22 - Glorious moments
Era ufficiale, Harry sembrava proprio Louis quando aveva dieci anni. Aveva avuto la stessa esatta reazione che Louis aveva avuto quando i suoi genitori lo avevano portato a quello stesso Safari. Ora Louis si rendeva veramente conto che la vita di Harry era principalmente Doncaster, più precisamente casa sua. Harry non aveva vissuto praticamente nulla e quello fece male a Louis, probabilmente più di quanto ne facesse a Harry, perché Harry non sapeva bene cosa si stesse perdendo là fuori. Louis bene o male ne aveva un'idea, perché nonostante neanche lui avesse vissuto chissà cosa, lui voleva. Harry non sapeva se lo volesse, ma Louis voleva mostrargli, farglielo volere, così che avrebbero potuto farlo insieme.
Ma la cosa era che, Harry sembra volesse continuare a vivere le cose che non conosceva. Stava costantemente lì a catturare con la videocamera tutti gli animali dai quali si sentiva affascinato e Louis, invece di godersi il viaggio come avrebbe dovuto, sembrava che si stesse godendo di più il modo in cui il viso di Harry cambiava, il modo in cui Harry stesse esprimendo quello che sentiva, perché sì, Louis avrebbe voluto veramente sapere che cosa stesse provando.
Non avevano parlato molto da quando erano entrati nel parco safari con l'auto di Louis, ma in realtà non era stato necessario. E a Louis bastavano i sorrisi che si scambiavano quando Harry riusciva a riprendere, dal suo finestrino, qualcosa di divertente che un animale aveva fatto.
"Harry, cazzo, alza quel finestrino", si lamentò Louis, rallentando la guida, quando vide i leoni in mezzo alla strada.
Harry cominciò a ridere e, mentre Louis chiudeva il suo finestrino e controllava perfino se la portiera fosse chiusa, Harry continuava a tenere abbassato il suo.
"Oh, andiamo Louis non ti faranno del male", disse Harry e, ovviamente, stava riprendendo quel momento.
"Non me ne frega niente, alzalo e basta", disse Louis stringendo la presa sul volante, tremando e sembrava addirittura che si stessero allontanando sempre di più dai leoni per quanto Louis stesse andando lento.
"Louis?", il tono di Harry suonò preoccupato un po' di più, per un minuto:"hai avuto qualche esperienza traumatica con i leoni?", Louis fece una smorfia e rabbrividì al ricordo e non riusciva a credere che si spaventassi ancora per qualcosa che era accaduto otto anni prima.
"N-no...".
"Invece si, raccontami".
Louis fermò la macchina e corrugò le sopracciglia guardando il suo migliore amico:"Vuoi fartelo raccontare mentre filmi, così poi potrai mostrarlo ai nostri figli tra qualche anno, vero?".
"Decisamente", Harry rise e Louis roteò gli occhi, nessuno dei due sie era reso conto del fatto che Louis avesse detto 'i nostri figli', ma beh, Louis avrebbe potuto benissimo stare riferendosi al fatto che anche i loro figli sarebbero diventati migliori amici... Se Harry si fosse sposato e avesse adottato... e se Louis fosse riuscito a dimenticare il suo migliore amico... Gesù.
"Idiota", Louis sospirò:"non so perché mi spaventano ancora quando questa cosa è accaduta anni fa. Ma la prima volta che sono venuto qui, avevo tipo una scimmia per sostituire l'orsacchiotto che avevo dato a te...".
"Oh sì mi ricordo quel piccolo amico", ridacchiò Harry.
"Allora ti ricordi che è sparita... insomma, ero così felice di vedere i leoni così vicino che ho iniziato a sventolare la scimmia fuori dal finestrino e dal nulla è apparso un leone e me l'ha strappata dalle mani. Per essere onesti, non no nemmeno idea di come se lo sia preso e come abbia fatto a non farmi male, so solo che ho cominciato a piangere davvero tanto e che il mio cuore batteva così veloce che sono quasi morto".
Louis sapeva che Harry stesse cercando di trattenere le risate quando serrava strette le labbra:"Perché non m-me l'hai mai detto?"
"Mi avresti preso in giro, sai benissimo che a quei tempi ero un ragazzino che credeva di essere un uomo maturo e adulto."
"Non ti avrei preso in giro, Louis", Harry cominciò a ridere:"però, adesso si".
"Ti odio", sospirò Louis scuotendo la testa.
"Oh Dio, pagherei per vedere questa scena a suo tempo", Harry si pulì le piccole piccoli lacrime agli angoli dei suoi occhi e puntò ancora una volta la fotocamera fuori dal finestrino:"Hum, Lou...", chiamò il suo migliore amico, il quale alzò la testa che precedentemente aveva poggiato contro il volante:"guarda chi è venuto a trovarci", Harry filmò il grosso animale pieno di pelo fuori dal finestrino, con un sorriso enorme sulle labbra
Nel momento in cui Louis vide l'animale vicino al finestrino aperto per poi guardare di lato e vederne un altro, urlò letteralmente, il suo urlo più femminile e acuto, accendendo subito la macchina.
Harry saltò sul sedile con l'urlo di Louis, la sua faccia che passava dallo scioccato al puramente divertito e si mise a ridere istericamente a squarciagola:"Oh mio dio n-non posso credere di aver ripreso t-tutto!", disse Harry, sbattendo la mano sulla coscia per stare ridendo così tanto.
Louis si limitò a fare una faccia seccata e a sospirare per la frustrazione, mentre si allontanava, più in fretta di prima:"Spegni quella cazzo di cosa, Harry, giuro su Dio che mi fai incazzare a volte."
"Ehi, non imprecare!", Harry smise di ridere e disse in tono serio, ma fallendo poi miseramente, cominciando di nuovo a ridere.
Quella volta Louis non riuscì a trattenere nemmeno le sue di risate. Non ce n'erano da nascondere.
Quando Harry decise finalmente di smettere di ridere, aprì di nuovo il finestrino quando fu sicuro che non ci fosse nessun animale pericoloso là fuori. Quando passarono vicino alle zebre, gli occhi di Harry si spalancarono e Louis sapeva bene cosa stava per succedere.
"LOUIS!", gridò:"ci sono le giraffe, oh mio Dio", guardò quei grandi animali che camminavano non così lontano da loro, verso il lato dell'auto di Louis.
Ora Louis rise appena guidando un po' più veloce per raggiungerle. Harry si sporse dal finestrino, mettendo la testa fuori dalla vettura:"Harry, stai attento", lo avvertì Louis quando vide le giraffe avvicinarsi al suo migliore amico.
"Louis sono così belle", disse Harry ignorando completamente l'avvertimento di Louis e Louis ebbe bisogno di ridere per il modo in cui era venuta fuori la sua voce. Beh, Louis non trovava le giraffe particolarmente belle e non riusciva a capire come Harry potesse, probabilmente non aveva visto i loro denti e la lingua...
"Abbiamo del cibo da dargli?", chiese Harry, cercando di guardare Louis, ma tenendo la testa al di fuori.
"Non possiamo dargli il cibo, Harry e poi mangiano solo le foglie e i rametti per quello che ne so", lo informò Louis ed era sicuro che Harry avesse detto qualcosa, ma non era riuscito a capirlo.
Dopo qualche secondo si accorse che le giraffe si erano girate, allontanandosi da loro, tuttavia era rimasto un cucciolo che si stava anche avvicinando. Vide Harry seduto sul suo sedile, tirando subito fuori la testa e nei minuti successivi, vide la piccola giraffa avvicinarsi al finestrino.
"Merda!", imprecò Louis, vedendo che la giraffa stava cercando di infilare la testa dentro la macchina:"com'è possibile", disse Louis, leggermente spaventato, doveva essere onesto, ma passò in sordina, perché la risata di Harry era troppo forte. Come poteva ridere in quella situazione?
"Louis sta cercando di leccarmi!", disse Harry ridendo e cercando di allontanarsi dalla testa della giraffa, che aveva metà lingua fuori.
Louis cercò di mettere da parte le sue preoccupazioni e paure e afferrò la Polaroid, che era tra i due sedili, per catturare il momento:"Guarda la fotocamera Harry!"
Harry girò subito la testa verso il suo migliore amico e Louis premette il pulsante per scattare la foto, proprio nel momento in cui la lingua di giraffa fu sulla guancia di Harry e il suo migliore amico aveva un sorriso enorme sul suo volto.
"È disgustoso", Louis fece una smorfia quando l'immagine venne fuori dalla fotocamera mentre Harry semplicemente rideva.
"Fa il solletico!". Louis si accorse che probabilmente la risata di Harry che preferiva era quella che faceva quando gli facevano il solletico ed era per quello che Louis lo faceva così spesso, di proposito. Rimase con gli occhi chiusi, le rughette ai lati; era dannatamente carino e sembrava un bambino piccolo.
"Disgustoso", ripeté Louis.
"Zitto, le piaccio!", disse poi Harry, guardando il piccolo animale, che iniziò ad allontanarsi. Louis poteva quasi scommettere che Harry e la giraffa si stessero sorridendo a vicenda, il che era abbastanza stupido, ma non impedì a Louis di continuare a fissarli e godersi il momento. "Ciao!", gridò Harry e agitò le braccia all'animale giallo e arancione mentre quello si allontanava sempre di più, anche se, continuando a guardare indietro verso Harry.
Louis non aveva mai immaginato che una giraffa potesse comportarsi come un cane.
~ * ~
"Tieni", Harry diede un piccolo sacchetto di plastica a Louis, che lo stava aspettando vicino alla macchina, mentre lui era andato al negozio di souvenir. Louis era andato lì prima, perché Harry, per qualche strano motivo, era voluto andare lì senza Louis e per quanto strano Louis possa trovarlo, si sentì quasi grato per quello .
"Che cos'è?", chiese Louis accettando il regalo.
"Apri e vedi, no Lou?", Harry roteò gli occhi con un'espressione divertita.
Louis lo aprì e il suo volto passò dal sorpreso al felice e poi accigliò.
"La faccia di questa scimmia sembra un culo", Louis lo prese in giro, ma cercando di sembrare serio. Il fatto era che se avesse espresso in parole e fatti, ciò che sentiva in quel momento lo starebbe baciando in tutti i punti di Harry che poteva. Gesù, Harry gli aveva regalato un'altra scimmia dopo aver ascoltato la sua storia, non poteva amare di più quel ragazzo.
"Ah, davvero Louis?" Harry incrociò le braccia al petto:"sto cercando di essere gentile e farti un regalo qualcosa e questo è tutto ciò che ti viene da dirmi?"
Louis annuì:"Sì", ma quella volta rise:"il mio regalo è più bello", Louis prese il suo sacchetto di plastica dal suo sedile, attraverso il finestrino aperta e lo porse a Harry, il quale alzò le sopracciglia.
"Mi hai comprato una giraffa?", disse Harry guardando Louis negli occhi, dopo aver guardato dentro il sacchetto e afferrato l'orsacchiotto. Lo sguardo rivolse a Louis era probabilmente diverso da quello di Louis.
"E' da abbinare alla foto, sai io-", Louis fu costretto a fermarsi quando in un batter d'occhio, Harry gli buttò le braccia intorno al collo.
Gli lasciò un bacio nel loro solito punto e Louis dovette ripetersi 'respira, è il tuo migliore amico, respira è il tuo migliore amico'.
"Oh mio Dio Louis, grazie mille", disse il ragazzo più alto e tutto quello Louis non ebbe la possibilità di ricambiare l'abbraccio di Harry. Non sapeva perché, ma in qualche modo non aveva trovato il coraggio di reagire nello stesso modo, quando Harry gli aveva dato il suo regalo - e quello meritava fottutamente quella reazione - perché sapeva, che per lui, avrebbe significato qualcosa di diverso. Quello era il problema di tutta quella faccenda. Era così terrorizzato dal dover convivere con quel sentimento per tutto il resto del tempo che avrebbe passato con Harry, che stava rovinando tutto.
"Grazie per tutto questo", sussurrò Harry e Louis sapeva che avesse gli occhi chiusi e il sorriso su quelle sue belle labbra. Le sue labbra da baciare.
"Non ringraziarmi, amore", Louis sentì il bisogno di allontanare Harry spingendolo dai fianchi, ma lui gli rivolse un sorriso dolce, che raggiunge perfino i suoi occhi.
"Cos'hai ancora nel sacchetto?", Louis cambiò argomento, guardando l'altra busta simile che avava in mano.
"Oh, il regalo di Peter", rispose Harry.
"Anche io gliene ho comprato uno qui."
"Io gli ho comprato una Zebra."
"Stai fottutamente scherzando?", chiese Louis retoricamente.
Beh, almeno Peter non lo sostituirà con Harry dato che entrambi gli avrebbero fatto lo stesso regalo.
~ * ~
"Harry, di questo passo, inizieremo questa cosa che ci sarà già la luna in cielo", Louis roteò gli occhi, mentre aspettava Harry già dentro la piscina. Aveva quasi dimenticato di accendere la macchina per pulire la piscina e cambiare l'acqua prima di uscire dopo pranzo.
Harry ci stava mettendo secoli per prepararsi. Louis sapeva che fosse in cucina, cercando semplicemente di calmarsi perché Louis sapeva quanta paura avesse dell'acqua. Era stata una sorpresa quando Harry si era mostrato così eccitato con tutta la storia della spiaggia e dell'imparare a nuotare. Tuttavia sembrava che ne avesse capito solo l'idea e non che di fatto dovesse propriamente entrare in una piscina profonda almeno due metri.
"Aspetta un secondo", Harry urlò da dentro e sì, gli ci volle veramente solo un secondo per apparire.
Louis si dimenticò di chiedersi quante volte, quel ragazzo, gli avesse fatto fermare il cuore. Si sentiva come se stesse vedendo Harry a torso nudo, mentre indossava solo un paio di pantaloncini, per la prima volta dopo quella notte... la notte nella quale gli aveva rubato la sua verginità lo faceva sentire in un certo modo.
Harry era bellissimo. Dio, Louis sapeva benissimo che Harry fosse fottutamente bello e che le loro ore nella palestra improvvisata nel seminterrato di Louis, avessero ridotto la pancetta di Harry, facendogli ottenere un po' di forma, mentre a Louis non avevano fatto molto effetto. Era quello che lo faceva uscire fuori di testa, era sicuro di essere etero, ma poi Harry... Harry esisteva e faceva sentire qualcosa a Louis. Non riusciva a credere di sentirsi così attratto da un maschio, soprattutto quando quel maschio era il suo migliore amico da quando avesse memoria.
"Lou? Mi stai ascoltando?", disse Harry e Louis si accorse che si era avvicinato alla piscina.
"Ehm, i-io credo di si...", rispose Louis, ingoiando e non distogliendo lo sguardo da Harry. Harry gli rivolse uno sguardo strano e Louis sentì la necessità di prendersi a schiaffi.
"Ho paura", confessò Harry, non facendo altri passi verso il bordo della piscina.
"Co-Harry... non devi", Louis dice risvegliandosi. Concentrazione, doveva concentrarsi e controllarsi. Sapeva di poterlo fare.
"Siediti e metti i piedi dentro l'acqua, ok?", Harry guardava incerto il suo migliore amico, ma camminò comunque verso di lui. Lo aveva fatto molte volte al lago quindi questo non sarebbe stato diverso.
"Fa freddo", Harry si accigliò guardando i suoi piedi sott'acqua e si mosse appena. Louis rimase al suo fianco, esaminando il ragazzo più piccolo.
"Non fa freddo, te lo posso assicurare", Louis ridacchiò e si accorse quanto sembrasse fragile Harry in quel momento.
"Se ti do la mia mano, entri in acqua?", Harry si morse il labbro inferiore e fece no con la testa. "Dai, piccolo. Ci tocchi qui e poi ci sono io, okay?", disse Louis in tono tenero e dolce, posando la mano sopra la coscia di Harry senza accorgersene.
Harry guardò quel tocco:"Ma l'ultima volta I-", iniziò Harry, con la voce tremante e Louis non riusciva a credere quanto Harry fosse ancora segnato dal ricordo di essere caduto nel lago.
"L'ultima volta, eri un bambino e sei scivolato", Louis lo interruppe:"Va tutto bene qui. Sono accanto a te e ci tocchi in questo parte. Non affogherai, va bene?", Louis guardò il ragazzo spaventato per incoraggiarlo:"Harry, ti fidi di me, vero?"
"Sì", Harry rispose subito.
"Dammi la mano, allora", Louis gli porse la mano bagnata, quella che era posata sulla coscia di Harry e Harry accettò. Molto lentamente aiutò il ragazzo ad entrare in acqua fino a quando non fu dentro, l'acqua che gli arrivava solo fino alla vita.
"Vedi? E' facile".
Harry annuì, si stava ancora mordendo il labbro inferiore e tenendo Louis per mano, ora più stretto. Louis non sapeva se stesse tremando perché ancora non si era abituato alla temperatura o se è perché avesse davvero paura.
"Va bene, adesso vai tutto sott'acqua", disse Louis:"Così", sempre con la mano che teneva quella di Harry, piegò le ginocchia fino ad essere completamente immerso in acqua. Tornò in superficie tirando indietro i capelli che gli erano finiti davanti agli occhi, con la mano libera.
"Puoi tapparti il naso, se pensi di poterlo fare", gli disse Louis, ma Harry aggrottò la fronte, guardando il suo migliore amico e la paura era scritta nei suoi occhi:"Harry", Louis fece un passo verso il suo migliore amico e posò la mano libera sulla guancia:"va tutto bene", ridacchiò
"Non mi lascerai la mano, vero?"
"No, lo prometto", Louis scosse la testa e inghiottì la sua risata. Non poteva credere che Harry avesse paura di annegare in quella parte della piscina, ma poi ancora, era quasi morto quando erano piccoli, così Louis non poteva biasimarlo. Era stato difficile tornare al lago dopo quell'episodio e Louis sapeva che Harry si fosse veramente spaventato.
Mostrava la sua paura nel modo in cui teneva la mano di Louis e con quella libera, si prese il naso tra le dita per andare sott'acqua. Gli ci volle solo un secondo per tornare in superficie e fare la stessa cosa che aveva fatto Louis. 'Harry è sicuramente bello tutto bagnato', Louis pensava.
"Molto bene", Louis sorrise per rassicurarlo e notare come Harry fosse rimasto tranquillo, ma ricacciò indietro quel pensiero:"Ora proviamo a stare a galla. Ti aiuto".
Louis mise la mano dietro la schiena di Harry, cercando di convincere il suo amico a lasciargli la mano.
Gli spiegò quello che doveva fare e Harry lo ascoltò, ancora tremando. Louis cercò di vedere il tocco delicato sulla schiena e sotto il sedere di Harry nella maniera più platonica possibile, non lasciando che lo disturbasse.
"Riempi i polmoni d'aria e cerca di mettere la schiena più dritta possibile, in modo che il petto sia in superficie", Louis istruì e Harry lo fece:"Ma respira Harry", Louis rise vedendo il ragazzo trattenere il respiro"Tutto bene?", chiese Louis mentre Harry manteneva l'esatta posizione che gli aveva detto. Harry annuì con le labbra increspate.
"Rilassati, stai andando molto bene. Basta tenere le gambe e e il sedere più su", disse Louis stringendo la parte posteriore della coscia di Harry che stava toccando.
Quando Harry lo fece, Louis rimase impressionato dal modo in cui riusciva a mantenere la posizione. Così, dopo qualche minuto che galleggiava con l'aiuto di Louis, decise di lasciarlo andare, il che fece solo entrare Harry nel panico e dimenticare la sua posizione, gridando il nome di Louis e andando sott'acqua.
Mentre stava galleggiando avevano cominciato ad allontanarsi dalla parte più bassa, così l'acqua aveva già raggiunto i capezzoli di Louis.
Harry non fece alcuno sforzo per tornare a galla, anzi, il modo in cui stava nuotando lo stava facendo andare verso la parte più profonda della piscina. Con gli occhi spalancati, Louis si immerse e prese Harry dalla vita.
"Gesù, Harry", Louis quasi gridò, con il ragazzo che respirava a fatica accanto a lui, con le braccia strette intorno al collo di Louis e Louis sentiva il suo cuore battere nel petto.
"Non puoi farmi una cosa del genere", si lamentò Louis e iniziò a nuotare verso il bordo della piscina per aggrapparvisi.
Quando lo raggiunsero, Harry non lasciò andare Louis e tenne le braccia al collo del ragazzo dagli occhi blu e le sue gambe intrecciate intorno alla sua vita. In quel momento si sentì come se fosse più alto di Harry.
"Mi dispiace", disse a bassa voce, nascondendo il viso nell'incavo del collo di Louis:"ma non avresti dovuto lasciarmi andare", Louis ingoiò per il modo in cui le parole erano venute fuori dalle labbra di Harry e con tutto il contatto che c'era tra i loro corpi bagnati e nudi.
"Lo so, mi dispiace piccolo", Louis sospirò:"proviamo qualcos'altro, ok? Io non sono bravo a insegnare come puoi vedere, ma almeno posso provare a farti passare la paura", Harry annuì, ancora con la testa sulla spalla di Louis:"salta sulla mia schiena", Louis disse e Harry non fece nemmeno domande, così il suo petto fu subito premuto contro la schiena di Louis, le gambe intorno al suo busto e le mani sulle spalle, per non soffocare il ragazzo più grande.
Louis cominciò ad allontanarsi dal bordo, nuotò verso l'altro lato della piscina. La piscina non era così grande quindi fu abbastanza facile per lui, visto anche che era un buon nuotatore.
"Sei sicuro che non ti sto uccidendo?", chiese Harry, con voce ancora un po' incerta, ma iniziando recuperare una certa normalità.
Louis ridacchiò prima di afferrare il bordo dl lato opposto della piscina rispetto a dov'erano prima:"Sono sicuro".
"Quindi, basta muovere le gambe e le braccia per nuotare?", chiese Harry quando Louis iniziò a nuotare lì intorno, ora un po' più vicino al bordo.
"Sì", rispose un po' senza fiato, con il collo già bagnato dall'acqua:"devi solo... sbattere le gambe e spingere sull'acqua... indietro con le braccia e le mani", spiegò e quando finì, si fermò un attimo per riprendere fiato, Harry che rimaneva sulla sua schiena.
"Questa è la base, penso", fece una smorfia:"il modo più semplice di nuotare è lo stile libero".
"Me lo fai vedere?", chiese Harry e Louis lo sentì allontanarsi dalla sua schiena per aggrapparsi al bordo.
"Credo di si", rispose Louis e rimasero così per quasi mezz'ora.
Louis gli fece vedere tutti gli stili che conosceva, facendo ridere Harry sulla farfalla per il quale Louis non aveva esattamente una buona tecnica visto che lo aveva imparato solo guardando suo padre. Poi Louis aiutò Harry ancora una volta e dopo quasi due ore e mezzo da quando erano entrati in piscina, Harry stava nuotando a stile libero accanto a Louis. Ancora lento, impacciato, con le gambe ancora sott'acqua e sempre vicino al bordo, ma Louis lo trovava una conquista. Harry riusciva a muoversi solo per cinque secondi, ma Louis lo prendeva sempre, gradendo il corpo nudo di Harry premuto contro il suo.
"Hai ancora paura dell'acqua?", chiese Louis quando entrambi furono seduti sulle scale dalla piscina, l'acqua che gli arrivava solo alla vita da seduti.
"Non molto... Grazie". rispose Harry guardando il nuovo colore che aveva assunto l'acqua con il tramonto e il modo in cui le sue gambe si muovevano e galleggiavano.
"No... Vorrei solo essere sicuro che tu sia capace di nuotare almeno un po' così non devo farmela sotto ogni volta che ci avviciniamo all'acqua", Louis scherzò ricevendo una lieve spinta da Harry.
"Però davvero... so quanto quel giorno ti abbia segnato", disse Louis e se lo ricordava ancora così bene, si ricordava ancora come il suo corpo una volta quattordicenne aveva reagito e come si era spaventato. Quasi non aveva avuto il tempo di farsi prendere dal panico prima di accorgersi che Harry non sarebbe tornato in superficie... Louis riuscì a pensare solo al peggio quando aveva visto il sangue colare dalla tempia di Harry, gli occhi chiusi e i polmoni pieni di acqua.
"Si, un bel po'... perché mi hai salvato", Harry interruppe i pensieri di Louis, non permettendogli di dire al suo migliore amico che aveva segnato anche lui.
Louis girò la testa velocemente verso Harry, che guardava avanti e guardava il sole sparire nell'oceano. Harry era così bello, con gli occhi che sembravano dei perfetti smeraldi, che risplendevano solo per Louis. Le punte dei capelli che ancora grondavano acqua, ma tralasciando quello, già asciutti, lasciando il posto a ricci ben definiti, facendo desiderare a Louis di poterli toccare e... un attimo, lui poteva. Sapeva di poterlo fare, non era strano perché era solo Harry. Erano solo loro. Harry e Louis.
Così Louis alzò la mano e accarezzò i ricci di Harry, la sua mano che li sfiorava a malapena così che il tocco fosse delicato, solo perché Louis aveva bisogno di contatto, Harry ci mise qualche secondo per realizzare e catturò lo sguardo Louis, fisso su di sè.
Louis spostò lo sguardo dagli occhi di Harry per fermarsi sulle sulle labbra. Quello fu il momento in cui si rese conto:"Hai freddo?", chiese Louis, muovendo la mano per cingergli la guancia rossa e fredda di Harry.
"Le tue labbra sono leggermente viola", finì, la voce ancora tenera e bassa. Harry annuì appena come risposta.
"Vai a fare una doccia, mentre io preparo la cena, ok?".
"Prepari la cena da solo?", chiese Harry alzando il sopracciglio e l'atmosfera tesa scomparve.
"Mamma mi ha fatto portare le lasagne già fatte da casa. Sono solo da mettere in forno", confessò Louis.
"Mi sembrava strano, infatti", Harry rise ed entrambi si alzarono, per uscire dalla piscina.
~ * ~
"Dobbiamo andare a fare un po' di spesa, oggi", Louis informò Harry mentre tagliava in pezzi la frutta e la metteva in una ciotola per la colazione.
"L'hai detto anche ieri", sussurrò Harry da dietro le spalle di Louis, stringendogli appena il sedere e che cavolo, Louis dovette trattenere un gemito. Gemito. Perché no, non poteva pensare a quanto fossero grandi le mani di Harry e quanto bene si adattassero su di lui.
Harry rise pronto a fare il caffè quella volta, dal momento che era troppo presto per lui per essere sveglio.
In realtà era stato facile per Louis tirarlo giù dal letto quella mattina. Più che altro era stato Harry a svegliare Louis, il che era una cosa che succedeva una volta in un mese, a dire tanto. E quella volta era stato il turno di Harry svegliarlo con baci ovunque, come faceva Louis con lui. E wow, cos'era quella sensazione? Aveva drasticamente cambiato l'umore di Louis già di prima mattina, regalando un sorriso genuino al suo migliore amico. Prima o poi avrebbe dovuto cominciare ad annotare i momenti in cui avrebbe voluto aggredire le labbra di Harry con le sue.
Come la notte precedente. Aveva provato un misto di cose nella pancia che stavano combattendo tra loro. Harry non aveva nemmeno menzionato la possibilità che dormissero in camere diverse, aveva semplicemente trascinato Louis verso l'enorme letto ed entrambi si erano seduti a guardare la vista attraverso la finestra. Era stata una bella notte e Louis era così tanto innamorato.
Così ormai era appurato. Dormivano nello stesso letto, sempre. E questo era qualcosa alla quale Louis avrebbe dovuto pensare un po' più attentamente, ma scelse di non farlo. Scelse semplicemente di godersela.
"Sì, ma oggi dobbiamo davvero andare", disse Louis schiarendosi la gola.
"Se non fossi così maniaco delle colazione enormi, ci basterebbero i cornflakes...", lo prese in giro Harry, preparando la tavola con i toast che aveva preparato prima.
"Ti lamenti, ma le ami anche tu", disse Louis tirando fuori la lingua mettendo la frutta accanto al caffè e ai toast. Harry non trovò un modo per ribattere così Louis sapeva che avesse appena vinto. Giorni felici.
Fecero colazione, non in silenzio, perché non era una cosa che erano soliti fare. Louis ricordava ancora i tempi in cui entrambi passavano un intero pomeriggio solo a parlare per mezz'ore intere, se bastava. A Louis piaceva nonostante tutto, Harry gli aveva insegnato ad apprezzarli e Louis aveva iniziato ad occuparsi sempre di più di Harry con quei giorni. Ma quando Harry aveva iniziato a parlare sempre di più, aveva permesso a Louis di essere sicuro che anche Harry tenesse a lui. Harry ci teneva fin dall'inizio, perché Louis non gli aveva mai fatto dubitare della loro amicizia.
Furono pronti prima delle nove e mezza per andare in spiaggia e Louis sapeva quanto fosse eccitato Harry. Louis era contento che il tempo fosse già abbastanza caldo, così presto, anche se c'era un po' di vento, ma sperava non fosse così tanto da impedirgli di fare un tuffo nell'oceano. Vuole che anche Harry lo provasse.
"Stiamo andando in spiaggia ora e come potete vedere sono stanco di camminare, perché sembra che ci voglia una vita per arrivarci", disse Harry alla videocamera, ovviamente cercando di fare una battuta, perché dovevano solo scendere le scale dal retro della casa per sentire la sabbia sotto i loro piedi.
"Harry, seriamente, non sei divertente", Louis alzò gli occhi al cielo, guardando indietro verso il suo migliore amico, che ora aveva la videocamera rivolta verso di lui.
"Scusami?"
"Quando cerchi di fare del tuo meglio, ma non rie-", Louis aveva iniziato a prendere in giro Harry, ma si interruppe bruscamente inciampando, visto che non era mai stato troppo capace a camminare con le infradito sulla sabbia, cadendo sul suo asciugamano e sul grande ombrellone.
"Oh mio Dio, perché ho sempre l'onore di catturare questi tuoi gloriosi momenti", Harry rise spasmodicamente e a voce alta, continuando a registrare il suo migliore amico per terra.
"Già, perché?", disse Louis infastidito sedendosi e pulendosi i capelli dalla sabbia che poteva avere addosso.
Sorpresa!!!!!!!!!!
Allora, domani, per motivi che non sto qui a spiegarvi, non avrei potuto aggiornare, quindi aggiorno stasera!
E mi duole annunciarvi che non aggiornerò domenica 19, ma il 26.
In più il prossimo capitolo sono 52 pagine e voglio già morire.
Spero come al solito che questa roba vi stia piacendo e se si, fatemelo sapere!!
A presto spendori!
-A.
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