Odiavo passare le giornate davanti al computer a lavorare, volevo fare come i mie colleghi e andare in giro a combattere con i propri poteri sovrannaturali.
Ma sfortunatamente per me non ne possedevo uno e così, pur di lavore all'agenzia, facevo l'impiegata.
Controllavo le telecamere, entravo in siti privati o archivi, insomma roba impressionante ma dannatamente noiosa.
-Perché?- mi chiedevo:-perchè non ne ho uno anche io?
Non osavo chiedere al capo Fukuzawa la mia aggiunta alla squadra attiva.
Rimanevo in silezio alla mia scrivania, ascoltando gli Arctic Monkeys e facendo quello che ogni giorno subivo.

Un giorno riuscii a finire il lavoro prima e decisi di andare a comprare qualcosa da mangiare per la sera, ero molto pigra e non cucinavo praticamente mai nè uscivo a mangiare.
Chiusi la porta dell'ufficio e salii sulla mia moto, quanto le amavo.

Mi diressi al SuperFastMarket, lì vendevano la mia marca preferita di noodles già pronti.
Non avevo molto da prendere così mi avviai subito allo scaffale ma, sfortunatamente, non trovai i miei noodles.
Tutto d'un tratto sentii un po' di trambusto verso la cassa ma non ci feci caso, ero troppo impegnata ad ascoltara la mia musica, presi 2 confezioni e mi preparai ad andare.
Appena uscii dalla corsia, alzai lo sguardo verso la cassa e vidi degli uomini mascherati puntarmi una pistola contro.
-Abbiamo detto di stare fermi!
Un proiettile uscì dalla pistola e puntava su di me, mi spostai ma il colpo mi trapassò la spalla.
Caddi a terra gemendo di dolore, chiusi gli occhi sperando di non essere uccisa e rimasi immobile.
Sentii dei passi e la voce di uomo dire:- Su su, dobbiamo calmarci, non credete?

Non so cosa successe, avevo gli occhi chiusi, ma i tipi se ne andarono urlando.
Sentii qualcuno avvicinarsi a me e all'orecchio mi disse:- Hey sono un dottore, posso?
-Curarmi?
-Ti porto in un posto migliore
Mi prese in braccio a fatica, sentivo che era affannato.

Dopo una decina di minuti mi appoggiò su una parete credo e alzò la manica della mia maglia per vedere la ferita.
-Farà un po' male ma faccio quello che posso
.
.
.

Il mio braccio era tutto gessato con bende e non so che altro.
Mi portò in una stanza con un lettino e arnesi da dottore, probabilmente casa sua o una clinica vicina al market.
Probabilmente avevo anche dormito qualche decina di minuti a causa dell'anestetico.
-Mm...
-Ah sei sveglia eh?
Alzai la testa e vidi un uomo sulla quarantina davanti a me, aveva capelli lunghi neri e lisci, occhi violacei che guardavano verso di me.
-Ah
-Hai dormito un po'
-Davvero?
-Circa 4 ore
Spalancai gli occhi dalla sorpresa e mi guardai intorno.
-E dove sono?
-Nel mio appartamento, diciamo
-Mm...
Ero ancora stanca, l'effetto passava molto lentamente.
-Resti? Per la notte intendo
-Eh?
-Sono le 22, è pericoloso tornare a casa a quest'ora di notte. Anzi, probabilmente non ci torneresti affatto
-Pff... positivo il dottore, eh?
-Faccio del mio meglio

Mi preparò i noodles caldi e mi fece sedere sul letto nella camera degli ospiti, veramente carina e grande.
-Io devo andare a finire qualche pratica, se hai bisogno o fa male chiama
-Si, buona notte signor...
-Mori Ougai ma chiamami Mori :)
-La ringrazio Mori
-Notte notte
In pochi minuti caddi nel sonno più profondo e sognai noodles che si intrecciavano tra loro.