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Capitolo 28

E' quella di Susan.

Diana! Dove stai andando di bello? -chiede con il suo solito fare antipatico.

La ragazza si volta.

Lontano da te e, questa volta, per sempre! -esclama lei ridacchiando.

Perchè dici così? -ribatte l'oca.

Beh, mi trasferisco, non lo sapevi? -chiede Diana ovvia.

Ah, si e dove? Sentiamo! -domanda l'altra con un tono del tipo: -Non ci credo.

Non sono affari tuoi! -afferma la ragazza, fulminandola con lo sguardo.

Perfetto! Allora, vuol dire che stai mentendo! -dice l'oca, guardandola male a sua volta.

Seh, vai convinta! -conclude Diana, per poi rivoltarsi e uscire finalmente dal portone d'ingresso, sbattendolo.

Susan resta con un'espressione mista tra: -Ma come osi? e rabbia.

Meno male che la ragazza non l'ha vista, se no sarebbe scoppiata sicuramente a ridere.

Ce n'hai messo di tempo! Sei caduta dalle scale, per caso? -le chiede Christian ridendo.

Diana lo guarda malissimo, per poi seguire il suo esempio.

Voi due! Sono le 10:55! Dobbiamo andare in aeroporto! -esclama la madre ad alta voce, mentre si mette in macchina sul posto del guidatore.

I due fratelli si dirigono verso l'automobile e si adagiano sui sedili posteriori, continuando a punzecchiarsi a vicenda.

Mettono tutti la cintura e l'autovettura parte.

Dai! Ora basta Chri! Voglio sentirmi un po' di musica! -afferma Diana, rivolgendo lo sguardo verso il ragazzo al suo fianco, che mima un semplice ok, per poi afferrare il suo cellulare.

La ragazza fa la stessa cosa, si mette le sue inseparabili cuffiette e avvia la riproduzione casuale.

"I wanna run away

Never say goodbye

I wanna know the truth

Instead of wondering why

I wanna know the answers

No more lies

I wanna shut the door

And open up my mind"

Le parole del ritornello di Runaway dei Linkin Park rimbombano nella sua testa.

Possibile che ogni canzone che ascolta abbia sempre a che fare con la sua situazione?

Si, lei vorrebbe fuggire dal demone, ma senza dirgli addio, perchè non può farlo.

Lui la perseguita. E' dentro di lei, anche se non si farà vedere spessissimo.

Lei vorrebbe sapere la verità sul suo conto, una risposta sincera al perchè ce l'ha tanto con lei.

Sa di aver sofferto tanto, ma ora che è felice, come mai non se ne va? E' davvero così difficile mandarlo via o forse il mostro ha già previsto una futura delusione?

E' impossibile dirlo con certezza.

Ogni ricordo collegato al demone passa nella mente della ragazza, dai meno devastanti a quelli che lo sono di più.

A partire dalle uccisioni che si sono avute durante l'ora di educazione fisica, fino ad arrivare al suo involontario suicidio, che, però, in fondo, si è rivelato molto liberatorio.

Abbassa lo sguardo e lo posa sui polsi.

Quella scritta apparsa per pochi secondi.

"Die, disaster!"

Non le hanno fatto per niente male queste parole.

Si considera uno sbaglio, perciò, se si aggiungesse l'aggettivo disastro, non le importerebbe.

Perchè ha deciso di dare una seconda chance alla sua vita? Non lo sa nemmeno lei.

In qualche modo, ci crede ancora nella sua inutile esistenza.

Spera possa cambiare, magari, diventando importante per qualcuno.

Ma, dopo Lorenzo, chi altro sarà disposto a far scomparire quella frase, fatta con il suo stesso sangue, dal suo polso per sempre?

Chi riuscirà a trasformare le sue voragini nere e profonde, anche chiamate occhi, in delle normali iridi verdi e brillanti?

Chi l'aiuterà a mandare via il demone che la tormenta?

Ma la cosa più importante: -Ci sarà qualcuno? -pensa la ragazza nella sua mente.

Diana! Siamo arrivati! -la informa il fratello, scuotendola un po'.

Lei mette a posto cellulare e cuffiette e scende dall'auto.

Osserva attentamente intorno.

Un sacco di aerei, dai maggiori ai minori, la circondano.

Alcuni stanno per partire, altri si trovano già in cielo e stanno sparendo attraverso le nuvole bianche.

Diana non è mai stata su uno di essi prima d'ora, ma non sembra per niente spaventata, anzi è emozionatissima.

Quando ancora a scuola aveva degli "amici", loro le avevano raccontato delle loro esperienze su questi mezzi di trasporto e alla ragazza parevano molto interessanti.

Finalmente, se qualcuno glielo avesse chiesto, sarebbe stata lei a raccontare ciò che ha fatto su un aereo.

Diana! Che hai? Mi sembri un po' distratta oggi! Vieni qui! E' questo il nostro mezzo di trasporto! -esclama la madre ad alta voce, indicando un aeriforme di dimensioni colossali.

La ragazza si avvia verso la donna.

Ma, ma le valigie? -chiede lei preoccupata, non vedendole.

Christian è andato a posarle con quelle di tutti gli altri! Ci arriveranno a fine viaggio! -afferma la madre.

Oh! Eccolo! -aggiunge poi, indicando il figlio.

Ok, possiamo andare! -conclude.

La famiglia sale sulle scale mobili ed entra nell'aereo.

Si siedono ognuno nei posti assegnati, che, fortunatamente, sono vicini.

Diana e sua madre sono una di fianco all'altra, mentre Christian si ritrova accanto un ragazzo che non conosce.

Beh, almeno farà una nuova amicizia! -dice Diana.

Eh già! -risponde la madre.

Oddio! Sono emozionatissima! -esclama la ragazza tra sè e sè con un tono entusiasta.

Ah! Giusto! E' la prima volta che sali quassù! -afferma la donna, sentendola.

Diana non risponde. E' troppo impegnata a guardare fuori dal finestrino e attendere con impazienza la partenza.

Si informano i signori che si partirà tra due minuti.

Si prega di mettersi la cintura e spegnere il cellulare o metterlo in modalità aereo. -dice una voce, probabilmente proveniente da un altoparlante.

Tutti si allacciano la cinghia.

Per quanto riguarda i cellulari, alcuni lo spengono, mentre altri ,tra cui Diana e Christian, lo mettono in modalità aereo.

La ragazza, dopo averlo fatto, si attacca di nuovo al finestrino.

Sorride non appena il mezzo di trasporto lascia la terra e si avvia verso il cielo.

Che meraviglia! -esclama lei quando vede una nuvola così vicina e il terreno sempre più piccolo davanti ai suoi occhi.

Dopo circa 5 minuti, usati per osservare quel panorama fantastico, si distacca dal finestrino e nota di averci lasciato l'impronta del suo naso.

Diana ridacchia, per poi prendere il suo cellulare in mano e...



Spazio scrittrice

Ormai, la suspance appartiene a me! :P

Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate un commento o un voto.

Bye bye!

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