Capitolo 17 - Campeggio
Capitolo 17
Quando suo nonno aveva saputo dove sarebbe andata a dormire, per poco non ce la mandava più alla finale. Per fortuna sua, Orion Black era un uomo di parola e quando Molly Weasley si presentò nel suo caminetto non fece nulla, offrì della limonata a lei e alle due ragazze che si era portata dietro. Le ragazze poi si spostarono quasi subito in camera della giovane Black, lasciando la signora Weasley e Orion da soli in salotto. Alyssa dall'inizio dell'estate si era spostata in camera di suo zio Regulus, dove c'erano ancora affissi i poster di Serpeverde e la coppa di suo zio, vinta per esser stato il migliore cercatore della casata nell'anno 1979. Suo nonno aveva deciso di ridare la stanza a Sirius, incurante che quella era la camera di sua nipote ma in fondo non le dispiaceva stare li. Non era mai stata legata a suo zio, sapeva solo ciò che i suoi nonni le avevano raccontato, senza però dirle come fosse realmente lui in vita. L'unica cosa che aveva in comune con lui era il Quidditch e sicuramente avrebbe usato il suo manico di scopa per qualche partita.
Alyssa stava mettendo le ultime cose nella borsa che si sarebbe portata alla partita mentre Ginny Weasley, che si era aggiunta all'ultimo a quell'uscita, guardava le poche fotografie appese alle pareti.
Hermione invece era visibilmente a disagio in casa Black e non faceva nulla per nasconderlo, si sedette sul letto solo dopo vari inviti da parte di Alyssa, che non comprendeva minimamente l'imbarazzo dell'amica.
Alyssa e Hermione erano diventate amiche dopo le vicissitudini della Stamberga Strillante mentre con Ginny aveva iniziato realmente a chiacchierarci al ritorno sull'espresso per Hogwarts.
-Tuo zio era veramente bello- esclamò Ginny, guardando una foto dell'uomo, che lo ritraeva con il suo manico di scopa, dopo una partita.
Alyssa alzò lo sguardo dalla borsa e le sorrise. -Che vuoi farci, i Black sono belli- disse facendo spallucce. -Zio Regulus non faceva eccezioni-
Le ragazze ridacchiarono e Hermione la guardò infilare un cardigan all'interno della borsa per poi chiuderla. -Ma stai usando un incantesimo di estensione?-
Alyssa annuì mentre si metteva la borsa a tracolla. -Si, lo ha fatto il nonno non io. Andiamo ragazze?-
Le due annuirono e la seguirono fuori dalla camera. I quadri le fissavano insistentemente, abituati a vedere solo Theodore e a volte Lavanda, quelle ragazze erano una vera novità per loro. Tuttavia tutti quegli occhi addosso facevano sentire a disagio sia Hermione sia Ginny, che non appena arrivarono in salotto alla presenza di Molly e Orion, tirarono un sospiro di sollievo. Sirius sottoforma canina si avvicinò a Hermione per farsi accarezzare, cosa che la ragazza fece con piacere non vedendolo da quella sera a Hogwarts.
-Alyssa ho parlato con la signora Weasley- esclamò Orion non appena la nipote entrò nella stanza. -Tornerai a casa il giorno dopo la partita- fece una pausa mentre si avvicinava a lei. - Sta attenta- disse con un tono di voce più basso. - Scusi se mia nipote ci ha messo un po' a preparare le sue cose- disse, volgendo il capo verso Molly.
La signora Weasley scosse il capo e sorrise mentre faceva segno alle ragazze di avvicinarsi al camino. -Ma si figuri, signor Black. Sono contenta mi sia capitata sua nipote, a mio marito è toccato andare a riprendere Harry Potter- disse ridacchiando. - Gli zii di quel ragazzo sono così particolari-
Orion s'irrigidì al suono di quel nome ma riuscì a nasconderlo a tutti tranne che suo figlio, che lo guardava in silenzio.
-Su ragazze, la cena si sta cucinando da sola e non mi fido molto di quelle padelle- esclamò sbrigativa.
Le tre si avvicinarono a lei e Hermione fu la prima a passare con la metropolvere.
-La Tana- esclamò con fermezza prima di sparire.
-Dai Alyssa cara, va tu- disse Molly, sorridendole dolce.
Alyssa annuì e si posizionò tra la cenere del caminetto, Molly le passò una manciata di cenere e la ragazza l'afferrò senza esitazione. - La Tana- disse con fermezza, lasciando cadere la cenere ai suoi piedi.
***
Il trambusto della Tana le invase le orecchie al suo arrivo. Era arrivata nel camino della cucina, dove due ragazzi dagli inconfondibili capelli rossi parlavano seduti al tavolo. Non appena si accorsero del suo arrivo, la guardarono incuriositi, sicuramente non avevano mai avuto il piacere di trovarsi davanti una Black.
Il primo ad alzarsi fu il ragazzo più basso, che si avvicinò a lei sorridendo gentilmente.
-Devi essere Alyssa Black- disse continuando a sorridere. -Io sono Charlie- continuò porgendole la mano.
Alyssa strinse con piacere la mano di Charlie e si accorse subito che aveva le dita tozze e piene di calli. Si chiese che lavoro potesse fare per trovarsi le mani così rovinate e stava quasi per proporgli una pozione che aveva provato da poco quando il secondo ragazzo le si avvicinò porgendole la mano.
-Io invece sono Bill, piacere- disse sorridendo.
La ragazza stava per stringergli la mano quando delle urla provenienti dalla stanza a fianco la fecero sobbalzare.
-VI HO DETTO CHE NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE QUELLE INVENZIONI IN CASA MIA!- urlò Molly Weasley, che era tornata tramite il camino della sala.
Bill e Charlie alzarono gli occhi al cielo, reprimendo una risata.
-Tranquilla, Alyssa tutto ciò è normale amministrazione- le spiegò Bill, sorridendole.
Alyssa annuì scettica e finalmente si guardò attorno. La cucina di casa Weasley era un caos anche se fosse stata vuota, la cena si stava cucinando da sola mentre nel lavandino, alcune stoviglie se le stavano dando di santa ragione. Le venne in mente Kreacher nella cucina di Grimmauld Place e si dispiacque per lui. Dovette però mettere da parte i suoi pensieri quando Molly entrò come un treno in cucina, seguita a ruota da Fred.
-Ma mamma non capisci- esclamò Fred.
-FREDERICK WEASLEY, TI CONVIENE NON CONTINUARE!- urlò nuovamente Molly, prima di accorgersi della presenza di Alyssa in cucina. - Oh Alyssa cara- le disse sorridendo. -Hai fame? Ti vedo sciupata-
Bill e Charlie scoppiarono a ridere mentre Alyssa era ancora sorpresa del repentino cambiamento in Molly.
-Ehm, no grazie. Ho mangiato a casa- borbottò ancora scossa.
-Hey Black, benvenuta a la Tana- esclamò Fred sorridendo.
Alyssa gli sorrise a sua volta. -Ciao Fred, come stai?-
Fred lanciò uno sguardo alla madre, che si era avvicinata ai fornelli per controllare la situazione.
-Bene! Vieni di la, che ci sono anche gli altri- rispose Fred sorridendo innocente.
Alyssa stava per rispondere quando Molly sbattè la padella sul banco e senza voltarsi esclamò. -TU NON TI MUOVI DI QUI! GEORGE VIENI SUBITO IN CUCINA!-
Fred deglutì mentre Bill portava Alyssa in salotto.
-Tranquilla, è tutta l'estate che fa così. Ha scoperto che Fred e George stanno mettendo su un impresa dal nome Tiri Vispi Weasley. Praticamente è un negozio di scherzi da fare concorrenza all'emporio di Zonko- le spiegò il ragazzo mentre camminavano.
-Mamma ovviamente è andata su tutte le furie- disse Charlie, che li aveva raggiunti non appena era arrivato George. -Lei vorrebbe vederli al ministero e non in un negozio-
Dalla prima porta a destra sbucò un irritato Percy Weasley, sicuramente esasperato per le urla.
-E sarebbe meglio per loro, visto che non è detto avranno successo- esclamò Percy, avendo udito la frase di Charlie. - Oh, ciao Alyssa- disse sorpreso non appena la notò. - Che ci fai qui?-
-Ciao Percy come stai?- rispose Alyssa, sorridendogli -sono qui per la partita di quidditch-
-Oh bene- rispose Percy, compiaciuto. - Adesso lavoro per il ministero, sai roba grossa-
-Ti prego non chiedergli che lavoro fa- le sussurrò Bill all'orecchio. -Se glielo chiedi non smette più- continuò. -La portiamo dai suoi amici, ciao ciao Percy Bello-
-NON CHIAMARMI PERCY BELLO!-
Sia Bill che Charlie risero, adoravano farlo arrabbiare esattamente quanto i gemelli, dal canto suo Alyssa non si unì a loro, ancora in imbarazzo per la situazione. Non era abituata ad andare in case così chiassose, tutti i purosangue mantenevano sempre un autocontrollo impeccabile ma in quel momento, si rese conto che l'autocontrollo nella famiglia Weasley era inesistente. Il salotto era un po' più calmo rispetto alla cucina, gli utensili per la pulizia erano a lavoro ferreo, chi spolverava la libreria e chi rimetteva in ordine il bucato. Harry e gli altri erano seduti sui due divani color pesca e parlavano mentre dalle scale scendeva in picchiata un piccolo gufo che andò a sbattere contro la finestra. Tutti sembravano non accorgersi di tutto quel frastuono se non lei, che chiaramente non era abituata rispetto agli altri.
-Hey, ve la siete dimenticata in cucina- esclamò Charlie, facendole l'occhiolino.
I quattro grifondoro si voltarono verso di loro e Alyssa notò subito l'espressione dispiaciuta di Ginny.
-Oddio perdonami, è che siamo tornati in contemporanea con gli altri e mamma ha iniziato subito a fare la predica a Fred e George- esclamò, mentre si alzava per raggiungerla. -Non ci ho pensato che si arriva al camino della cucina la prima volta-
-Non ti preoccupare- le rispose sorridendo. -Sono cose che capitano-
Ginny le fece un sorriso riconoscente e le fece segno di sedersi con loro. I due ragazzi che l'avevano accompagnata li salutarono e uscirono in giardino dove il signor Weasley stava trafficando con degli oggetti.
-Ciao Alyssa- esclamarono Harry e Ron, facendole posto in mezzo a loro.
-Ragazzi!- li salutò sorridendo. -Come è andata l'estate?-
-Harry è stato messo a dieta dai Dursley e Hermione gli ha inviato i dolci, ho un nuovo gufo che io chiamo Leo ma mia sorella ha preferito chiamarlo Leotordo e passa il proprio tempo a volare per casa sbattendo dovunque- rispose Ron, mettendosi più comodo. -Ah poi Fred e George hanno fatto provare a Dudley una mou mollelingua. Ecco perché mamma urla. A te invece?-
Alyssa sorrise e prese dalla borsa alcune foto da fargli vedere. -Con mio nonno e con... Fido- disse, ricordandosi della presenza di Ginny tra loro. -Siamo andati in Irlanda-
Porse le foto ai quattro che si misero a guardarle curiosi, soprattutto Harry e Hermione, che non avevano contatti con il resto del mondo magico al di fuori dell'Inghilterra.
-In più, ho risistemato la vecchia aula dove io e Theodore studiavamo da ragazzini e l'ho trasformata in un laboratorio di pozioni, a tal proposito- disse, mentre cercava due ampolle nella borsa. -Vi ho preparato una pozione per la pelle- disse porgendo le ampolle alle due ragazze. - Vi avrei portato qualcosa di più interessante ma mio nonno mi ha severamente vietato di regalare pozioni potenzialmente pericolose-
Ron deglutì e guardò Harry, che ringraziò mentalmente il suo essere indifferente a questioni di pelle e bellezza. Dalla parte opposta, Ginny e Hermione presero le loro ampolle felici.
-Mi ha detto Calì che fai una pozione Scacciabrufoli pazzesca- esclamò Ginny, guardando l'ampolla.
Alyssa sorrise soddisfatta mentre Hermione apriva la propria ampolla per sentirne l'odore.
-Cosa ci hai messo per farla profumare così?-
-È un misto di erbe, alloro, menta e qualche petalo di rosa carnivora del Kent. Ci ho messo un mese per convincere mio nonno a comprarmeli, effettivamente non sapevo che anche i petali fossero carnivori a loro volta ma ho vinto io- spiegò, rabbrividendo al ricordo di quei petali che tentavano di morderla.
Le due la guardarono con ammirazione mentre i due ragazzi le guardavano come se parlassero in goblinese.
Successivamente le ragazze si spostarono in camera di Ginny così da dare la possibilità ad Alyssa di lasciare le sue cose. Fuori dalla finestra si udiva il frastuono prodotto dal signor Weasley con l'aiuto di Bill e Charlie. La stanza di Ginny era esattamente come Alyssa se l'era immaginata, le pareti erano tempestate di poster delle Holyhead Arpies e di Grifondoro, a fianco allo specchio c'era un poster delle Weird Sisters mentre a lato del malandato armadio, c'era un manico di scopa anch'esso vecchio come il resto dei mobili. Al centro della già piccola camera, erano stati posizionati dei letti per lei e Hermione.
-Grazie ancora per la pozione- disse Ginny mentre aspettava che la giovane Black togliesse il pigiama dalla borsa.
-Oh tranquilla, nulla di che. In questo periodo sto sperimentando varie pozioni una più una meno- rispose, scrollando le spalle.
-Ma cosa sta facendo tuo padre?- chiese Hermione, guardando dalla finestra.
-Oh, l'altro giorno ha trovato un oggetto babbano e sta tentando di studiarlo. Credo si chiami triceco- rispose la piccola Weasley. -A quanto pare lo usano i babbani quando sono bambini-
Hermione fu tentata di spiegarle che quello era un triciclo ma decise di non rovinare lo studio al signor Weasley. Quando Alyssa fece segno di aver finito, raggiunsero il resto del gruppo.
La cena fu un momento di puro idillio per lei, da una parte aveva il signor Weasley che le poneva domande più per capire se fosse come il resto dei suoi parenti che per vero interesse nei suoi confronti. Alyssa non si scompose, era un interrogatorio che già aveva avuto con i genitori di Lavanda quando andò per la prima volta a casa sua. Dalla parte opposta del tavolo, i gemelli battibeccavano con Percy sul lavoro di quest'ultimo e gli altri non facevano nulla per fermarli. Al termine del gelato alla fragola rimasero fuori per un po' a godersi la notte estiva, attorno al tavolo gli gnomi correvano con Grattastinchi alle calcagna mentre Molly e Ginny recuperavano i piatti. Più in la il signor Weasley era passato a parlare con suo figlio Percy di lavoro per cui i quattro rimasero soli in disparte.
-Come sta... Sirius?- chiese Harry, sussurrando.
-Bene, sta recuperando i rapporti con mio nonno anche se è difficile. Tutti e due sono orgogliosi ma so che mio nonno è felice di riaverlo in casa-
Harry annuì e Alyssa iniziò a raccontare quello che era accaduto durante i mesi estivi in casa Black.
Quando fu mezzanotte la signora Weasley costrinse i ragazzi ad andare a letto e si divisero tra la stanza di Ron e i gemelli e quella di Ginny.
***
Quella mattina Theodore e suo padre si svegliarono prima dell'alba per poter prendere la passaporta. Per materializzarsi con un minorenne infatti, c'erano delle restrizioni. Ci si poteva materializzare solo tre volte l'anno per non scombinare l'equilibrio magico del ragazzo di turno e ahimè, i Nott avevano ormai superato quella soglia del ministero.
Mentre erano seduti a fare colazione, il volto di Theodore non era così felice come ci si aspettava da un ragazzo che attendeva quell'evento da mesi. Julius Nott guardava suo figlio mentre sorseggiava il suo succo di zucca mattutino e non poté fare a meno di pensare che lo stato d'animo di suo figlio era collegato al rifiuto dei Black ad andare con loro. Qualche giorno dopo la visita di Theodore a Grimmauld Place Orion gli aveva inviato una lettera dove spiegava che Alyssa era stata invitata prima dai suoi compagni di casata e aveva già detto di si a loro.
Julius si era limitato a rispondere che non era un problema ma c'era da chiedersi se Orion Black non si fosse fin troppo addolcito con quella ragazza.
Sta di fatto che Theodore ci era rimasto davvero male e in fondo a lui dispiaceva. Suo figlio era alla sua prima cotta e quel rifiuto era stato un duro colpo per lui. Certo Theodore diceva con fermezza che Alyssa era solo un'amica ma persino Narcissa Malfoy all'ultima cena in casa loro gli aveva chiesto cosa ci fosse tra i due ragazzi.
-Andiamo, padre?- esclamò Theodore, alzandosi dal tavolo.
Julius annuì e si alzò dal suo posto. Erano arrivari nell'atrio della casa quando l'elfo Kramy li fermò trafelato.
-Padrone, padrone!- esclamò ancora con il fiatone.
-Che c'è, Kramy?- chiese Julius, visibilmente alterato da quel modo di fare dell'elfo.
-Le è arrivata una lettera- rispose l'elfo mentre tentava di calmarsi.
-La leggerò al mio ritorno- rispose Julius mentre apriva il portone.
-Ma padrone! È arrivata con un corvo- esclamò l'elfo.
Julius al si bloccò e si voltò verso Kramy, in quel momento si accorse dell'espressione impaurita del suo elfo. Lanciò un'occhiata a suo figlio, che guardava l'elfo sconcertato, per lui un corvo viaggiatore era davvero nuovo ma per Julius no. Nott Senior annuì e si voltò per guardare meglio Theodore.
-Aspettami qui, torno subito- disse e senza attendere una risposta, andò a passo svelto verso il suo studio.
Non vedeva il corvo viaggiatore da quasi tredici anni e mai avrebbe pensato di rivederlo. Tuttavia la situazione era notevolmente diversa dall'epoca, lui era cambiato da allora. Aprì la porta del suo studio e vi trovò il corvo sulla scrivania, intento a leccarsi le penne. Non appena l'animale si accorse di lui, si rimise subito sull'attenti rimanendo così fino a quando Julius non prese la lettera appesa alla zampa del corvo. L'animale si voltò e uscì dalla finestra così come era venuto ma a Julius non importava più di tanto di quel dannato pennuto, aveva fretta di sapere cosa c'era scritto in quella lettera. Le dita gli tremavano mentre apriva con cautela la busta, appena dietro di lui Kramy lo guardava preoccupato ma non se la sentì di mandarlo via. Aperta la busta con un gesto secco prese la lettera e iniziò a leggere.
Julius Dedalo Nott,
Tredici anni fa hai fatto una promessa, a breve dovrai adempiere alle tue stesse parole.
Hyacinth
Rimase a rileggere quelle poche righe per un minuto buono, prima di ripiegare il foglio e nasconderlo nel vocabolario sulla sua scrivania.
-Kramy, non farne parola con Theodore, è un ordine-
L'elfo annuì e Julius uscì dal suo ufficio per poi chiuderlo a chiave, con un brutto presentimento nella testa.
***
Per Alyssa quella era la prima volta che si trovava in un campeggio babbano ed era elettrizzata esattamente come lo era il signor Weasley, che si guardava attorno estasiato. Avevano passato la passaporta da poco e il signor Roberts li aveva indicati alla loro posizione per la tenda prima di essere obliviato di nuovo da un funzionario del ministero. Per lei era una situazione totalmente nuova e per questo non aiutò molto Hermione e Harry a montare le tende, si limitò a rimanere in disparte con i gemelli, che prendevano in giro ogni persona passasse davanti a loro.
Non appena i due ragazzi finirono di montarla, Arthur si sfregò le mani elettrizzato e si mise a carponi per entrare.
-Staremo un po' stretti ragazzi, la tenda me l'ha prestata Perkins del lavoro. Ha la lombaggine poverino- disse da dentro la tenda.
Alyssa guardò la tenda e sperò vivamente che fosse incantata come la sua borsa. Dopo Fred e George entrò anche lei e tirò un sospiro di sollievo quando si ritrovò in un appartamento con tre stanze, con arredi in stile floreale e dall'odore li dentro sembravano essere davvero vecchi.
-Serve dell'acqua- esclamò Arthur, mentre posava il proprio zaino da campeggio a terra.
-Su questa mappa che ci ha dato il babbano c'è disegnata un rubinetto- esclamò Ron, guardando la mappa.
-Allora tu, Harry e Hermione andate a prendere l'acqua, Ginny e Alyssa andranno a comprare qualcosa al mino malket e noialtri andremo a raccogliere la legna per fare il fuoco come i babbani- disse saltellando.
Ginny guardò Alyssa e ridacchiò, seguita a ruota dalla giovane Black. Le due ragazze si spostarono poi nella tenda accanto indirizzata alle ragazze per lasciare le proprie borse. La tenda era più piccola rispetto a quella dei ragazzi ma comunque funzionale, con un salottino, cucina, bagno e una stanza da letto.
-Scusa mio padre, è sempre così quando si trova in un luogo di babbani- le spiegò Ginny.
-Tranquilla, è tutto nuovo anche per me- la tranquillizzò Alyssa, sorridendo.
Uscirono dalla tenda e Ginny prese la mappa per capire che strada dovevano fare per andare al mini market del campeggio. Iniziarono a camminare tra le tende, seguendo le indicazioni della mappa. Attorno a loro il campeggio iniziava a riempirsi di persone appena arrivate e appena svegliate i babbani si potevano riconoscere dal modo in cui guardavano i maghi.
-Comunque devo scusarmi anche io- esclamò a un certo punto Ginny. -Ho sempre pensato che... Beh... Che tu fossi esattamente come il resto dei purosangue, d'altronde i Black sono famosi- continuò imbarazzata.
Alyssa si bloccò all'altezza dei bagni pubblici dei babbani e la guardò con indifferenza. Dentro di sé quelle parole le fecero male ma fuori non doveva far trasparire nulla.
-Tranquilla- le rispose come se nulla fosse. -Non sei la prima e neanche l'ultima-
Ginny annuì scettica ma le sorrise riconoscente e tornarono a camminare.
***
La sera nel campeggio era arrivata e le persone erano in fibrillazione, la tensione tra le tifoserie era palpabile e i colori bulgari e irlandesi si mischiavano tra loro guardandosi in cagnesco. Arrivare all'entrata dello stadio fu una fatica enorme a causa della mole di persone che come loro, si accalcavano per poter prendere i propri posti. Ginny e Alyssa erano in fila per entrare mentre il signor Weasley con i figli si era fermato a parlare con il direttore dei giochi e degli sport magici Ludo Bagman, mentre Harry, Ron e Hermione stavano comprando dei gadget che lei aveva gentilmente declinato. Era pur sempre di buona famiglia non poteva dipingersi la faccia come gli altri.
-Alyssa!- esclamò una voce dalla fila privilegiata.
La ragazza si voltò e sorrise, trovandosi Theodore che le sorrideva.
-Hey Theo- lo salutò, felice di vederlo.
-Nott- lo salutò Ginny.
-Traditrice del tuo sangue- le rispose, cordialmente Theodore.
Alyssa alzò gli occhi al cielo e bloccò Ginny, che si stava avvicinando a lui con fare minaccioso.
-Diamoci una calmata ok? Siamo qui per divertirci non per insultarci- esclamò Alyssa, guardando Theodore.
Il ragazzo stava per rispondere quando Arthur Weasley si avvicinò a loro.
-Su ragazze, è ora di entrare!-
Ginny trascinò Alyssa che lanciò un'ultima occhiata al suo amico prima di entrare nello stadio.
ANGOLO AUTRICE
Ecco un nuovo capitolo, la quarantena mi sta facendo bene direi vista l'ispirazione che ho. Questo doveva essere il capitolo della finale del mondo di Quidditch ma mi sono resa conto che era troppo lungo quindi prima di continuare a scrivere ho deciso di bloccare qui. Mi metterò subito a scrivere il capitolo della finale e mi dispiace avervi dato due capitoli di passaggio di seguito. Sto scrivendo con il libro di fianco, spero che noterete i piccoli dettagli. Vi dico solo un'ultima cosa, gli ingredienti delle pozioni nominate nel capitolo sono di mia invenzione e non sono assolutamente nominate dalla Rowling. Sto facendo ricerche sulle pozioni ma non ce ne sono moltissime.
Chiudo qui,
Al prossimo capitolo,
_L_Black_
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