Capitolo 33 - Algabranchia
Capitolo 33
Mia carissima Lav,
So che non ci sentiamo da tanto e mi dispiace davvero, purtroppo questa trasferta di lavoro mi ha tolto tantissimo tempo. Sono tornata a casa da poco e la signora Brett non ha perso tempo per rinfacciarmi che non curo adeguatamente le piante, e che dovrei stare più tempo a casa al posto di lavorare. Ovviamente non le ho fatto notare il mio salario, sicuramente più cospicuo più di quello di suo figlio, sai bene che non reggerebbe questa notizia. Comunque c'è un motivo ben preciso per il quale ti sto scrivendo mia cara sorellina ed è molto semplice. Appena sono tornata da New York, Eliot mi ha chiesto di sposarlo ed io ho accettato! Ci sposeremo il prossimo luglio e festeggeremo nel nostro giardino, quindi preparati psicologicamente ad avere zia Ortensia in giro per casa Brown. All'interno della busta c'è la partecipazione per la tua amica Alyssa, mi farebbe davvero piacere se venisse anche lei perciò dagliela e dille di scrivermi per la conferma. Non vedo l'ora di riabbracciarti e per ovviare a ciò, verrò a Hogsmeade il prossimo sabato.
L'appuntamento è davanti a Mielandia alle dieci.
Mi raccomando sii puntuale.
Ti voglio bene,
Fresia.
Lavanda lesse quella lettera due volte, prima di rendersi conto che sua sorella si sposava. Fresia ed Eliot stavano insieme dai tempi di Hogwarts ed il ragazzo col passare degli anni era diventato ormai un fratello maggiore per Lavanda. La piccola di casa Brown lo aveva adorato sin dal primo istante e anche suo padre, il quale era sempre stato protettivo nei confronti delle due figlie, in fin dei conti lo sopportava. Il pensiero di rivedere sua sorella dopo mesi poi la faceva stare di buon umore, dimenticando per un momento i problemi che l'affliggevano.
I suoi incubi stavano diventando sempre più ricorrenti e se prima le compariva in sogno il ragazzo, in quelle notti ad apparirle era una donna che le chiedeva di chiedere scusa ad una persona. Gli incontri del giovedì con Piton la stavano aiutando molto, non lo avrebbe mai immaginato ma l'uomo era un grande conoscitore del mondo ultra terreno. In più il professore le faceva bere una pozione che placava il suo collegamento con le anime ma quando l'effetto svaniva - decisamente troppo in fretta per lei - queste tornavano a chiederle aiuto.
Sapeva che con Fresia poteva parlarne apertamente ma non voleva tediarla con i suoi problemi, non ora che la sorella era occupata ad avvisare tutti per il suo imminente matrimonio.
Lavanda sospirò e prese il secondo biglietto dalla busta, riconobbe subito la scrittura di Fresia e scosse il capo sorridendo, immaginando la sorella scrivere a mano tutti gli inviti che sapeva essere molti. Scrisse velocemente una risposta e la attaccò alla zampetta di Beri. Il gufetto non attese oltre e uscì dalla finestra, mentre Lavanda usciva dalla sua camera per andare in Sala Comune. La stanza era piena di studenti più piccoli che si scaldavano davanti al fuoco, febbraio stava infatti dando il meglio di sé con il freddo e se non fosse stata intenta a cercare la sua amica, sarebbe rimasta anche lei davanti al fuoco. Quando si rese conto che di Alyssa non c'era neanche l'ombra, decise di uscire per andarla a cercare altrove e stava quasi per avviarsi in biblioteca ma la presenza di Nick-Quasi-Senza-Testa la fece fermare.
-Buon pomeriggio, Sir Nicholas- esclamò la ragazza, sorridendo al fantasma. -Hai per caso visto Alyssa?-
-Buon pomeriggio a te cara Lavanda- rispose Nick sorridendole. -Alyssa dici? Mi sembra si trovi in Sala Grande con Hermione-
Lavanda lo salutò riconoscente e corse giù per le scale, diretta in Sala Grande. In tasca aveva la partecipazione per la giovane Black e non vedeva l'ora di dargliela. A discapito di ciò che pensava suo padre infatti, Fresia adorava Alyssa e non si era mai fatta problemi a farla dormire in camera sua quando la ragazza veniva a trovarla. Superò un gruppo di Corvonero ed entrò nella Sala ma non appena mise piede al suo interno, Ernie le si avvicinò tutto sorridente e con una lettera in mano.
-Hai visto, Lavanda? Eliot e Fresia si sposano- disse con voce emozionato e le sventolò la lettera sotto il naso.
Le era passato di mente il fatto che Eliot ed Ernie fossero fratelli, per cui quando il ragazzo si era avvicinato tutto felice lo aveva guardato confusa e solo quando notò la lettera se lo ricordò. Fece per rispondere ma venne subito interrotta.
-Tua sorella si sposa e non me lo dici?- s'intromise Alyssa, seduta all'estremità del tavolo di Grifondoro. La ragazza si alzò svelta e con altrettanta velocità, si avvicinò ai due.
Lavanda sospirò e ignorò le varie occhiate che i presenti nella stanza le stessero lanciando. -Sì mi è arrivata questa mattina la sua lettera. A proposito- guardò la sua amica. -Grazie di avermi prestato Beri- disse.
Alyssa le fece un gesto con la mano come a dire di non preoccuparsi e afferrò la lettera dalle mani di Ernie. La lesse velocemente e alzò lo sguardo su di lei, sorridendo.
-Cavolo devo proprio scriverle- disse Alyssa mentre riconsegnava la lettera a Ernie.
-Allora scrivile per la conferma della tua presenza- disse Lavanda, porgendole la partecipazione. -Vuole che tu ci sia-
Alyssa prese il foglio e lo lesse velocemente. -Non dirmi che sta scrivendo le partecipazioni a mano- disse divertita.
-Sai come è fatta- rispose Lavanda, con un sospiro. -Vuole metterci il suo tocco personale. Sicuramente inviterà la Sprout, sono curiosa di vederla con abiti...ehm... eleganti- esclamò la ragazza, ghignando al pensiero.
-E quindi diventeremo parenti, Brown- esclamò Ernie, prendendo Lavanda di peso per farla girare in aria.
-Macmillan mollami!- urlò Lavanda, dandogli una sfilza di pugni sulla schiena.
-No, andiamo a festeggiare dai Tassorosso!- rispose Ernie, portandola di peso al tavolo dei giallo-nero.
Lavanda vide Alyssa scuotere il capo e seguirli mentre lei veniva ancora trattata come un sacco di patate da Ernie. Il ragazzo la lasciò andare solo quando furono a capo tavola e Lavanda ebbe un brutto presentimento quando Ernie riempì due bicchieri di succo di zucca.
-Miei cari compagni- esclamò ad alta voce Ernie. Ormai tutta la Sala stava guardando la scena. -È con grande piacere che vi dò una notizia strepitosa due ormai ex Tassorosso, ovvero mio fratello Eliot e sua sorella Fresia, si sposeranno la prossima estate!-
I ragazzi di Tassorosso applaudirono felici e anche alcuni studenti di casate diverse si unirono ai festeggiamenti, battendo le mani a loro volta. Le guance di Lavanda si colorarono di un rosso porpora e solo allora Alyssa si avvicinò a lei per darle conforto dopo quella figura. Prese un bicchiere e lo riempì anche lei di succo di zucca, per poi alzarlo in aria.
-A Eliot e Fresia- disse con fare solenne.
-A Eliot e Fresia- brindarono i ragazzi di Tassorosso tutti sorridenti.
Alyssa fu sorpresa di vedere come anche gente che non conosceva i due diretti interessati, stesse festeggiando con loro davvero felici per i due futuri sposi. Lavanda se ne accorse e le spiegò.
-I Tassorosso a differenza delle altre casate organizzano delle riunioni per ritrovarsi. Solitamente avvengono a Diagon Alley ma delle volte capita che si ritrovino ai Tre Manici di Scopa qui a Hogsmeade-
-Beh io non sapevo neanche che tua sorella fosse di Tassorosso- ammise Alyssa, imbarazzata.
-Non te l'ho mai detto?- chiese Lavanda, sorpresa. Al cenno di negazione di Alyssa continuò. -Io sono l'unica della famiglia ad essere finita in Grifondoro. Tutti gli altri erano di Tassorosso-
-Ma dai non me lo avevi mai raccontato- esclamò Alyssa, prima di finire il suo succo di zucca.
Nel frattempo le due ragazze di Grifondoro si spostarono per uscire dalla Sala Grande. Era ancora troppo presto per la cena, perciò decisero di farsi un giro per il castello visto che fuori imperversava il brutto tempo. Lavanda raccontò le ultime novità della sorella e Alyssa l'ascoltò interessata. Fresia Brown era l'Indicibile più giovane che il Ministero avesse avuto fino a quel momento, non si sapeva molto del suo lavoro anzi, in realtà non sapevano proprio nulla. Si sapeva soltanto che era solita fare trasferte in giro per il mondo e solo perché la mancanza della ragazza si notava facilmente.
-Il lavoro di tua sorella deve essere davvero bello- esclamò Alyssa, con fare sognante. -Mio nonno mi ha detto che l'Ufficio Misteri è così ben tenuto sotto stretta sorveglianza, che se per sbaglio entri dentro rischi di non uscire più-
-Già, purtroppo non so cosa lei possa fare lì dentro. Però una volta ho letto una lettera che le era arrivata dal suo capo- disse Lavanda, abbassando il tono di voce, per non farsi sentire dai pochi ragazzi nel corridoio.
Alyssa s'incuriosì e si avvicinò più a lei per poter sentire cosa la ragazza avesse scoperto. Lavanda la prese per un braccio e la trascinò al lato del corridoio, in modo da avere più privacy e iniziò a raccontarle.
-Parlava di un problema nella stanza del Tempo- bisbigliò. -E che doveva subito andare lì per poi partire per la Bulgaria-
Alyssa sgranò gli occhi sorpresa. -Cos'è la stanza del Tempo?- chiese curiosa.
-Non ne ho idea. Fresia mi ha sorpresa e mi ha fatto un Petrificus Totalus. Sono stata un paio d'ore pietrificata in camera sua, poi mamma mi ha trovata-
Alyssa esplose in una fragorosa risata e Lavanda le lanciò un'occhiataccia. Effettivamente anche sua madre rise quando la trovò pietrificata sul pavimento e per una settimana, in casa Brown non avevano fatto altro che prenderla in giro per quello che era accaduto. Fu la prima e unica volta che fece arrabbiare sua sorella, al suo ritorno dalla Bulgaria Fresia la portò da Florian Fortebraccio e fu come se nulla fosse mai accaduto.
-Scusa- disse Alyssa fra le risate. -È che la scena che ho immaginato era davvero divertente-
-Perché non eri tu quella pietrificata- ribatté Lavanda mentre riprendeva a passeggiare a passo veloce.
Alyssa la raggiunse in un batter d'occhio e le si mise accanto, ridendo ancora. Lavanda le lanciò un'occhiata e scosse il capo, da quando Theodore si era risvegliato la ragazza era notevolmente più sollevata e di questo sia lei che i gemelli ne erano felici. Lo stress dovuto alla partita e alla situazione di Theodore aveva portato ripercussioni nel gruppo e sia Lavanda che i gemelli non avevano voluto dirle nulla ma speravano che tutta quella storia finisse in fretta.
-E così tua sorella era una Tassorosso- disse Alyssa, risvegliando Lavanda dai suoi pensieri.
Lavanda annuì. -Sì, come ti dicevo sono l'unica della famiglia ad essere una Grifondoro e ti dirò la verità, alle volte penso che il Cappello Parlante abbia sbagliato con me-
Lavanda si ritrovò il braccio di Alyssa attorno alle spalle e la fissò curiosa. La Black la guardò seria, anche se Lavanda notò l'ombra di un sorriso.
-Eh no mia cara Lavanda tu sei una delle persone più coraggiose che conosco- disse Alyssa con tono solenne. -Sei l'unica ad aver avuto il coraggio di dire al professor Rüf che era morto- esclamò sogghignando.
Lavanda ridacchiò e diede una spinta all'amica divertita.
***
La situazione nel calderone era esattamente come doveva essere, controllò i prossimi passaggi e si sistemò meglio la frangia. Chiederò a Lavanda di sistemarla, pensò scocciata. L'estate precedente credeva di aver avuto una buona idea facendosi la frangetta, col senno di poi avrebbe utilizzato una giratempo per dire alla sé stessa del passato di non fare quella stupidata. Guardò l'ora e quando vide che i due minuti e mezzo erano passati, aggiunse la radice di valeriana e spense il fuoco. Attese che la pozione smettesse di bollire e sorrise soddisfatta, quando vide che il colore era di un rosa pallido. Lasciò la sua postazione e si avvicinò agli scaffali per prendere un'ampolla, ne afferrò una a caso e tornò davanti al calderone per poterla riempire. Finalmente dopo mesi era riuscita ad avere un Distillato di Morte Vivente perfetto e non vedeva l'ora di farlo esaminare a Piton.
-Alyssa scusa- esclamò Megan, dal suo calderone. -Puoi darmi una mano con la pozione?-
-Certo- rispose la Grifondoro, prima di chiudere la sua boccetta.
Il club di Pozioni stava lavorando sul Distillato di Morte Vivente da prima di Natale e fino a quel momento, solo Lisa era riuscita a farne una perfetta. Alyssa adorava quelle ore passate assieme a loro, si rilassava creando pozioni e in più prendeva buoni voti nella medesima materia. Quel lunedì pomeriggio l'unica persona a mancare era Lisa, che aveva avuto compiti extra da Vitious, per il resto tutti erano impegnati a preparare la propria pozione e persino Andrew, il quale aveva sempre aiutato la Tassorosso, era troppo concentrato per poterla anche solo ascoltare. Alyssa si avvicinò al calderone di Megan e storse il naso, sentendo l'odore che la pozione emanava. Diede un'occhiata all'interno, mentre Megan girava l'intruglio in senso orario.
-Megan ma cosa ci hai messo dentro?-
-Sangue di drago, perché?- chiese mentre girava la pozione, ora in senso antiorario.
-Perché non ci va!- ribatté Alyssa, preoccupata e spense subito il fuoco.
Il resto del gruppo si avvicinò di corsa a loro per guardare la pozione di Megan. -Spostatevi!- urlò Alyssa mentre prendeva il calderone, per allontanarlo.
La porta si aprì ma tutti erano troppo intenti a salvare i libri per poter dare peso all'intruso. Quando la persona entrò, Alyssa alzò gli occhi verso il nuovo arrivato e urlò. -ESCI, STA PER ESPLODERE!-
Daphne Greengrass sgranò gli occhi e fece appena in tempo ad uscire prima che la pozione scoppiasse, finendo spalmata sulle pareti e addosso ai ragazzi del club. Fuori, alcuni studenti di Serpeverde si fermarono, quando sentirono lo scoppio e si affacciarono nel laboratorio per vedere cosa fosse successo.
-Per la barba di Merlino- esclamò Andrew, togliendosi della melma dal viso. -Piton ci ucciderà-
-Dobbiamo pulire prima che se ne accorga- disse Alyssa sbrigativa e iniziò a lavare il calderone nel lavandino lì accanto. -Perché ci hai messo del Sangue di Drago, Megan?- chiese irritata.
-Perché...io...non lo so- mormorò Megan, con gli occhi colmi di lacrime.
-Lasciala stare!- s'intromise Andrew e si avvicinò a Megan per confortarla.
Alyssa lanciò un'occhiataccia a Andrew e arricciò le labbra, quando si accorse di puzzare di sangue. Terry e Anthony si misero subito all'opera per rimettere tutto in ordine, mentre Megan stava piangendo a un angolo con Andrew che le accarezzava i capelli con fare gentile.
-Scusate?- esclamò Daphne, quando fu sicura che non ci fosse più alcuna pozione pronta ad esplodere.
-Che c'è?!- urlarono i ragazzi, senza degnarla di uno sguardo.
Daphne sospirò irritata ma non disse nulla, consapevole del fatto che il gruppo fosse in mezzo ai guai ed era normale che essere irritati dalla situazione.
-Theodore è tornato ed è nella Sala d'Ingresso- spiegò la Serpeverde, storcendo il naso per la puzza che c'era nella stanza. -Per Salazar stavolta state nella melma più totale-
Alyssa si fermò di colpo e si voltò verso Daphne sorpresa. Giusto il giorno prima, le era arrivata una lettera di Theodore e non aveva accennato al fatto che sarebbe tornato a Hogwarts. Delle mani le tolsero il calderone dalle sue e Megan prese il suo posto nel lavare.
-Vai- disse la Tassorosso tirando su col naso. -In fondo è colpa mia-
Alyssa la guardò imbarazzata e borbottò un grazie, prima di uscire di corsa dalla stanza. Per la foga spinse Daphne, che le urlò qualcosa di rimando ma alla Grifondoro non interessava nulla di ciò che voleva dirle la Greengrass. La cosa più importante era arrivare nella Sala d'Ingresso per rivederlo. Corse su per le scale e sorrise quando vide la porta della Sala, da lì poteva udire la voce di Draco e quella di Blaise, sicuramente felici di avere di nuovo il loro migliore amico sano come un pesce. Entrò nella stanza e il suo arrivo fu notato da Blaise, che fece segno a Draco di spostarsi per dare la possibilità ai due ragazzi di guardarsi. Sui volti della Grifondoro e del Serpeverde comparvero degli ampi sorrisi mentre si avvicinavano l'un l'altra, ancora increduli di potersi rivedere dopo tanto tempo.
-Puzzi di sangue di drago- le disse Theodore, quando fu a poca distanza da lei. -E cos'hai addosso?-
-Distillato di Morte Vivente- rispose Alyssa come se fosse la cosa più ovvia del mondo, prima di colmare la distanza e fiondarsi tra le sue braccia.
Nonostante l'odore di dubbio gusto, Theodore sorrise e la strinse a sé. Per un attimo si scordarono di essere in mezzo alla Sala d'Ingresso e non si accorsero minimamente che i presenti li stessero osservando. Le ragazze sospirarono nel guardarli mentre i ragazzi storsero il naso. Si staccarono dopo un minuto buono ma non smisero mai di sorridersi a vicenda.
-Dai, ti accompagno nella tua Sala Comune- disse Theodore, divertito. -Puzzi troppo-
Alyssa gli diede un pugno sul braccio, fingendosi offesa ma poi lo afferrò dallo stesso per avviarsi veramente alla Torre di Grifondoro. La ragazza strinse forte il braccio di Theodore e posò il capo sulla sua spalla mentre camminavano.
-Perché non mi hai detto che uscivi dal San Mungo, oggi?- chiese Alyssa.
-Che sorpresa era se te lo avessi detto?- Theodore sorrise.
-Ma si sa chi è stato?- chiese la ragazza, titubante.
I due presero le prime scale che scelsero di collegare il piano terra e attesero che queste si stabilizzassero, per poi salire. Theodore sospirò e negò con un cenno del capo, non si ricordava nulla di quelle settimane, per lui era come se fosse passata una sola notte e quando si era risvegliato in un letto del San Mungo il suo stupore era palese.
-Non si sa, la pozionista Perks mi ha detto che si sarebbe informata bene sull'incantesimo. Lei e la Guaritrice Devon hanno pensato più a come curarmi che alle proprietà in sé. Mi farà sapere quando scoprirà qualcosa- le spiegò. -La ricordi la pozionista Perks no? Pensa un po', ho scoperto che lei e Piton erano grandi amici a scuola-
-Sono state settimane difficili- sospirò Alyssa, ignorando l'affermazione su Piton e Perks. -Tra te in infermeria e gli obblighi di capitano, è stato stressante- disse affranta.
Dopo tutto quel tempo aveva bisogno di sfogarsi con lui, Theodore questo lo comprese e le circondò le spalle e la strinse a sé dolcemente, ignorando l'odore.
-La Perks mi ha detto che è stata una partita avvincentr- le sussurrò all'orecchio. -È finita, Alyssa-
Quando furono quasi arrivati all'ingresso della Sala Comune di Grifondoro, Theodore si fermò, costrinse Alyssa a fare lo stesso e ad appoggiarsi al muro accanto a loro.
-Miss Black, che ne dice di uscire con me il prossimo sabato a Hogsmeade?- disse, avvicinando il volto a quello della ragazza.
I due giovani si guardarono negli occhi e Alyssa comprese solo in quel momento quanto gli fossero mancati gli occhi scuri del ragazzo.
-Ci sto, Nott- rispose, divertita.
Theodore la baciò.
***
La notizia del ritorno di Theodore Nott era arrivata ad ogni paia di orecchie presente nel castello. I Serpeverde erano così contenti di avere nuovamente il loro compagno, che decisero di organizzare una festicciola in suo onore nella Sala Comune. Dal canto suo la presenza di Nott non gli faceva né caldo né freddo, il suo ritorno aveva riportato tutto alla normalità almeno per quel che riguardava le lezioni di Pozioni.
All'ultima lezione, quando fece per sedersi accanto alla ragazza di Grifondoro, si era completamente dimenticato di Nott e nel momento in cui stava per prendere il suo libro, il suo compagno di casata lo aveva fatto spostare. Si era sentito un completo scemo mentre si spostava accanto a Andrew con le risatine dei presenti di sottofondo, eppure la Black gli aveva sorriso e si era comportata come se nessuno stesse ridendo della scena.
Riflettendoci bene, qualcosa dal ritorno di Nott era cambiata.
Non lo sopportava più. Se prima Theodore Nott non gli faceva né caldo né freddo, ora provava fastidio quando lo vedeva.
Bevve un sorso di burrobirra e guardò Astoria sonnecchiare sulla sua spalla. Avevano fatto pace per l'ennesima volta e per l'ennesima volta si era ritrovato a pensare che Astoria Greengrass fosse una ragazza da sposare. Litigavano e anche parecchio ma quando facevano pace era la ragazza più dolce che potesse incontrare. Il problema stava nel fatto che non erano fatti per stare insieme, lo sapevano entrambi ma a tutti e due andava bene così. La musica era ad un volume non molesto ma la sensazione di fastidio che aveva, era data però dalla scelta discutibile almeno per lui. Astoria si mise più comoda e lui poggiò il capo sui suoi capelli, le fiamme del fuoco di fronte a lui emanavano un calore piacevole. Era strano per Terrence stare assieme a lei, lui che non aveva mai sopportato quel gruppetto di ragazzi, si era ritrovato a baciare Astoria sotto il salice di casa Higgs una sera di agosto. Poco distante da loro, Draco Malfoy e Blaise stavano prendendo in giro Theodore per qualcosa che Terrence non riuscì a capire ma effettivamente poco gli interessava.
-Stanno parlando della Black- gli spiegò Andrew, mentre si sedeva accanto a lui. Parlò a bassa voce, per non dar fastidio alla ragazza ma il movimento sul divano l'aveva inevitabilmente svegliata.
Astoria si stropicciò gli occhi e si staccò da Terrence, sbadigliando. -Da quanto stavo dormendo?-
-Da una mezz'oretta circa- le rispose Terrence, sorridendole.
-Che figura- mormorò Astoria mentre si stiracchiava.
-Ma figura di cosa? Sei solo stanca, non è un dramma- Terrence le sorrise dolcemente e fece per abbracciarla ma la ragazza si scostò indispettita. Il sorriso del ragazzo scomparve all'istante.
-Dormire mentre c'è la festa di Theodore? Ho capito che non siete amici ma potevi svegliarmi- disse Astoria, irritata.
-Vorrà dire che se ti addormenti, ti sveglierò- le assicurò Terrence, facendole un mezzo sorriso.
Odiava i momenti in cui Astoria si comportava così, partiva per un nonnulla quando era stanca e non si rendeva conto che questo non faceva bene al loro precario rapporto. Astoria gli diede un bacio sulla guancia e si alzò dal divano per avvicinarsi al gruppo vicino al buffet. Terrence sospirò esasperato e poggiò il capo sulla testata del divano.
-Andrew, ricordami perché non siamo amici con loro- bofonchiò ad occhi chiusi.
-Perché abbiamo un cervello funzionante- rispose prontamente Andrew. -Perché non abbiamo bisogno di dire ogni tre per due "Lo dirò a mio padre"- provò a rifare la voce di Draco e Terrence ridacchiò della imitazione.
-Dov'è Tracey?- chiese, prima di finire la sua burrobirra.
-Lo sai che non si presta a queste cose. Starà sicuramente in camera a dormire- disse Andrew con ovvietà. -Potremmo andare anche noi effettivamente. Direi che la tua presenza in qualità di ragazzo di Astoria sia stata eseguita in modo perfetto- esclamò sarcastico.
Terrence fece un respiro profondo e annuì convinto, non voleva stare un minuto di più a quella festa di cui non gli interessava nulla. Si alzò e andò a dare la buonanotte ad Astoria, senza mancare di arrancare una scusa per non farla arrabbiare. Lui e Andrew salirono in camera e s'infilarono i pigiami alla velocità di una Firebolt, fuori dalla finestra un pesce li guardava incuriosito.
-Comunque prima ti dicevo- iniziò Andrew, mentre si metteva sotto le coperte. -Stavano parlando di Alyssa e di quanto puzzasse lunedì scorso a causa del sangue di drago-
-Non che tu profumassi come una rosa- ribatté sarcastico. Sapere che stessero sparlando di lei gli diede fastidio.
-Oh lo so bene, per togliermi quell'odore ho dovuto fare tre docce. Povera Megan, si sentiva così in colpa-
-Oddio Andrew, ha ragione Tracey. Parla con lei e dichiarati- sbuffò Terrence. Si mise sotto le coperte anche lui e si sedette per poter guardare l'amico.
-Perdonami ma da te- rispose, indicandolo. -Che stai con Astoria non si sa per quale motivo, non voglio lezioni su come si conquista una ragazza-
Terrence scosse il capo e si voltò, chiudendo gli occhi.
La seconda prova ci sarebbe stata il giorno dopo e tutto il castello era in fibrillazione. Lui dal canto suo un po' meno e che s'intenda, non di certo a causa del Torneo in sé il suo problema, oltre a quelli che già aveva, era che Ares e Giselle Higgs avrebbero presenziato assieme ai coniugi Malfoy e a qualche altro purosangue. La breve conversazione con Orion Black gli aveva fatto intendere che suo padre non gli era granché simpatico e se l'era presa per essere stato messo sullo stesso piano. Lui con Ares non aveva nulla a che vedere, eppure la sua ombra lo seguiva come un segugio.
Quindi a discapito di ciò che speravano gli altri presenti nell'aula, avrebbe preferito che Aritmanzia quel giorno non finisse mai e terminasse solo a seconda prova conclusa. Una speranza ovviamente vana, visto che la professoressa Vector aveva appena decretato la fine della lezione, non prima di aver dato punti a Hermione Granger come ad ogni lezione.
Gli studenti si alzarono dai propri posti e salutarono la professoressa prima di correre fuori. Terrence fu l'ultimo ad uscire assieme alla Granger, aveva atteso fino all'ultimo nella speranza che quel semplice gesto potesse allungare la giornata ma alla fine dovette rassegnarsi.
-Alyssa, che ci fai qui?-
La voce di Hermione Granger gli fece alzare di scatto lo sguardo. Alyssa Black era appoggiata alla parete davanti la porta dell'aula e stava guardando la sua compagna di casata.
-Oh ciao Hermione- rispose Alyssa, come se si fosse dimenticata che Hermione seguisse quella materia. -Devo parlare con Terrence-
Sentire il suo nome pronunciato da lei gli diede una strana sensazione, la guardò tuttavia confuso. Non capiva proprio di cosa lei volesse parlare e in fondo non avevano davvero nulla da dirsi. Solo allora notò un libro consunti tra le sue mani.
-Va bene- decretò Hermione, guardandola. -Fai in fretta, Harry e Ronald ci aspettano in biblioteca-
Alyssa annuì e la Granger se ne andò a passo svelto, Terrence immaginò Potter in preda al panico e sicuramente non voleva stare nei suoi panni. Dopo i draghi non riusciva a immaginare cos'altro potessero inventarsi. Scosse il capo quando la Black gli si avvicinò, sorridendo.
-Di cosa volevi parlarmi?- chiese Terrence, improvvisamente fu impaziente di andarsene da lì.
-Tieni- disse, passandogli il libro che aveva.
Terrence lo afferrò curioso e perse un battito quando lesse il titolo "Biografie di Spezzaincantesimi: il brivido del mistero". Alzò gli occhi su di lei ancora più confuso e la ragazza gli sorrise.
-Non volevi fare lo Spezzaincantesimi?- chiese lei, pur sapendo la risposta.
-Sì ma... Tu te lo sei ricordato?- chiese sorpreso.
Alyssa inarcò un sopracciglio e annuì. -Certo, non soffro mica di perdite di memoria Terrence. Anzi, la mia memoria è così perfetta che mi sono ricordata di questo libro nella soffitta di Grimmauld Place- disse sarcastica. -Vedi mio padre da giovane voleva fare lo Spezzaincantesimi, ma prima di scappare di casa a sedici anni, dimenticò questo libro-
La tranquillità con cui Alyssa parlò di suo padre lo sorprese non poco, lei era riuscita a superare la questione di avere un genitore assassino e si chiese se anche lui c'è l'avrebbe fatta a superarlo.
-Puoi ridarmelo quando vuoi non c'è nessun problema, tanto stava prendendo polvere in soffitta- continuò la ragazza.
Erano rimasti solo loro in giro per il settimo piano, il che a Terrence parve strano visto che lì si trovavano le entrate per le Sale Comuni di Corvonero e Grifondoro. Eppure fu felice di poter parlare con lei, senza nessuno attorno.
-Beh...grazie- rispose ancora piacevolmente sorpreso.
-Non devi ringraziarmi. Sai mi sono informata e per diventare Spezzaincantesimi dovresti prendere i G.U.F.O per Antiche Rune, Difesa contro le Arti Oscure e anche di Aritmanzia quindi tuo padre non ha propriamente sbagliato a fartela prendere- disse sorridendogli incoraggiante. Sembrava che volesse trovare un lato positivo per quella costrizione e ci era riuscita. -Intendiamoci, so che hai detto di essere indeciso sul tuo futuro- disse imbarazzata. -Anche Lavanda mi ha detto che stavo esagerando a farmi mandare questo libro- abbassò lo sguardo e per un attimo la sua sicurezza vacillò. -Però io penso che se non fai qualcosa, rischi di arrivare alla fine della scuola con il rimorso di non avere la possibilità di continuare ciò che tu vuoi, mi spiego? Per questo io ti passerò i miei appunti di Antiche Rune e tu mi passerai i tuoi di Aritmanzia, visto che l'anno prossimo voglio prenderla anch'io-
-Ma dovrei prendere Antiche Rune l'anno prossimo e non penso me lo farà fare- rispose Terrence sconsolato. Lei stava facendo tutto questo per lui e Ares Higgs avrebbe rovinato tutto.
-E se non lo venisse mai a sapere?- propose Alyssa ammiccando. -Senti, non ci fasciamo la testa prima del tempo. Leggi questo libro e poi troveremo una soluzione, va bene?-
Terrence finalmente sorrise e annuì alle parole della ragazza. All'improvviso non vedeva l'ora di parlare ancora con lei.
-E per domani- continuò Alyssa, guardandolo seria. -So che tuo padre sarà qui per la seconda prova. Vai a testa alta Terrence, sei forte per la barba di Merlino vuoi davvero farti mettere i piedi in testa da lui? Fagli vedere che sei in grado di sopportare la sua presenza-
-Ti va di vedere la seconda prova insieme?-
Le parole gli erano uscite prima che lui potesse effettivamente riflettere. Vide il sorriso della ragazza inclinarsi e si sentì un completo idiota per averlo detto.
-Mi dispiace ma ho promesso a Hermione di vederla con lei, Ron e gli altri- rispose Alyssa dispiaciuta.
-Non la vedrai con Theodore?- disse, riuscendo a non fare una smorfia al suo nome.
-E sentire Draco dire ogni tre per due "mio padre lo verrà a sapere"?- rispose, imitando la voce di Draco. -Grazie ma non ci tengo e poi Harry è un mio amico-
Terrence rise, sentendo l'imitazione di Malfoy e si sentì più sollevato nel sapere che in fondo, non sarebbe stata neanche con Nott.
***
La biblioteca a quell'ora era semivuota erano rimasti solo due studenti di Tassorosso del settimo anno e loro, i quali si trovavano immersi in libri vecchi e polverosi nella speranza di trovare una soluzione per riuscire a superare la Seconda Prova. La presenza di Ron si poteva dire che non servisse a molto e ad Harry venivano in mente solo strumenti babbani per respirare sott'acqua.
-I babbani hanno un modo per respirare sott'acqua?- chiese Alyssa affascinata. -Ingegnosi non c'è che dire...proprio ingegnosi- borbottò mentre leggeva una serie di incantesimi inutili per la loro situazione.
Il fatto di avere così poco tempo non aiutava nessuno a pensare lucidamente, persino Hermione era in preda al panico e anche lei non scherzava. Andò tra gli scaffali a prendere un altro libro era frustrante non poter fargli utilizzare le pozioni, se avessero potute sfruttarle a quell'ora aveva già trovato una soluzione ai problemi di Harry. Invece si ritrovavano ancora lì e il pensiero di avere poche ore era tremendo, si sentì in colpa per aver perso minuti preziosi assieme a Terrence. Appena aveva visto Beri tornare con il libro, non ci aveva pensato un attimo ed era corsa ad aspettarlo fuori dall'aula di Aritmanzia per darglielo. Lavanda le aveva chiesto più volte il perché di quel gesto e Alyssa aveva sempre risposto "per gentilezza", la realtà era che Terrence gli ricordava fin troppo suo zio. Non voleva che il ragazzo fosse costretto a fare cose di cui si sarebbe pentito prima o poi e in fondo, era solo un libro cosa mai poteva succedere?
-Alyssa- la richiamò Hermione, avvicinandosi a lei. -Che ne dici di questo?- propose la ragazza, indicandole un incantesimo.
-Non so- bofonchiò mentre leggeva le sue proprietà. -La questione è che gli incantesimi per respirare sott'acqua sono pericolosi- esclamò preoccupata. -Se smettono di funzionare quando è sotto il Lago Nero che fa?-
-Uno lo deve utilizzare per forza, non ha scelta- decretò Hermione saccente.
-Beh leggo qui che ha una durata massima di dieci minuti- ribatté Alyssa, leggendo le controindicazioni. -Dovrebbe risalire a galla ogni dieci minuti per rifarlo, in più mi sembra parecchio difficile-
-Hai ragione- rispose Hermione esasperata. -Vediamo se loro hanno trovato qualcosa- propose, indicandole di tornare al tavolo dove erano seduti.
-Potresti chiedere a Krum di aiutarci- ammiccò Alyssa, guardando l'amica.
Le guance di Hermione si colorarono di rosso e scosse il capo, imbarazzata. -Alyssa!-
Alyssa rise della sua reazione e la seguì lungo le fila di scaffali. Hermione e Krum si stavano frequentando dal ballo del Ceppo, ma la scintilla sembrava essere scoccata solo da parte del bulgaro. Hermione iniziava a trovare imbarazzante la situazione, Krum infatti andava con lei in biblioteca e non faceva altro che fissarla intensamente. Quando la ragazza ne aveva parlato con Alyssa e Lavanda, la risposta di quest'ultima era stata: "È amico di quel Branimir, che ti aspettavi?". Ed effettivamente non aveva tutti i torti ma Alyssa volle dare il beneficio del dubbio al campione di Durmstrang, ci aveva parlato un bel po' di volte e non sembrava affatto un ragazzo stupido. Arrivarono al tavolo e la situazione non era affatto cambiata, Ron confortava Harry mentre quest'ultimo leggeva un altro tomo di incantesimi.
-Ad ora penso che rubare un respiratore sia l'idea migliore- esclamò Harry, affranto.
-Oh anche a me- disse Alyssa sorridendo, elettrizzata al pensiero di vedere un marchingegno babbano. -Sono proprio curiosa di vedere come funziona e se non sbaglio, le regole non menzionano il divieto ad usare marchingegni babbani-
-È fuori discussione- ribatté Hermione. -Ci vogliono i brevetti per usarlo, rischi di fare più danni a te stesso con una bombola di ossigeno che non con un incantesimo-
-Oh hanno anche bombole piene di ossigeno? E come funzionano? Aspetta, cos'è una bombola?-
-Alyssa!-
-Okay, scusa-
Harry grugnì esasperato e poggiò il capo sul libro davanti a lui, Alyssa lo guardò con apprensione mentre apriva uno dei libri sul tavolo per consultarlo. Era quasi ora di cena ma nessuno dei quattro sembrò voler andare in Sala Grande, la cosa più l'importante era trovare una soluzione alla Seconda Prova per Harry.
-Oh questo non serve- Hermione chiuse uno dei libri, con fare indispettito. -Non vedo come possa aiutarci farsi crescere il naso a riccioli-
-Beh sarebbe un ottimo spunto di conversazione- disse Fred, spuntando da dietro uno scaffale. -Vero George?-
-Concordo, potremmo prendere in prestito il libro e provare qualche incantesimo su Branimir, che ne dici?- rispose George, eccitato all'idea di fare uno scherzo del genere.
-Tu si che sai come rendermi felice- sghignazzò Fred.
-Che volete?- chiese Ron, scocciato.
-Stai calmo Ronny, la McGranitt ti vuole nel suo ufficio- rispose Fred, guardando il fratello minore.
-Ah e anche te Hermione- continuò George. -Dovete venire con noi-
-Ci vediamo dopo in Sala Comune. Porta tutti i libri che riesci, va bene?- disse Hermione, prima di alzarsi dal suo posto.
Sia Hermione che Ron non nascosero la loro preoccupazione nel lasciarli da soli e quando Alyssa vide che erano quasi arrivate le otto di sera, si portò le mani tra i capelli, preoccupata. Doveva esserci un modo per farlo respirare sott'acqua, se l'incantesimo trovato da Hermione dava la possibilità di respirare per dieci minuti, ce ne dovevano essere di altri più potenti e duraturi. Guardò Harry e si chiese se in una notte poteva imparare un incantesimo più difficile. Dalla faccia stravolta del ragazzo, immaginò di no. Madama Pince aveva iniziato a spegnere le luci, per cui i due furono costretti ad avviarsi verso l'uscita senza nessuna delle loro risposte. Stava quasi per oltrepassare la porta quando le venne in mente un'idea.
-Madama Pince mi scusi- disse, verso la donna. -Prima di uscire, potrei prendere un libro?- guardò il volto furente della donna e si apprestò a continuare. -Uno solo, farò velocissima, so già dove si trova-
-Vai Black, veloce-
Alyssa lasciò lì Harry assieme alla bibliotecaria e si addentrò per gli scaffali, di corsa. Era un'idea forse assurda ma a quel punto tanto valeva provarle tutte, entrò nella sezione dedicata alle pozioni e si mise a leggere ogni dorso, alla ricerca del libro che le interessava e sorrise soddisfatta quando lo trovò. Prima di tornare da Harry, passò nella sezione di Erbologia e prese in prestito un altro libro che le interessava. Poi tornò indietro e ringraziò Madama Pince con la promessa di riportarglieli il giorno seguente. I due Grifondoro uscirono dalla biblioteca senza parlare, Harry guardò di sottecchi prima la ragazza poi uno dei libri che questa aveva tra le mani e grugnì irritato.
-Sai benissimo che non posso usare le pozioni. Se no era facile vincere contro un drago a cui avrei dato una pozione soporifera, non credi?- disse beffardo.
-Per le creature ci sono pozioni diverse. Davvero pensi che una semplice pozione soporifera faccia crollare un drago?- rispose lei, con tono professorale. -E comunque, voglio constatare se quello che penso sia fattibile-
Harry le lanciò un'occhiata irritata ma non disse nulla, era perfettamente al corrente che Alyssa e Hermione erano le uniche persone della scuola in grado di aiutarlo. I due entrarono in Sala Comune, dove Fred e George avevano organizzato un torneo di scacchi dei maghi e dalle urla di Seamus, Neville stava vincendo.
-Andiamo in camera tua- disse Alyssa, sentendo il chiasso. -Quando avranno finito, potremo tornare qui-
Harry annuì e le fece strada su per le scale che portavano al dormitorio maschile. Entrarono nella stanza e Alyssa si andò a sedere al letto di Ron mentre Harry prese posto sul proprio. I due ragazzi aprirono i propri libri e iniziarono a leggerli con attenzione.
Si erano ormai fatte le sei del mattino, quando Alyssa chiuse i due libri davanti a sé. Non appena il torneo era terminato, i due ragazzi erano tornati in Sala Comune e in quel momento si trovavano lei seduta al tavolo e Harry sdraiato sul divano, con un libro sulla testa. Alyssa poté sentire il suo ronfare ma non lo svegliò, quanto meno non subito, lo fece solo quando fu certa di aver trovato una soluzione ai problemi del ragazzo.
-Harry! Svegliati, ho la soluzione!- esclamò la ragazza esaltata per aver trovato una possibilità. E anche l'unica.
Harry si drizzò in piedi in un batter d'occhio e le si avvicinò di corsa, interessato a ciò che aveva trovato.
-Non puoi usare le pozioni è vero- disse Alyssa, guardandolo. -Ma nessuno specifica che non puoi usare un ingrediente-
-Cosa...?-
Alyssa gli indicò sul libro di Erbologia che aveva preso in biblioteca Piante acquaticje: i loro usi nelle pozioni, l'immagine di una pianta che a Harry ricordò un'alga.
-L'algabranchia è usata per una pozione acquatica specifica. La Pozione Vivi l'acqua* è antica e fu inventata durante la guerra dello stretto di Dover, quando i maghi inglesi volevano mettere in schiavitù le sirene per sfruttarle. Serviva per farti vivere sott'acqua fino ad una settimana, ovviamente la scarsa conoscenza delle sirene fece sì che sul fronte inglese persero la vita tanti giovani maghi. Questa pozione non fu mai più utilizzata a causa delle controindicazioni-
Harry l'ascoltò almeno fino alla Pozione Vivi l'acqua, dopodiché spense il cervello come accadeva ogni volta che si nominava un evento di Storia della Magia. Alyssa finì di raccontare l'aneddoto e alzò lo sguardo su di lui, quando notò che non aveva ascoltato neanche una parola, sbuffò contrariata e gli diede uno scappellotto sul capo.
-Ahia!-
-Così impari- ribatté piccata. -Sto cercando di dirti che l'algabranchia ti dà la possibilità di respirare sott'acqua per un'ora-
-Fantastico- rispose Harry, massaggiandosi la testa. -E dove la trovo?-
-Beh- la sicurezza di Alyssa vacillò e Harry ebbe come l'idea che ciò che stava per dirgli non gli sarebbe piaciuto. -Nella riserva personale di Piton-
-Tu sei fuori di testa. Piuttosto mi faccio ammazzare dalle sirene- s'infuriò Harry e si spostò di scatto davanti la finestra. Fuori il cielo si stava schiarendo piano.
-Harry è l'unica soluzione plausibile che abbiamo trovato, dopo il respirare babbano. Non hai nulla da perdere-
Harry sospirò affranto e annuì. -D'accordo, mi hai convinto- disse, contrariato. -Come facciamo a prenderla?-
Erano ormai arrivate le otto del mattino, quando un elfo domestico comparve davanti a loro. Alyssa lo guardò e gli parve di averlo già visto ma non fece domande, non era quello il momento di stare a pensare a dove avesse visto l'elfo. Certo era che le sembrò strano, vederlo vestito con un golfino sgualcito e un cappello delle Holyhead Arpies sul capo.
-L'hai presa?- chiese Harry, guardando l'elfo.
L'elfo annuì felice e gli passò una pallottola verde scura. -Dobby ha preso l'algabranchia, signore-
-Ora ricordo, tu eri l'elfo di zia Narcissa- esclamò Alyssa, guardandolo più attentamente. -Si sta meglio qui eh?- gli disse sorridendo.
Dobby la scrutò per qualche secondo prima di riconoscerla, sorrise dapprima imbarazzato poi con fierezza. -Ora Dobby è un elfo libero- decretò.
-Mi fa piacere- rispose Alyssa, trattenendo una risata divertita dal modo di fare dell'elfo.
Dobby scomparve e Alyssa esaminò la pianta, confermando che si trattasse proprio dell'algabranchia.
-Stavolta non hai scuse, Harry. Vai e vinci-
ANGOLO DELL'AUTRICE
Eccoci qua con un altro capitolo. Sorpresi che Lavanda abbia una sorella? E che questa lavora nell'ufficio Misteri? Chissà che lavoro fa la nostra Brown 😏. Allora sull'ultimo paragrafo, devo fare un appunto perché, calcolando che Alyssa è un'amante delle pozioni, ho pensato che fosse sensato far scoprire l'algabranchia proprio a lei. Ovviamente la Pozione vivi l'acqua è inventata come lo è anche l'aneddoto di Storia della Magia. Nel prossimo capitolo ci sarà la seconda prova quindi vedremo un po' cosa accadrà. Intanto vi chiedo, che ne pensate di Terrence?
Lasciatemi un commento.
Al prossimo capitolo,
_L_Black_
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