Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

13 - Does it feel good?

Harry dimostrò a Louis che le loro promesse erano ancora importanti per lui. E beh anche Louis gli dimostrò la stesse cosa. Non aveva più lasciato il ragazzo più piccolo... Non poteva, non dopo tutto quello che era successo e Harry, era il suo sole splendente, lo era sempre stato, perciò lasciarlo, era stata la cosa più stupida che Louis avesse mai fatto nella sua breve vita.
Gli aveva insegnato qualcosa, lo aveva addirittura fatto crescere. E quello era ciò di cui è fatta la vita. Errori e Louis aveva imparato la sua lezione.
L'ultimo mese, per i due ragazzi, passò cercando di ricostruire la loro amicizia e aiutandosi a vicenda. Perché entrambi ne avevano bisogno, avevano tutti e due bisogno dell'altro. Era quasi come se stessero bene solo quando respiravano esattamente la stessa aria, quando ascoltavano la voce dell'altro sussurrarsi dolci parole e dire che 'era tutto okay' e 'ti amo'. Questo era quello di cui la felicità di Harry e Louis era fatta. Momenti nei quali entrambi si supportavano e potevano dire di avere la propria metà accanto.

Così sdolcinati.

Ma ad entrambi stava bene.
Con il fatto che fossero melensi e gli piacesse coccolarsi e abbracciare la felicità che l'altro aveva da offrire. Harry sapeva che solo in quel modo sarebbe stato in grado di sentirsi bene con se stesso, era troppo giovane per vivere senza Louis.
Troppo a pezzi.
Così quando Harry apparve a casa di Louis, sua madre lo abbracciò ma non disse niente a Louis. Gli sorrise, perché era... Orgogliosa. Non lo disse a Louis, ma lui lo sentì. Sapeva che lo fosse. Dopo tutto Fiona amava Harry quasi quanto amava Louis, e anche Harry lo sentiva; questo era ciò che lo teneva in vita. Sapere che ci fossero ancora persone nel suo piccolo mondo che fossero lì per lui. Che, per loro, lui era importante e pensava di appartenere proprio lì, con loro.
Poi arrivò il giorno in cui fu necessario per Louis fare neri i bulli a scuola di Harry perché era andato da lui con un braccio livido e il labbro spaccato. Giurò che avrebbe potuto ucciderli nel momento esatto in cui vide Harry in quel modo. Così prese Ian e Mickey con sé - visto che, wow, Mickey era capace di spaventare metà della popolazione nella loro città - e fu facile per loro spaventarli. Quei ragazzi erano tre anni più piccoli di Mickey e lui fece loro il discorso. Per un momento Louis pensò che Mickey potesse essere un gran bravo ragazzo quando voleva. Perché Louis era davvero grato di avere Mickey e Ian pronti per aiutarlo perché era sicuro che se fosse andato solo lui non avrebbe fatto sì che quei ragazzi avessero lasciato Harry in pace.
Perciò era stato un mese positivo. Ovviamente Louis non aveva ignorato i suoi nuovi amici e la sua ragazza. Aveva passato del tempo anche con loro. Solo un po' meno di quello che ormai era solito perché adesso aveva Harry. Lo aveva sempre avuto ma lo aveva lasciato andare per un po'. E aveva bisogno di stare con Harry adesso più che mai. Ne aveva bisogno.
"Quindi... Io dovrei dirti una cosa ", disse Louis. Si sdraiò orizzontalmente sul letto di Harry, con l'intero corpo sul materasso, le gambe allungate sul muro così che sono la sua testa fosse fuori dal bordo. Sentiva il sangue scorre fino alla testa ma non se ne curò. Pensava che quella fosse la migliore posizione per non sentire così tanto caldo. Perché sicuramente starebbe  sudando se non avesse sentito il ventilatore soffiare sulla sua faccia e se non fosse stato a petto nudo. Harry non riusciva a capire come potesse stare in quella condizione perchè nella sua testa non era così tanto caldo.
"Si?", disse Harry guardandolo, levano lo sguardo dal pc. Lui aveva il suo ventilatore, perciò era seduto a terra con la schiena appoggiata contro il muro freddo.
"Da quando hai parlato della scuola", cominciò Louis. Harry aveva cominciato a parlare con Louis di quanto fosse nervoso di cominciare il liceo e Louis pensò che avrebbe cominciato a piangere perchè gli aveva detto che i genitori volevano portarlo in una scuola diversa dalla sua. Poi Harry aveva detto di non stare frequentando più tanto Louis nel periodo in cui preferiva stare con i suoi amici.
E quello era un argomento molto difficile di cui parlare tra di loro, perchè Louis, stavolta, vide il modo in cui il volto di Harry era cambiato parlando dei suoi amici, e la sua voce parlando di Caroline. Non li aveva mai conosciuti, ovviamente - solo Mickey, ma era stato soltanto quel giorno al centro commerciale.
"Credo sia arrivato il momento di dirtelo."
"Mi stai facendo preoccupare", disse Harry posando il computer sul pavimento, e porgendo tutta l'attenzione al suo migliore amico.
"Oh ma è una cosa buona. Voglio dire...", fece una pausa e una finta smorfia pensante:"si lo è", disse ridendo e rimanendo nella stessa posizione.
"Tu, sei strano", disse Harry sghignazzando e scuotendo la testa.
"Lo so, ma ascolta, la cosa è che, hum, potrei... Voglio dire che verrò bocciato". Harry spalancò gli occhi e guardò Louis come se avesse sentito la cosa più assurda mai udita.
"Tu cosa? Ma... Tu- Io credevo che tu fossi-"
"Intelligente?", disse Louis ridendo mentre la testa cominciava a fargli male per la posizione in cui era, ma lui stava comodo così.
"Si, ma tipo quest'anno ha fatto schifo, Harry... Lo sai bene. Ed io l'ho passato tutto a cazzeggiare e fregandomene."
"Non sapevo che... I tuoi voti fossero così pessimi", disse Harry e ci fu un momento in cui entrambi si sentirono colpevoli.
"Già, ma mi hanno bocciato praticamente in tutto. È solo che- non è che io sia idiota, semplicemente che non mi interessava e non ho studiato e si, fondamentalmente é tutto qui. Ho cazzeggiato e non l'ho presa seriamente."
"Quei pomeriggi di studio che abbiamo fatto ti hanno aiutato un po'?"
"Si, anche se metà del tempo probabilmente l'ho passato guardando per aria, più o meno sono servite", disse Louis facendo un piccolo sorriso a Harry guardandolo da sottosopra.
"Perciò cosa hai deciso di studiare quest'anno?", chiese e Harry scrollò le spalle.
"Non lo so Lou, non so cosa farò della mia vita onestamente"
"Non hai niente in mente?"
"Ho, tipo, delle speranze?" e Louis avrebbe annuito se non fosse stato nella posizione in cui era.
"Tipo di diventare un fotografo, perchè è meraviglioso quante cose si possono catturare con una macchinetta fotografica. Oppure uno scrittore perchè a volte le parole mi fanno continuare a respirare, sono fantastiche le cose che possiamo esprimere su un pezzo di carta. E anche uno psicologo", rise appena:"ironico, lo so. Ma mi piacerebbe tanto poter aiutare le persone con i loro problemi, ascoltarli. Perchè forse tanti di loro potrebbero essere... Come me. Capisci?"
Louis stava sorridendo perchè sentire Harry dire cose del genere, esprimere se stesso con così tanta chiarezza negli occhi era qualcosa di cui era sempre felice.
"Si, capisco piccolo. Tutto ciò è meraviglioso, sai? Dovresti cercare di trasformare queste speranze in realtà. Puoi fare tutto Harry", Harry scrollò le spalle, ma con un sorriso sulle labbra.
"Ma i miei probabilmente vorranno che diventi un medico. Voglio dire, questo sempre che gliene importi qualcosa, cosa che per adesso, ancora non ho capito"
"Dovrebbe essere una tua decisione, non loro"
"Sai che non è così facile", disse Harry e Louis capì:"e tu?", chiese cercando di non andare troppo dentro l'argomento.
"Io ho sempre voluto fare l'attore", disse Louis con più drammatico dei toni facendo ridere di nuovo Harry.
Un suono così bello:"Non ridere, lo sai che mi viene bene!"
"Quello senza dubbio", disse Harry che nonostante stesse ridendo, Louis sapeva essere serio.
"Ma sai, non credo lo farò. Non credo di riuscire a farlo"
"Non dire così", lo interruppe Harry:"dovresti cercare di trasformare queste speranze in realtà", sorrise Harry e Louis sogghignò sentendo le sue stesse parole sulle labbra dell'altro ragazzo.
"Sì, ma sarà comunque dura. Non è che troverò un lavoro e diventerò un buon attore"
"Beh dovrai lavorare sodo Lou. Non ti aspettare che ti piova dal cielo rimanendo sdraiato lì come adesso", Louis giro gli occhi al cielo sentendo il tono di derisione di Harry:"ma davvero se ci provi, almeno non potrai rimpiangere di non averci provato"
"Wow Harry, profondo", scherzò Louis.
"Grazie!", rise Harry:"ma che stai dicendo, stai pensando di cambiare e prendere arte quest'anno?"
"Non lo so...", sbuffò Louis:"credo anche io di non sapere cosa fare della mia vita", fece una pausa:"ma... potremmo prendere lo stesso corso e così saremmo nella stessa classe. Non sarebbe figo?"
"Louis... Non possiamo fare le nostre scelte in base a quello che decide l'altro, lo sai no?", disse Harry e Louis trovava adorabile quando parlava così serio, sembrando più grande di quindici anni ma nello stesso tempo non voleva davvero affrontare quell'argomento, così Louis rise e Harry sbuffò lasciando che un piccolo sorriso facesse capolino sulle sue labbra.
"Abbiamo ancora tempo per parlarne", disse Louis interrompendo l'incrocio dei loro sguardi, solo perchè gli occhi e il collo gli facevano già male per lo sforzo che stava facendo.
Tornò a guardare il soffitto e a godersi l'aria fresca che il ventilatore gli stava regalando.
Sicuramente sarebbe stato grande, stare in classe con Harry. Avrebbero potuto studiare insieme, sul serio stavolta, avrebbe potuto proteggere perchè stavolta sarebbe stato con il ragazzo veramente tutto il tempo.
Louis sorrise al solo pensiero di tutto quel tempo da passare con Harry.
Sicuramente qualsiasi altra persona si sarebbe stufata di stare con l'altro, ma Louis sapeva che non era il caso loro.
Rimasero in silenzio per qualche altro minuto finché non  suonò il telefono di Louis.
Lo prese e aprì il messaggio mentre Harry alzava lo sguardo verso di lui e sapeva cosa sarebbe successo.
"È Caroline, mi sta dicendo di vederci con lei e gli altri", lo informò Louis, ma la sua voce non era come le altre volte che aveva detto a Harry cose simili.
"Oh. Ok, va bene, puoi -"
"No", Louis interruppe Harry:"non vado".
Harry sembrò un po' sorpreso, anche se non avrebbe dovuto perchè non era la prima volta che succedeva. Ma in ogni caso le altre volte erano solo Mickey o Ian a scrivergli, non Caroline.
"Non..."
"No, resto con te riccio!", Louis sorrise e Harry non si rese nemmeno conto di stare sorridendo di rimando.
Louis tornò alla sua posizione dopo aver messo il silenzioso al telefono.
Fu sicuro di aver sentito Harry sussurrare un 'grazie'.
"Ho sete, vado a prendere dell'acqua", disse Harry dopo un paio di minuti.
"Va bene amore, portane un po' anche a me. Ieri ho messo una bottiglia in frigo, portami quella, per favore"
"Solo perchè hai detto 'per favore', perchè non sono il tuo cavolo di cameriere."
Louis rise al commento e Harry uscì dalla camera e sapeva, pur non vedendo la sua faccia, che stesse ridendo.
Le vacanze estive erano cominciate da pochissimo e Louis già moriva di caldo. Non si ricordava un tempo del genere l'anno precedente, ma in nessun altro anno, in realtà.
Perciò ci avrebbe scommesso, quell'estate sarebbe stata molto più calda. Oppure sarebbe stata solo una fase dell'Inghilterra e la settimana successiva non vi sarebbe stata traccia del sole.
Pensò che non avessero mai avuto un'idea tanto brillante come quella di portare il ventilatore di Louis da Harry, cosicché ognuno avesse il proprio.
In realtà era una stupidaggine, ma in questo modo Harry poteva stare sul pavimento e Louis sul letto, i loro posti preferiti. Strani ragazzi.
Louis sentiva già la presenza di Harry all'ingresso, di ritorno. Di solito ci metteva più tempo quando doveva portare qualcosa dalla cucina.
Ogni tanto Louis aveva pensato che con tutto quel tempo sarebbe potuto tornare a casa, fare una doccia e tornare indietro. Harry ribatteva che non gli ci volesse tutto quel tempo e che era Louis ad esagerare le cose come al solito.
Ma no, Harry ci metteva davvero così tanto.
"Non sono sicuro di quale bottiglia sia tua e quale mia", disse Harry entrando nella camera:"ma non credo che sarà-" nell'esatto momento in cui Harry smise di parlare, Louis smise di sentire la tanto necessaria brezza fresca proveniente dal ventilatore e sentì un forte rumore - insieme ad un lamenti di Harry.
"Dannazione Harry!", urlò Louis ed era già seduto sul materasso del letto, scuotendo la testa guardando Harry che aveva entrambe le mani pressate contro la scrivania - se così non fosse stato sarebbe finito sul pavimento con entrambe le bottiglie d'acqua. Anche il ventilatore di Louis era per terra - e il fastidioso ma più che benvenuto suono che avrebbe dovuto fare non si sentiva più e quella era sicuramente una cosa di cui preoccuparsi, per Louis - e i suoi fili erano attorcigliati alle caviglie di Harry.
"Sono inciampato su queste cosi", disse guardando. verso i suoi piedi. Sarebbe stato carino il modo in cui Harry stava parlando e facendo il broncio, ma Louis stava già iniziando a risentire del calore della stanza. Era come l'inferno. Quasi letteralmente.
"Prega per te che tu non abbia rotto quell'affare, brutto idiota!", disse alzandosi dal letto e camminando verso il luogo dell'incidente.
"Ovviamente non sei preoccupato per me, ovviamente", disse Harry in tono scherzoso e roteando gli occhi.
"Tu stai bene", lo prese in giro Louis e si trattenne dal sorridere. Sì in ginocchio e cerco di accendere spegnere il ventilatore dopo aver rimesso la spina nella presa. Non funzionava: "è fottutamente rotto non ci posso credere!"
"Oops?", disse Harry scrollando le spalle e ghignando. Era tutto un gioco per lui e stava vincendo perché aveva il suo ventilatore e Louis.
"Oh credi che sia divertente? Beh, mi darai il tuo ventilatore, perché sto già sudando"
"Cosa? Te lo scordi!"
"È stata colpa tua se il mio si è rotto perciò adesso è giusto che io mi prendo il tuo"
Louis fece un sorrisetto:"non voglio morire qui, fa maledettamente caldo"
Harry si prese del tempo per aprire di nuovo la bocca, prima che, sorridessi anche lui e Louis lo guardò in modo minaccioso:"beh... il problema è questo", disse Harry e Louis non riusciva a capire perché stesse prendendo la bottiglia di Louis dal pavimento e avvicinandosi a lui.
E fu così lento a capire che quando stava per muoversi, H aveva già aperto la bottiglia e detto: "spero che questo possa aiutarti", versando l'acqua sul Louis.
"Che cazzo, è dannatamente fredda", urlò Louis, che si stava totalmente  bagnando, i suoi capelli che grondavano acqua e non aiutava il fatto che fosse senza maglietta sentendo il freddo - gelato - dell'acqua sul suo corpo accaldato.
Ovviamente Harry stava ridendo e la faccia di Louis non lo aiutava a controllare le sue risate.
"Ti odio"
"No, non è vero",
Rise più forte:"ti ho fatto un favore"
"Ah si?", Louis ghigno e quello fece solo ridere Harry ancora di più, non preoccupandosi della faccia che l'altro ragazzo stesse facendo che stava letteralmente dicendo 'ci sarà una vendetta', perché la sua faccia era tutta bagnata ed era quasi ridicola per come sembrava.
"Va bene, sarò gentile allo stesso modo, allora", disse Louis e velocemente prese l'altra bottiglia del pavimento. Ma Harry lo sapeva, in qualche modo se lo aspettava, così quando Louis ebbe la bottiglia in mano pronto per aprirla, lo prese dai polsi per fermarlo:"oh no non lo farai", disse ed entrambi stavano sorridendo all'altro, solo che Louis stava cercando di liberarsi dalla presa del suo migliore amico e tenendo stretta la bottiglia nella mano.
"Lasciami andare", urlò Louis e nonostante tutto stava ridendo, sembrava come se stessero lottando dal modo in cui Louis muoveva le braccia cosicché Harry potesse lasciar andare i suoi polsi. Harry doveva tenerlo vicino per stringere Louis abbastanza forte. Per un momento Louis si arrabbiò con lui solo perché fosse più alto, perciò la sua fronte raggiungeva il naso di Harry. Perciò non era giusto, sembrava piccolo.
"Sono più forte di te, sei piccino". Piccino.
"Oh non lo sei!", disse Louis giocando a fare l'offeso - in realtà lo era praticamente, era di Harry di cui stavamo parlando, quindi - e aprì la mano per far cadere la bottiglia sul pavimento e mosse le gambe in modo da far girare Harry, cosicché i suoi piedi ora fossero nella piccola pozza d'acqua che si era creata.
Louis portò un piede attorno alla caviglia di Harry, cercando di farlo cadere, ma non ce ne fu alcun bisogno perchè Harry scivolò sull'acqua e quando Louis lo lasciò andare batté a terra con il sedere urlando 'Louis' per protesta e poi grugnire dal dolore.
"Oh, adesso si!", disse Louis trionfante e impertinente, già pronto per girarsi e lasciare Harry sul pavimento.
Ma prima di subito anche Louis si trovò sul pavimento, quando Harry lo prese per una caviglia e lo fece cadere.
Così adesso erano entrambi sul pavimento, con il sedere dolorante e questa volta fu il turno di Harry per ghignare mentre Louis lo guardava male.
"Oh, adesso si!", lo prese in giro Harry e Louis girò gli occhi al cielo.
"Credo di essermi slogata una caviglia", disse Louis massaggiandosi il punto in cui gli faceva male.
"Beh non mi sento più il sedere e ora anche io sono completamente fradicio"
"Povero piccolo", disse Louis scuotendo la testa con irritazione. Ma non ero arrabbiato, non poteva esserlo.
"Smettila di fare lo stronzo", disse Harry, spingendo Louis dalla spalla e facendolo quasi cadere di nuovo.
"È stata colpa tua!", e Louis lo spinse a sua volta.
"Tu mi hai fatto finire sul pavimento", stavolta aveva spinto Louis con entrambe le mani e per qualcuno poteva sembrare che stessero davvero litigando.
"Tu hai rotto il mio ventilatore", disse Louis mimando le mosse di Harry.
"Smettila!", Harry si morse il labbro inferiore mentre affondava le dita nelle spalle di Louis, più forte stavolta e lo spinse per terra, lasciandosi cadere sul corpo del ragazzo più grande di proposito.
Louis emise un altro grugnito per aver sbattuto la schiena sul pavimento - ma in ogni caso era fresco perciò era gradevole nonostante fosse ancora bagnato.
"Mi stai facendo male!"
"Stai zitto Lou", disse Harry ghignando stavolta, e premendo il sedere sull'inguine di Louis, lasciando le dita pressate sulle clavicole di Louis E le gambe su entrambi i lati delle cosce-era una posizione familiare, davvero.
"Mi stai scocciando"
"Oh ti sto annoiando? Non ti scordare che grondo acqua a causa tua".
"Era per rinfrescarti", rise Harry, ma non era una risata fragorosa e Louis si ritrovò a bearsi di quel suono più di quello che avrebbe dovuto.
Harry passo le dita sul petto nudo di Louis, sentendo la pelle morbida e bagnata sotto i polpastrelli. Louis vede la sua faccia e com'era cambiata. Non era divertita e le fossette non erano visibili. La sua espressione era attenta, perfino curiosa ma ancora tenera. Anche il tocco di Harry era morbido, causando al Louis dei brividi lungo la spina dorsale.
"È bello?", chiese Harry sentendo Louis sussurrare. Louis non riuscì a capire il significato del suo stesso sospiro, ma era stato di piacere.
"C-cosa? ", chiese Louis e non si ricordava quando avessero cominciato a parlare in sussurri.
"È bello quando lei ti tocca?", La voce di Harry era così penetrante, così da togliere il fiato e fece sì che il cuore di Louis cominciasse a correre, specialmente per la scelta di parole del ragazzo.
Quando Louis fu sul punto di dire qualcosa - probabilmente un altro cosa, perché di che cosa stava parlando? - Harry ruppe quei cinque secondi di silenzio teso, quelli che stavano quasi per portare Louis via verso l'oscurità e non riusciva neanche a capire perché.
"È bello quando lei ti passa le mani sul corpo", le mani di Harry non abbandonarono la pelle spoglia di Louis. Così morbida, abbronzata e bella. Sarebbe potuta diventare un'ossessione toccare Louis perciò Harry non si sarebbe sorpreso se fosse stato così per Caroline.
"Ti piace quando ti sussurra cose dolci?", Harry disse quelle parole sporgendosi in avanti per sussurrarle all'orecchio di Louis e Louis poteva sentire i loro petti che si alzavano e abbassavano pesantemente in sincrono.
La sua voce bramava le vene di Louis e lo stava toccando nel più profondo delle ossa.
"Quando passa le ore a giocare con i tuoi capelli morbidi...?".
Louis ebbe bisogno di chiudere gli occhi sentendo le dita di Harry passargli tra i capelli bagnati Per poi affondare nelle ciocche corte della nuca.
E H continuava a tenere i capelli di Louis da dietro il collo quando si staccò dalla pelle dolce di Lewis per guardarlo in maniera più profonda, ancora più profonda negli occhi di Louis. Quello fu il momento in cui Louis comincia a sentirsi accaldato perché sentiva come se Harry stesse  cercando di intrufolarsi nel suo corpo anche solo dal modo in cui lo stava guardando. Ma Harry non aveva finito, non aveva finito nonostante il fatto che la camera fosse rimasta silenziosa per quelli che sembravano minuti interi.
"Ti piace desiderarla", le labbra Harry sembravano farsi sempre più vicine a quelle di Louis:"sussurrandole anche tu dolci ti amo quando lei", Harry si spostò ancora di più in avanti ma stavolta guardando le labbra di Louis e Louis stava guardando le sue, chiedendosi come il suo colore sarebbe sembrato unito a quello rosa di ieri: "quando lei ti bacia, Lou?", le parole di Harry colpirono le labbra di Louis ed erano così vicine, così vicine che Louis era praticamente certo che Harry lo avrebbe baciato e stava entrando nel panico. E sarebbe ancora stato in panico se fosse successo. Non era giusto.
Ma Harry non si mosse ulteriormente - era quello che sarebbe servito per far toccare l'abbia - continuava a guardare le labbra di Louis e Louis poteva sentire il profumo naturale di Harry E poi devo ancora sentire una mano tra i capelli e l'altra sul fianco, disegnare cerchi invisibili. Ed era così intimo, così confortevole e dava un senso di calore.
Louis era totalmente ipnotizzato dal momento da essersi scordato di tutte quelle domande che Harry gli aveva fatto - anche se non avrebbe dovuto rispondergli per forza. Ma voleva.
"Non l'ho mai fatto", cominciò Louis e pur essendo così vicino era quasi come se Harry non riuscisse a sentire le sue parole per quanto piano stesse parlando, quanto la sua voce fosse roca per l'effetto che tutta quella situazione stesse avendo su di lui.
Non le ho mai detto che la amo", confessò Louis e quello fu abbastanza per H per spostare lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi, in totale shock-in qualche modo anche Louis sì senti sollevato-me non si allontanò così Louis non siete dire se stessi sudando o se fosse ancora l'acqua della bottiglia che Harry gli aveva versato addosso prima.
"Non l'hai mai-"
"Io non la amo", Louis ammise e wow, non lo aveva mai detto a voce alta e lo fece sentire colpevole e schifoso.
"Io amo te e semplicemente - lei mi piace e basta"
Harry ebbe bisogno di allontanarsi stavolta per quello che aveva appena sentito:"cosa stai dicendo?", il suo accento era forte e aggrottò le sopracciglia.
"Non sarebbe giusto dirle che l'amo quando dico la stessa cosa a te. Ha diversi significati e anche dopo che lei me lo ha detto non ho trovato il coraggio per ridirglielo"
"Lou...", Louis in quel momento voleva solo essere in grado di leggere la mente e di Harry e sapere cosa stesse pensando di tutta quella storia. Se gli andasse bene o se pensasse che Louis facesse semplicemente schifo e stesse essendo egoista.
"Non è - non è giusto, ma riesci a capirmi?", disse Louis e non sapeva perché si sentisse come in dovere di chiedere scusa a Harry. Non lo disse, ma il suo sguardo sembrava fare quello che le sue labbra non potevano. Harry non rispose alle sue parole, annuì e basta. Annuì e si sporse di nuovo in avanti, affondando il viso tra il collo di Louis e la clavicola e posando un dolce bacio lì, sulla pelle bagnata. Louis si trovò a posare la mano sui ricci di Harry e si permise di bearsi di quel gesto. Non sembrava sbagliato.

~*~

Fu in Agosto, una settimana dopo il compleanno di Harry - che avevano passato nel giardino di Louis con tutta la sua famiglia e quando Zoe aveva avuto l'idea brillante di bagnare tutti quanti con il tubo e iniziare una guerra - quando Louis era apparso davanti casa di Harry, usando il doppione della chiave.
Quel giorno non si erano ancora visti, solo il giorno prima, perchè Louis aveva deciso di passare un po' di tempo con Caroline. Harry non si era sentito triste per questo perché da quando erano cominciate le vacanze avevano passato tutto il tempo possibile insieme dal momento che era il periodo in cui i suoi genitori viaggiavano di più e Louis si era visto con i suoi amici solo due volte.
Così Harry era nella sua stanza e nel momento in cui Louis era entrato poteva già sentirsi a casa. La camera di Harry sapeva di un miscuglio dei due ragazzi, c'era la finestra leggermente aperta così da far entrare l'aria fresca della notte e far si che l'ambiente fosse migliore, la luce del comodino era accesa. Erano le undici di sera ma Louis sapeva che avrebbe trovato Harry sveglio.
Harry alzò lo sguardo non appena sentì la presenza di Louis. Non si era spaventato né tantomeno sorpreso di vedere Louis lì, era naturale per lui comparire così dal nulla di tanto in tanto. Era quasi rassicurante. Ma questa volta non era come le precedenti e Harry mise il libro da parte e si alzò dal letto istantaneamente non appena vide il suo migliore amico.
"Lou?", disse guardando preoccupato il suo amico. Louis non stava piangendo, no... ma lo aveva fatto. E sembrava triste, molto triste così quando si diresse verso Harry e avvolse le braccia attorno al suo corpo, lo strinse e rimase in silenzio per un po' così che il ragazzo più grande potesse lasciarsi andare con tranquillità e cercare di ricomporre se stesso.

:)
-A.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro