Epilogo
Sentendo il rumore di passi avvicinarsi, il suo cuore cominciò a battere più forte. Maledizione non si era ancora ripreso.
Richard Duval, attuale Duca Duval, poté sentire il suono delle voci avvicinarsi. Mentre cercava di non pensare a quello che sarebbe successo, poté notare immediatamente che l'aria era diventare improvvisamente tesa, sentendo i suoi compagni di bevuta muoversi impauriti, qualcuno gemette per la paura. Anche lui era agitato, sapendo come avrebbero reagito alla loro vista, ma cercò di contenersi. La porta si aprì di scatto e una filata di gonne entrarono dentro la stanza. "Non ci credo, state ancora bevendo?" Li beccò Julia, moglie e Duchessa Duval da poco più di dieci giorni, guardandosi intorno per la stanza. Al suo fianco c'erano Marie, la sorella di David, che li fissava ancor più accigliata di lei. "Vi abbiamo detto di smetterla mezz'ora fa e voi avete continuato senza darci il minimo ascolto."
Fabien Roux, Marchese e marito devoto di Marie, fu il primo a riprendersi alzandosi un po' barcollante e avvicinandosi alla moglie. "Suvvia, Marie, sì comprensiva. Anche io ero nella loro stessa situazione quando eri in procinto di partorire i nostri figli."
La donna lo fissò, stizzita. "Se è per questo, lo sei tutt'ora."
"E' perche volevo esser solidale con loro, avendo avuto per ben due volte la stessa esperienza." Le rispose lui, sorridendo.
L'altra sbuffò, mentre Julia recuperava suo marito.
Ancora non riusciva a crederci, era sposata con Richard. Quella notte nessuno aveva chiuso occhi, la felicità di saperlo vivo era stata così grande da voler svegliare tutti, non riuscendo ad aspettare l'alba. Era stato un bene, poiché tutti ne erano stati felici e commossi nel vederlo sano e vivo.
Arthur, come promesso, venne ricompensato da moltissimi giocattoli e i suoi genitori di una generosa somma di denaro che persino la coppia ebbe difficoltà ad accettare inizialmente.
Cédric, sentendo la notizia che Richard era vivo, mandò solo una lettera in modo anonimo, dove diceva che adesso ogni rapporto con loro si concludeva. Il suo unico obbiettivo era stato quello di uccidere Richard per vendetta, ma dopo ciò che aveva scoperto, le cose erano cambiate. Non teneva un granché a mantenere i rapporti con la famiglia dell'uomo che più odiava, suo padre.
Richard ne era rimasto sbalordito e arrabbiato, per la scelta del cugino, di non voler mantenere i rapporti con la sua famiglia, anche se Julia poteva comprendere le sue ragioni. Da quando aveva parlato con lui, aveva compreso quanto il suo stato d'animo, in quel periodo, fosse scombussolato da ciò che credeva e ciò che in realtà era vero. Aveva bisogno di tempo per stesso, per pensare, e forse un giorno sarebbe stato lui a cercare un rapporto con la sua famiglia.
Sia Crystal che David, insistettero affinché venissero con loro a Parigi per la nascita del bambino. I due alla fine accettarono, ma non prima di fare una cosa essenziale. Sposarsi.
Fecero una cerimonia, ancor più intima di quella fatta dalla prima coppia, ma a loro non importava. In quel momento il loro unico desiderio era quello di unirsi per sempre di fronte a Dio. In fondo, si trattava dei Duval e quando c'erano di mezzo loro tutto non era mai in regola!
Richard, tenette comunque, a promettere che non appena avessero sistemato ogni cosa, tra ciò che era successo e la nascita del nipote, l'avrebbe sposata un'altra volta sotto gli occhi di tutta la società.
Julia non aspettava quel momento con trepidazione, ma l'avrebbe fatto se Richard lo desiderava, anche perché dovevano sbrigarsi prima che il suo addome fosse troppo evidente. Aveva intuito di essere incinta ancor prima che Richard tornasse, ma allora era stata così presa dalla preoccupazione e dallo sconforto da non far caso di aver saltato il suo ciclo mensile. Ma nel viaggio in carrozza, dove si erano dovuti fermare quasi ad ogni miglio, per rigettare ciò che rimaneva dei suoi pasti, avevano compreso che qualcosa non andava e non appena erano arrivati e chiamato un dottore, i loro sospetti erano stati accertati. Richard era emozionato e spaventato allo stesso tempo, all'idea di diventare padre, ma di una cosa erano certi entrambi. Sapevano, fin da subito, che nome avrebbero dato se fosse stato un maschio.
Prima di partire alla volta di Parigi, avevano deciso di salutare Pascal al cimitero. Non avrebbero mai dimenticato l'uomo che aveva sacrificato la sua vita per aiutare il suo amico. Sapeva che, in fondo, Richard si sentiva ancora responsabile della sua morte e aveva cercato di dargli il suo appoggio anche quando l'aveva accompagnato sulla sua tomba e lui aveva cercato la sua mano. Il loro figlio, si sarebbe chiamato Pascal, in onore di un grande eroe.
Richard fissò la moglie che lo guardava accigliata, in piedi di fronte a lui. "Sei incantevole." Cercò di addolcirla lui.
L'altra inarcò un sopraciglio. "Non funziona con me." Rispose per poi porgergli la mano, che lui prese alzandosi. "Hai ragione, ma credimi è terrificante sentire le urla di mia sorella. Sembra che la stiano squarciando viva." Si diede dell'idiota, allorché vide l'espressione di David diventare sempre più cerea. Lanciandogli uno sguardo inceneritore, Julia si rivolse a David con più dolcezza. "E' del tutto normale, sono delle urla causate dal momento, ma in realtà si sta divertendo." Un altro urlo trapassò i muri, come a contrastare le parole di Julia.
David, mise le mani nei capelli, sospirando profondamente. "Non riesco a sopportarlo, non credo di riuscirci..." Mormorò, a bassa voce parlando più a se stesso che con gli altri. Marie gli si avvicinò, dandogli dei colpetti leggeri sulla schiena. "Vedrai fratello, passerà. Dopo il primo, il secondo sarà una passeggiata e non te ne accorgerai neppure."
Sentendola, Fabien volle intervenire. "In verità tesoro, anche per la seconda volta non ricordo di esser..." S'interruppe sentendo la gomitata della moglie sul fianco.
Julia rise di gusto, mentre portava via Richard da lì. Andarono in corridoio, per prendere aria, da quella camera intasata da alcol e fumo. Venne colta di sorpresa, quando le forti braccia del marito, le cinsero i fianchi e la strinsero al suo petto. "Ti prego dimmi che non dovrò sopportare anch'io tutto questo." Cercò consolazione, nella moglie.
Quest'ultima rise, cingendogli il collo con le braccia. "Non posso promettertelo, ma cercherò di fare meno rumore possibile se può aiutarti."
Richard ci pensò su, mentre con una mano, giocherellava con l'anello della madre, appeso al collo di Julia. Era diventato suo nel momento stesso in cui gliel'aveva messo al collo, quella notte. Le due parti di me, devono stare insieme, affinché possano guidarmi, diceva sempre lui.
"Preferisco che tu non lo faccia, non vorrei causarti dei problemi nel momento del parto." Rispose alla fine lui, alzando l'anello di fronte a Julia. "Sai i poteri dello zaffiro?" Chiese alla donna che amava. Quest'ultima lo fissò con un punto interrogativo negli occhi, che fece sorridere l'uomo.
Si erano sposati da poco più di due settimane e non si era mai sentito così bene. Quando nella notte, dopo i loro momenti di passione, veniva a volte colpito da un incubo, gli bastava sentire il profumo, il calore o la pelle di sua moglie per calmarsi e sentirsi bene. Sapeva che il compito di Duchessa non era e non sarebbe stato facile ma lei ce la stava mettendo tutta. Era una donna tenace e determinata e non si sarebbe mai arresa, anche se a volte si faceva coinvolgere dalle piccole abitudini. A volte, nell'ora dei pasti, si alzava e prendeva il suo piatto o anche quello di Richard e lo porgeva al valletto di turno, o se vedeva qualche mobilio spostato in modo non corretto si adoperava per sistemarlo. Quei piccoli avvenimenti, che a volte la esasperavano, per lui erano motivo di divertimento e d'ilarità. Non avrebbe mai potuto rinnegare una parte di lei, che aveva contribuito a farlo innamorare di lei, e così doveva fare anche Julia.
Le piaceva vederla scendere le scale che portavano all'ala della servitù, guardandosi prima intorno per assicurarsi che nessuno la vedesse, per poi stare per più di un'ora a chiacchierare con i suoi amici. A volte scendeva anche lui e rimaneva con loro per un po'. Quello che per la servitù era, inizialmente motivo d'imbarazzo, dopo divenne un'abitudine.
"La pietra zaffiro è considerata un talismano che protegge chi lo indossa." Lo appoggiò delicatamente di nuovo al petto della moglie, dove l'anello toccava la parte iniziale dell'addome, ancora piatto. "In questo caso protegge ben due persone contemporaneamente." Concluse lui.
Julia lo fissò con uno sguardo furbesco. "Ma così nessuno proteggerà te. Deve pur esserci un modo per fare in modo che il potere dello zaffiro vada anche a te."
L'altro sollevò le spalle, con sguardo da finto imbronciato. "In effetti è un po' ingiusto. Ma forse attraverso i tuoi abbracci e i tuoi baci, il suo potere fluirà anche in me." Dedusse lui.
Julia non aspettò un secondo, stringendosi a lui e baciandolo appassionatamente, dandogli tutto ciò che desiderava. Si staccò leggermente da Richard, fissandolo nei suoi occhi zaffiro, simili alla pietra, ma che trasmettevano una luce del tutto diversa. Quella della sua anima.
"Se mi guardi in quel modo, il potere dello zaffiro non potrà che entrare in me." Mormorò lui.
"Entrerà quello, ma non sarà il suo unico potere a proteggerti. Finché ci sarò potrai sempre vedere nei miei occhi, la tua anima e noterai come brilla." Gli disse Julia, pensando allo stesso tempo a quanto si amavano e che vita felice e piena d'amore li aspettava.
"Se è lucente come la tua, sono davvero fortunato." Commentò lui guardandola negli occhi, per poi attirarla a sé in un altro bacio, dal sapore magico e intenso.
Fine.
PICCOLO E' ULTIMO SPAZIO A ME!!!!!
Mi è quasi impossibile da credere, ma è davvero così, siamo giunti alla fine di quest'ultimo romanzo. Una nuova sfida, una nuova avventura, superata.
Non so quanti di voi leggeranno quest'ultime righe, ma ci tengo a dire delle piccole cose che tengo sempre nel mio cuore e che molto spesso ho detto.
Ho affrontato la prima sfida con Segreti d'amore, che mi ha portato molta fortuna, ed è stata una esperienza bellissima e piena d'emozioni. Con Lo specchio dell'anima ho avuto inizialmente un calo. Le vecchie paure avevano per un certo periodo invaso la mia mente.
Perché stai rischiando di nuovo? Perché istighi ancora una volta la sorte? Sei sicura che il primo non sia stato solo fortuna? Cosa ti fa pensare che il secondo andrà nello stesso modo?
Ecco le domande che mi perseguitavano, perché io ero diventata la mia nemica numero uno. Credo che non sia esistita nemica peggiore, per me, poiché è stata la stessa che mi stava impedendo di andare avanti con Segreti d'amore.
Sapete perché ho continuato?
Perché avevo qualcosa che a volte non molti danno la giusta considerazione.
La passione, la stessa che mi ha aiutato nel mio primo romanzo e colei che mi ha aiutato con il secondo. La passione e ciò che ci rende più forti, è qualcosa che ci riscalda il cuore e ci fa affrontare le nostre avversità anche se la paura ci attanaglia.
Ma oltre la passione, sono stata premiata da un'altra cosa. La vostra presenza.
Anche se non fisicamente, voi siete sempre state qui, a supportarmi e ad incoraggiarmi. Vi ho odiato nei momenti bui, perché vedevo i vostri messaggi positivi e io dentro di me mi dicevo "No, non è vero, lo stanno dicendo solo per gentilezza" ma compresi ben presto che non era così.
Sapete ormai tutti che Segreti d'amore è da mesi pubblico su Amazon, e che trascorro molto tempo sui social con altre scrittrici che, come me, hanno intrapreso questa strada. Una volta si commentava su una applicazione chiamata wattpad. Alcune dicevano che ne erano incuriosite, altre ne erano contente, ma altre ancora ne commentarono negativamente. Io risposi che, come in ogni luogo, la mela marcia è ovunque, e che wattpad non è solo una applicazione, ma qualcosa di ben più profondo. Wattpad è stata la mia rivincita.
Ma wattpad è così solo grazie a voi e quindi vi ringrazio, dal profondo del mio cuore per ciò che mi avete donato.
Lo specchio dell'anima percorrerà la stessa strada di Segreti d'amore, ma era il mio desiderio farlo nascere qui, affinché mi porti la stessa fortuna data con il primo.
Questa estate mi riposerò, ma sappiate che ben presto ci sarà una nuova avventura, nuove emozioni e nuove passioni, quindi vi aspetto di nuovo qui mi raccomando! XD
Nel frattempo vi auguro una buona estate piena di luce e di amore. Inseguite le vostre passioni e non mollatele mai!!!!
Come ho detto alla fine del primo romanzo, la scrittura per me è emozione e spero nel mio piccolo di averla trasmessa a voi, attraverso Lo specchio dell'anima!!!
Ciao a tutti alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!
BUONA ESTATE !!!!!!!!!!!!!!
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