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29. I do







You hold my hand on the street
Walk me back to that apartment
Years ago, we were just inside
Barefoot in the kitchen
Sacred new beginnings
That became my religion, listen



«I HOPE I NEVER LOSE YOU»





Selene afferrò una mollica di pane, tirandola in faccia a Max. «Se non la smetti di fare il coglione giuro che prendo una padella e te la sbatto in testa, Flynn Rider dei poveri» lo minacciò, fulminandolo.

In risposta, Maggie le tirò uno scappellotto dietro alla nuca. «Zitta tu, che lo stai provocando da due ore!»

«Ecco zusje, sentito? Non provocare!»

Accanto al fratello, Victoria sbuffò. «Senti chi parla, hai il tatto di una palla da bowling, Maxie»

«Tiè!» replicò la corvina. «A proposito... retrasado mental

L'olandese sbuffò. «Cosa vuoi, rottura di cazzo?»

«Me lo dai il numero del tuo parrucchiere? È davvero bravo!»

«È un barbiere... sei fusa?»

«No, beh, fa davvero un ottimo lavoro riuscendo a coprirti quel bellissimo paio di corna che hai, Malefica»

Daniel scoppiò a ridere, non riuscendo più a trattenersi. Si buttò indietro, a peso morto, contro lo schienale della sedia, e per poco non rotolò sotto al tavolo. «Ma come ti vengono in mente certe cose?!»

E rideva.

E rideva.

E rideva, senza fermarsi.

«Non è che mi vengono in mente, mi basta guardare questo... essere e mi sorgono spontanee»

«Tesoro, io non ne sarei così orgoglioso!» la rimbeccò Max, rilanciandole una mollica a sua volta. «I tuoi pensieri ad un certo punto muoiono di solitudine!»

«Ma... la sentite questa puzza di bruciato?»

Lewis balzò in piedi, allarmato. «MAGGIE! Abbiamo lasciato il forno acceso?!»

«Oddio, non è che ha preso fuoco la carta forno?!» ipotizzò l'altra, gli occhi spalancati.

«No no...» Selene attirò la loro attenzione. «È... è una puzza strana.... Max?»

«Oh no» si sentì in sottofondo, probabilmente da Tom.

«Sì, zusje

«Hai provato di nuovo a pensare?»

«Ah ah ah»

La corvina gli rivolse subito un sorriso a trentadue denti. «Che c'è, non è vero?»

«Tesoro?» Lewis le posò la mano sulla spalla, mentre si risiedeva. «Perché piuttosto non mangiate? Vi si raffredda l'arrosto, io e Maggie ci abbiamo messo ore a farlo!»

«Inutilmente, visto che tu poi non lo mangi!»

«Ma tu sì, principessa, perciò visto che è il tuo cibo preferito l'abbiamo preparato con tanta cura. Cortesemente, prendi la forchetta e...»

Max lo interruppe prima che potesse finire di parlare, un ghigno ad ornargli il viso. «... e ficcatela in...»

«MAX!»

Charles per poco non si strozzò con ciò che stava mangiando, iniziando a tossicchiare. Per solidarietà, Daniel gli batté la mano sulla schiena. «My baby, ti serve la manovra di Heimlich o sopravvivi?»

«Sorprendente che tu sappia cosa sia»

«Zitto Emy!»

«Amy?»

«Sì, Winehouse» sentenziò Selene, scambiandosi un'occhiata con Maggie, che scosse il capo sorridendo.

«Ma no Selly!» si intromise Charles. «È quella di Sailor Moon!»

«Tu pensa a strozzarti, Charlie!»

Tom li osservava silenziosamente, entrambe le sopracciglia alzate, le labbra curvate in una smorfia divertita.

Quando lui e Victoria avevano ricevuto l'invito di Max per un pranzo "di amici", l'olandese aveva subito iniziato a pensare a cosa ne sarebbe venuto fuori, ma di certo non si aspettava che già dopo i primi dieci minuti quel gruppetto avrebbero iniziato a bisticciare.

Selene e Max erano un duo d'eccezione e mentre Maggie sembrava ignorare quei loro discorsi, forse troppo abituata a sentirli, Lewis sembrava volerli strozzare, convinto di star permettendo a quella prima occasione di gruppo di rovinarsi. Dopotutto, il pilota Red Bull non era il migliore dei suoi fan, era sinceramente convinto di dover fare per forza bella figura con lui!

Dal canto loro, Daniel e Charles stavano vivendo il momento della loro vita. Si stavano divertendo come non mai, estremamente felici di essere stati invitati a quel pranzo. Il secondo soprattutto, specie perché dopo la rottura con Charlotte e la fuga di Selene da casa sua non aveva più avuto modo di svagarsi - quale evento migliore, allora, se non una cena con una delle sue amiche più care?

Tuttavia, quest'ultima è una storia che racconteremo per bene più avanti (n.d.a 👀), adesso torniamo a concentrarci soltanto sulla nostra protagonista!

Selene sorrideva, ascoltando le battute dei suoi amici e appoggiandosi a Lewis quando le cazzate diventavano troppo pesanti da sopportare.

«Amore!!» Maggie le afferrò la mano. «Sai che dobbiamo fare la rilettura di Percy Jackson, vero? È tantissimo!»

Max aggrottò le sopracciglia. «Ma se l'avete riletto ad agosto»

«Eh, quindi? È troppo, querido»

«Se lo dici tu, meisje

«Guarda che quando l'hai letto persino tu hai detto che ti è piaciuto!» Maggie lo puntò con l'indice, seccandolo con lo sguardo. «Non fare il finto tonto solo perché ci sono altre persone qui!»

«Non faccio il finto tonto! È che non capisco l'attaccamento che avete» esclamò, alzando le spalle, e rilanciando a Selene una delle molliche che lei gli aveva appena scagliato contro.

«Tu sei amorfo, perché» fece la corvina, sbuffando. «Percy Jackson ha letteralmente tirato un gancio, che si è aggrappato al mio cuore come una trota si aggrappa al suo verme»

Daniel la fissò divertito. «Ehm... non credo sia il migliore dei paragoni da fare!»

«Ma sì, non preoccuparti. Max ha la stessa spanna di durabilità di un gelato a luglio, perciò bisogna fargli esempi convincenti, o smette di starti a sentire!»

«E pensa che nonostante questo, sorprendentemente, quando mi ritrovo vicino a te che parli inizio a sperare di diventare misticamente sordo»

«Ah ah ah»

«È come vedere Charlie Chaplin, con questi due!» borbottò Charles verso Tom e Victoria, scuotendo la testa. Ma quello soltanto perché non aveva assistito ancora al trio che diventavano Maggie, Selene e la bionda quando si coalizzavano contro Max!

«Sai cosa, retrasado mental

«No»

La spagnola si sollevò piano dalla propria sedia, in modo solenne, stringendo un pezzo di sedano tra le dita a mo' di ostia.

«Cosa cazzo stai facendo, zusje

«Possano le gocce di cioccolato nei tuoi biscotti essere sempre uvetta!» lo maledisse, imitando la voce di una strega. «Ti condanno a questa tortura!»

«Mi spieghi una cosa?»

«Anche due»

«Dov'è il tuo bottone di spegnimento? Ma soprattutto, ce ne hai uno?»

«Beh, dovresti tacere, my friend. Tu hai proprio sfortuna quando si tratta di pensare. Purtroppo ti capitano sempre i ragionamenti più complessi!» esclamò, poi Max la fulminò, così riprese. «Andiamo, querido, tu faresti fatica a versare acqua da uno stivale anche con le istruzioni sul tallone!»

Al pilota ci volle un attimo per tradurre quelle parole nella sua testa, tanto che, per quando ebbe chiaro il concetto, Selene era già pronta con il proseguo di quella discussione. Ci pensò Lewis a bloccarla, afferrando la forchetta con la carne e infilandogliela in bocca all'improvviso, piccandole persino la lingua.

«Mhhhhh» mugugnò infastidita lei, iniziando a masticare.

Maggie scoppiò a ridere. «Dove le hai tirate fuori le gocce di cioccolato, ora?» chiese, il sorriso più bello che Selene avesse mai visto ad ornarle il volto. Dio, quanto le era mancato, in tutti quegli anni.

«Boh, è che il retrasado ha un amore per il cioccolato»

«L'uvetta fa cagare» commentò l'olandese, scrollando le spalle. «Non piace nemmeno a te, zusje, ti farei notare»

«Eh, è vero, ma tanto i biscotti sono tuoi, che mi importa?»

«Posso sempre sostituire il tuo barattolo con il mio!»

«E io posso sempre dirti che non sono così stupida»

«Beh oddio, su questo avrei...»

«Sta zitto o ti pianto questa forchetta nell'occhio destro e poi mi mangio il tuo bulbo oculare come ciliegina sulla torta!»

«Che paura...»

«Max...» Maggie gli scoccò un'occhiataccia, come a dirgli: "Hey bro, attento che questa poi lo fa sul serio!", occhiata che lui ignorò bellamente.

«Sai cosa mi piace tanto di te, Verstappen?»

«Non so se voglio saperlo»

«Ed io te lo dirò lo stesso! Adoro profondamente che tu non sia la persona più credulona sulla Terra...» si interruppe, per rivolgergli un sorriso enorme. «... ma adoro di più il fatto che tu sappia che faresti comunque meglio a sperare che quella persona non muoia!»

L'espressione del pilota divenne l'esatta riproduzione del teschio delle emoji del suo telefono. «Certe volte mi domando come tu faccia a produrre certe esclamazioni in modo così veloce... quell'unico cromosoma funziona proprio bene, suppongo!»

«Ah ah. Max, tesoro, non ho né abbastanza tempo né abbastanza pastelli per spiegarti il malfunzionamento del tuo di cervello, però sta sicuro che prima o poi ti mostrerò tutte le tue mancanze!!»

«E sarà il giorno più bello della mia vita, immagino»

«E sarà il giorno più bello della tua vita, sì»

A Lewis non sfuggì l'occhiolino di Selene al suo migliore amico e si ritrovò ad aggrottare le sopracciglia. Che accidenti stavano programmando quei due? Era normale avere paura?

Nel giro di pochi istanti, si sentì il rumore di un calcio e la corvina si schiantò contro il tavolo, i denti stretti e le iridi verdi così pronte a cacciare fulmini che se uno sguardo avesse potuto uccidere, Max probabilmente sarebbe morto sul colpo.

«Ma che accidenti state facendo, voi due?» chiese Daniel, confuso. «State cercando di staccarvi le gambe?»

Maggie ridacchiò. «Non fate i coglioni, che dopo finite con un bastone come la sottoscritta!»

«Ah, ma allora sei sana!»

«Che diamine stai dicendo, fengári

«Eh, sto dicendo che quindi sei in grado di fare battute black humor anche tu! Wow! Sono fiera di te, tesoro, sono una proud mama!»

«Lewis, non sapevo l'avessi ingravidata!» commentò Max, ghignando. «Sei così sicuro di volere dei mini strega

«Ohhhh» la spagnola si sollevò dal tavolo, un'espressione particolare. «Sappi che posso rovinarti, Maxie» gli fece un occhiolino. «Vuoi che lo faccia? Mags, amore, sai che Max...»

«NO»

«Ecco, allora taci»

Così dicendo, le labbra curvate verso l'alto, iniziò a raccattare i piatti vuoti dei commensali. Si sentì Maggie rivolgersi al fidanzato: «Ma perché oggi avete più deficit del solito? Quali sono le problematiche che vi affliggono? Me lo spieghi?!»

Max si scambiò un ultimo sguardo di intesa con l'amica, che non esitò a mettersi a canticchiare le note di Daylight di Taylor Swift.
La rossa ruotò il capo di colpo, fissandola.

«Che sta succedendo qui?»

«Ragazzi...» Selene schiaffò un po' di piatti nelle braccia di Lewis, porse qualche bicchiere a Victoria, le bottiglie a Tom, lasciò a Charles e Daniel una forchetta per uno e poi si portò le mani ai fianchi. «Dovete venire a caricare la lavastoviglie insieme a me! Forza!»

«Ma vi aiuto anche i...»

«No, tu no, Mags. Ti fa male la gamba, oggi»

«Ma...»

«No!»

«Ma che problemi avete tutti, oggi?!»

«Vic, ragazzi, andiamo?»

«Sì...?» la bionda si alzò, confusa. «Mi state preoccupando»

«Su, venite e non rompete i coglioni! Charles, Dan, muovete il culo!»

Sotto lo sguardo profondamente turbato di Maggie, Selene costrinse tutti i suoi amici a raggrupparsi in cucina, la porta quasi completamente chiusa, se non per un minuscolo spiraglio.

Max invece se ne stava lì, accanto alla sua ragazza, con il viso talmente pallido che sembrava stesse per vomitare.

Lewis si avvicinò alla sua di compagna, che aveva infilato il telefono nella fessura a lato della porta e stava registrando tutto. Le sussurrò all'orecchio: «Babe, che cosa stai...?»

Lei si affrettò a zittirlo, schioccandogli un bacio veloce. «Shhh, guarda qui!»

Tutti le si accalcarono alle spalle, curiosi, Daniel addirittura si inginocchiò a terra, il naso a sporgere oltre lo stipite.

"Poco visibile", si sentiva di aggiungere.

Presto, quando ormai sul tavolo non v'era rimasto più nulla, il pilota Red Bull si avvicinò al giradischi dell'appartamento, che già aveva al suo interno il vinile di Lover, nello specifico il lato che presentava Cornelia Street.

Poi porse la mano a Maggie, invitandola ad alzarsi e sorreggendola, permettendole di lasciare il bastone fermo. La trascinò fino al centro del salotto, lo sguardo così perso nel vuoto che sembrava non sapesse nemmeno dove si trovasse.

«Querido, tutto bene?»

Lui si schiarì la voce, annuendo. «C'è una cosa che devo dirti»

«Mi stai facendo preoccupare, sappilo!» ribatté lei, abbozzando un sorriso e accennando una risatina.

Selene percepì il proprio cuore battere a raffica, lei che sapeva che cosa stesse per accadere, mentre Max si passava la lingua sulle labbra, inumidendole. Sospirando, intrecciò le dita di Maggie alle sue, incastonando le iridi blu in quelle della compagna.

«È un anno che stiamo insieme, io e te» incominciò, la voce che tremolava. «È un anno soltanto, ma per me potrebbero esserne passati dieci. Quando sto con te, il tempo semplicemente si ferma, meisje. Ma... ma non mi bastano trecentosessantacinque giorni al tuo fianco, Maggie, non mi bastano adesso e non mi basteranno mai, io voglio un'eternità con te» si interruppe, unicamente perché quasi non riusciva più a parlare. «E se tutti quei pettegoli che ci stanno spiando sono qui oggi, dal primo all'ultimo, è soltanto perché volevo che i nostri amici fossero partecipi del momento più emozionante della mia vita finora... e spero anche della tua»

Maggie sembrò realizzare soltanto qualche secondo dopo che cosa quelle parole volessero dire.

«Quando capisci di voler passare tutta la vita con qualcuno, speri che il resto della vita cominci subito»

«Max...»

Con le lacrime agli occhi, l'olandese lasciò andare le mani della sua fidanzata, portando la destra alla tasca dei suoi pantaloni. Ne estrasse una scatolina di velluto rosso, dello stesso colore dei capelli della ragazza, e sorrise.

«Maggie... non posso prometterti di non fare il coglione, non posso prometterti di non comportarmi da stronzo quando avrò la luna storta, né tantomeno posso prometterti che le cose tra noi andranno sempre una favola come adesso, ma...» le si inginocchiò di fronte, aprendo la scatolina e rivelando l'enorme anello scintillante al suo interno. «... ti amo in un modo incredibile, in un modo che mi fa battere il cuore soltanto guardandoti, ti amo così tanto che sei l'ossigeno che respiro, così tanto che nella mia vita potrà andare tutto male ma tu basterai sempre per tirarmi su il morale. Non posso prometterti di essere perfetto, ma posso giurare di amarti per il resto della mia vita. Perciò, Maggie Soler...»

«Oh mio Dio...»

«Vuoi sposarmi

«SI»

«S...sì?»

«CERTO CHE SÌ, IDIOTA»

Incurante della sua gamba, incurante del dolore, incurante di quanto male sarebbe stata in seguito, Maggie si buttò tra le braccia di Max, che a momenti finì steso a terra. Ormai stava singhiozzando per la gioia, così come Selene e Victoria, che erano talmente agitate che a breve avrebbero dovuto contattare il reparto di cardiologia dell'ospedale.

«Ik hou van je van hier tot aan de maan en Saturnus!»

Tom tradusse per tutti. «I love you to the moon and to Saturn»

La canzone di Taylor Swift, seven.
Max aveva davvero fatto centro, a quanto sembrava.

Quando Maggie riuscì a rimettersi in piedi, l'olandese volante le infilò l'anello al dito, diverse lacrime a rigargli il viso. Selene non l'aveva mai visto piangere, mai, nemmeno una volta, e le si scaldò il cuore nel sapere che, dopotutto, solo la sua migliore amica riuscisse a scavargli davvero nella corazza.

Non potendo resistere quando l'emozione divenne troppa, con il suo telefono che ancora stava registrando e rischiando di rompere il naso a Daniel, spalancò la porta. «UOOOO» urlò, gli altri che la seguirono a ruota. «TU-TU-DU-DU MAX VERSTAPPEN! TU-TU-DU-DU MAX VERSTAPPEN!»

«CONGRATULAZIONI!» fecero poi tutti in coro. «VIVA I PICCIONCINI»

Maggie si coprì il viso con le mani, ancora incredula. Quando si trovò davanti Selene, la strinse a sé con forza, piangendo.

«Hai visto, querida? Tienes tu final feliz, finalmente» le sussurrò, baciandole la guancia. «Hai il tuo happy ending... sono così felice per te!»

«Ti voglio tanto bene, Len»

«Anche io, amore mio, tantissimo»

«MAGGIE, VIENI QUI COGNATINA!»

A quelle parole, Selene la lasciò andare, indietreggiando di qualche passo. Si scontrò contro il braccio di Lewis, che stava stringendo la mano a Max, congratulandosi, insieme anche a Charles e Daniel.

L'inglese le sorrise, spostando la propria attenzione su di lei. «Tu sapevi tutto, vero?»

«Certo, perché pensi che questo pranzo sia stato organizzato così meticolosamente?»

«Sei incredibile, hurricane»

«Lo so, modestamente»

Le schioccò un bacio. «Ti amo, principessa»

«Ti amo anch'io, Lew»

Anche io, a quanto sembra, ho il mio happy ending.

Il momento tenero, che altrimenti sarebbe potuto durare in eterno, venne spezzato da Charles.
«Ma quindi... io sono l'unico single, qui?»

Scoppiarono tutti a ridere.

Selene grignò. «Datti all'ippica»

Max la spalleggiò. «Potrebbe essere l'opzione migliore, Leclerc!»

«Siete due stronzi!»

Happy ending, come suona bene...

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