebbe voluto sapere cosa stesse per dire Harry, ma non glielo permise comunque perché non ce la faceva più, non avrebbe retto ancora per molto... Harry non riuscì comunque a parlare quando sentì la punta del pene di Louis penetrarlo. Spalancò la bocca, ma non uscì alcun suono.

Louis andò avanti, lentamente... voleva andare piano, voleva fare l'amore con Harry per quanto sdolcinato potesse suonare ma era proprio così. Inoltre, quella era una cosa completamente nuova per loro, non c'era niente di giusto o sbagliato da fare. Sarebbe stato qualcosa che avrebbero condiviso, non pensando solo a se stessi, ma anche all'altra persona.

Louis si fermò un attimo, con già metà della sua lunghezza dentro Harry, continuando a baciare il viso del ragazzo e ad accarezzargli i capelli. Era così stretto, così tremendamente stretto, che sembrava essere stato inutile averlo preparato prima. Ma Louis sapeva di essere l'unico a poterlo fare a Harry, così si tirò un po' indietro e poi di nuovo dentro , andando un po' più in profondità di prima.

Fece così per qualche minuto, Harry stava tremando ma Louis lo stringeva. Sentivano solo l'altro respirare pesantemente, ma Louis non spostò lo sguardo da Harry, assicurandosi che il ragazzo più piccolo continuasse a guardarlo.

"Vorrei che potessi vedere quanto sei bello", sussurrò Louis uscendo e poi rientrando con tutta la sua lunghezza dentro al ragazzo. Harry sussultò, con gli occhi appena umidi:"mi dispiace tanto piccolo..."

"Va bene così", ed era difficile per Louis non crederci perché la voce di Harry sembrava così tenera, il suo sorriso era così genuino:"lo voglio... ti prego, muoviti, ti prego, Lou..."

Louis lo baciò e ci fu quel breve lasso di tempo mentre faceva quello che Harry gli aveva chiesto, in cui si sentì in colpa, perché sapeva, sapeva di stare facendo male a Harry. Non sapeva quanto, ma sapeva che i gemiti che uscivano dalle labbra del ragazzo non erano di piacere. Louis si sentì come quella fosse la loro prima vera volta e fece finta che Harry fosse rimasto vergine fino a quel momento.

Erano letteralmente un casino e anche Louis stava tremando, ma solo perché era così bello sentire Harry attorno a sé e non se lo ricordava, non sapeva quanto fosse bello. Le lenzuola bianche erano sgualcite per quanto Louis le stringeva. Continuò a fare piano, ma in qualche modo muovendosi diversamente dalle altre volte, non sapendo esattamente cosa stesse facendo, ma i suoni che uscivano da Harry non erano più dal dolore... Harry diceva che bruciava, ma gli piaceva e i suoi gemiti parlavano per lui.

Così Louis continuò a farlo. C'era un miscuglio di spinte lente, profonde, veloci e rapide. C'era un miscuglio di sussulti, ansimi e gemiti tra di loro. C'era un miscuglio di baci, succhiotti e tocchi dolci tra quei due corpi. Ma non c'era un miscuglio di amore, perché per entrambi era lo stesso.

Louis colpì quello stesso punto più e più volte e Harry... Harry semplicemente non era lì, era da qualche parte che solo loro sapevano e Louis lo stava seguendo, stava seguendo la voce di Harry che stava chiamando il suo nome. Era così osceno, forte e piacevole che era impossibile non amarlo, impossibile che non volesse essere chiamato in quel modo continuamente.

Harry era in trance perché ora si sentiva bene:"E' meraviglioso", disse e probabilmente non provò nemmeno ad afferrare il suo membro durissimo tra i loro corpi perché la pancia di Louis vi strusciava conto in maniera così provocante da farlo tremare e da fargli arricciare le dita dei piedi. Volendone sempre di più e più velocemente.

Louis gli prese entrambe le mani invece, facendo protestare Harry. Lo zittì portando le braccia sopra la testa, piuttosto bruscamente, ma intrecciando le loro dita e unendo le loro labbra.

Non era nemmeno un bacio perché le loro labbra rimasero solo a sfiorarsi mentre Louis si muoveva dentro e fuori. Anche le labbra di Harry erano aperte ed era meraviglioso.

"Voglio sentirti, i tuoi gemiti... sono meravigliosi...", e lo erano, Louis ne era dipendente, gli piacevano, tanto quanto gli piaceva spingere nel corpo del suo migliore amico.

Erano una cosa sola. Letteralmente quella volta, così vicino, così presi dal momento... la brezza della notte che veniva dalla finestra non si fermava, ma Louis non riusciva a percepirla. Si sentiva libero, ma non perché avesse Harry. Harry teneva intrappolando il corpo di Louis nel proprio non c'era nessuna via d'uscita. Louis non voleva una via d'uscita. Era bellissimo, meraviglioso... perfetto anche.

Era senza fiato, ma non era stanco, i gemiti di Harry e il calore del suo corpo gli davano energia.

Louis voleva asciugare le goccioline di sudore dalle tempie di Harry, ma non lo fece perché non voleva lasciare andare le mani di Harry. Il ragazzo più piccolo non glielo avrebbe permesso in ogni caso perché le teneva aggrovigliate e quello diceva tanto. Harry non voleva lasciare andare Louis, lo voleva sempre con lui. Allora capirono. Capirono perché le persone si tenevano per mano: non si trattava di possessività, di dire 'è mio'. Ma era per mantenere il contatto. Si trattava di parlare senza parole. Si trattava di 'ti voglio con me, non andare via'.

E Louis lo marchiava quando le loro labbra non si sfioravano, continuava a marchiare il suo corpo, non fermando mai i suoi movimenti. Era come se stesse disegnando sul collo di Harry e gli unici colori che stava usando erano il rosso e il viola. Ed era meraviglioso. Altre volte avrebbe usato le parole perché una volta non era mai abbastanza, perciò continuava a ricordare a Harry quanto lo amasse, quanto fosse bello e quanto lo faceva sentire bene.

"Riesci a farmi vedere l'universo intero", disse tra gli ansimi.

"Mi rendi così felice", rispose Harry ed era tutto un gioco di parole. Harry aveva vinto secondo Louis, perché lui non solo riusciva a fargli vedere l'universo intero, ma lo faceva anche sentire come se il sole gli stesse scottando la pelle per quanto era vicino.

C'era stato un attimo in cui Louis aveva pensato di aver ferito Harry, perché si era contorto sotto di lui senza che nessun suono gli uscisse dalle labbra. Ma quello, fu il momento in cui, dopo alcuni secondi, sfiatò il nome di Louis, forte ma quasi come se stesse chiedendo aiuto perché sembrava che non avesse aria nei polmoni e venne intoccato tra di loro. Era fottutamente venuto senza nemmeno che Louis fosse stato rude e che fosse andato così veloce, era venuto con Louis che era stato dolce, gentile e senza sussurrargli cose sporche, ma invece dolci parole nelle sue orecchie. Ed era venuto copiosamente.

Le gambe danno appena nel tempo quando Luigi lo riempie e scende al di sopra del ragazzo, non prendersi cura della presenza appiccicosa. Ora non ci sono parole, solo respiro caldo e non hanno la forza di allontanarsi, nemmeno per fare un tocco dolce. Le dita sono ancora intrecciate, ma non è nemmeno la loro intenzione, perché stanno appena a contatto.

Dopo quelle che sembrarono ore - ma in realtà erano solo due minuti - Louis si scostò, dirigendosi verso il bagno per prendere un asciugamano bagnato. Le sue gambe erano gelatina, ma trovò lo stesso ragazzo più piccolo e meraviglioso, sdraiato sul groviglio di lenzuola sporche, nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato ma con la differenza che ora aveva un sorriso pigro su quelle labbra così perfette da baciare.

"Ciao", Louis sorrise ed era davvero felice, stanco ma davvero felice.

"Ciao", rispose Harry con sua voce gutturale, lasciando che Louis lo ripulisse, dal ventre fino alla sua lunghezza e fino alla curva del sedere con tocchi dolci e gentili, tralasciando gli ansimi di Harry per quanto fosse sensibile la sua pelle.

Quando furono tutti puliti, Louis ricoprì i loro corpi con le lenzuola e probabilmente c'era dello sperma lì intorno, ma Louis non sembrava preoccuparsene.

Si avvicinò Harry al petto e sentì il ragazzo lasciare un bacio nel loro solito punto, dove c'era un enorme succhiotto.

"Ti amo", disse Harry e a Louis sembravano secoli dall'ultima volta che glielo aveva sentito dire:"voglio farlo con te tutto il tempo", Louis ridacchiò e lo strinse sempre ancora un po' di più.

"Sei meraviglioso".

"Sei tutto per me...".

E quelle furono le ultime parole che Louis sentì, perché gli occhi di Harry erano pesanti e si stava addormentando sul suo petto e anche Louis, dopo tutto, li chiuse perché Harry stava bene. Harry stava più che bene adesso.











Buona domenica splendori!!

NON CI SPERAVO PIù DI FINIRE QUESTO DANNATO CAPITOLO!

Allora, è stato davvero un parto. Per tutta la settimana ho praticamente fatto le due pur di tradurre, ma alla fine ho vinto io! Se siete arrivate fino a qui e vi sentite un po' morire dentro, ricordatevi che io questa roba ho dovuto tradurla e vi assicuro che è insostenibile! Perché quando leggi scene del genere, per quanto possano essere intense, bene o male scorrono, ma quando devi tradurre parola per parola, non passa mai. Non so se rendo l'idea.

Comunque ci si avvicina sempre di più alla fine e mi sto organizzando per il secondo libro. Sto prendendo decisioni importanti che credo vi piaceranno, ma le scoprirete pian piano.

Posso dirvi fin da subito che nel secondo libro c'è un capitolo da 92 pagine e quello, già ve lo dico, ci metterò due settimane per tradurlo, perché non ce la posso fare.

Buon primo maggio splendori!

Io torno a frignare sulle scarpe GUCCI di Lou!

A presto.

-A.

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