Capitolo 34 - Seconda Prova alla zucca
Capitolo 34
Quella mattina si era svegliato con la voglia di bere succo di zucca. Strano per lui che non lo beveva mai, eppure quella mattina sentiva il bisogno impellente di sorseggiare la bevanda più gettonata tra i ragazzi. In testa aveva mille pensieri ed erano notti che non riusciva a dormire, trovandosi a girare per Grimmauld Place come un vagabondo girava per Notturn Alley. Odiava quella calma apparente, aveva notato che tra i purosangue ci fosse qualcosa che non tornava e ovviamente lui, ormai troppo vecchio, non veniva neanche preso in considerazione. In fondo era il padre di Regulus Black, un traditore che aveva voltato le spalle a tutti loro e Orion non era stato etichettato come ciò solo perché fu bravo a fingere. Per lui era semplice dire che odiava i babbani, più difficile era guardare negli occhi suo figlio e chiedergli scusa. Da quando aveva scoperto della casa in Francia, Orion si era prodigato per organizzare il viaggio, che avrebbe portato lui e Sirius nel villaggio magico citato nella lettera. La fortuna di essere in pensione, lo aveva portato a non doversi preoccupare di giustificare i suoi spostamenti ma onde evitare inutili sospetti, sarebbero stati via solo una notte e avrebbero viaggiato tramite mezzi secondari.
-Buongiorno- bofonchiò Sirius con voce roca a causa del sonno.
Orion alzò gli occhi su di lui mentre sorseggiava il suo succo di zucca. Dalla partita non aveva più permesso al figlio di uscire neanche sottoforma canina, il motivo era che non si sentiva affatto sicuro e aveva sempre timore che qualcuno potesse riconoscerlo, facendo finire nei guai lui e Sirius stesso. In realtà si preoccupava più per il figlio che per sé ma non poteva rischiare di farsi togliere la custodia della nipote. Stavolta sarebbe finita sicuramente in mano ai Malfoy e non poteva permettere che sua figlia dividesse la casa con quel viscido di Lucius.
-Succo di zucca? Come i ragazzini?- ghignò Sirius.
-Eh si...Kreacher?- Orion attese che l'elfo gli si avvicinasse e impartì l'ordine. -Porta del succo di zucca anche a Sirius- disse con un tono vagamente sarcastico.
Sirius gli fece il verso e Orion scosse il capo divertito. -Che dire, un comportamento da persona adulta, bravo- bofonchiò Sirius, contrariato mentre Kreacher gli versava il succo nel bicchiere.
-Scusami?- Orion lo guardò tralice. -Vuoi dirmi che il tuo comportamento alla partita è stato da persona adulta? Hai azzannato un ragazzino!-
-Ha fatto cadere mia figlia dalla scopa!-
-Per la barba di Merlino, Sirius. Si chiama Quidditch!-
-E a me cosa importa? Ha fatto cadere la mia bambina!-
-Ma era un ragazzino di diciassette anni-
-Fa lo stesso. Nessuno deve farle del male-
Orion scosse il capo ed inspirò, invocando tutta la pazienza del mondo ed espirò più tranquillo. Quando Sirius si comportava così era difficile discuterci e quel giorno dovevano non poteva permettersi di perdere tempo litigandoci per una partita di Quidditch. Di lì a pochi giorni sarebbero partiti per la Francia e c'erano ancora tante questioni organizzative di cui parlare.
-Dobbiamo parlare ancora di quali mezzi utilizzare- disse Orion, prima di terminare il suo succo di zucca.
-Beh direi che potremmo utilizzare la smaterializzazione fino alle scogliere di Dover- rispose Sirius, ora divenuto più serio.
-Vorrei che tu evitassi la smaterializzazione- rispose Orion. -Ho origliato una discussione tra Lucius e Julius. A quanto pare dopo gli avvenimenti della Coppa del Mondo hanno intensificato i controlli sulle smaterializzazioni-
-Origli le conversazioni adesso?-
-Non è colpa mia se mi credono un vecchio rimbambito che non ha bisogno di sapere- ribatté Orion, piccato. -E poi mi sembra che ci stia tornando utile il mio origliare-
Sirius ridacchiò alla reazione del padre e bevve il suo succo di zucca, lanciandogli delle occhiate di tanto in tanto. Il loro rapporto era così, si punzecchiavano a vicenda fin quasi a litigare e poi tutto tornava nella quiete. Mai avrebbe immaginato anche solo di pensare che lui e suo padre avessero qualcosa in comune eppure in quella convivenza forzata, aveva scoperto che l'anziano Black era anche vagamente simpatico.
-Oggi vai a vedere la seconda prova del Torneo?- chiese Sirius, anche se già sapeva la risposta.
Orion annuì e si pulì la bocca con il tovagliolo. -Sì andrò con i Malfoy, Julius e...gli Higgs- l'irritazione nacque spontanea al solo nominare quella famiglia e Sirius se ne accorse. -Ho sempre frequentato purosangue ma loro...quel Ares-
Sirius sospirò e i ricordi della guerra di appena tredici anni prima gli tornarono prepotenti nella testa. Represse l'impulso di alzarsi e urlare, perché ogni volta che gli tornava alla mente quel periodo non poteva fare a meno di pensare a cosa aveva perso. Quelli che credeva fossero gli anni peggiori alla fine si erano rivelati i migliori ma di questo, se ne era reso conto solo una volta entrato ad Azkaban. Alle volte degli incubi lo perseguitavano nella notte e tutti erano legati a James, Lily, ma soprattutto a lei... Dahlìa. Non aveva nulla, non una foto niente. Solo ricordi che conservava gelosamente nel pensatoio regalatogli da Orion.
-È vero?- chiese Orion, ridestandolo dai suoi pensieri. -Quelle cose che ha fatto Ares... è tutto vero?-
Sirius lo osservò e anche lì fu costretto a trattenersi dall'usare l'uomo come valvola di sfogo. Era successo spesso, soprattutto i primi tempi a Grimmauld Place che lui buttasse tutta la sua frustrazione sul padre ormai anziano. Ci stava ancora lavorando ma negli ultimi tempi gli attacchi di rabbia erano diventati più rari, per andare incontro ad una convivenza migliore e questo fu solo grazie all'aiuto di Remus. Tuttavia in quei momenti aveva bisogno di prendersela con qualcuno, perché il ricordo di ciò che Ares Higgs aveva fatto era il peggiore degli incubi di qualsiasi persona.
-Sì... è vero- mormorò in risposta al padre.
-Sembra che lo abbiamo evocato, alla partita- borbottò Orion, contrariato.
-Già, poi il figlio che gironzolava attorno ad Alyssa non mi è piaciuto per niente. C'è dell'altro me lo sento- rispose Sirius. -Gli Higgs se si muovono hanno un motivo. Senza scopo per loro le persone sono nulla-
-Mi duole concordare con te, certo devo ammettere che lì per lì non mi è parso un cattivo ragazzo ma dal figlio di Higgs, possiamo aspettarci qualsiasi cosa-
Passarono attimi di silenzio, scanditi solo dal ticchettio dell'orologio a pendolo. Orion aveva già finito la sua colazione ma non moriva dalla voglia di andare a Hogwarts proprio con gli Higgs e Sirius lo aveva intuito, quando aveva visto il padre aprire la Gazzetta del Profeta di due giorni prima.
-Dovresti andare- disse Sirius, guardando l'orologio. -Manca poco e...oddio non credevo che avrei mai detto una cosa del genere ma...se fai tardi quei purosangue di melma che frequenti si faranno strane idee e già gli è parso strano che siamo andati in Irlanda-
-Purosangue di melma- disse Orion, con un sopracciglio inarcato all'insù. -Anche qui molto adulto, complimenti- esclamò prima di alzarsi da tavola. -Ma devo darti ancora ragione, meglio evitare-
Orion uscì dalla sala da pranzo e si avviò all'ingresso, indossò un pesante mantello invernale e scelse un bastone in legno d'acero laccato nero, con il solo ornamento di un pomello in argento. Con la coda dell'occhio, vide Sirius avvicinarsi ma fece finta di nulla ed uscì in strada. Il tempo si era notevolmente schiarito negli ultimi giorni e sperava che anche a Hogwarts fosse la stessa cosa, dopo i draghi Orion non riusciva ad immaginare cosa si sarebbero inventati per quei ragazzi. Aveva più timore per Harry Potter, non aveva ancora avuto la possibilità di conoscerlo ma già solo il fatto che avesse l'età di sua nipote lo faceva preoccupare. Vedeva ancora sua nipote come una bambina e il pensiero di vederla combattere contro un drago, rischiava di fargli venire un infarto.
Si guardò attorno e afferrò la sua bacchetta, puntandola contro una scarpa logora lasciata accanto ad un secchio.
-Itinerantur- disse con tono deciso.
La scarpa tremò leggermente prima di tornare inanimata, Orion non perse ulteriore tempo e la toccò nonostante gli facesse ribrezzo. Un vortice lo inghiottì e pochi secondi dopo, il castello di Hogwarts gli diede il benvenuto.
Orion rimase a fissare la maestosa figura del castello e il pensiero di essere tornato a casa lo colpì come accadeva ogni volta che lo rivedeva. I tempi di Hogwarts erano stati i più belli da che ne aveva memoria e se all'epoca pensasse che la vita vera era fuori da lì, quando si ritrovava a fissarlo sapeva che i tempi in cui si imboscava al corridoio della strega Orba con Walburga erano stati i più felici che aveva vissuto.
-Orion alla buon ora!- esclamò una voce alle sue spalle.
Orion represse una smorfia di irritazione, quando sentì Lucius parlargli in quel modo. Non vede l'ora di chiudermi in una casa per anziani, pensò mentre si voltava. Non sapeva perché ma Lucius era fermamente convinto che alla sua morte gli avrebbe lasciato qualcosa, complice il fatto che Walburga aveva scritto nel suo testamento di lasciare a Narcissa la sua casa nel Kent. Lucius non lo sapeva, ma quella proprietà era odiata da tutti a causa dell'infestazione di mollicci che la vivevano. Era l'unica cosa che faceva concordare tutti i Black, Sirius compreso.
-Ho fatto tardi a causa di un inconveniente in casa- rispose prontamente Orion. -Abbiamo scoperto un molliccio in cantina e Kreacher è impazzito quando ha visto un serpente strisciare verso di lui-
Ciò che aveva appena pronunciato non era proprio una bugia. Era accaduto davvero il giorno prima e Kreacher aveva ancora paura di scendere giù in cantina. Ci erano volute ore per dirgli che non c'era più pericolo. Lucius rise, forse si stava immaginando la scena e Orion dovette fare fronte a tutta la pazienza che aveva per non rispondergli a tono.
-Dovresti trovare un elfo più giovane, Orion. Quel Kreacher è troppo vecchio e rimbambito per lavorare- disse Lucius, avvicinandosi a lui.
Gli mise una mano sulla spalla e lo invitò a raggiungere gli altri, che avevano già raggiunto le rive del Lago Nero. Solo in quel momento Orion notò studenti e spettatori esterni in fila per salire sulle tribune, nel frattempo si fece accompagnare da Lucius, al gruppo facente parte dell'élite magica. Julius stava chiacchierando con Ares mentre Narcissa parlava con Giselle. Appena furono vicini, Julius lo salutò mentre Ares lo guardò impassibile, rispose all'amico e salutò cordialmente i presenti.
-Buongiorno zio, come stai?- gli chiese Narcissa, sorridendo.
-Bene ma che ci vuoi fare, gli acciacchi dell'età si cominciano a sentire- scherzò.
-Non dire così, Orion- s'intromise Julius. -Stai sicuramente meglio dei campioni che dovranno affrontare questa prova-
-Si sa in cosa consiste?- chiese Orion, incuriosito dal tanto via vai di gente.
-Voci di corridoio affermano che dovranno combattere contro gli abissi- rispose Ares, con tono annoiato.
Il tono utilizzato da Ares gli diede fastidio ma non rispose, non poteva compromettersi ai loro occhi, soprattutto da quando aveva Sirius a casa. Già una volta aveva subìto una perquisizione i primi tempi in cui il figlio era fuggito da Azkaban e non poteva averne un'altra perché stavolta, qualcosa avrebbero trovato.
-Hey Black, quindi vedrai la seconda prova con noi?- urlò una voce poco distante.
Orion si voltò subito verso la fila che doveva essere quella riservata agli studenti di Hogwarts e anche il gruppo fece lo stesso. Alyssa era con Theodore e il ragazzo che aveva parlato, era uno dei gemelli che avevano provato a convincerlo a scommettere alla prova precedente.
-Ti presto la mia ragazza, Weasley ma attento a te- rispose Theodore, guardando il rosso.
-Tranquillo Nott, la Black è in ottime mani con noi- scherzò uno dei gemelli.
Orion e Julius si lanciarono un'occhiata confusa ma prima che uno dei due potesse richiamare i due giovani, questi si erano fermati in fila e si stavano scambiando la saliva a vicenda, in una pratica chiamata da tutti baciare. Orion sbattè le palpebre più volte frastornato mentre Narcissa e Giselle se la stavano ridendo della grossa, vedendo le reazioni dei due uomini.
-Padre, madre- disse una voce, vicino a loro.
Chi glielo dice ora a Sirius, pensò Orion sconsolato e distolse lo sguardo dalla giovane coppia, solo quando questa si stava separando per andare dai rispettivi amici. Quando Alyssa fu accanto a Lavanda tirò come un sospiro di sollievo e si voltò verso il ragazzo che stava parlando con Ares. Terrence Higgs era scuro in volto e parlava con i suoi genitori, come se volesse tentare il suicidio da un momento all'altro.
-E quindi Alyssa e Theodore stanno insieme- esclamò Giselle.
-Si si stanno insieme, si baciano e sono la coppia più bella del mondo- l'interruppe Terrence, sarcastico anche se a Orion parve di riconoscere un tono irritato.
Adolescenti, pensò sconsolato.
***
-Hai visto Hermione?- chiese Alyssa, aguzzando lo sguardo alla ricerca della ragazza.
Lavanda negò con un cenno del capo mentre teneva le mani ben salde alla balaustra della tribuna e guardava il lago sotto di loro. Aveva smesso di nevicare ma l'aria era gelida, per cui Alyssa si strinse più che poté dentro il suo mantello di Grifondoro. Giù erano già arrivati Krum e Cedric e stavano chiacchierando, sulle rive del lago.
Alyssa sbuffò e si guardò nuovamente attorno, riflettendoci bene non c'era neanche l'ombra di Ron e si chiese che fine avessero fatto i due.
-Hey Eliot, ciao!- esclamò ad alta voce Lavanda, sventolando la mano.
Alyssa abbassò lo sguardo e salutò anche lei il giovane auror, che stava lavorando nella sicurezza. Eliot alzò gli occhi, sentendosi chiamare e sorrise alle due ragazze, rispondendo al saluto. I gemelli erano poco distanti da loro e stavano lavorando alle scommesse per quella giornata, ovviamente si erano tenuti a debita distanza da Orion Black e Julius Nott ma erano riusciti a convincere Vitious a scommettere su Potter.
-Ciao ragazze- disse Neville, avvicinandosi a loro.
-Ciao Neville- risposero in coro le due ragazze.
Sulle rive del lago erano arrivati prima Fleur poi successivamente Harry. La prima era tranquilla mentre il secondo era visibilmente preoccupato, Bagman accompagnò Harry alla sua postazione e Fleur andò a posizionarsi sotto la bandiera della sua scuola.
-Signori e signore, ben arrivati alla Seconda Prova del Torneo Tremaghi- disse Bagman. Il mago aveva utilizzato un sonorus per far si che tutti potessero ascoltarlo. Nel frattempo, i gemelli Weasley le avevano raggiunte. -I nostri campioni hanno risolto l'enigma nascosto nell'uovo e sono pronti, per affrontare la prossima prova. Al mio fischio si tufferanno nelle acque del Lago Nero e avranno un'ora per poter recuperare ciò che gli è stato sottratto. Uno...due... tre!-
Bagman fischiò e Cedric, Fleur e Krum si tuffarono in acqua, Harry invece era rimasto sulla terra ferma e il suo corpo era afflitto da spasmi. Alyssa, Lavanda e gli altri lo guardarono confusi mentre lui muoveva le braccia come un forsennato.
-Ma che ha?- chiese Lavanda. I presenti intanto stavano ridendo a quella scena. -Che gli hai dato?-
-l'algabranchia- rispose Alyssa, abbassando il tono di voce per non farsi sentire.
-Ma dai davvero?- chiese Neville, avendo sentito la ragazza e osservò affascinato Harry. -Gli hai detto di prenderla quando è in acqua?-
Alyssa sbiancò e fissò il giovane Potter ancora in preda agli spasmi. -No- afferrò la balaustra e si sporse per urlare a Harry di tuffarsi ma il gesto le fece perdere l'equilibrio e fu solo grazie a Fred se non cadde di sotto.
-Cosa succede se la prende sulla terra ferma?- chiese George, allarmato dal comportamento della Black.
-Muore- risposero all'unisono Neville e Alyssa.
Il gruppo si prodigò a urlare al ragazzo di tuffarsi mentre i Serpeverde se la ridevano della grossa alla vista di Harry, che bramava aria. Alyssa lanciò un'occhiata Theodore e scosse il capo irritata, nel vederlo ridere di gusto alla scena. Finalmente Harry si tuffò in acqua e Alyssa tirò un sospiro di sollievo. Ci è mancato poco che non finissi ad Azkaban, pensò sollevata. George e Fred scrutavano il lago per poter scorgere qualsiasi gesto dei campioni mentre Neville le spiegava quanto l'algabranchia fosse rara e difficile da trovare. Piton mi ucciderà, pensò annuendo alle parole del suo compagno di casata.
-Paciock sta zitto- esclamò Terrence alle loro spalle.
Alyssa si voltò in direzione del ragazzo e lo salutò sorridendo ma Terrence non rispose e tornò a parlare con Tracey ed Andrew. Lo fissò stranita ma non gli diede peso e tornò a parlare con Neville. Lavanda si era spostata per poter avvicinarsi allo stand dei dolciumi, organizzato da Mielandia.
-Riportami una brioche di zucca- le urlò dietro Alyssa. -Ah e anche del succo!-
-Ovviamente di zucca eh- rispose Lavanda mentre passava accanto al trio di Serpeverde. -Sia mai che cambi- disse sarcastica.
Alyssa le fece la linguaccia e tornò a chiacchierare con Neville, senza accorgersi che qualcuno la stesse fissando.
Lavanda salì ancora i gradini fino ad arrivare alla fila per lo stand e sbuffò, si voltò verso il lago alle sue spalle, come se avesse paura di perdersi qualcosa di importante per la gara e tornò a fissare la schiena della persona davanti a lei.
-Brown, anche tu in fila?- gli chiese la fastidiosa voce di Malfoy.
Lavanda sbuffò apertamente, non preoccupandosi di sembrare maleducata e senza voltarsi rispose. -Sì. Finito di prendere in giro Harry?-
-Cos'è...sei amica di Potter adesso?- chiese, scontroso.
-Cos'è...non sai farti i fatti tuoi?- lo rimbeccò Lavanda, senza mai voltarsi. Nel frattempo la fila scorreva e la ragazza sperò con tutta se stessa che la gente davanti a lei si muovesse a prendere le loro consumazioni.
-Non hai risposto- rispose Draco, imperterrito.
Lavanda sbuffò di nuovo e si voltò per guardarlo piccata. -Siamo compagni di casata nient'altro, contento adesso?-
-Decisamente si- replicò il ragazzo soddisfatto.
Lavanda roteò gli occhi al cielo e si voltò di nuovo verso lo stand, attorno a lei la gente parlava degli spasmi di Harry e se prima ridevano di lui, ora erano interessati di sapere se c'è l'avrebbe fatta a superare la prova.
-Malfoy perdona l'invadenza- esclamò Tracey Davies dietro di loro. -Ma compri o no? Ho delle ordinazioni io-
Lavanda sghignazzò mentre Draco sbraitava contro la sua compagna di casata e se ne andava dai suoi amici. Tracey si avvicinò a lei, prendendo il posto che prima era stato di Malfoy e attese il suo turno. Quando finalmente toccò a Lavanda, la ragazza ordinò delle api frizzole per lei, cioccorane per i ragazzi e brioche di zucca.
-Mi dispiace cara, le brioche di zucca sono finite- le disse la donna, dispiaciuta.
-Come finite!- dissero in coro Lavanda e Tracey. Lavanda la guardò confusa ma Tracey era troppo intenta a scrutare il banco per accorgersene. -Allora dei zuccotti di zucca- continuò Lavanda, voltandosi verso la donna dei dolciumi.
-Finiti-
-Pasticcini alla zucca?-
-Finiti anche quelli-
-Mi dia solo il succo allora- rispose Lavanda, presagendo già la sua amica andare in paranoia perché non era riuscita ad avere i suoi dannati dolci di zucca.
-Tesoro è finito anche quello. Però se vuoi ho del succo di carota che...-
-No guardi va bene così- l'interruppe Lavanda e le passò i soldi per pagare.
La Grifondoro si voltò e Tracey la seguì irritata dopo aver comprato delle stecche di liquirizia, la osservò confusa ma la Serpeverde non se ne accorse almeno fino a che non alzò gli occhi su di lei. Dovette intuire cosa passasse per la testa della ragazza e sospirò.
-Ero qui per prendere i dolcetti a Terrence e Andrew. Terrence diventa un rompiscatole quando non ha i suoi stupidissimi dolcetti alla zucca- le spiegò Tracey mentre scendevano le scale.
-Non dirlo a me, pensa che Alyssa si fa mandare le brioche da suo nonno- rispose Lavanda, alzando gli occhi al cielo sconsolata. -È un caso clinico perso-
Tracey rise e si spostarono per far passare due studenti del primo anno diretti allo stand dei dolci. -Comunque se fosse mio amico, ti direi di comprendere Malfoy e di provare a conoscerlo- disse la Serpeverde. Lavanda fece per rispondere ma la ragazza continuò. -Ma siccome non è mio amico, ti dico lasciarlo perdere e di morire zitella-
Lavanda la guardò per qualche secondo prima di iniziare a ridere di gusto, non tanto per le parole dette quanto più per il tono saccente che Tracey aveva usato. Le due ragazze arrivarono all'altezza dei posti dove erano seduti i tre Serpeverde ma rimasero per le scale a chiacchierare.
-Sì, la seconda opzione è quella che mi attira di più- disse Lavanda tra le risate. -Ma siete solo voi tre?-
-Sì, teoricamente si doveva aggiungere a noi mia sorella e Astoria ma poi hanno preferito guardare lo spettacolo con Malfoy e gli altri- rispose Tracey. Dal tono che usò Lavanda intuì che non le dispiaceva affatto di non avere le due ragazze in giro.
-Aggiungetevi a noi no?- le propose Lavanda, sorridendo gentile.
Era la prima volta che Lavanda si comportava in modo carino con qualche Serpeverde, era solita ignorarli o rispondere loro lo stretto necessario eppure Tracey era, oltre ogni previsione, davvero simpatica.
La Davies lanciò un'occhiata ai suoi amici, Terrence era ancora imbronciato mentre Andrew scrutava il lago annoiato e tornò a guardarla.
-Grazie ma non credo sia il caso- le disse gentile.
Lavanda inarcò il sopracciglio confusa. -Perché?-
-Qualcuno è di cattivo umore oggi- disse in tono cantilenante. -Ma grazie del pensiero-
Tracey andò a sedersi in mezzo ai due compagni e Lavanda raggiunse i suoi amici, che continuavano a chiacchierare tranquillamente. Consegnò le cioccorane ai ragazzi e guardò Alyssa, sconsolata.
-Le brioche di zucca erano finite- disse, pronta a sorbirsi la sua ira.
-E i zuccotti di zucca?-
-Finiti-
-Pasticcini alla zucca?-
-Anche quelli-
-Allora va bene solo il succo-
-Eh... è finito anche quello-
-E che cavolo!- esclamò prima Alyssa poi Terrence dietro di loro.
Nessuno dei due si accorse di aver parlato praticamente all'unisono per cui Lavanda e Tracey si guardarono ridendo mentre i due amici si lamentavano delle mancanze così gravi da parte di Mielandia.
***
Tutti rimasero sorpresi quando videro Fleur risalire in superficie senza ciò che le era stato sottratto, nuotò a grandi falcate verso la riva e raggiunse poi le sue compagne di scuola, che l'avvolsero in un asciugamano. Theodore guardò la ragazza, dispiaciuto che proprio lei dovesse finire quarta in graduatoria ma questo pensiero passò subito il testimone alla curiosità di ciò che stavano combattendo i campioni sott'acqua.
-Ma ci pensate?- chiese Astoria, rabbrividendo dal freddo e dai pensieri che stava avendo. -Quelli li stanno combattendo contro le sirene e l'acqua sarà gelida!-
-Speriamo che ci togliamo dalle scatole Potter- disse Theodore, facendo ridere i compagni attorno a lui. -Ma poi me lo hai preso il succo di lamponi?-
-Oh...no- borbottò Draco. -Perdonami-
-Vado io!- disse Blaise, alzandosi dal suo posto. -Tanto ho voglia di calderotti- e si avviò verso lo stand di Mielandia.
Da quando era tornato a Hogwarts i suoi amici non la smettevano di essere premurosi. Forse lo erano troppo ma in fondo non gli dispiacevano quelle attenzioni, soprattutto perché anche Alyssa non era da meno. La ragazza infatti gli passava gli appunti delle lezioni, brioche di zucca se lo vedeva pallido e lo attendeva ad ogni fine lezione per poter studiare insieme in biblioteca, anche se alla fine lui guardava lei studiare. Tornare a Hogwarts era stata una mano santa per il suo umore sotto i piedi, non che al San Mungo se la fosse cavata male anzi, la pozionista Perks lo aveva riportato giù nei laboratori quando si era ripreso e la Guaritrice Devon gli aveva permesso di salire a prendere il té al quinto piano. Erano state gentili non poteva negarlo, tuttavia non era come avere i suoi amici accanto.
-Tieni- gli disse Blaise, appena tornato dalla bancarella.
Theodore ringraziò e prese il succo mentre Daphne accanto a lui si sporgeva per vedere meglio le acque del lago.
-Ragazzi, guardate!- esclamò Daphne, puntando il dito in direzione del lago.
Tutta l'attenzione del pubblico fu catturata dalle onde dell'acqua. All'improvviso ci fu silenzio rotto solo dai rumori della foresta accanto al lago, le onde dovute ai movimenti subacquei si fecero sempre più veloci fino a che in superficie non comparve Cedric Diggory con Cho Chang stretta al petto.
-Eh sì. Quindi le cose rubate non sono oggetti ma persone- disse Pansy, colpita. -Inquietante...mi piace!-
Theodore ridacchiò mentre altri movimenti dell'acqua presagivano l'arrivo di un altro campione. Tutti rimasero in attesa della persona e quando le onde si fecero più veloci e vicine, la figura di Krum con un'altra che lì per lì non riconobbe, risalì a galla. Aguzzò lo sguardo mentre i due nuotavano verso la riva, con i cori dei ragazzi di Durmstrang che festeggiavano il loro campione.
-Ma quella non è la Granger?- chiese per aver conferma.
Theodore lanciò un'occhiata prima verso i Tassorosso che stavano urlando di gioia, poi in direzione di Alyssa e i suoi amici, vide la ragazza sporgersi troppo e Weasley che la riprendeva. Da quella distanza gli era possibile vedere la sua espressione preoccupata e non ne capiva il motivo. Forse era legata al fatto che quella mattina gli occhi nocciola della Black erano contornati da occhiaie evidenti? Si chiese allora se Alyssa era rimasta sveglia tutta la notte ad aiutare Potter e non perché aveva avuto problemi ad addormentarsi, come gli aveva detto in Sala Grande a colazione.
-È scattata l'ora e Potter non è risalito!- esclamò Draco, felice.
Neanche il tempo di festeggiare che Potter risalì a galla...o meglio, Weasley e una ragazzina dai capelli biondi, dello sfregiato neanche l'ombra. Ron Weasley aiutò la ragazzina a raggiungere la riva e Theodore si voltò di scatto verso la zona della sua ragazza. Alyssa era pallida e controllava l'orario mentre Paciock le diceva qualcosa all'orecchio. Dovrò dire a Paciock di tenersi a distanza, constatò Theodore con una smorfia. Il volto della Grifondoro finalmente si distese in un sorriso sollevato e Theodore si voltò di nuovo a guardare il lago, constatando con rammarico che Potter c'è l'aveva fatta. Tutti gli studenti di Hogwarts festeggiarono il ritorno a galla del ragazzo e Theodore sbuffò irritato come anche Draco e gli altri.
I giudici stavano parlottando tra loro mentre Potter nuotava verso la riva. Madama Chips controllava le condizioni di tutti i partecipanti alla gara ma a Theodore non interessò più di tanto, la sua attenzione era catturata da Alyssa che era scesa dalle tribune e stava si avvicinando alla riva, dove Potter era appena arrivato.
-Che ci vuoi fare- disse Draco al suo fianco. -I genitori erano amici-
-Ma non ci scordiamo che il padre della Black è un assassino- constatò Astoria, guardando Alyssa e Harry parlare con Hermione.
-Già...ma non è un po' strano che quei due siano diventati d'un tratto amici?- gli chiese Blaise, guardandolo. -Insomma...il padre della Black ha venduto a Voi-Sapete-Chi quello di Potter! Si che lei non c'entra nulla però addirittura farci amicizia-
Theodore sospirò e alzò le spalle come a dire di non saperne nulla. Ed era vero, dell'anno prima sapeva solo che Alyssa aveva incontrato il padre e che non lo credeva un assassino, in fondo capiva anche l'esigenza della ragazza di conoscere colui che l'aveva generata. Era comprensibile.
-I giudici hanno stabilito- Ludo Bagman parlò, guardando gli spalti e facendo così zittire il gruppo di Serpeverde. -Di conferire alla signorina Delacour venticinque punti per la sua padronanza dell'incantesimo Testa Bolla, nonostante non sia riuscita a terminare la prova. A Diggory, che ha a sua volta fatto uso del medesimo incantesimo ed inoltre è risalito per primo con il suo ostaggio, conferiamo quarantasette punti. A Krum, che ha eseguito una trasfigurazione parziale ma efficace, conferiamo quaranta punti. Infine il signor Potter ha usato con grande efficacia l'algabranchia ma è tornato fuori tempo massimo di un'ora. Tuttavia la capitansirena ci ha avvisati che Potter sarebbe risalito per primo, se non si fosse messo in testa di risalire tutti gli ostaggi e per questo il suo punteggio è di quarantacinque punti-
I Grifondoro urlarono di gioia e Draco notò Lavanda abbracciare Fred Weasley con foga, gesto che lo fece innervosire e non poco. Giù a riva Alyssa abbracciava Harry assieme a Ron e Hermione, mentre i Serpeverde iniziavano a scendere dagli spalti nervosi.
-La terza prova si terrà il ventiquattro giugno e i campioni sapranno cosa li attenderà un mese prima. Grazie a tutti per essere venuti qui e per aver dato sostegno ai ragazzi-
Theodore scese le scale velocemente e attese che Alyssa si liberasse dal parlare con Potter. Si appoggiò ad uno dei pali che tenevano in piedi la tribuna degli studenti e incrociò le braccia al petto, spazientito. La ragazza alzò gli occhi su di lui e gli sorrise, salutò i suoi compagni e gli si avvicinò. Theodore le cinse le spalle con il braccio e rimasero per un po' così, con il ragazzo ancora appoggiato al palo e Alyssa al suo petto.
-Ti ho vista preoccupata per Potter- gli disse Theodore, guardandola negli occhi.
-Sei geloso?- rispose Alyssa, trattenendo una risata.
-Di Potter? Pff ma per favore- rise Theodore e gli diede un bacio sulla fronte. -Mi chiedo piuttosto se non sei stata tu ad aiutarlo-
I due si staccarono dal palo e si avviarono come gli altri studenti verso il castello, per andare a riscaldarsi davanti una buona tazza di té. Alyssa lo guardò eloquente ma non rispose alla sua domanda e Theodore capì che quei quarantacinque punti erano merito, almeno in parte, anche della sua ragazza.
-Black!- urlò Piton alle loro spalle.
I due ragazzi si voltarono all'unisono verso l'uomo, il quale era accompagnato dalla pozionista del San Mungo, sicuramente venuta per guardare la Seconda Prova. Se la pozionista Perks gli sorrideva però, Piton era di tutt'altro intento e guardava la sua studentessa con sguardo accusatorio. Theodore salutò la donna, sorridendo e lanciò un'occhiata ad Alyssa confuso, non capiva come mai la ragazza avesse timore di parlare con Piton, visto che lei era la migliore del loro corso.
-Algabranchia, brava- esclamò Piton piatto, non appena i ragazzi furono davanti a lui.
-Io non c'entro nulla... professore- rispose Alyssa, guardando l'uomo con determinazione.
-Ma per favore, Black! Potter non sa riconoscere sangue di drago da succo di zucca- Theodore sghignazzò ma smise subito quando il professore lo trucidò con lo sguardo. -E siccome la Granger era impegnata, è facile dedurre che sia stata tu a prendere l'algabranchia dalla mia riserva personale-
Theodore sgranò gli occhi sorpreso e si voltò verso la ragazza, che aveva le iridi fisse sul professore più per orgoglio. -Ma sei impazzita?-
-È in punizione, signorina Black. Meno trenta punti a Grifondoro e da oggi stesso voglio che lei riscriva tutte le etichette degli ingredienti e che ricontrolli le pozioni dei ragazzi del primo anno per un mese intero...e niente Hogsmeade per due settimane- Piton guardò la reazione dei due ragazzi e sbuffò contrariato. -No. Prima che ci provi anche solo a convincermi, signor Nott, l'avviso che sono irremovibile e che non m'interessa un fico secco se voi due non vi vedete da un mese- disse seccato.
-Va bene, professore...- borbottò Alyssa, sapendo che dire qualsiasi cosa era inutile.
-Dieci punti a Grifondoro- Alyssa fissò l'uomo confusa e lui le spiegò con lo stesso tono irritato di poco prima. -Per aver studiato la teoria di una pozione difficile. A tal proposito voglio un tema entro lunedì sulla Pozione Vivi L'Acqua, dalla sua nascita fino a parlare dei pro e dei contro-
La ragazza annuì senza rispose e i due studenti si voltarono per tornare al castello, sotto lo sguardo di Piton e della Perks, che se la rideva della grossa.
-Ti rendi conto che non possiamo uscire insieme a causa di Potter? Poi mi vieni a dire che non lo devo odiare?- esclamò Theodore, facendo ridere ancora di più la Perks.
Quando i due ragazzi furono lontani da loro, Jocelyn prese Severus sottobraccio e assieme si avviarono verso il villaggio di Hogsmeade.
-Severus- lo richiamò all'improvviso la donna. -Giusto per capire, la ragazza ha preso la teoria della pozione Vivi l'Acqua, arrivando a studiare le proprietà di ogni singolo ingrediente fino all'algabranchia?-
-Sì, esatto- rispose Severus.
Jocelyn si fermò e si voltò in direzione della coppia di studenti, che stava battibeccando poco distante dall'ingresso delle serre.
-Severus, la voglio agli internati del San Mungo il prima possibile- esclamò la donna, guardando la ragazza litigare. -Non mandarmi più gente come quella Light, voglio studenti come lei-
***
Quel venerdì pomeriggio tutti a Hogwarts stavano festeggiando, gli unici ad essere meno inclini a divertirsi, erano proprio i ragazzi di Beauxbatons e questo perché Fleur era finita irrimediabilmente ultima.
Tutti, si stavano divertendo bevendo burrobirra e ballando nelle sale comuni, tutti.
Meno lei.
Erano le sei del pomeriggio e dall'aula di Pozioni sentiva la musica provenire dalla Sala Comune dei Serpeverde e s'innervosì non poco, soprattutto perché dopo aver litigato con Theodore, quest'ultimo aveva preferito passare il pomeriggio con i suoi amici anziché farle compagnia mentre riscriveva tutte le etichette degli ingredienti. Alla fine il nervosismo era passato, quando si era resa conto che stare nel laboratorio da sola era piacevole e in più, la questione di ricontrollare le pozioni dei ragazzini del primo anno le fece capire che per il professore, lei non fosse poi così male. Udì dei passi ma non ci badò e continuò a trascrivere l'ultima etichetta per quella giornata, così da passare al controllo delle pozioni.
-Che ci fai qui?- chiese Andrew, guardandola.
Alyssa alzò lo sguardo verso la porta e non fu sorpresa di ritrovarsi tre Serpeverde fissarla confusi. -Ciao ragazzi- rispose prima di tornare a scrivere. -Sono in punizione-
-Perché mai?- chiese Tracey, sedendosi su uno dei banchi accanto ad un calderone.
Andrew e Terrence non ebbero altra scelta che accomodarsi anche loro. Quando Tracey decideva che qualcosa la interessava, non c'erano centauri che potessero smuoverla da lì.
-Ho rubato...beh non proprio, diciamo preso in prestito l'algabranchia dalla riserva di Piton per darla a Harry. Che poi l'abbiamo fatta prendere da un elfo domestico ma va bene, in fondo l'idea è stata mia- sospirò sconsolata, immaginandosi i festeggiamenti dei Grifondoro. -Sono in punizione per un mese, devo riscrivere le etichette degli ingredienti e ricontrollare le pozioni dei ragazzi del primo anno ma soprattutto- prese le ampolle che aveva sul tavolo e le rimise al proprio posto sugli scaffali. -Niente Hogsmeade per due settimane- tornò al tavolo con le boccette degli studenti di Tassorosso del primo anno e prese una pergamena per scrivere le proprietà. -Ah per non parlare del tema che devo dargli entrò lunedì-
-Quindi non andrai all'appuntamento con Theodore- disse Tracey e lanciò un'occhiata ai suoi amici.
-Già- bofonchiò Alyssa, mentre prendeva dalla sua tracolla una brioche di zucca. -Volete?-
-Sì grazie- rispose subito Terrence, decisamente più sollevato rispetto alla mattina.
Alyssa prese un'altra brioche dalla borsa e la passò al ragazzo, per poi tornare ad osservare la pozione di una certa Mika Kelbourn.
-Ci dispiace davvero- disse Tracey. Anche se il tono non le sembrò granché dispiaciuto ma Alyssa sapeva, che non era amica di Theodore. -Giusto Terrence? Ci dispiace che non possa uscire con Theodore, vero?-
Terrence si strozzò con la brioche e borbottò un sì mentre Alyssa alzò gli occhi sulla Serpeverde, guardandola con fare interrogativo. Tuttavia tornò subito sul lavoro delle pozioni quando, una volta aperta la boccetta di Mika, un odore pungente la costrinse a ricontrollarla più a fondo.
-Beh andiamo- sentenziò Tracey, alzandosi di scatto. -Ciao Alyssa Sophie- disse, afferrando dalle tuniche i suoi amici.
-Ciao- rispose la ragazza, assorta nel suo lavoro.
ANGOLO DELL'AUTRICE
Tadaaaann nuovo capitolo! Ad Orion e Sirius Ares Higgs non piace proprio, chissà cosa ha fatto (io lo so!) ma prendersela con Terrence...Bo! La scena del bacio visto da Orion e Julius ha una storia. Dovete sapere che il mio primo bacio al mio primo ragazzo avvenne al terminal del bus e appena ci staccammo, mi sono ritrovata mio fratello e i suoi amici che ci fissavano 😳. Ovviamente non ho voluto dare questo imbarazzo ad Alyssa 😂 ma volevo ci fosse. Poi la frase di Terrence l'ho adorata, più che altro perché mi sono immaginata gli adulti che lo guardavano strano. Avevo detto che il punto di vista di Theodore ci sarebbe stato dopo qualche capitolo e infatti, al posto suo doveva essercene uno di Lavanda ma ho preferito fare questo cambio e dare più spazio alla nostra Brown preferita nel prossimo capitolo. Che carini i Serpeverde che lo riempiono di attenzioni. Parliamo adesso di Tracey, chi la adora? Io! È pungente e mi piace un sacco!
Ho adorato scrivere la scena con la donna dei dolciumi e spero che sia piaciuta anche a voi.
Ora qualche informazione di servizio. Domani farò sei anni con il mio ragazzo (e che ve ne frega, direte voi) ebbene siccome è il primo giorno di zona gialla non ci sarò per due giorni e quindi non scriverò. Dalla settimana prossima se tutto va bene dovrei tornare a lavorare (Conte, dimmi te che devo fare) e avrò meno tempo per scrivere ma con questo non sto dicendo che scompaio, semplicemente se durante le feste ho pubblicato quattro capitoli, calcolo di pubblicarne lo stesso numero entro gennaio.
Concludo col farvi i miei auguri per la Befana e ci vediamo al prossimo capitolo!
Fatemi sapere se vi è piaciuto questo,
_L_Black_
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