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Chapter 1. Losing Your Memory

NB: Alcune parole della canzone sono state cambiate appositamente per adattarle alla lettura, quindi se vedrete delle incongruenze con il testo della canzone non allarmatevi.
Buona lettura.
- Demonpromise.

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27 aprile 2016 - 09.48 am.

«Louis!» urlò, la voce gli si era ridotta ad un sussurro a malapena udibile. Aveva gli occhi intrisi di sofferenza, colmi di lacrime che non avrebbe fatto fatica a buttare giù. Quel giorno era iniziato nei migliori dei modi; si era svegliato accanto alla sua anima gemella, aveva baciato quelle labbra fini e morbide ora dischiuse e rosse come il sangue che le aveva macchiate e aveva guardato quegli occhi azzurri - ora chiusi - che lo avevano fatto innamorare fin dal primo istante. Gli aveva augurato buona fortuna e, con un ultimo bacio, lo aveva fatto uscire di casa. Il suo uomo, Louis, era all'apice della sua fortuna quella mattina, perché finalmente, dopo anni passati ad esibirsi solamente alle feste o nei bar in compagnia della sua chitarra, aveva avuto la possibilità di incontrare Liam Payne, un uomo che, ascoltando la sua voce melodiosa, aveva voluto fare di lui una fortuna. Lo aveva guardato salire nell'auto che gli aveva regalato il giorno del suo venticinquesimo compleanno e lo aveva visto sparire dietro la curva che, una volta uscito dalla città, lo avrebbe portato nell'autostrada. E poi? Poi il suo telefono aveva suonato insistentemente e aveva pianto, tanto, perché Louis aveva avuto un incidente. Quanto poteva essere crudele il destino? Bagnava di felicità la vita di una persona e poi la trasformava in un dolore perenne ed impossibile da dimenticare.

«Louis..» lo chiamò per l'ennesima volta, senza però ottenere nessuna risposta. Strinse la sua mano e ne baciò le nocche, mentre le lacrime cominciarono a scendere copiose da quegli occhi verde scuro.  La dottoressa, che lo aveva lasciato entrare nella stanza dell'ospedale dove Louis era stato scortato prima dell'operazione,  si avvicinò e posò una mano sulla spalla del riccio; l'espressione del suo viso, coperto da un leggero strato di trucco, non prometteva nulla di buono.

«Signor Styles?» lo chiamò ed Harry annuì, si voltò e le lacrime bagnarono un'altra volta quel viso che in quegli anni non aveva mai avuto modo di trasformarsi in una smorfia di sofferenza. «Abbiamo notizie riguardo il signor Tomlinson.» disse la dottoressa, come se già il ragazzo riccio non lo avesse capito. Annuì per l'ennesima volta, poi seguì la dottoressa fuori dalla stanza ed incrociò le braccia al petto in attesa di sentire parole che probabilmente gli avrebbero aperto un varco ancora più grande dentro al suo cuore addolorato. «L'incidente è stato abbastanza brutale, la macchina che gli è venuta addosso apparteneva ad un ragazzo che guidava in stato d'ebbrezza, arrestato non appena è arrivata l'ambulanza. Louis è rimasto intrappolato nella vettura per circa cinque chilometri, che equivale a tutto il tempo in cui la macchina ha rotolato fuori strada fino a quando non si è fermata sbattendo contro un albero. Siamo riusciti a fermare l'emorragia e migliorare la situazione in generale, ma siamo preoccupati per i danni che lo sbandamento ha prodotto sul suo cervello.» Harry giurò di aver sentito i battiti del suo cuore diminuire a quelle parole, i suoi occhi si riempirono di lacrime per l'ennesima volta e si morse il labbro nel tentativo di non scoppiare a piangere. Non riusciva a crederci, non voleva crederci. Deglutì saliva amara prima di parlare, poi «Che tipo di danni?» mormorare, la voce roca di chi tra poco sarebbe scoppiato in un pianto disperato.

«Da ciò che le analisi hanno mostrato, c'è la possibilità che Louis abbia perso la memoria.» e tali parole furono taglienti come mille coltelli; trafissero la sua carne e spezzarono quell'esile sospiro che si era preoccupato di prendere prima ancora di parlare. Non era possibile. Aveva passato più di cinque anni in compagnia di Louis, girovagando per il mondo e scoprendo luoghi che avrebbero visitato insieme per l'ennesima volta ad ogni vacanza, non riusciva a credere che questi sarebbero diventati solo ricordi frammentati di una vita vissuta con gioia e con l'amore nel cuore. Il dolore divenne insostenibile, le lacrime bagnarono le sue guance come gocce di pioggia; si chiese cos'avesse fatto, di così grave, per meritare una sciagura simile. Harry, nei suoi ventitré anni di vita, era sempre stato una persona altruista, sempre rispettoso ed educato nei confronti di tutti – anche coloro che non si meritavano nemmeno un poco del suo affetto –, eppure il destino, così come gli aveva regalato l'amore della sua vita, gliela stava portando via.

«Non morirà, vero?» domandò, la voce incrinata e colma di un dolore capace di lacerare ogni parte di se'.

«Non lo sappiamo.» rispose. E ciò fece ancora più male, perché Harry sarebbe riuscito a vivere raccontando a Louis la loro storia d'amore giorno dopo giorno, ma non sarebbe riuscito a vivere senza di lui. Perché Louis era la sua forza, la sua dolce creatura, la sua luce, la sua gioia e la sua debolezza. Louis era l'amore della sua vita, eppure stava perdendo la sua memoria.

«Torna domani.» gli disse la dottoressa, posando una mano perfettamente curata sulla sua spalla. «Non ha più senso restare qui.» terminò subito dopo, prima di allontanarsi e sparire dentro la stanza accanto.
Harry però, quella sera, non tornò a casa.

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Heylà! Sono tornata con una nuova storia, finalmente. Parto subito col dirvi che questa storia è nata come One Shot, ma dal momento che ho davvero poco tempo per scrivere e la testa altrove ho preferito pubblicarla in capitoli, poi sono anche da tempo che non pubblicavo una storia e mi sembrava la scelta giusta ahaha. I capitoli sono brevi, spero di fare un buon lavoro perché come vi ho già detto l'ispirazione non è più come quella di un tempo. Spero possa piacervi.

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