Appena chiuse la porta mi spinse sul mio piccolo divano e si sedette di fianco a me dopo aver chiuso le tende della finestra in salotto.
Ero preoccupata.
Avevo fatto amicizia col capo della port mafia, mi sentivo stupida.
Gli avevo rivelato anche del mio incarico all'agenzia.

Lui inclinò la testa mentre mi scrutava il viso.
Sembrava incuriosito, come se sperasse di poter leggermi i pensieri.
-Allora? Pensi di parlare o starai zitta a guardarmi tutta la sera?
Non sapevo come rispondere così mi limitai a guardarlo negli occhi.

Erano di un bel colore viola, si vedeva che avesse anni in più rispetto a me.
Ma erano belli, puliti e la luce fioca della lanterna in salotto metteva in risalto delle piccole scintille in essi.
Ero affascinata.

-Può non sembrare ma fidati, se voglio ottengo ciò che voglio
-... mm
-Anche al supermarket ho fatto in modo che i tipi uscissero
Strinsi i pugni, avevo fame, ero stanca e sottopressione.
Mi sentivo terribilmente stupida.
Mi si lucidarono gli occhi.
-Ma tu sei appena tornata dal lavoro- disse facendomi un sorriso malizioso:- facciamo così: tu adesso mangi e fai quello che fai sempre, e solo dopo ne parliamo-.
Mi illuminai e feci cenno di sì con la testa.

Lui rimase seduto sul divano mentre io preparavo i miei noodles.
Mi fissava.
Istintivamente chiesi:- Vuoi anche tu?- e gli posi una scatola da preparare.
La sua era un'espressione di sorpresa.
Disse solo:- Ok

Mi sedetti sul divano vicino a lui e cominciammo a mangiare i noodles.
-Posso?- chiesi prendendo il telecomando della TV in mano.
-Si, certo
Accesi su un canale che metteva in onda un programma romantico.
Cambiai canali fino a trovarne uno che mostrava in live il concerto di Shawn Mendes.
In onda c'era Lost in Japan.
-Ti piace ancora? La canzone intendo
-Si
Era una canzone così bella che mi addormentai appoggiandomi sulla spalla di Mori.

Mi ricordava quei pranzi passati assieme.

Mi svegliai dolorante pochi minuti dopo.
Mi ero rovesciata i noodles bollenti sul braccio ancora in riabilitazione.
Urlai dal dolore attirando l'attenzione di Mori, che stava perfettamente fermo a mangiare il suo cibo lasciandomi dormire fino a qualche secondo prima.
Prese il braccio con attenzione portandomi sotto il lavello in cucina.

-Stava guarendo, come hai fatto a bruciarti?
-Io... mi sono addormentata- dissi abbassando la voce imbarazzata.
-Mm...
Mi asciugò la bruciatura e la fasciò con delicatezza.
Ci mise una crema sopra, inizialmente diffidavo ma lasciai fare.

-Credo...- cominciai a dire.
Mi fermai non sapendo esattamente come formulare la frase.
-Sono stanca
-Mm...
Si prese la giacca appoggiata alla sedia, la indossò e se ne andò.
Io rimasi una decina di minuti in cucina, ripensando all'accaduto.
Sebbene fossi dell'agenzia lui mi aveva curato il braccio.
Mi stancai in fretta e mi addormentai lì, sull'isola della cucina da sola.