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Capitolo 39

Fa un sospiro, le tocca vedere l'ultima parte della casa: il bagno.
Lì aveva avuto in passato brutte esperienze con il suo demone. Ogni volta che guardava il suo stesso riflesso allo specchio, si faceva paura da sola. Quegli occhi neri come la pece risaltavano più della sua stessa figura, il suo corpo, in confronto, non esisteva. Un manto lo ricopriva, deteriorandolo, e il suo viso assumeva un'espressione di crudeltà, quel ghigno stampato sul volto prometteva i peggiori eventi. Convivere con un demone e tenerlo a bada era impossibile. Ma ora si ritrova di nuovo da sola, con il suo mostro scomparso chissà dove, insieme al suo eroe.
Diana si avvia verso il luogo tanto temuto, a passo lento, come se si trovasse in una parte slow motion di un film. Ancora non ha imparato a non aver paura, è troppo debole per farlo, la notizia del cambio di vita le ha messo forza, sì, ma non abbastanza da dimenticare il suo passato.
Appoggia la mano alla maniglia della porta e la apre.
Immediatamente vede un delicato color panna sulle parenti, che viene risaltato dalla luce del sole. È ancora pomeriggio, la finestra imponente di fronte a lei riesce ad illuminare tutta la stanza. Diana osserva la vasca fatta di porcellana, ha anche l'idromassaggio e le classiche candele profumate attorno, messe sul suo davanzale. Nella sua parte più ampia c'è un cesto con shampoo e bagnoschiuma. A terra, a completare il tutto, un ampio tappeto di una tonalità di arancio che non aveva mai visto prima d'ora, proprio come la tenda della finestra, e, vicino ad esso, ai piedi della vasca, un altro cesto contenente delle riviste.
Diana passa davanti alla lastra di vetro opaco per prenderne alcune tra le sue mani, è curiosa di leggerle, quando essa si apre improvvisamente per colpa di una raffica imprevista.
Un biglietto vola per terra.
La ragazza serra accuratamente la finestra e abbassa la tapparella, per evitare che essa si riapra per colpa di un'altra folata di vento.
Si china per raccogliere il pezzo di carta, crede che sia qualche scontrino o roba del genere.
Quando però lo volta, si accorge di un messaggio.
"A mezzanotte ci ritroveremo, sul ponte che segna la zona neutra tra la tristezza e la felicità. Io mi ritroverò a guardare ciò che nessuno riesce ad osservare, oltre l'acqua sottostante ai nostri corpi. Scorgerò il tuo riflesso dietro al mio?"
La ragazza legge e rilegge quel biglietto più volte, non capendone il senso.
Lo gira nuovamente verso la parte bianca, per lei non è possibile che non ci sia scritto altro. Non è mai stata brava negli indovinelli, sempre se quello potesse essere considerato tale.
Sospira ancora, l'idea che potesse trattarsi di uno stupido scherzo regna sovrana.
Poggia il biglietto sul lavandino e si guarda allo specchio.
Rispetto a quello della sua ex casa, questo è enorme.
Diana si guarda negli occhi, nessuna traccia del suo demone.
Un liquido nero inizia a colare dal vetro di fronte a sé, ma lei se ne accorge solo quando sente qualcosa di bagnato toccarle la testa.
Si spaventa e indietreggia, senza guardarsi alle spalle, infatti inciampa sul tappeto e cade a terra, mentre la superficie riflettente viene amalgamata dal nero.
La ragazza si rialza da terra, il liquido tocca il lavandino. Si avvicina cautamente e apre il rubinetto, sperando che l'acqua potesse cacciarlo.
Purtroppo le sue speranze non vengono esaudite, vede il "sangue nero" galleggiare nell'acqua, senza mischiarsi con essa.
Diana chiude il getto, crede che così facendo entrambi i liquidi vengano risucchiati ed, effettivamente, funziona.
Ora non le resta altro che badare allo specchio.
La sua testa le dice che è solo un incubo, perché il demone è scomparso, ma i ricordi ricominciano ancora a tormentarla.
Le voci le gridano sempre le solite frasi, quelle verità o bugie che nessuno avrebbe mai voluto sentire e che fanno e continuano a fare male.
La sua mente è avvolta da troppi pensieri, neanche il più grande psicologo sarebbe riuscito ad interpretarli tutti in modo esatto.
Sente un rumore strano, di un qualcosa che si rompe, ma non riapre gli occhi. Un flash glieli abbaglia, portandola in un nuovo mondo.
Vede solo il foglio di carta di prima e una penna bizzarra.
Essa proietta una luce sul biglietto ed immediatamente appaiono le parole.
La sua vista ora non le permette di andare più a fondo, gli occhi le si appannano e le lettere cominciano ad allontanarsi da lei in modo rapido, quasi la temessero.
La ragazza sente un urlo straziante dietro di lei, assomiglia molto alla voce di Lorenzo, quindi si preoccupa, ma, nel momento in cui si alza per andare a cercarlo, un altro rumore la colpisce nelle orecchie, facendole rimbombare. È stato molto simile a quello del microfono quando non funziona ed è collegato alle casse.
Diana riapre gli occhi e si ritrova per terra, sul pavimento del bagno, circondata da vetri rotti, mentre Christian sta cercando di suonare la chitarra elettrica.
Almeno lui un nuovo hobby l'ha trovato... -sussurra debolmente la ragazza, toccandosi la testa, ora ha finalmente capito da dove provenisse quel suono.
La lampadina delle idee le balza sulla testa, è riuscita a ricordare la tattica per leggere il pezzo di carta.
Si rialza a fatica e si avvicina al lavandino, facendo attenzione a non calpestare qualcosa. Afferra il foglietto ed esce dal bagno.
Si mette a saltellare fino a raggiungere la cucina, finalmente avrebbe avuto le risposte tanto attese.
Apre un fornello e passa la carta sul fuoco, facendo attenzione a non bruciarla.
Alcune lettere compaiono in modo chiaro, altre risultano leggermente sbiadite.
Diana tenta di interpretare il messaggio, è faticoso, ma, alla fine, ne comprende una buona parte.
"Nel luogo dove non sorgono case,
dove si vede il cielo sorgere dalla terra,
del quale le persone non ne hanno memoria,
lì troverai il famoso ponte,
nel punto di incontro tra gli angeli e noi mortali"
Rimane perplessa, questo indovinello è uno dei più difficili che abbia mai letto.
Nel punto di incontro tra gli angeli e noi mortali... -ripete tra sé e sé.
Deduce che si trovi in un luogo molto alto, ma è a Milano da poco e non ha idea di dove andare.
Passa il resto del pomeriggio a riflettere sull'enigma.
Ipotizza che si possa trovare su una collina, cerca di ricavare informazioni da Internet, ma non risultano spazi del genere lì vicino.
Forse sarebbe dovuta andare fuori città, ed è determinata più che mai a farlo, ha bisogno di avere spiegazioni e capire cosa c'entrasse lei con tutto questo, perché fosse la prescelta a cui mandare quello strano biglietto.
Del resto, si è trasferita a Milano per cambiare vita, non per essere riconosciuta da qualcuno.
Un brivido le percorre la schiena.
E se si trattasse ancora dei suoi ex compagni che non facevano altro che renderle la vita un inferno?
Ora un briciolo di paura inizia ad impossessarsi del suo corpo, non vuole ripetere il passato, non ne ha la forza, ma, allo stesso tempo, è molto curiosa di scavare fino a fondo a questa faccenda.
Adesso la sua determinazione sta scomparendo piano piano, facendo sì che l'indecisione sul da farsi prenda il suo posto.

Spazio scrittrice
I'm alive, per la vostra gioia.
Che mi raccontate di bello gente?
Voglio leggere i vostri commenti.
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto.❤
E ditemi anche se è continuativo, siccome non aggiornavo la storia da parecchio tempo.
Io mi rispammo i social perché sono una brava persona:
Ig: favijsmyth
Twitter: Beax_7
E nulla, alla prossima parte.
Zao gente.❤

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