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18 - Baby doll

"Lo so...", così Louis disse, rispondendo a qualcosa che non aveva nemmeno capito, ma era sicuro che riguardasse come Harry si stesse sentendo. Doveva esserlo, altrimenti non gli sarebbe importato, non importava, avrebbe fatto finta che fosse stato così.

Harry annuì e Louis si morse il labbro:"Sei così fottutamente eccitante", uscì dalle labbra di Louis e wow Harry gemette a quelle parole e quello era il suono più bello che Louis avesse mai sentito.

Accidenti avrebbe voluto ascoltarlo a ripetizione.

Louis poggiò le mani per terra per sorreggere il peso del suo corpo. Il modo in cui Harry lo stava guardando era ipnotizzante, non gli importava nemmeno che fosse sotto effetto della droga, dannazione, si era anche dimenticato di essere fatto, chiaramente. In verità si era scordato un sacco di cose.
Si avvicinò ancora e ancora e non era mai stato un problema per loro ma Harry, quella volta stava cercando di non oltrepassare quella linea.
La linea che separava quello che realmente erano da quello che non potevano essere.
Beh... Quello che non potevano essere nelle loro teste, anche se Louis voleva che fossero quello e molto altro.
Voleva scoprire l'impossibile con Harry e anche i loro sentimenti.
Ma erano migliori amici e Louis lo ricordava sempre a Harry. Harry aveva quella parola impressa nella nella sua testa per ricordarglielo ogni giorno.
Avevano un'amicizia così meravigliosa, che quel veleno avrebbe potuto ucciderla, ucciderli.
Louis aveva notato che Harry si stesse allontanando, ma non si arrese. In qualche modo, entrambi, inciamparono nelle loro stesse mani ed essendo maldestro, Harry quasi cadde per terra, tenendosi su solo per il gomito. Louis si stava reggendo con entrambe le mani ai lati del busto di Harry ed entrambe le gambe a lato delle sue cosce.
"Sento come se stessi dimenticando qualcosa di importante", sussurrò Louis e la sua voce si spezzò appena per il bisogno di sghignazzare. La situazione era divertente, bizzarra, ma eccitante nella sua mente.
"Come", Harry tossì:"la tua sessualità per esempio?", rispose alla domanda di Louis, che non se lo aspettava.
Ora aveva cominciato anche a ridere un po'. Harry avrebbe potuto rispondere di aver scordato di pulire la cucina, di dover spostare il resto dei brownies dal pavimento perchè non potevano sapere quando Daisy avrebbe deciso di ricomparire o anche menzionare il fatto che Louis avesse dimenticato di mettere in pausa il video sul computer e quindi ora i gemiti dei due ragazzi vibravano per la stanza insieme ai loro ormoni.

Louis probabilmente lo stava dando a vedere più di Harry, ma lo stava facendo impazzire, sentiva quella necessità impellente di toccarsi, di toccare qualsiasi cosa perché - loro - si sentiva come se qualcosa gli stesse disturbando il sangue nelle sue - loro - vene e gli - a loro- stava davvero facendo sentire cose diverse.

"Oh Harry", Louis continuò a ridere sporgendosi in avanti, ma si fermò a metà strada per guardare Harry. Lo sguardo che riservò al suo migliore amico era quel tipo di sguardo al quale non si poteva resistere ed era così stupendo che a Harry faceva male. Lo faceva realmente. "Non sai nulla", commentò Louis e Harry sarebbe stato sorpreso da quelle parole se non fosse stato sotto l'effetto dei brownies.

"Non puoi capire quanto sia stato difficile tutto questo, quanto sia soffocante", Louis continuò a parlare. Quella volta, l'espressione di Harry era quasi vuota, solo perché era troppo concentrato ad ascoltare quelle parole ed a imprimerle sulla sua pelle. Eppure, erano così difficile da capire e forse era per quello che Harry si sentiva attratto.

"Voglio essere desiderato da te", le mani di Louis passarono sul tessuto della maglietta di Harry. Premette abbastanza così che Harry potesse sentire le sue dita sulla pelle, facendogli il solletico. Un tocco come quello, per Harry, significava farlo rabbrividire, un brivido che nemmeno strofinandosi la pelle con forza l'avrebbe fatto svanire. Le parole che Louis aveva detto gli avevano fatto seccare la bocca bisognosa di qualcosa che comunque, non era l'acqua. Era tutto così travolgente in quel momento.

"Voglio che pensi a baciarmi tanto quanto io penso a baciarti", le dita Louis erano sulle labbra di Harry ormai e il momento accadde in una tale frazione di tempo che nessuno di loro se lo sarebbe vissuto.

Louis disegnò labbra di Harry, le toccò in una maniera così tenera che avrebbe fatto perfino fare le fusa ad un gatto. Gli piaceva toccarle, sentire quella pelle sotto i polpastrelli e non era solo perché l'erba lo aveva ridotto in quello stato, era stata l'erba mischiata con il suo vero desiderio. Pericoloso.

L'indice di Louis vagava sul labbro inferiore di Harry per poi scivolare giù sul mento, solo per fargli cambiare pollice per andare dal labbro superiore e poi di nuovo su quello inferiore. Harry sentì il bisogno di umettarsi le labbra screpolate, facendo sentire a Louis lingua umida e wow, che cos'era quello?

"Harry...", sussurrò Louis ed era impressionante come lui non avesse dimenticato di quella cosa... La cose che faceva quando voleva baciare Harry, come la sua voce veniva fuori e come diceva il nome del suo migliore amico con bisogno estremo. Era incredibile che si aspettasse sempre che fosse Harry a baciarlo quando lui non lo faceva mai per la paura. Non per il rifiuto, ma per la paura di perderlo.

"Harry, per favore", disse mentre Harry continuava a guardarlo, senza dire una parola.

Le loro fronti si stavano quasi toccando e Louis non riusciva a muoversi in quel momento, anche se il braccio gli faceva già male per supportare il peso su entrambi i lati di Harry. Ma tenne la sua mano sul viso di Harry, prendendogli la mascella, con un pollice quasi all'angolo delle labbra di Harry, più precisamente.

"Voglio baciarti così tanto e mi sento così strano", sussultò, era tutto così confuso e se non fosse stato per Harry starebbe sdraiato per terra cercando di afferrare le stelle sopra la sua testa.
"Lasciamelo fare", disse e per quello che sembrava, non aveva paura di nulla in quel momento.
La disperazione era ovvia come il fatto che Harry non l'avrebbe baciato.
Louis si avvicinò quando non ricevette risposta. Sfiorò le labbra di Harry con le dita un'ultima volta, si bagnò le sue, e fece un sospiro, un sospiro che stava trattenendo da troppo tempo.
Le sue labbra entrarono in contatto con quelle di Harry e combaciavano così bene tra loro. Quelle di Harry erano piene e polpose, quelle di Louis sottili e imbronciate. La sensazione delle sue labbra su quelle di Harry, quella volta, sembrava più irresistibile, ma voleva sentire tutto. Voleva che i suoi sogni diventassero realtà e in quel momento, ne aveva solo uno su cinque.
Succhiò il labbro inferiore di Harry, cercando di farlo reagire. Aveva bisogno del suo tocco come aveva bisogno dell'aria nei polmoni per respirare. Harry fondamentalmente era la sua aria e i suoi polmoni nello stesso momento. Harry custodiva la vita di Louis come Louis custodiva la sua fin dal giorno in cui si erano incontrati e non si erano neanche presi il tempo di cui ci sarebbe stato bisogno per apprezzarlo.
Rimase semplicemente lì, sentendo le loro labbra che si sfioravano, ma l'adrenalina poi tornò quando sentì Harry muovere le sue labbra, dicendo implicitamente a Louis che non avrebbe dovuto fermarsi. Era così maldestro cercando di ricambiare il bacio di Louis, ma stava facendo impazzire Louis.
Così Louis lo baciò veramente, tenendolo dalla mascella, forte e furiosamente.
Fu abbastanza per Harry per lasciarsi andare - proprio come voleva Louis all'inizio - e cadere con la schiena sul pavimento non riuscendo più a supportare il suo peso con i gomiti. Si portò dietro Louis, avvolgendo le braccia intorno al suo corpo pieno di curve e più piccolo e sbattendo petto contro petto. Louis ghignava tra le loro labbra e mordeva quelle di Harry, ritraendosi in modo provocatorio e costringendo Harry a seguirlo. Affondò di nuovo con le labbra schiuse e arricciò la lingua, tracciando le labbra più rosse di Harry. Quando le loro lingue si incontrarono fu scivoloso e morbido, lento e sensuale. Era pieno di piacere e desiderio che lasciavano spazio solo ad ansimi, sbuffi e piccoli gemiti tra loro.
Non c'era nessun muro a fermarli e Louis poteva sentire Harry dentro se stesso, entrando nella sua anima con i suoi movimenti dolci. Harry aveva le braccia così strette intorno al collo di Louis da tenerlo fermo e Louis teneva ancora una mano sulla guancia arrossata di Harry e l'altra si muoveva verso il basso, sul fianco. Lasciò scivolare il pollice sotto la sua maglietta per disegnare cerchi invisibili sulla pelle di Harry. Aveva sempre amato le ossa pronunciate che Harry aveva.

"Amo baciarti", disse Louis tra le loro labbra umide. Non aspettò alcuna risposta, voleva solo dirlo perché avrebbe smesso di baciare il suo migliore amico. Leccò la bocca di Harry, succhiò la sua lingua, baciò per bene il ragazzo più piccolo. Era così sporco eppure così intimo.

"Amo ogni pezzo di te", disse poi, mentre le sue mani vagavano sul corpo di Harry. I pensieri che avevano tormentato Louis negli ultimi mesi non si presentarono poiché tutto ciò a cui pensava era solo quanto avrebbe voluto che quel  ragazzo  fosse stato nudo in modo da poterlo toccare veramente.

"Lou...", Harry gemette e Louis si allontanò, distaccando le labbra appiccicose, rosse e bagnate. Louis ripulì la propria saliva, mescolata con quella di Harry, probabilmente, da un angolo della bocca di Harry.

A questo punto Louis era già sopra Harry e nessuno sapeva quando Louis avesse aperto le gambe per stare con il cavallo dei suoi pantaloni che strusciava su quello di Harry. Ma era letteralmente sdraiato sul corpo del ragazzo ed era così caldo e Louis voleva solo toccarlo, in ogni modo possibile, da quelli più sporchi ai più gentili. Solo per sentirlo vicino. Era pieno di energia e così eccitato dal momento che non voleva fermarsi.

"Si piccolo?", la voce di Louis si sarebbe dovuta uscire fuori delicata, lenta e bassa, ma probabilmente così non era stato. Continuavano a guardarsi l'un l'altro e Louis non poteva allontanarsi di più, perché se così fosse stato, non non avrebbe più sentito il respiro caldo di Harry.

"Baciami ancora. Non smettere", Harry implorava, il suo tono era letteralmente quello di qualcuno che stava implorando e quello eccitava Louis ancora di più.

Louis non ebbe bisogno di dire altro, si sedette sulle ginocchia del ragazzo, con le gambe ancora separate, solo per afferrarlo dal colletto, tirarlo su e unire di nuovo le loro labbra. Harry cercò di fare del suo meglio per ricomporsi ed appoggiare la schiena ai piedi del divano dietro di lui e Louis intrecciò le gambe intorno alla di Harry. Le sue mani si diressero verso i ricci di Harry e ne afferrò una ciocca per continuare a baciare profondamente le splendide labbra di Harry.

"Toglimi la maglietta", disse Louis senza fiato. Era così fuori dal mondo. E a quanto pareva, anche Harry era nella stessa condizione, perché nel momento in cui aveva sentito quelle parole, portò le mani fino all'orlo della maglietta di Louis per per unire di nuovo le loro labbra.

Louis si bloccò quando le mani morbide e calde di Harry gli sfiorarono la pelle nuda. Si fermò letteralmente mentre le loro labbra erano ancora unite e Harry stava continuando a baciarlo - migliorando sempre di più ogni minuto che passava. Perché Harry era così gentile e tenero e Louis aveva sempre amato quando Harry lo toccava, amava quando si coccolavano nel letto, amava abbracciarlo, stringerlo, anche solo per sentire semplicemente la sua presenza, amava quando gli spostava le ciocche di capelli che gli ricadevano sulla fronte - i suoi polpastrelli sempre freddi d'inverno - qualsiasi cosa sarebbe andata bene. Ma quella volta era diverso. Quasi come quando si erano baciati nella vasca da bagno.

Quella volta la droga stava rendendo tutto migliore, gli stava facendo sentire al meglio anche le più piccole sensazioni sui loro corpi. Quella volta non si stavano baciano per far sentire meglio l'altro, non si stavano baciando come migliori amici, non si stavano baciando mentre mentendo a se stessi. Quella volta stavano condividendo la stessa intimità, si, ma le loro teste stavano funzionando in modi diversi. Stavano esprimendo, Louis stava esprimendo ciò che sentiva e che voleva attraverso quel bacio.

"Louis...", Harry protestò ancora baciando Louis intensamente sulla bocca, quando il ragazzo dagli occhi blu si congelò. Tuttavia non si fermò, continuò a muovere le labbra e a toccare il busto nudo di Louis con le mani. Sentendo ciò che Louis nascondeva, invadendo la privacy di Louis in modo piacevole e gradito.

Harry prese le mani Louis e le intrecciò solo per portarle all'orlo della propria maglietta così che Louis potesse togliere anche la sua. Quel gesto fece svegliare Louis e muovere le dita per sfilare via la maglietta dalla testa di Harry e buttarla via. Afferrò le guance di Harry in entrambe le mani e unì le loro fronti, mordendosi il labbro inferiore.

"Voglio fare con te quello che il ragazzo del video ha fatto con l'altro", la bocca di Harry si spalancò ascoltando quelle parole sporche e Louis ghignò per la sua reazione:"voglio essere il primo che ti farà sentire così bene. Il primo che ti tocca", si chinò e approfittò della bocca aperta di Harry, per passare la lingua lungo le labbra di Harry e leccare l'interno della sua bocca, sentendo il calore della sua lingua sulla sua. "Voglio che tu gema il mio nome così forte da assicurarmi che ti stia piacendo. Per assicurarmi che tu sia mio", le sue stesse parole facevano sembrare la sua voce come quella di qualcuno che stava venendo scopato. L'immagine di lui sopra di Harry, mentre faceva tutto ciò che aveva visto e che si era goduto nel video lo rese ancora più duro e fu grato di avere addosso solo i pantaloni della tuta:"Harry, cazzo, per favore... lasciamelo fare. Lascia che ti senta", disse tenendo Harry dalla nuca:"lo voglio così tanto, io vorrei-"

Le parole gli morirono in gola quando Harry si fiondò sulle sue labbra premendo le dita sulla pelle di Louis facendogli anche male, ma a lui piaceva quel dolore.

"Sei già così duro", Louis gemette, non avendo controllo di se stesso quando aveva iniziato a strusciarsi sul rigonfiamento di Harry, sentendo quanto fosse duro:"cazzo, così duro solo per me piccolo", Harry gemette, sbarrando stretti gli occhi così come era il tocco delle sue dita su di Louis.

"L-Lou...", Louis notò come Harry avesse chiuso gli occhi con forza e avesse buttato indietro la testa, quasi appoggiata sulla seduta del divano, mentre muoveva i fianchi insieme a quelli di Louis per creare più attrito. "Lou, è così bello", Harry quasi sussultò al contatto e Louis trovava lui e le sue parole così innocenti che non vedeva l'ora di togliergli quell'innocenza scopandoselo.

Louis si avvicinò per succhiare il collo di Harry, dal momento che gli aveva dato l'angolo perfetto per farlo:"Lo so", respirò sulla pelle di Harry:"lo so piccolo", ripeté, la voce debole per piacere:"non vedo l'ora di vederti nudo", lo provocò Louis, facendo gemere Harry di nuovo.

Harry cercò di fare ordine nella sua testa e tornò a guardare Louis. Le mani che prima erano sui fianchi fi Louis, ora erano dirette verso le sue guance, per stringerle entrambe. Ora era il turno di Harry per leccare le sue labbra e guardare il suo migliore amico con lussuria. Si avvicinò velocemente per unire le loro labbra, già sentendone la mancanza. Louis fu preso alla sprovvista da quella mossa, ma si godette il potere che Harry stava esercitando su di lui in quel momento.
Cominciò a muovere le mani lungo il busto di Louis per arrivare a prendere la vita dei suoi - apparentemente loro- pantaloni della tuta.
"E neanche io vedo l'ora di vederti nudo", sussurrò Harry, e ghignò tra le loro labbra.
Quello fu il momento in cui Louis cominciò a dubitare e a chiedersi se quello fosse un sogno e quindi si paralizzò ancora una volta. Era tutto troppo e l'erba glielo stava facendo sentire ancora di più. Harry non se accorse quella volta, continuava ad accarezzare la pelle del fianco di Louis e lo spinse un po' più lontano dal suo bacino, per togliergli più facilmente il pezzo di sotto.
Era così impacciato perchè aveva cercato di unire la gentilezza alla disperazione e Louis non lo stava aiutando per niente, ma alla fine Harry ce l'aveva fatta e aveva perfino sorriso, guardando il corpo di Louis.
"Così bello", Louis credette di aver sentito Harry sussurrargli. Harry glielo aveva detto diverse volte - ma comunque Louis glielo aveva ricordato di più, se qualcuno stesse contando - ma quella volta, era ovviamente diverso, perchè Louis si sentiva così esposto, ma comunque molto gratificato nel sentirlo.

Nessuno dei due capiva come le loro labbra potessero essere di nuovo attaccate le une alle altre e come Harry avesse avuto la forza di portarsi ancora una volta Louis in grembo.

Non capivano come Louis avesse potuto intrecciare le gambe attorno alla vita di Harry così che Harry potesse sollevarlo. Naturalmente inciamparono e per poco non caddero di nuovo per terra se non fosse stato per il muro non lontano da loro, accanto al televisore. Così Louis aveva Harry premuto contro il suo corpo nudo, mentre la sua schiena era schiacciata contro la parete fredda. Lo shock era tale che le dita di Harry erano premute a fondo sotto le cosce, le sue labbra stavano disperatamente chiedendo più contatto, i movimenti di Harry sul suo rigonfiamento lo stavano facendo gemere così forte che Louis sarebbe potuto venire ovunque proprio in quel momento.

"Gesù, Louis i versi che fai...", Harry gemette:"vorrei sentirli di più, an-ancora e...", non finì la frase, non poteva. Louis aveva riversato il proprio piacere dentro le vene di Harry rendendolo incredibilmente appagato.

Spinse un'ultima volta contro il corpo di Louis, in modo che Louis aprisse le gambe e le loro erezioni dure strusciassero tra loro, cominciando a camminare all'indietro portando. Le gambe sbatterono contro il divano grande e spazioso e nello stesso istante, si sdraiò con Louis sopra di sé.

"Lo voglio. Io voglio che tu mi faccia quelle cose, Louis. Voglio che tu mi tocchi e voglio farti sentire bene", Louis aveva bisogno di guardare con adorazione il ragazzo sotto di lui. Le sue stesse parole erano così sporche ma Harry le diceva in un modo così tenero e così bello che era quasi ingiusto.

Louis sorrise:"Ho bisogno di te nudo", disse e fece scivolare le mani giù fino ai pantaloncini di Harry e cercò di fare del suo meglio per levarglieli insieme agli slip. Quindi erano entrambi nudi, la loro pelle già sudata a marchiare l'altro, erano così vicino che Louis dovette prendere un respiro profondo per calmarsi e non perdere ogni tipo di lucidità:"E'un sogno?", sussurrò senza fiato, non era sicuro se Harry stesse ascoltando o no.

I successivi momenti li stavano passando solo a guardare l'altro negli occhi, condividendo parole non dette, parlando delle loro paure e delle confessioni che facevano avere loro troppa paura di dirlo ad alta voce. Era quasi come se non fossero nemmeno fatti perché il momento era così bello, così caldo e intimo che nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe stato possibile, neanche qualcuno di sano.

"I tuoi occhi sono così belli", disse Harry, avvicinando a se il volto di Louis, con le mani posate sulle sue guance arrossate.

"Sto affogando dentro di loro. Sto affogando in te", Harry disse nel tono e con lo sguardo più onesti possibile e Louis voleva piangere, stava sentendo cose così strane dentro di lui. Cose che non potevano essere descritte, ma che lo stavano facendo affondare sempre di più, schiacciato da quel sentimento.

"Harry...", Louis ansimò e le loro labbra erano di nuovo attaccate. Furiosamente, con estremo bisogno, desiderio e passione. Non c'era nulla che li circondasse oltre a quella sensazione. Il dolore che la forza delle loro labbra insieme gli procurava e il dolore che sentivano mentre i loro fianchi si muovono in sincrono, ma allo stesso tempo la necessità di controllarla.

"Io non..." Harry cercò di parlare, gli occhi chiusi, la voce flebile, le labbra schiuse con la lingua di Louis che assaporava la sua bocca.

"Io non-non so cosa fare. M-Ma, lo voglio", respirava pesantemente e Louis guardò il suo migliore amico con le pupille dilatate e si godette la visione delle sue labbra rosse, delle piccole gocce di sudore che gli scendevano sulle tempie e la sua faccia dimostrava quanto si stesse godendo tutto ciò.

Louis gli baciò le guance, poi la fronte e gli accarezzò i capelli, spostando di lato piccole ciocche di capelli che gli ricadevano davanti sulla fronte.

"Girati per me, piccolo", sussurrò dolcemente Louis e Harry aprì subito gli occhi. Sembrava perso, probabilmente per l'erba, perché gli occhi di Louis mostravano la stessa cosa.

Harry annuì e Louis cercò goffamente di allontanarsi dalle gambe di Harry in modo che il ragazzo potesse sdraiarsi a faccia in giù, mostrandogli la pelle pallida dalla sua schiena con i muscoli ben visibili. Li autò il fatto che il divano fosse grande e potesse funzionare da letto. Louis si mise sopra le sue gambe con la bocca aperta in una "o" per la visuale. Massaggiò la spina dorsale di Harry, dando vita si suoni che aveva sentito e apprezzato dal video, quando il ragazzo dominante aveva fatto lo stesso con l'altro. Harry tremò al contatto e una delle mani di Louis si aggrappò ad un fianco di Harry, mentre l'altra viaggiò fino alla sua bocca.

"Succhia", gli ordinò e sentì il calore della bocca di Harry intorno al dito, la sua lingua vagando lungo la lunghezza del suo indice e lo tirò fuori dalle labbra di Harry con uno schiocco e gemendo immaginando che il suo dito fosse il suo cazzo.

Louis non aveva mai fatto una cosa simile, ma era stato abbastanza attento al video per capire cosa dovesse fare. Lui sapeva di cosa si trattasse ed era fin troppo eccitato.

Cercò di allargare le natiche di Harry con una mano e sentì il ragazzo più piccolo emettere dalla sua bocca un mugolio per il freddo e il contatto, probabilmente.

"Dio", Louis deglutì con la voglia di scoparsi Harry in quel momento per la visione. Andò con il dito verso l'apertura di Harry facendo tremare il ragazzo sotto di lui. Si spinse fino in fondo, non preoccupandosi di nulla.

Ascoltò i versi di Harry con molta attenzione, memorizzandoli ed era sicuro che non fossero gli stessi gemiti che aveva sentito fare al ragazzo passivo mentre guardava il video. Harry non protestò così Louis si passò a due dita, sentendo calore e l'umidità di Harry intorno a loro.

Quello face uscire un urlo dalle labbra di Harry e Louis era sicuro che fosse per il dolore, ma continuò a lavorare con le dita. Le tirava fuori e poi di nuovo dentro automaticamente, cercando di fare dei cerchi attorno all'apertura preparandolo per sé stesso.

Si chinò a baciare la schiena Harry, lungo la spina dorsale, cercando di calmare il ragazzo dai capelli ricci. Lo guardò in faccia e vide Harry mordersi il labbro, con l'angolo dei suoi occhi umido e ancora più sudato. Il suo viso era schiacciato contro il divano e si accorse del modo in cui Harry fosse aggrappato con le mani al bordo del divano.

Quando Louis iniziò a muovere più velocemente le dita per poi cambiare rallentare, i gemiti lievi ma profondi di Harry finalmente il avevano il suono giusto.

"Oh mio Dio...", gemette ad alta voce:"fallo ancora una volta", disse disperatamente ed era quasi impossibile capire cosa stesse dicendo. Tuttavia, in qualche modo, Louis fece quello che aveva chiesto e infilò subito altre dita dentro Harry.

Louis ascoltò attentamente i suoni forti che Harry emetteva, mentre muoveva le sue tre dita verso il basso dentro di lui, arrivando a toccare qualcosa di strano. Vide il modo in cui scomparivano dentro Harry, l'apertura ora più allargata e lui non si toccava solo perché nello stesso momento, dovette afferrare un fianco di Harry con l'altra mano per tenerlo fermo, dal momento che il ragazzo dagli occhi stava cercando di trovare un qualche tipo di attrito sul divano.

"Aspetta solo un po', bambolina", si lamentò Louis, non rendendosi conto del nuovo nomignolo che aveva appena usato per Harry. Louis fu sicuro che Harry avesse gradito non appena lo sentì sbuffare 'chiamami così un'altra volta'. Così si sporse verso il suo orecchio, ancora lavorando con le dita, la sua erezione a sfregare sulla schiena pallida di Harry e sussurrò:"So che mi vuoi bambolina, devi solo avere pazienza."

Dopo di che, gli ci vollero solo altri tre gemiti da parte di Harry per fargli perdere il controllo e raggiungere il limite anche della propria pazienza. Sfilò le dita ed il suono che Harry aveva fatto sembrava quasi triste, forse per il senso di vuoto che già sentiva, ma fu probabilmente dimenticato quando Louis lo girò, verso di lui, quasi aspramente.

"Hmm", Louis ghignò assaggiando Harry dalle dita, assicurandosi che l'altro ragazzo vedesse tutto. Harry si morse il labbro inferiore, fino a che non divenne bianco e Louis raggiunse le cosce di Harry per divaricarle così da potersi posizionare tra le gambe del ragazzo nudo. Accarezzò la guancia di Harry e sorride con adorazione al ragazzo:"Così bello, solo per me, così pronto...", sussurrò Louis e chi avrebbe mai detto che avesse diciotto anni.
"Lou..."
"Harry...", Louis si avvicinò per baciare velocemente le labbra di Harry con le sue un'altra volta.
"Lo faccio, okay?", premette le loro fronti insieme e fece scivolare una mano tra i loro corpi per toccare il suo membro.
Gemette e strinse gli occhi, poi Harry avvolse le gambe attorno alla vita di Louis, alzandosi appena e quella era la sua risposta per Louis. Gli stava dicendo di essere davvero pronto. Louis baciò la guancia di Harry e cercò di trovare la posizione giusta per allinearsi con la sua apertura.
Louis non era più se stesso una volta sentito quanto fosse stretto e caldo intorno a lui, a malapena ascoltò. Vide i fuochi d'artificio, l'intero corpo tremò, e dovette concentrarsi su Harry per rimanere cosciente.

"Sei così meraviglioso...", Louis respirò, ora con la testa poggiata nell'incavo del collo di Harry.

"Louis, fa male", la voce di Harry si ruppe e alzò gli occhi per guardarlo in faccia e vide le lacrime  scendergli lungo il viso. Louis portò il pollice sulla sua guancia, sotto i suoi occhi per asciugare l'acqua salata.

"Mi dispiace piccolo", sussurrò e gli baciò le labbra, spingendosi ancora più in profondità. Continuò a baciare il ragazzo più piccolo, soprattutto perché sperava che in quel modo il suo dolore andasse via e lui non avrebbe avuto bisogno di riprendere fiato, così Louis fece del proprio meglio.

Baciò tutta la faccia di Harry, gli baciò il collo nel modo più delicato possibile, trovò dettagli sul corpo di Harry che non aveva mai pensato potessero esistere, sentì suoni uscire dalle labbra di Harry che pensava avrebbe sentito solo nei suoi sogni.

"Louis...", sentì la voce forte di Harry, ma Louis non si fermò, muovendosi già dentro e fuori da Harry, lentamente, ma andando comunque fino in fondo.

"Louis, aspetta..."

"Scusami...", ansimò Louis:"non posso, mi dispiace tanto...", gemette con il piacere che gli stava attraversando tutto il corpo. Probabilmente non era completamente cosciente, a causa del suo stato, che Harry fosse vergine e avesse bisogno, che almeno provasse a controllare se stesso ed essere attento e gentile. Al contrario, sapeva di essere il primo a toccare Harry, a farlo sentire in quel modo, il primo ad essergli così vicino... perché Harry si era concesso completamente a Louis, si fidava così tanto di Louis da essere in grado di fare qualsiasi cosa e ciò occupava una una parte talmente grande nella mente di Louis, che lo stava facendo impazzire.

"Andrà tutto bene," con una mano teneva ancora una delle cosce di Harry intorno al suo bacino e l'altra sulla guancia di Harry solo per essergli più vicino, per dargli un tocco delicato tra tutto quel casino e il peccato.

Ormai era andata, erano drogati e non c'era nulla che potessero fare a riguardo. Lo stavano facendo, lo stavano facendo insieme e Louis se ne rese conto sentendo i gemiti disperati di Harry, sentendo le mani di Harry affondare con violenza nella sua schiena, sentendo Harry attaccare le loro labbra, così da poter fermare le sue lacrime e alleviare il suo dolore .

L'erba gli faceva sentire tutto ciò che non avrebbero dovuto sentire, sentire cose che forse non avrebbero dovuto essere così piacevoli, ma Louis riusciva a sentire solo il modo in cui i gemiti e gli ansimi di Harry gli colpissero le labbra le labbra, il modo in cui il suo petto andava velocemente su e giù tra di loro, il modo in cui vedeva gli occhi verdi di Harry scomparire ed era così diverso dal modo in cui era abituato a vederli scomparire quando erano nel letto, pronti per dormire.

Harry non riusciva a dire una parola anche se Louis si aspettava che gli dicesse cosa stesse provando, quello che sentiva, quello che avrebbe voluto che Louis facesse per lui. Ma Louis continuava a sussurrargli parole, mentre lui spingeva più veloce, più forte e più in profondità.

Sei così meraviglioso per me.

Sei meraviglioso.

Sei così bello sotto di me, bambolina.

Lo stai facendo benissimo.

Ed era pazzesco il fatto che anche fatto com'era, si preoccupasse ancora in quel modo per Harry, si preoccupava prima di lui che di se stesso, perché gli costava parlare, era doloroso, e se non fosse stato per il suo migliore amico sarebbe andato molto più veloce e non si sarebbe nemmeno preoccupato di dargli dolci bacetti sulle labbra e accarezzarlo, esplorando il suo corpo con affetto, tralasciando i suoi movimenti. Perché Harry era ancora il suo mondo e Louis lo stava tenendo insieme, avendo una così grande responsabilità nelle sue mani che se fosse stato qualcun altro sarebbe corso via o si sarebbe arreso. Ma Louis voleva semplicemente condividere tutto con Harry, voleva vivere i momenti più belli della sua vita con lui, voleva anche lui essere la vita di Harry e voleva far parte di ogni suo momento importante.

Quella volta, si sentiva veramente come se stesso affogando, vedeva tutto sfocato, sentiva una voce rauca, chiamarlo ripetutamente LouisLouisLouis, soffiando piccoli respiri dalle sue labbra. Louis sapeva che fosse Harry, ma le loro voci si mischiavano nell'aria e entrambi stavano vedendo i fuochi d'artificio, entrambi avevano le labbra rosse schiuse che rilasciavano suoni forti ma bellissimi ed era tutto un disastro, era tutto così veloce.

Louis cadde e sentì qualcosa di appiccicoso sul petto e poi un bacio venire posato sui suoi capelli:"Harry...", chiamò con voce debole il suo migliore amico. Quando alzò lo sguardo, Harry gli rivolse un sorriso stanco, gli occhi mezzi aperti, ma ancora splendenti di un colore verde. "Spero di essere bello abbastanza, per te", quelle le parole che gli uscirono di bocca dal nulla:"spero di splendere nei tuoi occhi, spero che tu voglia addormentarti accanto a me per sempre", confessò.

E quella non era solo una confessione per Harry, ma anche per se stesso, perché forse, insieme a tutti quei pensieri terrificanti che tormentavano la sua testa su tutte le possibilità che potevano esserci perché Harry non lo volesse come lui pensava e voleva, la cosa che aveva sempre pensato ma che non si era mai preso il tempo di esaminare, era il fatto che pensava che Harry meritasse molto di meglio. Non meritasse di perdere l'amicizia di Louis a causa dei suoi sentimenti. A causa dei desideri Louis.


Buongiorno splendori!!

Per una volta pubblico ad un orario decente!! Siamo a metà e adesso comincia il bello. Grazie fin qui per tutti i commenti, i voti e le letture.

Più tardi se ho il coraggio, pubblico una cosa nuova scritta da me, ma ci devo pensare bene perché tradurre questa storia mi toglie la vita.

A presto, A.

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