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Capitolo 27

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiin....

Ah! Cos'è stato? -chiede Diana ad alta voce, alzandosi di scatto.

Si trova sul suo letto, mentre la sveglia continua a suonare ripetutamente.

La ragazza si mette a gambe incrociate.

Che è successo? Dove sono? -si domanda con voce flebile.

Si porta una mano sulla testa.

Pulsa e gira.

Strano no? Non le è mai capitato prima d'ora! (lol)

Mi sento così debole, stanca, eppure ho dormito per tante ore.

Cosa mi succede? -pensa, mentre cerca di ricordare cosa è successo.

Una visione subentra nella sua mente, per poi dominarla completamente.

Una serie di immagini scorrono velocemente davanti a lei.

Un incubo? No, mi trovo nell'altro mondo.

Diana non può oltrepassare una barriera, che la tiene lontano da Lorenzo.

Dopo molti tentativi, riesce a farla scomparire.

Vede l'immagine del ragazzo seduto, a guardare l'orizzonte.

Si mette a correre verso di lui. Finalmente, l'avrebbe potuto stringere ancora nelle sue braccia.

Ma c'è un dettaglio in più, che la ragazza, prima, non ha notato.

Spunta una sagoma sopra la sua testa, che la osserva precipitarsi verso Lorenzo.

E' scura e molto sgranata.

Non si riesce a capire se sia il demone o altro, ma, molto probabilmente, è giusta la prima opzione.

Quel mostro fa una risatina soddisfatta.

Ingenua! -esclama poi tra sè e sè.

Dopodichè, si dissolve nel nulla.

Eccolo lì! Già pronto a vedermi soffrire a causa della sua trappola, così d' avere la scusa per farmi del male! -pensa Diana tra sè e sè.

Lei, intanto, si sta avvicinando sempre di più al ragazzo.

Non appena lo sfiora, ovviamente, scompare.

Si mette a piangere, accasciata a terra.

Compare il demone dietro della ragazza, la quale, naturalmente, non se ne accorge e la rinchiude in quella nube.

Il resto delle immagini passano ancora più velocemente.

Ad ogni secondo, ne vede una diversa, finchè non arriva quella cruciale.

La rappresentazione fa scorrere quel momento molto lentamente, quasi a volerle far provare ancora dolore.

La nuvola scompare e Diana comincia a cadere nel vuoto.

Nonostante la velocità con cui lo faccia, la ragazza riesce a vedere una scritta sul suo polso.

Di certo, non l'ha segnata lei. Come avrebbe potuto? Sicuramente, è opera del mostro.

Sono incise esattamente queste parole:

"Die, disaster!"

Muori, disastro!

Si, perchè è questo che, alla fine, lei è.

Osservandole attentamente, sono stilate con il sangue, il suo, perchè esce dalle sue vene, eppure lei non ha sentito alcun dolore.

La caduta continua e, non appena lei sta per toccare terra con il suo corpo, la frase scompare dal suo polso, che ritorna normale.

Dopodichè, la figura di Diana si schianta sul suolo con un tonfo.

Ecco qui! Ora, sono morta! Mi ricordo, adesso! -afferma la ragazza.

Aspetta, ma la visione continua! -aggiunge poi.

Spunta il mostro e si mette a ridere.

Fa apparire un'altra nube nera e cupa, che avvolge lui stesso e il corpo che si trova giacente sul pavimento.

Qualche minuto dopo, la nuvola si dissolve.

Cosa? Dove è andato il demone e dove ha portato la mia figura? -si chiede Diana, notando che entrambe le cose sono svanite nel nulla.

Adesso, si sente solo silenzio in quella parte di mondo, ormai desolata.

Una voce decisamente inquietante fa sobbalzare la ragazza.

"It was a sweet suicide, wasn't it?"

E' stato un dolce suicidio, non è vero?

Seh, come no! -esclama lei impaurita.

L'immagine davanti a sè si dissolve.

Diana ritorna alle realtà e sbatte gli occhi insistentemente, per abituarsi a rivedere camera sua.

Suicidio? Perchè ho deciso io di cadere nel vuoto? Non mi pare avessi altra scelta... -afferma tra sè e sè.

Ma una cosa ancora non mi è chiara: come mai sono ancora viva?.

Forse, solo in questo mondo esisto, mentre nell'altro non posso più entrarci?

Questo spiegherebbe molte cose. Una tra queste è il motivo per cui è deceduto Lorenzo.

Molto semplice: lui è sempre appartenuto solo all'universo parallelo, perciò è venuto a mancare.

Secondo me, queste supposizioni sono giuste.

Però, così, mi sorge un altro dubbio. -dice la ragazza, ma una voce la interrompe.

E' quella di sua madre.

Diana! Che stai facendo lì impalata? Ti ricordo che, alle 11:00, abbiamo l'aereo. -esclama lei, aprendo la porta di camera sua di scatto e vedendola seduta sul letto in pigiama.

Sono le 10:20. Tuo fratello è andato a salutare i suoi amici e a momenti dovrebbe tornare. Tu, intanto, sbrigati! -aggiunge poi, prendendo le valigie della ragazza e portandole davanti alla porta.

Cosa? Sul serio è passato così tanto tempo?

Sarà meglio se mi sbrighi! -esclama la ragazza, alzandosi dal suo giaciglio e avviandosi verso la scrivania, dove, il giorno prima, ha appoggiato dei vestiti.

Sono una maglietta nera, che lascia scoperte le spalle, con la scritta We will change the world davanti, un paio di jeans strappati e delle Converse dello stesso colore della maglia.

Li indossa, prende il suo cellulare, che è appoggiato sul comodino, se lo mette in tasca e si avvia verso la cucina per fare colazione.

Appena vi entra, sente il buon odorino che emanano i pancake con sciroppo d'acero.

Dovremmo trasferirci più spesso, se, ogni volta, cucinassi in questa maniera! -esclama la ragazza sorridendo.

La madre, la quale, intanto, sta pulendo dei piatti, si gira per un attimo.

La guarda in modo interrogativo, ma poi capisce e le sorride a sua volta.

Diana si siede e comincia a consumare il primo pancake che si ritrova davanti.

Ne mangia tre ed è già sazia.

Complimenti, mamma! Ti sono venute benissimo! -afferma, mentre si alza dalla sedia.

Grazie, tesoro! -risponde la donna, non distraendosi da ciò che sta facendo.

La ragazza esce dalla cucina e si avvia verso il bagno.

Vi entra e si dirige in direzione del lavandino.

Si sciacqua il viso, per poi guardarsi attentamente allo specchio.

Forse sarebbe meglio sistemarsi i capelli in un modo più decente! -dice tra sè e sè, vedendo che le stanno troppo gonfi.

Prende un pettine, presente nella cesta cha adorna la vasca da bagno e ritorna davanti a quella lastra di vetro opaca.

Comincia a sistemarseli lentamente, avendo paura di beccare qualche nodo e, quando ha finito, appoggia l'oggetto sul lavandino.

Mmm... sono ancora ingrossati! -afferma tra sè e sè.

Va di nuovo a dare un'occhiata nel contenitore e ne estrae una bottiglietta di vetro piccola.

Legge quello che c'è scritto sopra: olio per capelli con estratto di semi di lino e cristalli liquidi.

Questo mi sarà molto utile! -esclama Diana e si avvia ancora verso lo specchio.

Ne versa poco nella sue mani, sapendo che può sporcare la sua chioma, e se lo passa su di essa, soprattutto nelle punte.

In men che non si dica, i suoi capelli diventano più appiattiti.

Perfetto! E' il caso anche di truccarmi un po'? -si domanda tra sè e sè, mentre ripone l'olio nella cesta, insieme al pettine.

No, meglio di no! Se mi capitasse di addormentarmi in aereo, poi sarei un mostro. -pensa nella sua mente.

Prende il suo cellulare dalla tasca e controlla l'orario.

Sono le 10:50.

La ragazza esce dal bagno e si avvia verso il portone di casa, dove la madre e suo fratello Christian la stanno aspettando.

Non appena la vedono arrivare, escono dall'alloggio.

Diana si ferma un attimo sulla soglia della porta e si gira.

In fondo, un po' mi mancherai! -ammette, osservando l'appartamento per un'ultima volta, per poi uscire dall'uscio.

Scende lentamente le scale, ma, quando sta per superare il portone d'ingresso, una voce la chiama.

E' quella di...

Spazio scrittrice

Sono viva, tranquilli.

Volevo avvisarvi del fatto che non credo aggiornerò le storie ogni giorno.

Vi starete  chiedendo sicuramente il perché, no?

Allora, dopo i prossimi due capitoli, cercherò di migliorare ulteriormente nelle descrizioni, nelle quali sono sempre stata una frana, perciò ho bisogno di più tempo per scrivere i capitoli.

Non so nemmeno se ce la faccio, ma ok.

Spero non ve la prendiate troppo.

E niente, ciaoooo!

Ps: si, da Torino a Milano in aereo perché si tratta di una famiglia, che si scoccia a perdere tempo. :P

Grazie per le oltre 600 letture! <3




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