Capitolo 6♡
-Ancora a spiarmi eh?
Mi voltai di scatto e vidi Mori stare fermo sulla porta.
Con un gesto spensi il computer e mi alzai di scatto.
-Lasciami in pace, è il mio lavoro
-Ma è brutto spiare gli amici, non credi?
-E tu saresti mio amico?
-Pensavo lo fossimo
Mi fece un sorrisetto malizioso che mi fece andare la testa a puttane.
-Ti ho detto che ci dovevamo parlare, ma rapire i miei colleghi non è quello che voglio
-Mmh? Rapire? Io non ho rapito nessuno
-L'ufficio è vuoto, è ovvio che li hai rapiti
-Veramente non sono qui per parlare con te, ma volevo Fukuzawa; anche i miei sottoposti sono spariti
La mia mano era posata sul pomello di un cassetto contenente una pistola di sicurezza, non sapevo se ucciderlo o no.
Effettivamente la sua base era deserta e la sua versione dei fatti poteva essere reale.
Tirai fuori la pistola comunque e gliela puntai contro, in tutta risposta lui alzò le mani.
-Non ti credevo così violenta
-Infatti non lo sono di solito, ma per te posso fare un'eccezione
-E dimmi quale pazzo ammetterebbe di essere un assassino e boss mafioso a una giovane donna che gli interessa?
...
Ha appena affermato di interessargli?
-Ma tu sei tutto matto, chi ti ha cresciuto?!
-Lascia stare
-Ma come lascia stare, te l'ho chiesto sarebbe buona educazione rispondere
-Il mio passato non ti deve interessare
-...
*stronzo* pensai.
Rimisi la pistola nel cassetto e mi risedetti mettendomi le mani nei capelli.
-E ora come li trovo?
-Troviamo, no? Siamo nella stessa situazione
-E tu ti aspetti che ti lascio stare qui in ufficio?
-Certo che no ma almeno aiutarci a vicenda
-Va bene, allora lavoreremo assieme ma dopo tagliamo i rapporti ok? "Non ti voglio più vedere"
-Come vuoi, facciamo a casa tua?
Lo guardai confusa:- Che pervert-
-Non mi chiamare così
-Ok ok, principessa
Scesi e mi misi in sella alla mia moto parcheggiata davanti all'entrata
-Tu la sai la strada no? Si la sai- e me ne andai lasciandolo lì.
Arrivai a casa ed entrai aspettando Mori.
-Forse sono stata cattiva a lasciarlo lì...- pensai:- no va bene così
E cominciai a mangiare un po' di yogurt, non che mi piacesse molto però vabbè, avevo fame.
Aspettai 15, 20, 30 minuti ma nessuna traccia di Mori.
Gli scrissi 10 messaggi e aspettai 40, 50, un'ora intera, ma nulla.
Aspetta ancora finchè il campanello non suonò.
Era lui.
-Mi hai fatto aspettare stronzo
Lo guardai meglio, stava mangiando delle castagne, era autunno ed effettivamente col tempo ci stavano bene.
-Avevo fame
Gli lanciai un'occhiataccia e tornai dentro facendolo sedere al bancone.
-Allora...- cominciò lui:- dovrò stare in questo buco di casa?
-È casa mia ed è bellissima- ribattei io offesa.
-Si ma è piccola e orrenda
-Ma come ti permetti?!- presi la prima cosa che avevo di fianco,una bottiglia di acqua, e gliela lanciai in faccia.
-Ahia! Maledetta- dissi lui coprendosi la faccia con la mano.
-Così impari, tu dormirai sul divano, io in camera mia
Il mio divano era abbastanza piccolo e corto, ma onestamente non mi importava, poteva anche stare sul pavimento gelido.
Lui si sedette sul divano e, molto esitante accese la tv.
-C'è troppa polvere
-Ma va'- ribattei io sul punto di tirargli una sedia in testa.
Angolo autrice
Onestamente mi ero anche dimenticata di avere questa storia, scusatemi molto.
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