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Capitolo 3


Arrivò il mattino.
Ginevra si svegliò nuovamente nel letto del capitano.
Anche lui si trovava nella stessa stanza, era intento a studiare delle cartine.
"Mi auguro davvero che tu faccia solo questo mentre dormo" disse lei
James sorrise e alzò lo sguardo verso di lei per un istante, per poi portarlo nuovamente sulle cartine. Nel frattempo disse "non preoccuparti, se non ti ho toccata quando ne ho avuto l'occasione, non lo farò di certo adesso."
"Meglio così.
Ad ogni modo, cosa mi tocca fare questa mattina?"Chiese lei scendendo dal letto.
"Innanzi tutto vestirti" rispose.
"Ah, giusto.
Devo indossare di nuovo quel vestito? È davvero scomodissimo."
"Purtroppo non abbiamo una sarta a bordo affinché ti crei un vestito su misura, dovrai adattarti."
"Va bene. Potresti darmi almeno un paio di pantaloni?"
"D'accordo, prendine un paio dal mio armadio, ma credo che siano troppo grandi per te."
"Non temere, saprò adattarli.
Piuttosto, ti dispiacerebbe se apportassi delle modifiche a questo vestito?"
"..no, fa pure."
"Bene."
Dopo aver preso dei pantaloni neri e un taglia carte dalla scrivania di James, Ginevra si sedette sul letto e iniziò a tagliare via il corsetto dall'abito.
Quando ebbe finito, spedì James fuori così da potersi cambiare.
Uscì dalla camera indossando quei pantaloni, tenuti su da una cintura ricavata dalla stoffa della gonna del vestito e il corsetto. Ai piedi aveva gli stivali del giorno prima.
"A quanto pare, la sarta a bordo ce l'abbiamo" disse James ironico.
"Ebbene? Cosa vuoi che faccia oggi?"
"Cosa voglio o cosa è opportuno che tu faccia?" Chiese malizioso.
"Hai capito benissimo cosa intendo" rispose seccata.
James rise e le disse "Oggi, ho bisogno del tuo aiuto per arrivare alla nostra meta."
"Il capitano James ha bisogno del mio aiuto per seguire una mappa?" Chiese divertita.
"Non per seguire una mappa, per tirare fuori la mappa."
"Cosa significa?"
"Seguimi e vedrai"
Ancora una volta, tornarono negli alloggi del capitano e si diressero direttamente verso la scrivania.
James iniziò a frugare tra le tante scartoffie e infine tirò fuori piccolo cofanetto.
"Questo cofanetto è sigillato da secoli. Al suo interno vi è custodita la mappa di cui ti parlavo.
Perché questo cofanetto venga aperto, bisogna trovare la parola chiave"
"Una specie di password"
"Come?"
"..niente, lascia stare.
Hai qualche indizio sulla parola in questione?"
"No, ma sul cofanetto ci sono delle parole scritte in una lingua strana" disse lui porgendoglielo.
Ginevra iniziò a scrutarlo attentamente non riuscendo a capire in quale lingua fossero scritte quelle incisioni. D'un tratto, si accorse che in ogni parola, una lettera era leggermente più elevata delle altre, così iniziò a premerle.
"Sono dei tasti" osservò
Tentò di farlo in vari ordini, passò quasi un'ora intera a tastare quelle lettere, ma l'ultimo tentativo fu quello vincente: le lettere andavano pigiate dalla più lontana alla più vicina all'apertura.
"Oh oh, ce l'ho fatta, ce l'ho fatta! James! Si è aperta!" esclamò.
"Davvero?!" Domandò entusiasta lui.
"Guarda!" Disse lei porgendogli l'oggetto.
"Dunque quale era la parola?"
"Non so dirlo. Non riesco a leggere questi segni."
"In ogni caso sarà meglio trascriverli" suggerì il capitano.
"Concordo.." Rispose Ginevra.
Dopo averlo fatto, James prese la mappa che si trovava all'interno del fatidico cofanetto.
"Oh bene bene, non siamo molto lontani" disse infine.
"Posso sapere il motivo per il quale ci tieni tanto ad andare su quell'isola?
C'è qualche tesoro che ti interessa o.."
"Ho bisogno di consultarmi con una famosissima indovina, la quale ha trovato rifugio in quel luogo."
"Capito.
Quanto durerà il viaggio verso quella terra?"
"Domattina presto dovremmo approdare."
"Molto bene."
I due passarono il resto della mattinata assieme, affinché James potesse insegnarle i segreti della navigazione e tutto ciò che è opportuno che un pirata sappia. La sera le insegnò a orientarsi con le stelle.

*il mattino seguente*
"Terra!"
Quest'urlo interruppe il sonno di Ginevra.
Avendo poi capito che a momenti avrebbero approdato, si vestì in fretta e furia e raggiunse sul ponte i suoi compagni.
"Ci sono state delle complicazioni durante la navigazione notturna?" Chiese a James essendoglisi messa affianco.
"No, tutto tranquillo." Rispose.
"Sai esattamente dove trovare la donna che cerchi?"
"No, tu me lo dirai"
"Come sarebbe a dire?"
"Sei molto abile nel decifrare indovinelli, non ti verrà di certo difficile trovarla basandoti sui pochi indizi che abbiamo grazie a una leggenda riguardo la sua abitazione"
Ginevra sospirò e poi disse "vedremo"
Appena messo piede sulla spiaggia, James tirò fuori dalla tasca un foglio con su scritto la leggenda di cui aveva parlato a Ginevra.
"Lei che tutto sa e tutto vede, raramente accetta visite, per questo motivo ha cercato dimora in un posto ostile...
Questo è ciò che più o meno vi è scritto" le disse James
"Si, esatto.
Ma hai saltato un dettaglio che a parer mio è determinante per svelare il mistero" rispose lei
"Vale a dire?"
"C'è scritto che il luogo in questione è protetto da un certo muro. Ora, credo che una persona che in tutti modi cerca di non essere trovata, non si faccia erigere un muro, o sbaglio?"
"Effettivamente non avrebbe senso."
"Già.
Ieri notte, prima di addormentarmi, devo 'involontariamente' aver frugato tra le tue cose..
Ho trovato un libro sulla storia di quest'isola e pare che sia caratterizzata da un'altissima cascata.
Dove nascondersi se non dietro un muro inarrestabile d'acqua?"
"Geniale!
Dove sarebbe questa cascata?"
"Si dice che si trovi al centro esatto dell'isola.
Le sue acque, infine, confluiscono in mare, a ovest. Per trovarlo basterà seguire il corso del fiume."
"Perfetto. Incamminiamoci allora." Disse James
"Beh? Non hai niente da dirmi?"
"Oh giusto, scusa.
Complimenti bambolina" disse allora facendole l'occhiolino.
"Grazie" disse lei soddisfatta.

Camminarono per circa un'ora, Ginevra e James, ovviamente, avanti al resto della ciurma.
"Eccola lì!" Esclamò Ginevra.
Sarà stata alta circa centocinquanta metri, di conseguenza l'acqua precipitava ad altissima velocità e si infrangeva direttamente su una sorta di parete rocciosa semi sommersa che fungeva quasi da ponte verso ciò che nascondeva la cascata stessa.
"Come faremo ad attraversarla?" Chiese al capitano?
"Lo scopriremo molto presto" le rispose.
Successivamente, la prese per un braccio e la trascinò, portandola a pochi centimetri dall'inarrestabile corso d'acqua.
"Ma che diavolo fai?!" Gli chiese infuriata.
"Stai tranquilla, so quello che faccio.
Non ti muovere da lì."
Lei obbedì, pur continuando a guardarlo in cagnesco. Ad un certo punto, come per magia, si aprì un varco, un passaggio attraverso la cascata.
"Oh cielo!" Esclamò la ragazza.
"Coraggio, entra! Prima che si chiuda." disse James incitandola.
Entrò.
Si trattava di una grotta, alquanto buia e umida.
C'erano oggetti e stranezze d'ogni sorta ammucchiati ovunque.
Al contrario di quanto pensasse, era davvero grandissima, addirittura con svariati corridoi.
Subito dopo Ginevra, entrarono James e il resto della ciurma.
"Dove sarà?" Si domandò il capitano.
Mentre un po' tutti erano intenti a curiosare e ispezionare la grotta, dal nulla, spuntò in mezzo a loro 'la padrona di casa'.
"Cercate qualcosa?" Chiese loro.
Tutti quanti furono colti di sorpresa e immediatamente calò il silenzio.
"Oh grande Midna, perdonaci per questa intrusione, ma credo di aver trovato qualcosa di prezioso per entrambi. Tuttavia ho bisogno del tuo dono per averne conferma." Disse il capitano.
Mentre James le parlava, Midna continuava a fissare Ginevra. Questa, essendosene accorta, evitava in ogni modo di incrociare il suo sguardo.
Dopodiché, voltandosi verso James, prese a fissarlo, solo per qualche istante, poi tornò a posare lo sguardo su Ginevra e infine, fece segno al capitano di seguirla.
"Resta con la ciurma." Ordinò James alla ragazza.
Dopo che si allontanarono, Ginevra disse ai suoi compagni: "Non muovetevi e non toccate nulla, chiaro?"
Detto ciò, seguì James, svoltando per il corridoio a destra.
Quando sentì le loro voci, si fermò ed essendosi nascosta, prese ad origliare.
"Credo che lei sia la persona che da tempo cercavo, e penso che anche tu l'abbia percepito." Diceva James.
"Esatto, la sua anima è pura e ambiziosa.
Hai testato il suo coraggio e gli altri requisiti che elencai nella mia previsione?"
"Si : è riuscita a controllare la balena nera e persino a disarmarmi durante un duello."
"Molto bene.
Ma allora cosa ti fa pensare che non sia lei la prescelta?"
"Beh...è una donna."
Midna gli lanciò uno sguardo assassino e gli disse " E dunque? Anche io lo sono."
"S-si, lo so.
È che mi è sembrato un po' insolito.."
Ginevra ascoltava, rimanendo sempre più sconcertata...e con un gran desiderio di picchiare James.
"Tu cosa ne pensi, Ginevra?" Disse Midna.
Lei non seppe che fare, e infine si decise di uscire allo scoperto.
Li raggiunse imbarazzata, scusandosi per la sua intrusione.
"Non scusarti cara." Disse l'indovina
Per la prima volta, Ginevra la osservò attentamente. Notò che era una donna alquanto anziana, con lunghi capelli bianchi, un volto rugoso e occhi color ghiaccio.
"Hai compreso che la ragazza di cui stavamo parlando sei tu, vero?"
"In realtà si, ma tentavo di convincermi del contrario."
"Per quale motivo?" Le chiese James
"Senza offesa, ma non ho alcuna intenzione di uccidere capitan vattelappesca senza un motivo..
Scusa James, ma a me non ha fatto proprio niente...inoltre non penso di essere capace di togliere la vita a qualcuno."
"Uccidere? Chi ha parlato di omicidio?" Disse Midna.
"Tu, nella leggenda."rispose James
"Bugiardo! Io non ho mai detto nulla del genere.
L'individuo di cui parlavo, avrebbe SCONFITTO Storm, non ho specificato in che modo."
"Come fermarlo altrimenti?"chiese James
"Questo non so dirlo, ma la morte non è assolutamente l'unico mezzo." Gli rispose.
Poi, rivolgendosi a Ginevra, disse:
"Ginevra, tu sei la prescelta, sei l'unica capace di portare la pace in questo vastissimo oceano, una volta raggiunto Storm, sarai tu a valutare quale sia il miglior modo di agire."
"Non mi piace avere tutte queste responsabilità.." Disse la ragazza.
"Sei una ragazza forte, molto intelligente e colta, per te sarà un giochetto trovare una soluzione a tutto questo" le disse James prendendo il suo viso tra le mani.
Ginevra si perdeva in quei suoi occhi verdi, profondi un abisso.
"D'accordo, accetto questo incarico" disse alla fine.
James illuminò il suo viso con un bellissimo sorriso.
"Grazie." Le disse per poi baciandole la mano sinistra, ovviamente facendola arrossire.
"Molto bene, basta con queste smancerie" disse Midna "seguitemi, non troverete mai Storm senza il mio aiuto" continuò.
"Cosa intendi?" Chiese il capitano.
"Vedrai." Gli rispose.
Successivamente, prese a frugare in un vecchio scrigno, tirando poi fuori un ciondolo.
"Questa pietra vi indicherà la strada affinché possiate raggiungere il vostro obbiettivo.
Ginevra, mettilo al collo; stanotte, esci sul ponte e lascia che faccia il suo lavoro: brillerà proiettando sull'acqua la rotta percorsa da Storm" disse.
Ginevra la prese e la legò al collo.
"Grazie per il tuo aiuto Midna, come potremmo sdebitarci?" Le disse James
"Una volta sconfitto, portatemi la sua spada." Rispose.

{spazio autrici}
Ehilà ragazzi!
Io (Debora) e Giulia (_Marte__ ) siamo le autrici di questa storia e ci tenevamo a salutarvi e a ringraziarvi per aver letto già in tanti i primi due capitoli❤️
Vorremmo inoltre avvisarvi che pubblicheremo ogni due settimane di lunedì 👏💪

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