l'infanzia di Margot
Io sono Margot. ho 21 anni.
Sono nata a Lyon e credevo che ci sarei rimasta, era bellissimo, avevo i miei amici, anche un fidanzatino da 9 a 13 anni di nome Fabrizio, era di origini italiane; non avrei mai immaginato una vita altrove anche se mia sorella diceva che non si sarebbe stupita se un giorno la mamma avesse detto
-preparate le valigie, andiamo in America!-
Lei si era già trasferita un paio di volte e aveva solo quattro anni in più rispetto a me.
Ma dalla mia nascita fino ai tredici anni sembrava andare tutto bene.
Ero la prima della classe, ma non mi reputavo particolarmente intelligente, però sì avevo una doppia faccia; non intendo dire che sparlavo degli altri o cose simili, ma che tutti mi credevano innocente e timida il che in parte non era vero; mi rendo conto ora che avevo qualcosa in più rispetto agli altri ragazzini, e per questo riuscivo a non farmi mai beccare quando facevo le mie furbate.
Una volta eravamo andati in vacanza a Limone e rubai due pacchetti di figurine dei calciatori dicendo a mia mamma che le avevo trovate per terra e lei ci aveva creduto.
Quando facevo casini in giro davo la colpa a mia sorella e venivo creduta, quando quella sempre innocente era lei.
Mi ricordo di quando prendevo una nota per le troppe chiacchiere; mia mamma non mi sgridava, ma c'era sempre una punizione e di solito era quella di non darmi la merenda, io perciò rubavo dei pasticcini dal negozio sotto casa mia; credo che il proprietario se ne accorgesse, ma mi lasciava fare.
Tutti mi avevano sempre visto sorridere, ma a volte in casa non ero proprio così allegra, però per mia fortuna i momenti belli erano di più di quelli tristi.
Poi successe quel casino.
Mio padre la fece grooossa.
Aveva rubato dei gioielli ad una vecchia e venne mandato in prigione un anno poiché aveva anche picchiato un poliziotto.
Mentre lui era in prigione molti dei miei amici si allontanarono da me e cominciavo a sentirmi tremendamente sola.
Scontata la pena mamma ci portò in Italia. Laggiù restai solo 2 anni.
Non mi piaceva quel posto, l'unica cosa buona era il cibo.
Non avevo amici.
Ero sempre più sola.
Ci trasferimmo ancora.
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