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Capitolo 30 - Divisa

Capitolo 30

HOGWARTS CONTRO DURMSTRANG-BEAUXBATONS: LO SCONTRO FINALE!

La formazione di Hogwarts non si è fatta attendere e il capitano Black ha scelto la squadra che rappresenterà la famosa scuola di magia e stregoneria d'Inghilterra. Scriviamo di seguito i componenti della squadra:

Cacciatori: Alyssa Sophie Black di Grifondoro, Terrence Higgs di Serpeverde e Marcus Belby di Corvonero;
Battitori: Frederick Weasley e George Weasley entrambi di Grifondoro;
Portiere: Andrew Urquhart di Serpeverde;
Cercatore: Megan Lynn Jones di Tassorosso;

Il vice della Black è il capitano della squadra di Serpeverde, Terrence Higgs. Una scelta interessante, visto il famoso astio che c'è tra le casate di Grifondoro e Serpeverde ma comprensibile data la scarsa esperienza della giovane ragazza designata da Silente in persona. Sorprendente è leggere il nome di Megan L. Jones, cugina della famosa giocatrice delle Holyhead Arpies Gwyneth, nel ruolo di cercatrice. Un'ottima strategia o disfatta totale? Lo scopriremo solo alla partita che si terrà domenica prossima. Hogwarts è in netto svantaggio rispetto alla squadra capitanata da Jean-Marc Dubois e solo un miracolo di Merlino in persona potrà aiutare la Black a vincere. Continuate a leggere la Gazzetta del Profeta per ulteriori informazioni.

Rita Skeeter

Lesse quell'articolo per ben due volte e, nonostante la Skeeter lanciava frecciatine sulle scelte di Alyssa, era terribilmente fiero che sua figlia fosse stata scelta per portare Hogwarts alla vittoria. Sirius sorrise orgoglioso, come se la foto in prima pagina di sua figlia potesse vederlo e si alzò, per far leggere l'articolo anche a suo padre. Uscì dal salotto canticchiando e si guardò attorno, soddisfatto di non trovare Kreacher nei paraggi, per poi avviarsi verso lo studio di Orion. Persino Kreacher era fiero di Alyssa, lo stupido elfo infatti non la smetteva di commuoversi ogni volta che spolverava la foto della prima partita di Quidditch della ragazza e ogni sera preparava il sandwich preferito di quest'ultima. Era diventato così irritante che non lo sopportavano più nemmeno i quadri, eppure Orion non faceva nulla per farlo calmare. Arrivato davanti la porta dello studio, bussò con veemenza e attese impaziente che suo padre gli desse il permesso di entrare. Quando udì un "avanti", spalancò la porta con un sorriso a trentadue denti. Orion alzò lo sguardo su suo figlio e corrugò la fronte, incuriosito dal sorriso di Sirius.
Ma la curiosità presto svanì, quando vide cos'aveva in mano l'uomo.

Orion scosse il capo e richiuse il registro dei corrispettivi che aveva di fronte, così da poter godersi a pieno le parole orgogliose di Sirius.

-Ha composto la formazione di Hogwarts- esclamò, Sirius mentre prendeva posto davanti a suo padre. -Tutta da sola, non è bravissima?- disse mentre passava il giornale a Orion.

Orion represse a stento un sorriso divertito e afferrò il giornale per dargli un'occhiata. Le foto della formazione di Hogwarts svettavano in primo piano mentre quelle raffiguranti i componenti della squadra rivale erano decisamente più piccole e di fattura più blanda. Lesse velocemente i nomi ed i rispettivi ruoli, prima di chiudere il giornale e posarlo alla sua destra. Era davvero orgoglioso di sua nipote ma nonostante in casa ci fosse fermento per l'incarico affidato ad Alyssa, Orion aveva altre preoccupazioni. Di getto lanciò uno sguardo sulla lettera posata sopra il registro dei corrispettivi del 1980.

-Sirius...- iniziò Orion.

-Senti, sarò lì sottoforma canina, non perderò per nulla al mondo questa partita. È chiaro?- l'interruppe Sirius, alzando la voce. -Non ho mai momenti per fare il padre e non mi togliersi questa opportunità!-

Orion sbattè le palpebre più volte confuso, dal comportamento del figlio. Sirius lo guardava tralice e all'uomo parve rivedere l'astio di cui gli occhi del figlio erano pieni anni orsono. Ci mise qualche secondo prima  di comprendere cos'avesse pensato e scosse il capo, sbuffando.

-Non hai capito niente- esclamò Orion, guardandolo severo. -Volevo parlarti di Regulus- disse di getto. D'improvviso si rese conto di averlo nominato con normalità e sussultò impercettibilmente. Da quando era scomparso, Orion non lo nominava più con tanta leggerezza.

Sirius credette di aver capito male. Suo padre voleva parlare di Regulus? A parte quel pomeriggio in cui lo aveva sorpreso a rivivere i ricordi nel pensatoio, non avevano più parlato di suo fratello ormai perso. Si mise più comodo sulla sedia e tenne lo sguardo fisso sul viso di suo padre.

-Di cosa vuoi parlarmi?- chiese, tentando di camuffare la sua preoccupazione con totale indifferenza. Senza riuscirci.

Orion si accorse del tentativo di fare l'indifferente e si rese conto di quanto lui fosse diverso rispetto al resto della famiglia. Per loro era terribilmente facile non fare trapelare alle persone ciò che provavano ma per Sirius era diverso. Faceva notare a tutti quando era arrabbiato, senza dar peso alle occhiate ammonitrici che le persone gli lanciavano. Si riprese dai suoi pensieri, quando vide Sirius fargli un cenno frettoloso di parlare. Orion sospirò e prese la lettera che gli era arrivata pochi giorni prima, per passarla a suo figlio.
Sirius afferrò la lettera senza esitazione e corrugò la fronte sorpreso, quando lesse il mittente di nazionalità straniera. 

"Madame Lucille Meunier
Village magique de la mer orientale de Bretagne n. 18, France"

Alzò lo sguardo su Orion, con fare interrogativo e l'uomo gli fece segno di continuare a leggere. Le mani di Sirius tremavano, come se quella lettera potesse essere la risposta a tutte le loro domande sulla scomparsa di Regulus.

Caro Mr. DeMurray,

Mi scuso di disturbarla in questo modo così increscioso ma sento di dover fare qualcosa. La casa da lei comprata quattordici anni fa è ormai divenuta fatiscente. So bene che ormai è sua, solo che quella era la dimora della mia famiglia e non ce la faccio a vederla decadere. Le propongo quindi di ridarle i soldi da lei dati - quarantamila galeoni - e di ridarmi ufficialmente le chiavi della casa.

Confido in una sua risposta positiva,

Le auguro un buon anno,

Lucille Meunier

Sirius la lesse attentamente prima di alzare nuovamente gli occhi su suo padre, che attendeva un qualsiasi cenno da parte di suo figlio.
Sirius si schiarì la voce e lasciò cadere la lettera sulla scrivania scura, confuso più di quanto già non lo fosse.
Seguirono attimi di silenzio, come se tutti e due dovessero assimilare ogni parola scritta su quel innocuo pezzo di carta color panna. Fuori la pioggia batteva contro la finestra, divenendo così l'unico rumore che spezzava il silenzio tra padre e figlio.

-Si saranno sbagliati, no?- disse Sirius di getto. -Non devi pensare che qualsiasi cosa porti a Regulus-

Il volto di Orion si contrasse in una smorfia d'irritazione. Odiava quando Sirius si comportava in quel modo. Era uno stolto a non arrendersi con Regulus? Era forse sbagliato voler dare una degna sepoltura a suo figlio?
Fece per ribattere ma dovette calmarsi, il rapporto con il suo primogenito era già precario senza che si mettessero a litigare ulteriormente per Regulus.

-È quello che ho pensato anch'io- disse, scegliendo quindi di ignorare l'affermazione di Sirius. -Ma poi ci ho ripensato- continuò, mentre afferrava il registro dei prelievi e versamenti del 1980 per porgerlo a Sirius.

Sirius prese il registro e si mise a sfogliarlo, trovandovi scritto null'altro che numeri su numeri. Le ricchezze dei Black del 1980 erano tutte segnate su quel faldone.

-Non capisco, cosa dovrei guardare?- chiese Sirius, alzando gli occhi dal registro.

Orion si sporse sulla scrivania e gli indicò alcuni prelievi fatti alla Gringott nei primi mesi dell'80.

-Per cinque mesi sono stati prelevati 8.000 galeoni, vedi?- esclamò, indicandogli i prelievi appena nominati. -Lo ha fatto in giorni confusi, senza un apparente ragionamento dietro- continuò, guardando suo figlio leggere i dati. -Non serve te lo dica io quanto faccia 8 per 5-

-Sono somme consistenti- disse Sirius, continuando a leggere. -Mi sembra strano che tu non te ne sia accorto prima-

-È questo il punto- rispose prontamente, Orion. Nascose in modo egregio l'imbarazzo che provava. -Io me ne ero accorto ma quando chiesi a cosa gli servivano tutti quei soldi mi rispose...-

-Che servivano a Tu-Sai-Chi- l'interruppe Sirius, sospirando.

Orion annuì con indifferenza, riuscendo ancora una volta a camuffare in modo eccellente il senso di colpa, che lo attanagliava ancora di più da quando era arrivata quella lettera.

-Esatto. Lì per lì non ci avevo fatto caso e ho lasciato la lettera sulla libreria con l'intenzione di rispedirla al mittente. Ma poi ho ricordato quei prelievi e ho reputato giusto dare una controllata-

Sirius annuì alle sue parole, concorde. -Hai fatto benissimo- disse prima di alzarsi, doveva scaricare la tensione che aveva accumulato. Si avvicinò alla finestra dove fuori imperversava il temporale e si voltò nuovamente verso Orion. -Tutto mi sarei aspettato meno questa lettera- esclamò sospirando. Si portò una mano tra i capelli ancora scosso da quello che avevano scoperto. -Se ha comprato una casa con un falso nome in Francia, significa che stava pensando di scappare-

-So cosa tu pensi. Sto esagerando con la storia di voler trovare Regulus ma dopo questa lettera sento di dover andare fino in fondo a questa storia...-

Con un gesto della mano, Sirius fece segno al padre di non continuare la frase e si avvicinò alla scrivania, poggiò le mani a pugno su di essa e guardò Orion, con una strana luce negli occhi.

-Che ne dici di un viaggetto in Francia, padre?- disse con tono finta referenza.

Orion fu sorpreso dalle parole del figlio e annuì, contento di vedere il figlio che per la prima volta nella loro vita, concordavano su qialcosa. Il sorriso tuttavia si affievolì quando un nome gli venne in mente. -Pensi che dovremmo avvisarla?-

Sirius aveva capito perfettamente di chi stava parlando e ci pensò su, prima di dargli una risposta. Erano anni che non la vedeva e non sapeva come avrebbe preso la notizia.

-No, vediamo prima cosa scopriamo- 

Orion concordò con lui e si alzò dalla poltrona per avvicinarsi alla finestra. -Bene, andiamo a conoscere questa Lucille-

***

La pioggia leggera non le dava fastidio, i suoi capelli erano umidi, la divisa di Quidditch che aveva indosso le si era incollata al corpo e anche i suoi compagni non erano da meno. Sopra la sua testa, Megan Jones aveva puntato il boccino prima di Harry e si era calata in picchiata, ignorando il bolide lanciato da Ernie Macmillan. Vide Harry seguire a ruota Megan e Alyssa si spostò per non finire sulla loro traiettoria. I due cercatori salirono nuovamente in cielo e a quel punto Alyssa si spostò verso la porta avversaria, dove Higgs stava lanciando la pluffa contro il terzo anello. Vide Grant Page di Corvonero raggiungere l'anello ma mancò la pluffa per poco e il goal fu prontamente segnato sul tabellone da Lee Jordan, che seguiva la partita con interesse. Alyssa si avvicinò a Higgs e gli diede una pacca sulla spalla come a fargli i complimenti, poi puntò a riprendere la pluffa, finita tra le mani di Angelina. L'urlo gioioso di Megan fermò i presenti, Fred riacciuffò il bolide e nel farlo, per poco noj cadeva dalla scopa. I due cercatori tornarono alla stessa altezza degli altri giocatori e Megan gongolava, tenendo in mano il boccino.

-Lo ha preso lei?- chiese Alyssa, per essere sicura di non essere impazzita.

Harry annuì e si grattò la nuca, esausto. -Si, lo ha preso lei- confermò e scese a terra.

Alyssa lo seguì a ruota, gli altri giocatori stavano chiacchierando quindi nessuno se ne accorse e prese Harry in disparte prima che il ragazzo si avviasse allo spogliatoio.

-Che ne dici? Abbiamo possibilità?- chiese Alyssa, guardandolo con trepidazione.

-Ottime possibilità- le confermò Harry con un mezzo sorriso. -Avremo problemi l'anno prossimo quando giocherà al posto di Cedric-

Alyssa ridacchiò ma smise subito quando vide il sorriso del ragazzo spegnersi. -Sai che avrei scelto te, vero?- chiese dispiaciuta.

Harry annuì ma non rispose, tutti i giocatori erano atterrati e li avevano raggiunti. Harry le fece una pacca sulla spalla e le sorrise, Alyssa ricambiò e fece segno ai presenti di mettersi in semi cerchio davanti a lei.

-Allora ragazzi, ottimo allenamento. Higgs devi passare la pluffa più spesso mentre tu Urquhart- disse, indicando il diretto interessato. -Voglio che stia più attento, Angelina è riuscita a farti tre goal. Non credere che con le francesi sarà più facile- sospirò esausta e si portò una mano tra i capelli, ormai crespi a causa della pioggia. -Bene gli Weasley ma alla partita voglio vedervi più seri, ho visto come vi passavate le mazze come foste dei giocolieri- Fred guardò Alyssa con aria colpevole. -Ottime lavoro, Megan. Harry era l'ultimo scoglio prima di giocare contro Dubois e questa sera abbiamo visto che sei pronta- esclamò, guardando la giovane Jones sorridendo.

-Grazie! Sono così felice che tu mi abbia scelta, Alyssa. Ero certa che avresti scelto Cho o Malfoy e invece hai preferito me. Sai mi è sempre piaciuto giocare a Quidditch ma non so se questo sarà il mio lavoro, voglio dire io preferisco fare Pozioni e cercare qualcosa dopo un po' mi...-

-Oddio Jones basta!- l'interruppe Higgs, esasperato.

Megan arrossì e Urquhart diede una gomitata al suo compagno di casata.

-Che c'è?- chiese Higgs, guardando Urquhart confuso.

-Direi che siamo pronti per la partita. Domani ci vedremo nell'aula di Pozioni per una riunione preliminare e dopo andremo in Sala Grande per la cerimonia di consegna delle divise- esclamò Alyssa con un sorriso. -Grazie ancora ai volontari che si sono prestati ai nostri allenamenti- disse, guardando gli interessati. -Adesso andiamo a riposarci, buonanotte a tutti-

Un applauso partì da tutti i presenti e ben presto si disgregarono, per tornare ognuno al proprio dormitorio. Harry, i gemelli e Angelina si avviarono verso l'entrata principale, assieme a Page, Belby e Corner di Corvonero mentre Megan, Andrew e Terrence andarono verso l'entrata secondaria della cucina.

Alyssa rimase a rimettere in ordine ed ebbe non pochi problemi per chiudere i bolidi. Il silenzio attorno a lei era piacevole, tanto che non le sembrava una brutta idea rimanere lì per la notte. Grazie ai professori, i componenti della squadra di Hogwarts avevano il permesso di rimanere fuori fino alla mezzanotte, per questo se la prese con comodo mentre riponeva gli oggetti di proprietà della scuola nel magazzino. Entrò nello stanzino con i primi manici di scopa e si avvicinò alla parete dove doveva riporli.

-Black, potevi dirlo che avevi bisogno di aiuto- esclamò una voce, dietro di lei.

Alyssa sobbalzò e si voltò di scatto verso Higgs, che la guardava appoggiato allo stipite della porta. Indossava ancora la sua divisa da Quidditch esattamente come lei, solo il colore cambiava.

-Terrence mi hai fatto prendere un colpo- esclamò Alyssa, mentre tornava a riporre i manici.

Terrence le si avvicinò e prese due manici di scopa dalle mani di Alyssa, per aiutarla.

-Senti, Black- iniziò Terrence, mentre usciva assieme alla ragazza per riprendere gli altri manici. -Per la partita penso che dovremmo rivedere gli schemi, prima di proporli agli altri domani-

Alyssa lo guardò con fare interrogativo. -Perché?-

-Ho mandato Astoria e Lise a dare un'occhiata al campo da Quidditch che Silente ha fatto per i nostri avversari- disse Terrence, con fare tranquillo.

-Tu cosa?- esclamò Alyssa, guardandolo torva. -E chi è Lise?-

-Andiamo Lise Davies! La sorella di Tracey, non la ricordi? E comunque tranquilla, era tutto calcolato- disse Terrence, facendole l'occhiolino. -Ti ricordi il tipo che aveva provato a baciare Astoria?-

-Si- disse Alyssa, annuendo.

-Beh gioca nella squadra e ad Astoria è bastato sorridergli e dirgli buongiorno, che già aveva un invito ad assistere ai loro allenamenti- disse, sorridendo furbo. -Ha detto che è come se giocassero assieme da mesi. C'è sintonia a palate nella squadra- disse, tornando serio. -Black in altre parole dopodomani, sarà come giocare contro le nazionali di Francia e Bulgaria! Praticamente è andare al patibolo-

Alyssa non si sorprese molto delle parole di Terrence al contrario, il dubbio le era balenato in testa quando aveva visto Dubois scherzare allegramente con Ivanov nei corridoi del secondo piano. Mentre loro di Hogwarts a stento si salutavano per i corridoi, soprattutto quando una partita di Quidditch era alle porte.

-Ho capito. Penso che ormai sia tardi per modificare gli schemi già provati. Non voglio mettere loro ansia il giorno prima della partita con qualche cambiamento radicale. Domani parleremo giusto di qualche schema nel caso in cui stessimo davvero perdendo- rispose, mentre prendeva gli ultimi manici di scopa. -Sbaglio?- chiese, avviandosi nuovamente verso il magazzino.

-No anzi- disse Terrence, malcelando un tono sorpreso. -È un atteggiamento da capitano-

Rimasero in silenzio a rimettere in ordine le scope e il baule, per poi avviarsi assieme verso il castello. Terrence guardava Alyssa di sottecchi, che teneva stretto il suo manico di scopa come se ne fosse della sua stessa vita. Non aveva mai avuto molto a che fare con lei, ai consueti eventi dei Purosangue era sempre stata in disparte da sola o con Theodore e lui non era riuscito ad avvicinarsi. Doveva essere sincero, non aveva mai avuto tutta questa voglia di conoscere lei, anche a causa delle malelingue che seguivano inevitabilmente il nome di Alyssa e dei Black. In quei giorni in cui avevano dovuto passare più tempo insieme si era reso conto che la ragazza non fosse una Grifondoro come gli altri. Lei non denigrava le radici Serpeverde della sua famiglia.

-Direi di vederci prima noi due, che ne dici?- chiese Terrence, quando arrivarono all'entrata principale del Castello.

-Si noi due anticipiamo ma giusto di qualche minuto- disse Alyssa. -Prima devo andare in infermeria da Theo-

Terrence si sentì uno stupido quando Alyssa nominò Theodore. Tutta la casata dei Serpeverde era in apprensione per il loro compagno, colpito da un male sconosciuto a tutti.
Era accaduto tutto il giorno dopo aver fatto la formazione di Hogwarts, Draco e Blaise si erano svegliati ma Theodore non si era mosso di un millimetro dal suo letto e solo quando i due compagni di stanza si avvicinarono lui, che notarono il suo corpo rigido.

-Già è vero- disse Terrence. -Scusami non ci avevo pensato. Come sta?- chiese con tono dispiaciuto.

Alyssa sospirò. -Non si riesce a capire cosa ha. Madama Chips dice che si riprenderà ma...- s'interruppe per far calmare il proprio respiro. -La vedo, non sa cosa fare-

Alyssa era andata in infermeria tutti i giorni, prima dell'allenamento, prima delle lezioni. Appena aveva un po' di tempo, andava da lui e nonostante lo stress causato dalla situazione, era riuscita ad adempiere al suo ruolo di capitano in modo egregio. Certo Terrence gli aveva dato una mano ma non si era lasciata coinvolgere da tutti gli eventi attorno a lei.

I due ragazzi oltrepassarono la Sala d'Ingresso e si ritrovarono davanti il portone chiuso della Sala Grande. Alyssa salutò Terrence e si avviò verso le scale ma quando appoggiò le dita sul corrimano, il ragazzo la richiamò.

-Si?- chiese, voltandosi verso di lui con fare interrogativo.

-Theodore si riprenderà e noi vinceremo- le disse sorridendogli.

Alyssa ricambiò il sorriso e salì le scale di corsa, Terrence attese di vederla scomparire dietro l'angolo prima di tornare nei sotterranei.

***

Non riuscì a dormire quella notte, rimase a girarsi e rigirarsi nel letto, con il russare di Hermione e le frasi sconnesse di Lavanda a farle da sottofondo. Ripensava alla conversazione avuta con Terrence qualche ora prima. Aveva ringraziato la sua bravura nel nascondere le proprie emozioni, così facendo il ragazzo non si era accorto che la sua calma non fosse altro che apparenza. In verità avrebbe voluto urlare a squarciagola di essere lasciata in pace, non sopportava più le persone che la salutavano ad ogni suo passaggio e i professori, che le davano meno compiti rispetto agli altri in modo tale da lasciarle quanto più tempo possibile per la preparazione della squadra. Quella maledetta partita era il pensiero principale di tutti, non passandogli neanche per l'anticamera del cervello che per Alyssa, la cosa più importante era rivedere Theodore in perfetta forma.
La mattina in cui scoprì che Theodore era finito in infermeria, nessuno degli studenti del quarto anno era seduto al tavolo di Serpeverde. Una cosa al quanto bizzarra ma a cui lì per lì non aveva dato peso, solo quando Astoria Greengrass le si era avvicinata scura in volto, aveva capito che qualcosa non andava.

-Theodore sta male. È in infermeria- le aveva detto con tono preoccupato.

Alyssa era corsa fuori, incurante delle occhiate sbigottite degli studenti e si diresse in infermeria, arrivandovi in un batter d'occhio e ignorando per la prima volta i brividi che le scale le provocavano da quando era caduta.

Non si sarebbe mai dimenticata il volto di Theodore rigido come una statua di marmo.

Sbadigliò sonoramente, mentre Fred le versava un bicchiere di succo di zucca, era sabato e gli studenti erano in fermento per l'imminente uscita ad Hogsmeade. I gemelli volevano andare all'Emporio di Zonko per prendere qualche fuoco d'artificio da usare in caso di vittoria... o per lanciarli contro la nave di Durmstrang e la carrozza di Beauxbatons se si fosse trattato di sconfitta e Lavanda aveva deciso di accompagnarli. Alyssa sarebbe rimasta in infermeria accanto a Theodore. Era stata così impegnata con gli allenamenti in quei giorni, che si sentiva in colpa nei confronti del ragazzo e in fondo aveva bisogno della sua vicinanza. Ci aveva provato a lasciare il ruolo da capitano ma Moody si era opposto con fermezza alla sua richiesta, era impensabile che al primo ostacolo si lasciava l'incarico e tutti i professori avevano convenuto con lui.

-Sicura che non vuoi venire con noi?- le chiese Lavanda, mentre sorseggiava il suo infuso alle rose. -Ti farebbe bene svagarti un po'-

Alyssa sbadigliò ancora e bevve un sorso del suo succo di zucca, prima di rispondere. -Anche se uscissi non mi rilasserei quindi è inutile- disse sospirando. -Però riportatemi una burrobirra-

-Sarà fatto, Black. Dobbiamo anche passare da Aberforth ad ordinargli le bevande per la festa di domani sera- disse Fred, con la bocca stracolma di uova e bacon.

-Perdonate la domanda inopportuna- esclamò Lavanda, guardando i gemelli. -Ma con che...ehm...?-

-Con che soldi paghiamo queste cose?- terminò George al posto della ragazza. -Con i soldi guadagnati tramite le scommesse durante la prima prova. In più le vendite delle bacchette finte sono aumentate da quando i ragazzi del primo anno hanno visto Harry giocarci. A proposito- continuò, voltandosi verso Harry, seduto qualche posto di distanza. - Hey Harry- attese che il ragazzo si voltasse verso di lui e continuò. ,-Abbiamo appena brevettato una nuova bacchetta che si allunga fino al naso dell'avversario e gli fa il solletico, la vuoi provare?-

-Certo- rispose Harry, con un sorriso.

-Posso provarla anch'io?- chiese un ragazzino del primo anno di Grifondoro.

-Per te vale tre galeoni- rispose prontamente Fred.

-Va bene- disse il ragazzino, sorridendo felice.

-Perfetto. Ci vediamo dopo in Sala Comune- esclamò George soddisfatto.

Lavanda attese che il ragazzino si allontanasse da loro prima di dare una gomitata di ammonizione a George. Fred rise e la bionda gli diede un calcio allo stinco. 

-Ahia!- dissero in coro i due gemelli, massaggiandosi la parte lesa. -Che abbiamo fatto?-

-State utilizzando la notorietà di Harry per fare galeoni- rispose, ammonendoli con lo sguardo.

-Lui non la sfrutta e lo facciamo noi- spiegò Fred, con ovvietà.

Alyssa ridacchiò alla vista di Lavanda che dava un altro calcio a Fred e si imburrò una fetta di toast per potervi spalmare sopra la marmellata di zucca. Lavanda spostò gli occhi su di lei e la guardò con apprensione ma Alyssa fece finta di non notarla. Sapeva di non avere una buona cera, già quando si era guardata allo specchio quella mattina non aveva potuto non notare le occhiaie che le contornavano gli occhi e si maledì per non averle coperte con qualcosa.

-Se vuoi posso rimanere con te- disse Lavanda, con un sorriso.

-No, vai pure. Rimarrò in infermeria a leggere il nuovo libro di Pozioni che ho trovato nella Sezione Proibita- disse Alyssa, con tono rassicurante. -Pensa che c'è una Pozione che uccide a distanza di giorni- esclamò fin troppo elettrizzata e fece vedere il libro posto accanto alla sua tazza.

I tre amici la guardarono scettici ma non dissero nulla, forse per paura che suddetta pozione cadesse accidentalmente nei loro bicchieri. Quando anche George finì di ingozzarsi di uova e bacon, si alzarono dal tavolo e si avviarono verso l'uscita. Con la partita alle porte non c'era studente che non perdeva la possibilità di salutarla e farle gli auguri, per cui uscire dalla Sala Grande fu un'impresa non indifferente. Appena uscirono, andarono nell'androne delle scale e presero le prime che decisero di cambiare al piano terra, arrivati al primo piano Alyssa li salutò per andare in infermeria. Superò l'aula di Babbanologia e l'ufficio di Madama Chips per svoltare e trovarsi davanti la porta dell'infermeria.
Appena entrò notò alla sua destra un letto occupato da una ragazza che leggeva un libro e andando un poco più avanti, vide un ragazzo che vomitava dentro una bacinella. Strinse le labbra in segno di disgusto a quella vista e passò oltre fino superare il separé che avevano posto accanto al letto di Theodore.
Ogni volta che andava dal ragazzo puntualmente perdeva il respiro nel vedere il volto del ragazzo in quello stato, gli occhi chiusi e le labbra serrate le facevano sempre uno strano effetto. Prese la sedia posta poco distante dal letto e si avvicinò per quanto possibile a lui.

-Ciao, Theo- sussurrò, dando una carezza al volto del ragazzo.

Si sedette e aprì il libro sulla pagina dove era rimasta il giorno prima.

-Black, che ci fai qui?- chiese la voce roca del professor Moody.

Alyssa alzò lo sguardo verso l'uomo e ignorò l'occhio di vetro che la scrutava come a voler scavare nei suoi pensieri più intimi. Erano passate circa due ore da quando era entrata in infermeria e non si era mai mossa da lì, per questo quando vide il professore decise di alzarsi per sgranchirsi un po' le gambe.

-Avevo ore libere e sono venuta a trovarlo- rispose, indicando il giovane sdraiato sul letto.

Moody sbuffò e fece un passo verso il ragazzo per esaminarlo.

-Cosa pensa che abbia, professore?- chiese Alyssa, avvicinandosi all'uomo.

-Perché pensi che dovrei saperne qualcosa?- sbottò Moody, con fare scontroso.

-Perché lei è l'unico professore a non essersi presentato qui- rispose prontamente. -Se adesso si trova al suo capezzale significa che Silente glielo ha chiesto-

-Hai letto la pergamena che ti ho dato?- chiese Moody, voltandosi verso di lei.

Alyssa sbattè le palpebre e corrugò la fronte spaesata, fece un passo indietro guardandolo sorpresa. -Ehm...no...non l'ho letta-

Ci fu un momento di silenzio, poi il professore si voltò di nuovo verso Theodore. -Dovresti andare a leggerla. Domani dovrai far vedere di che pasta sei fatta-

-No professore, ci ho riflettuto e non voglio abbassarmi ai loro livelli. Per questo ho dato la pergamena a Theodore, senza neanche aprirla- disse Alyssa con fermezza e con un vago tono fiero.

Moody si voltò nuovamente verso di lei con il volto piegato in una smorfia d'irritazione e Alyssa fece un altro passo indietro, per mettere più distanza tra loro.

-Sei proprio una stupida, Black. Ti avevo dato un'ottima possibilità- borbottò il professore, probabilmente non urlò solo perché non voleva farsi udire dagli altri pazienti dell'infermeria.

-E la ringrazio, professore. Voglio essere fedele a me stessa- rispose Alyssa, con fermezza.

Un rumore di passi fece voltare Alyssa verso la fine del separé e rimase sorpresa nel vedere Silente avvicinarsi a loro, con la sua solita aria tranquilla. Appena il preside la vide, le fece un sorriso gentile e si avvicinò al letto di Theodore.

-Buongiorno signorina Black, vedo che non ha passato la notte a riposarsi- disse Silente, continuando a scrutare il volto di Theodore.

La ragazza arrossì ma nessuno dei due uomini la stava più guardando, troppo intenti a guardare il corpo del ragazzo steso sul letto.

-Vada a riposarsi, signorina Black. Dopo dovrà essere in forma per la cerimonia di consegna delle uniformi, qui ci pensiamo io e il professor Moody- disse il preside, alzando finalmente gli occhi su di lei.

Alyssa capì che quello era un invito gentile ad uscire da lì per lasciarli parlare in piena libertà, perciò prese le sue cose e salutò i due uomini con fare frettoloso.

Non appena furono lasciati soli, Silente guardò Moody e la sua solita aria tranquilla fu per scalfita dalla preoccupazione.

-Quale magia gli è stata inflitta?- chiese, indicando con un gesto del capo il ragazzo.

-Magia oscura, Silente. Va portato al San Mungo-

***

La sera ci aveva messo poco ad arrivare per lei, complice il fatto che dopo esser stata cacciata dal capezzale di Theodore si era ritrovata con Higgs, a studiare le nuove strategie. Si erano rintanati nella Stanza dei Ritratti per poi spostarsi nella Sala dei Sotterranei a causa dei soggetti dipinti che volevano dire la loro sui loro schemi. Nella Sala dei Sotterranei c'era più gente rispetto al luogo precedente, questo perché era di passaggio per arrivare all'entrata della Sala Comune dei Serpeverde, tuttavia non furono disturbati da nessuno studente che passava di lì. Solo Daphne si era avvicinata a loro per salutare Terrence.
La riunione con la squadra invece durò più del previsto, Terrence aveva convinto Alyssa a dire ciò che Astoria aveva scoperto e passarono quindi tutto il tempo a studiare gli schemi a memoria perché - come disse Belby - "Io non voglio fare la figura del mammalucco" e in fondo tutti concordavano con lui. Quando le sei del pomeriggio si fecero più vicine, la squadra si divise in fretta per tornare nelle rispettive Casate a indossare la divisa scolastica e correre in Sala Grande.

Alyssa e i gemelli furono gli ultimi a entrare nella Sala, dal tavolo di Tassorosso Megan li salutò sorridendo e i tre ricambiarono mentre andavano a sedersi accanto a Lavanda e Lee.

-Pronti ragazzi?- chiese Lee, guardandoli eccitato. -Ieri la McGranitt mi ha chiesto di commentare questa partita, non vedo l'ora!-

-Io farò il tifo per voi dagli spalti- disse prontamente Lavanda, anche lei vagamente elettrizzata. -Non vedo l'ora di utilizzare quel nuovo fuoco d'artificio dell'Emporio di Zonko quando vincerete-

Alyssa stava per rispondere alla sua amica ma si bloccò di colpo, quando vide Silente entrare nella Sala dalla porta laterale e avvicinarsi al leggio, seguito dalla McGranitt e da Vitious, i quali avevano in mano delle scatole in legno con lo stemma di Hogwarts, che posarono sullo sgabello posto di fianco al preside. Nella Sala cadde il silenzio, Fred fece segno ad Alyssa di guardare il tavolo di Corvonero, dove Jean-Marc Dubois la fissava con il calice alla mano e non appena si rese conto che il suo sguardo era ricambiato, alzò il calice verso di lei come a brindare. Un sorrisetto di scherno comparì sul viso di Dubois, Alyssa strinse le labbra facendole divenire una linea sottile e ricambiò il gesto del calice, giusto per non passare da stupida. Subito dopo nella stanza entrarono Madame Maxime e Karkaroff seguiti da Fleur Delacour e Viktor Krum, i quali anche loro avevano tra le mani delle scatole in legno adornate dagli stemmi di Durmstrang e di Beauxbatons. Silente salutò con un sorriso i due presidi stranieri e si voltò verso la Sala gremita.

-Miei cari buonasera- disse Silente, sorridendo affabile. -So bene che questo momento era più atteso del tacchino della domenica- disse, ridacchiando della sua stessa battuta. -Ebbene la vostra attesa sarà presto ripagata- fece cenno a Madame Maxime e Karkaroff di avvicinarsi a lui, segno che la prima squadra presentata sarebbe stata quella ospite. -Iniziamo allora con la formazione di Durmstrang-Beauxbatons- si schiarì la gola e sorrise. -Il capitano è il cercatore Jean-Marc Dubois!-

Dai tavoli di Corvonero e Serpeverde partì un applauso dalle delegazioni ospiti e Jean-Marc si alzò trionfante dal suo posto per avvicinarsi a Madame Maxime la quale, con un colpo di bacchetta, aprì la scatola da cui prese una divisa da Quidditch. Era per metà rosso porpora e per metà color azzurro, non si abbinavano per nulla e Lavanda ridacchiò a quella vista. Jean-Marc si posizionò a un lato della Sala e guardò Silente.

-Il vice capitano è il battitore Branimir Iarchenko!-

Il ragazzo si alzò dal tavolo di Serpeverde con aria fiera, non c'era più nulla di quel ragazzo che importunava la sua amica e quando arrivò da Karkaroff per prendere la sua divisa, Alyssa pensò che non doveva essere poi così male. Branimir si mise accanto a Dubois mentre Silente prendeva nuovamente la parola.

-I cacciatori sono Julie Durand, Camille Mercier e Ivan Kostov!-

I tre ragazzi si alzarono, si avvicinarono ai propri presidi e presero anche loro le divise. Alyssa guardò le due francesi e il bulgaro che ricoprivano il suo stesso ruolo, dimostravano sicurezza e si chiese stupidamente se tutta la partita non servisse ad altro che far fare loro la figura degli stolti.

-Il secondo battitore è Nikolay Ivanov!-

Ivanov si avvicinò deciso e prima di prendere la sua divisa, si voltò con un ghigno verso i gemelli Weasley. Fred e George si guardarono e Fred non perse tempo, ripropose una parodia del volto di Ivanov e tutte le persone di fianco a loro risero di gusto.

-Il portiere è Gabriel Bonnet!-

Un bel giovane dai capelli castani si alzò dal tavolo di Corvonero e fece esattamente come gli altri suoi compagni.

L'applauso terminò e Alyssa guardò prima Fred e poi George, come a voler trovare la forza e la determinazione che avevano manifestato i loro avversari. D'istinto si voltò verso il tavolo di Serpeverde e, nonostante sapesse che Theodore non fosse presente, non vederlo lì la fece star male. Tuttavia incontrò lo sguardo di Higgs e di Urquhart, che le sorrisero fieri.

-Bene complimenti Durmstrang-Beauxbatons- disse Silente con un sorriso e guardò Jean-Marc. -E ora, tocca conoscere la formazione di Hogwarts!-

Un boato partì dai quattro tavoli di Hogwarts, Ron, Harry e tutti gli altri ragazzi di Grifondoro guardarono Alyssa e i gemelli Weasley, applaudendo con vigore. Silente sorrise e per un attimo si godette lo spettacolo dei suoi studenti che applaudivano la scuola, poi dovette schiarirsi la gola e far segno di placare gli animi per poter prendere parola.

-Il capitano di Hogwarts, è la cacciatrice Alyssa Sophie Black!-

Dal tavolo di Grifondoro partirono urla e battiti di mani, qualcuno si era permesso di tamburellare sul tavolo mentre la diretta interessata si alzava dal suo posto e con grazia e fierezza si avvicinava alla McGranitt, che applaudiva come i suoi studenti. Con un colpo di bacchetta, Vitious aprì la scatola in legno e richiamò la McGranitt. La donna parve rinsavire quando si ritrovò Alyssa davanti a lei e le sorrise, mentre prendeva dalla scatola la sua divisa di Hogwarts. Era una divisa simile a quella di Durmstrang-Beauxbatons ma totalmente diversa per quel che riguardava la tinta del tessuto, nel loro caso nera, con solo lo stemma di Hogwarts al centro del busto a dare un po' di colore. Alyssa l'afferrò e si mise al lato opposto rispetto a quello degli avversari.

-Il vice capitano è il cacciatore Terrence Higgs!-

Terrence si alzò con fierezza dal tavolo di Serpeverde, dove i ragazzi stavano applaudendo il loro compagno. Terrence andò dalla McGranitt a prendere la sua divisa e si mise alla destra di Alyssa.

-Il terzo cacciatore è Marcus Belby!-

Dal tavolo di Corvonero il diretto interessato si alzò tra i cori dei compagni e andò a prendere la sua divisa. Si avvicinò ai suoi compagni di squadra e sorrise loro prima di mettersi al fianco di Terrence. I cacciatori avversari li guardarono e parlottarono tra loro ridacchiando.

-Ridete, ridete pure. Domani non riderete più- borbottò Terrence, mentre sorrideva sornione alle due francesi.

Alyssa e Belby si guardarono ridacchiando ma tornarono subito seri e attesero che Silente continuasse.

-I battitori sono Frederick e George Weasley!-

Di nuovo i Grifondoro ulularono mentre Fred e George si alzavano e con un inchino iniziarono a danzare fino ad arrivare davanti la McGranitt, che li guardò con sguardo tralice mentre porgeva loro le divise. Si misero accanto ai loro compagni e mandarono dei baci volanti ai battitori bulgari.

-Il portiere è Andrew Urquhart!-

Daphne gli diede una pacca amichevole e Andrew si alzò con i festeggiamenti dei Serpeverde di sottofondo, raggiunse la professoressa di Trasfigurazione e poi andò accanto ai gemelli.

-E infine il cercatore è Megan Lynn Jones!-

Megan si alzò con un sorriso angelico e saltellò verso i professori. Alyssa si voltò verso Andrew e non si sorprese nel vederlo trattenere il respiro, scosse il capo e tornò a fissare la squadra avversaria. Jean-Marc rise nel vedere Megan, sicuramente stava pensando che in fondo sarebbe stata una passeggiata per lui.

-Quel sorrisetto glielo facciamo togliere- sbottò Terrence, ormai nervoso dal comportamento degli stranieri.

-Oh si- disse Andrew, che aveva lo sguardo irritato fisso su Dubois. -Anche a suon di pugni in faccia-

Silente guardò prima la squadra di Durmstrang-Beauxbatons poi quella di Hogwarts e sorrise. -I capitani e i loro vice, si avvicinino per la stretta di mano-

Terrence e Alyssa si avvicinarono davanti al leggio e così fecero Jean-Marc e Branimir. Alyssa e Jean-Marc si guardarono in cagnesco prima di darsi la mano, agli occhi degli altri dovevano sembrare due amici ma la verità era che non vedevano l'ora di battersi su un campo da Quidditch. Si lasciarono le rispettive e guardarono gli spettatori con finti sorrisi.

-Che vinca il migliore!- esclamò Silente, battendo le mani.

***

Il Rutto di Rospo era stracolmo quella sera ma non se ne preoccupò, andò dritto verso il tavolo dove sedeva la donna e sbattè il pugno sul legno sudicio. La donna assottigliò le labbra irritata ma non alzò lo sguardo su di lui e bevve un sorso di cognac elfico.

-Deduco che se siamo qui è perché tu hai sbagliato qualcosa- disse con una nota di sarcasmo.

Barty sbuffò visibilmente irritato e si sedette davanti a lei. -Non ho sbagliato un bel niente! È colpa di quella stupida ragazzina, che ha dato la pergamena al fidanzatino- si portò una mano tra i capelli con fare nervoso. -Voglio essere fedele a me stessa- disse provando a imitare la voce della Black.

La donna alzò finalmente lo sguardo verso di lui e a Barty parve che vederla irrigidirsi.

-Ha detto così?- chiese con indifferenza.

Barty annuì e continuò. -Si e quello scemo del fidanzatino ha letto la pergamena. Ma è possibile che l'incantesimo ha effetto in una notte?- sbottò guardandola. -È una statua di marmo, domani sarà portato al San Mungo e li verrà fuori cosa ha avuto-

-Adesso ti fai problemi a utilizzare magia nera contro un minorenne?- lo sbeffeggiò la donna. -Dovevi pensarci prima, non credi? Comunque- prese un sorso di cognac. -Se il ragazzino ha letto la pergamena più volte e a distanza ravvicinata si, bastano poche ore-

-Fai tanto la simpatica. Chi è a Hogwarts sotto copertura sono io non tu!- sbattè il pugno sul tavolo, furioso. -Dobbiamo annullare, la ragazzina è intelligente non appena si saprà che magia ha colpito il ragazzo non ci metterà molto a fare due più due-

-Ma andiamo! È figlia di Black- disse la donna, ridacchiando.

-Oh ma è anche figlia di Dahlìa, lo ricordi o te lo sei scordato? Quella lì oggi stava studiando un libro di Pozioni che ho visto consultare solo dalla Perks al San Mungo. Non possiamo eseguire la missione domani, è troppo rischioso e Silente è guardingo da quando è uscito il nome di Potter dal calice-

-So bene di chi è figlia- rispose sprezzante. -Se pensi che non possa essere sicuro allora sarà il caso spostare-

Barty fu sollevato nel sentire quelle parole, si era aspettato di doverla convincere con qualsiasi stratagemma e invece lei aveva compreso il rischio.

-Sono proprio curiosa di vedere cosa farai quando Silente ti chiederà di indagare sulla magia nera usata a Hogwarts- disse la donna con un ghigno.

-Quelli sono problemi miei, Grace-

ANGOLO AUTRICE

Nuovo capitolo! Questa volta ero un fiume di idee, lo ammetto e non vedo l'ora di iniziare a scrivere il prossimo. Direi che il primo paragrafo è quello che mi ha appassionato di più e vedremo come andrà il viaggetto di Orion e Sirius. Nel frattempo godiamoci la partita di Quidditch del prossimo capitolo!

Fatemi sapere cosa ne pensate

_L_Black_

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