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Capitolo 6: Alfheim

Pov Lyanna

Vengo svegliata improvvisamente da uno strano rumore, sembra un campanello d'allarme e così apro gli occhi.

Loki si trova seduto con il volante della navicella tra le mani, davanti a noi sorge una grande radura somigliante a Nidavellir, ma ancora più rigogliosa.

Evidentemente quel rumore era causato dall'allarme che annuncia i movimenti esterni.

«Dove siamo?» domando avvicinandomi a lui.

Loki non toglie lo sguardo dal nuovo regno che con estrema lentezza diventa sempre più nitido ai nostri occhi.

«Siamo ad Alfheim, noi lo chiamiamo anche Álfheimr, ma penso tu lo sappia» risponde il moro con tono gelido.

Lo osservo per qualche secondo, la sua leggera dolcezza è svanita e ora sembra davvero un gigante di ghiaccio.

Posso percepire il suo perenne nervosismo, nonostante voglia sembrare sempre dannatamente calmo.

«La terra degli Elfi chiari, secondo te ci aiuteranno?» domando sedendomi sull'altro sedile.

Loki imposta la guida automatica con aggiunta di atterraggio programmato poi finalmente mi guarda.

Le sue iridi azzurre mi stanno analizzando ma cerco di non dare a vedere il poco nervosismo che provo.

Forse questo è causato da ciò che mi ha mostrato poche ore prima, oppure perché nonostante tutto mi ha salvato la vita.

Magari non è quel mostro che vuol fare credere agli altri, eppure non voglio abbassare la guardia.

Rimane comunque una minaccia, non ho scordato ciò che ha fatto alla mia famiglia e mai lo farò.

«Come tu sai questo Regno è affidato a Freyr, lui è un mio amico di vecchia data, sa già che sto arrivando» risponde Loki incrociando le dita le une nelle altre e posando le mani sul grembo.

I suoi modi regali di tanto in tanto mi stupiscono.

A differenza Thor è sempre stato molto impulsivo e irruento, mentre Loki talvolta è talmente rigido e posato che potrebbe sembrare falso.

Mi correggo, è il Dio degli inganni, ovvio che è falso.

Ma che sto dicendo?

Scuoto la testa e mi concentro sulla nostra nuova missione.

A quanto pare Loki conosce Freyr e questo è un punto a nostro vantaggio.

Noto il moro osservarmi con sguardo glaciale e spazientito dal mio silenzio si alza in piedi continuando il suo discorso.

«Mi sono teletrasportato sottoforma di anagramma nel suo palazzo e l'ho avvisato. Ha detto che ci avrebbe accolto come suoi ospiti. Se vorrai potremmo fermarci per la notte. Suppongo che un letto con lenzuola di seta sia meglio di quella brandina, giusto?» continua lui indicando i nostri due lettini.

Porgo lo sguardo in quella direzione e solo ora noto che le coperte di Loki sono perfette.

«Forse per te, a quanto pare non hai riposato per nulla» ammetto incrociando le braccia al petto.

Lui fa il suo solito sorriso sghembo, sembra quasi voler dare una spiegazione ma decide di scuotere le spalle leggermente.

«Giusto, non sia mai che le tue chiappe reali si riposino su delle semplici coperte» concludo alzando gli occhi al cielo.

Lui mi lancia una occhiataccia e mi sembra di essere avvolta da una folata di vento gelido.

Porto le mani sulle braccia stringendole leggermente e quando sto per puntualizzare ciò che è appena successo noto che la navicella si sta preparando all'atterraggio.

Decido così di lasciare perdere e finalmente quando tocchiamo terra veniamo accolti da un gruppo di guardie.

Sono gli Elfi chiari, indossano un'armatura color bianco perla, i loro capelli sono corvini e raccolti in una lunga treccia.

A differenza degli Elfi oscuri i loro occhi sono di un bellissimo color ametista e rimango incantata.

L' elmo copre gran parte del loro viso ma essendo Elfi suppongo siano molto affascinanti.

Le guardie che poco prima erano raggruppate una affianco all'altra ora si spostano di lato formando due file e lasciando libero un passaggio al centro.

Il capo degli Elfi chiari si trova proprio lì.

La sua divisa assomiglia molto a quella di Loki anche se il color lapislazzulo lo risalta maggiormente.

I lunghi capelli corvini gli ricadono sulle spalle e una corona argentea non permette al vento di scompigliarli.

I suoi occhi viola si posano su di me poi su Loki e con passo lento si avvicina a noi.

Noto il moro rimanere impassibile mentre invece io faccio un leggero inchino con il capo, resta comunque un nobile.

Freyr una volta davanti a noi si inchina con la schiena portando una mano sul petto.

«Loki, mio principe, sono felice di accoglierti nel mio Regno, Álfheimr è sempre disponibile per la tua famiglia lo sai» dice quest'ultimo con un luminoso sorriso sul viso.

«Ti ringrazio Freyr, ma non avrai il piacere di vedere mio padre o quel folle di mio fratello» continua Loki portando le mani dietro la schiena.

«Lei è la mia accompagnatrice, una guardia di Asgard ma di origine Midgardiana, Lyanna ti presento il nobile Freyr, capo degli Elfi chiari» conclude il moro.

Guardo Freyr che mi osserva incuriosito poi mi regala un sorriso.

«Benvenuta, non sapevo ci fosse anche una dama con il principe, provvederemo a darvi le migliori stanze per riposare» dice Freyr indicando con la mano destra il percorso da seguire per arrivare al castello.

Si, un vero e proprio castello.

Nessun posto potrà mai assomigliare ad Asgard, ma quest'ultimo è davvero strabiliante.

Per arrivarci dobbiamo attraversare tutta la foresta ma posso comunque vedere in lontananza le punte di cristallo.

Iniziamo così a camminare seguiti dalle guardie che ci osservano continuamente senza toglierci un secondo lo sguardo di dosso.

«Lyanna, so che questa è la tua prima volta qui, noterai che nella foresta ci sono alcune creature che voi su Midgard definite magiche, perciò non ti spaventare, sono pacifiche, come noi» dice Freyr voltandosi qualche secondo verso di me.

«Conosco bene questo regno anche se non ci sono mai stata, ma grazie per l'avvertimento Freyr» rispondo accennando un piccolo sorriso.

Lui torna a camminare tranquillamente al fianco di Loki e noto che di tanto in tanto entrambi confabulano tra di loro.

Sembra che non vogliono fare sentire la loro conversazione e del resto non sono tenuta a saperne qualcosa.

Mi guardo intorno ammaliata dalle foglie color smeraldo degli alberi che grazie ai raggi del sole mostrano le loro leggere venature.

Accanto a me su un piccolo ramo si posa una figura che giurerei quasi umana, solo alta quanto due mele.

La osservo meglio e noto che è una fata, le sue ali sono trasparenti ma grazie al sole posso notare il loro leggero luccichio.

Le orecchie sono come quelle degli Elfi, a punta, ma i loro occhi sono completamente neri.

La fata mi saluta con un chino del capo per poi volare via sopra le nostre teste.

Sorrido ancora stupita da ciò che è appena successo e quando abbasso la testa per vedere se siamo arrivati noto Loki guardarmi.

I miei occhi si incontrano con i suoi, glaciali come sempre ma pieni di dolore, un dolore che nessuno potrà mai capire.

Senza dire una parola distoglie lo sguardo ed entrambi notiamo finalmente il castello.

Composto interamente di cristallo sembra quasi toccare il cielo.

Un piccolo ponte ci separa dall'entrata e al di sotto di quest'ultimo scorre un fiumiciattolo.

L'acqua a sua volta cristallina permette di vedere i piccoli pesci colorati sguazzare tra le rocce.

Per un momento mi sembra di vivere in una favola.

L'enorme portone di cristallo si apre di fronte a noi una volta passato il ponte mi guardo intorno cercando di imprimere nella mia mente ogni dettaglio.

Enormi colonne sorreggono il soffitto dove si trova il secondo piano e infondo al salone vi è un piccolo trono.

Ai lati di quest'ultimo due scalinate di forma ovale conducono al piano superiore.

«Questa è la mia dimora, questa sera ci sarà un banchetto in vostro onore, perciò i miei domestici vi daranno dei vestiti per l'occasione. Dopo cena tratteremo l'argomento accennato da te mio principe, buon riposo» dice Freyr facendo un inchino con il capo e sparendo improvvisamente dietro una delle colonne.

Rimango ferma immobile continuando a fissare le scale di cristallo e quando sto per dire qualcosa a Loki noto che anche lui è già sparito.

Ma che problemi ha?

Sospiro e due dame da compagnia mi conducono in quella che per una notte sarà la mia stanza.

Le vetrate in cristallo permettono di avere una ottima vista su tutta la radura che sembra quasi infinita.

Dopo aver fatto un bagno caldo vengo aiutata dalle due dame per vestirmi.

Avrei voluto farlo da sola, ma gli abiti eleganti non sono mai stati il mio forte.

Ad Asgard possedevo sempre la mia armatura o al massimo una divisa con un pantalone al posto della gonna.

Cosa che non tutti approvavano.

Per sistemarmi il vestito e i capelli ci vogliono all'incirca due ore, ma quando finalmente le due ragazze hanno finito rimango stupita.

«Wow, non ho mai indossato un abito del genere» ammetto osservandomi allo specchio.

L'abito è di un color bianco perla, le spalline sono collegate ad un mantello di seta che ricade fino al pavimento congiungendosi con la gonna liscia e morbida.

Sui polsi invece ho due polsini color oro e su entrambi è incastonata una gemma color ametista, come gli occhi di Freyr.

I capelli invece sono raccolti in una treccia che ricade di lato sulla mia spalla destra, lasciando così la schiena coperta solo dal mantello di seta.

«Il nobile Freyr e il principe Loki ti stanno aspettando Lyanna» dice una delle due dame aprendo la porta.

Annuisco ringraziandola poi esco dalla stanza raggiungendo la scalinata che conduce all'enorme salone.

A differenza di qualche ora prima al centro vi è un tavolata e su di esso è riposto un infinità di cibo.

Scendo la gradinata di cristallo e quando arrivo vicino a Freyr noto Loki che è al suo fianco.

Indossa un completo verde, le spalle sono coperte da un mantello che ricade fino a terra.

A differenza del solito sul capo ha il suo elmo con le corna e il suo sguardo si posa su di me.

Mi osserva qualche istante senza però trasmettermi quella solita sensazione glaciale.

«Lyanna» dice Loki freddamente.

Freyr punta lo sguardo sul principe con una espressione sconcertata poi fa un passo avanti.

«Sei bellissima Lyanna» ammette prendendomi la mano e baciandone delicatamente il dorso.

Faccio un piccolo sorriso anche se sono sorpresa per il suo atteggiamento e in quell'istante guardo Loki.

Il suo sguardo ora è tornato gelido e i suoi occhi si spostano altrove come per non vedere ciò che sta accadendo.

* * *

Mi trovo nel giardino del castello, dopo cena Loki e Freyr sono rimasti a parlare delle rispettive famiglie e la cosa non mi interessava.

Cammino affianco al fiumiciattolo e guardo gli alberi di pesco coperti dai fiori appena sbocciati.

Uno strano rumore però attira la mia attenzione e mi fermo improvvisamente sgranando gli occhi.

Vicino all'acqua c'è una enorme renna, le sue corna sembrano gigantesche e il suo manto bianco risalta nel buio della notte.

La renna si sta dissetando e lentamente mi avvicino per osservarla meglio.

Quest'ultima alza il muso e noto che il bianco delle sue corna è mescolato ad uno strano azzurro.

Lo stesso vale per gli zoccoli e il contorno degli occhi.

«Wow...» sussurro quando ormai sono vicina alla renna.

Lei mi osserva incuriosita e fa qualche passo verso di me.

Allungo una mano in avanti e lentamente la poso sopra al suo muso.

Una strana sensazione si impadronisce di me creandomi brividi lungo tutto il corpo e sorrido con le lacrime agli occhi.

Non mi è mai capitato di emozionarmi così, ma del resto non mi è mai capitata una situazione del genere.

Sempre lentamente sposto la mano quando percepisco che la renna vuole allontanarsi e un rumore di rami spezzati attira la mia attenzione.

Dietro di me vedo Loki, le sue mani sono dietro la schiena, coperte dal mantello e mi sta osservando.

«È bella non è vero?» domanda avvicinandosi.

Lascio cadere le braccia lungo i fianchi poi annuisco.

«Questo posto è fantastico.. è come se tutto fosse in armonia» ammetto con un piccolo sorriso.

Lui ora si trova davanti a me e i suoi occhi azzurri risplendono sotto il chiarore della luna.

«Feryr sa alcune cose sulla lancia, vuole parlare con entrambi» dice senza distogliere lo sguardo.

«Allora forse è meglio andare giusto?» propongo iniziando a camminare in direzione del castello.

Lui rimane fermo qualche istante poi mi afferra il polso con la mano per fermarmi.

Subito volto lo sguardo verso Loki e i nostri occhi si incontrano di nuovo.

«Grazie...per non aver detto nulla dopo ciò che ti ho mostrato» dice quasi in un sussurro.

Lo osservo scioccata dal suo comportamento e quasi con uno strattone ritiro il braccio.

Non può fare il freddo e l'acido tutto il giorno poi pretendere che mi comporto come se nulla fosse.

«Se mi conoscessi, sapresti che a volte non c'è bisogno di commentare, a volte basta solo ascoltare, oppure in questo caso vedere»

Quelle sono le mie ultime parole prima di dirigermi definitivamente verso il castello.

Ancora una volta Loki non si muove e solo poco dopo sento i suoi passi dietro di me.

Certe volte proprio non lo capisco.

Spazio autrice:

Eccomi qua.

Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto.

Fatemi sapere cosa ne pensate, baci 😘

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