Capitolo 4
Arrivarono in breve tempo davanti alla residenza dei Vumont. Appena scorse la carrozza una donna minuta uscì dal cancello principale andando verso di essa più velocemente possibile, per quanto le permettesse il suo stato. «Richard!» Gridò euforica Crystal non appena lo vide scendere. Richard sorrise andando incontro alla sorella. Quando lo raggiunse gli fu addosso circondandogli il collo con le braccia. «Che gioia! Sono così felice di rivederti.» Richard la tenne stretta a sé, preso alla sprovvista dall'impatto. «Sono felice anch'io, ma vacci piano, tigre, ricordati che aspetti un bambino.» Crystal fece una risata argentina. «E come potrei dimenticarlo? Tutti qui sono in apprensione da quando hanno saputo che aspettavo l'erede dei Vumont.»
«Sì, ma prima di tutto è mio figlio.» Richard spostò lo sguardo dietro Crystal. David Vumont li raggiunse sorridendo. «E' un piacere riavervi qui con noi, Richard.» Quest'ultimo sorrise, ricambiando il saluto. Apprezzava e rispettava molto David, soprattutto osservando la felicità negli occhi della sorella. Era felice di sapere Crystal finalmente entusiasta e tranquilla, dopo tanta infelicità. «Basta con i saluti, adesso entriamo e mi dici tutto quello che è successo in quest'anno.» Fece per tirarlo verso casa, ma Richard la fermò.«Prima di entrare devo occuparmi di una cosa, anzi di qualcuno.» Indicò la carrozza. Entrambi i coniugi si voltarono perplessi verso il veicolo, rimanendo a bocca aperta quando videro scendere Julia aiutata da Pascal. «Julia?» La chiamò preoccupata Crystal, andandole incontro. «Stai bene?» Julia la fissò in un primo momento, non sapendo bene cosa inventarsi. «Sono inciampata prendendo per la boscaglia, sapete com'è, piena di rami e radici che fuoriescono e se non fai attenzione può succedere, come nel mio caso, di mettere un piede in fallo.» Anche David si avvicinò. «Hai bisogno di aiuto?» Tutte quelle attenzioni sulla sua persona, anche se le facevano piacere, la mettevano a disagio.«No, sto bene. Se permettete vado subito in camera mia a riposarmi.» Dopo l'assenso da parte di entrambi, fece qualche passo, ma dovette fermarsi un secondo per il dolore alla caviglia. Richard scosse la testa maledicendo la testardaggine di quella donna. Le si avvicinò e anche stavolta, senza nessun preavviso, la prese in braccio. «Non so se la vostra sia più cocciutaggine o stupidità.» Lei guardò prima lui e poi gli altri che li fissavano con gli occhi sgranati, per poi voltarsi di nuovo verso lui. «Posso farcela da sola. Fatemi scendere!» Quasi urlò, ormai isterica. Lui non si scompose di un millimetro e la portò dentro. «Ne abbiamo già parlato delle conseguenze a pesare sulla caviglia.» Julia lo guardò accigliata. Non capiva che non stava bene un comportamento del genere? Udì dietro le spalle dell'uomo la risata di Crystal e si sentì ancora più in imbarazzo. «Almeno lasciate questo incarico al vostro consigliere.» Tentò in un altro modo.» «Perché dovrei far fare a lui ciò che io posso fare senza nessuna difficoltà?» Julia mise le mani in viso, rinunciandoci. Notò che il Duca si muoveva con disinvoltura in quella casa e che si stava dirigendo senza difficoltà verso la sua stanza, nell'ala della servitù. «Posso chiedervi come fate a conoscere così bene l'ala della servitù?» Lui senza alcuna esitazione rispose. «Vi ricordo che ho vissuto in questa casa per alcuni mesi prima di andare via.» Poi la fissò con un sorriso ironico. «State tranquilla, non ho passato la mia permanenza qui a osservare ogni vostro minimo movimento.» Lei tossì, sentendosi a disagio ma non replicò. Arrivarono di fronte al corridoio delle stanze dove alloggiava la servitù. «Potete lasciarmi adesso. La mia stanza è solo dopo queste due porte.» Ancora una volta le sue parole non furono ascoltate e Richard si diresse proprio di fronte alla sua porta e solo allora la ripose a terra. «Grazie del passaggio e scusate il disagio.» Non poté trattenersi dall'aggiungere dell'ironia nella sua frase. In fondo aveva deciso lui di portarla in braccio fino a lì. Richard posò una mano sul fianco, guardandola. «Siete sicura che vada tutto bene?» Julia sorrise, suo malgrado. «Certo, è solo una storta, passerà in pochi giorni.» «Non mi riferivo a quello» Stavolta il suo sguardo si fece serio. «Ciò che è successo oggi non è stato un caso. Vi è già capitato?» Julia in un primo momento rimase spiazzata dalle sue parole, ma poi si ricompose e cercò di mostrarsi indifferente. «Quel che è successo oggi è stato solo un incidente, non tutti sono degli imbecilli come lui.»Il Duca non si fece ingannare dalle sue parole.«Da ciò che ho visto e sentito mi sembra evidente che ci sia qualcos'altro. I tuoi genitori...» Venne fermato immediatamente da Julia. «Vi ringrazio per avermi soccorso e per avermi portato qui incolume, ma adesso vi chiedo gentilmente di lasciarmi riposare, Vostra Grazia. Buona Giornata.» Richard stava per replicare, ma in un lampo si ritrovò con la porta a un palmo di naso. Gli aveva chiuso l'anta in faccia. «Dannata donna.» S'infuriò Richard. Lo aveva fatto senza il minimo riguardo alla sua persona e a chi aveva davanti. Sbuffando andò via. Ma che andasse al diavolo, tutto ciò che riguardava quella donna gli interessava ben poco. Era solo un'ingrata e un'insolente. Uscì dall'ala della servitù più furioso che mai, andandosi quasi a scontrare con Madame Morel, la governante. La donna lo fissò esterrefatta nel vederlo lì. «Bentornato Vostra Grazia è un piacere riavervi qui.» Nelle sue parole c'era solo sincerità. La governante era una delle donne più gentili e buone che Richard avesse mai avuto il piacere di conoscere. Era stata come una madre per suo cognato e la sorella Marie e una grande amica per Crystal, come lo era Julia. Ripensando a lei un moto di stizza rinacque in lui. «Va tutto bene Vostra Grazia?» La donna lo fissò con sguardo interrogativo nel notare il suo viso corrucciato.«Sì, sono solo un po' stanco dal lungo viaggio, credo che dopo aver parlato con mia sorella andrò nelle mie stanze a riposare.» La governante sorrise, soddisfatta delle sue parole. «Molto bene, il riposo è la miglior cura in questi casi. Infatti, stavo proprio andando a raccomandare questo a Julia. L'ho vista parecchio irritata.» disse la donna dirigendosi verso le stanze della servitù. «Diciamo pure scontrosa come un'orsa. » bisbiglio Richard. «Come?» «Oh, mi chiedevo, dove fosse la Contessa.» pronunciò velocemente il Duca. «Molto probabilmente sarà nella sua sala.» Dopo averla ringraziata, Richard si diresse immediatamente lì. Non appena varcò la soglia, la individuò subito. La stanza era grande e molto accogliente. Crystal era seduta in braccio al marito sul divano a dirsi chissà quali frasi d'amore. In quel momento la mano di David era poggiata in modo delicato sul ventre arrotondato di Crystal. Da quella distanza non riuscì a comprendere le loro parole, ma dalla risata di lei intuì che il Conte avesse pronunciato qualcosa per suscitare la sua ilarità. Richard sentì dentro di sé una sensazione molto simile alla gelosia, ma poi si rese conto che era semplicemente tristezza e nostalgia. Da sempre lui era stato pronto a proteggere la sua sorellina da ogni male, soprattutto dopo la morte della loro madre e nel momento in cui il padre era rimasto a letto, quasi in fin di vita, starle vicino era stata la sua priorità. La consapevolezza, che qualcun altro era stato in grado di proteggerla in sua assenza, non aveva sminuito però, il senso di colpa che l'opprimeva. Continuava a restare in quel buco nero insieme a tutti i demoni del passato che riempivano la sua anima. «Richard.» Sentendo la voce di Crystal si rese conto di essere rimasto in piedi di fronte alla stanza, senza accorgersi che entrambi i coniugi avevano notato la sua presenza, fissandolo con sguardo interrogativo. Richard si mise una mano sulla fronte aggrottata avvertendo un principio dei suoi soliti mal di testa. Ancora una volta si era lasciato afferrare dai suoi demoni senza avere alcun modo di reagire. Improvvisamente sentì il cuore battere più velocemente. Non ora, maledizione! Cercò di concentrarsi sulla respirazione. Uno due, tre... «Richard, va tutto bene?» Adesso la voce di Crystal sembrava preoccupata. Doveva calmarsi, non poteva adesso...non davanti a loro! Dopo qualche secondo il cuore cominciò a rallentare il ritmo e tutto intorno a lui cominciò a fermarsi. Fece un lungo respiro di sollievo prima di voltarsi verso la sorella e il cognato. Entrambi lo fissavano. «Sì, va tutto bene, ho solo avuto un leggero capogiro,colpa della stanchezza immagino.» disse avvicinandosi a loro per poi sedersi su una poltroncina. Immediatamente le mani fresche di Crystal si posarono sulla sua fronte. «Sei un po' accaldato, sicuro di non avere un principio di febbre?» Lui le sorrise, prendendo le sue mani fra le proprie e baciandogliele. «Sto bene, te l'ho detto, è solo un mal di testa causato sicuramente dal viaggio.» Lei continuò a guardarlo, poco convinta e allora lui si sforzò di sembrare più convincente possibile. «Te lo assicuro, sto bene. Cominci a comportarti da madre prima ancora di iniziare e mancano ancora quattro mesi al parto.» Finalmente riuscì nel suo scopo e Crystal s'irritò. «Sei uno stupido, sono solo preoccupata per te, ma poiché non t'importa lascerò stare.» Detto questo, si appoggiò allo schienale del divanetto con le braccia incrociate, poggiate sul pancione. «Come vanno i lavori?» chiese David, riferendosi alla residenza di campagna dei Duval. «Direi che possiamo considerare i lavori conclusi, è molto probabile che quando ritornerò tutto sarà terminato.» C'erano voluti più di sei mesi di lavori per ricostruire un'ala della residenza e per chiudere letteralmente e definitivamente col passato. Tutti i passaggi segreti, o almeno quelli di cui si sapeva l'esistenza, erano stati chiusi in modo definitivo, cominciando dalle celle sotterranee. Era andato lui stesso a controllare che l'ordine fosse stato eseguito e davanti ai suoi occhi il passaggio del suo inferno si era chiuso per sempre. «Per quanto starai qui con noi? Non che abbiamo fretta di liberarci di te, tutt'altro, saremmo ben felici di averti con noi per qualche settimana.» Le parole di David riportarono alla realtà Richard. Cercò di ripensare alle parole del cognato per dare una risposta esaustiva.«Ti ringrazio e sarei ben felice di restare più a lungo, ma credo che la mia permanenza sarà molto breve.» A quella frase riuscì a conquistarsi tutta l'attenzione di Crystal che si sollevò immediatamente dal divano guardandolo sorpresa. «Quanto breve?» Lui distolse lo sguardo mettendosi una mano nei capelli, preoccupato, immaginando la reazione della sorella non appena avrebbe risposto. «cinque giorni.» Crystal rimase paralizzata sul posto, senza fiatare e i due uomini allora guardarono la donna, cominciando a preoccuparsi. «Crystal ti senti....» David non riuscì a terminare la frase, sovrastato dalla voce della moglie. Il suo urlo pieno di vera rabbia risuonò per l'intera stanza. «Cosa?!» Si diresse verso suo fratello prendendolo per il bavero della giacca. «Come sarebbe a dire cinque giorni? Non puoi farlo, c'è poco tempo e io ho tante cose da fare prima, no non puoi andare.» Richard rimase imbambolato sul posto. Non riusciva a comprendere quella raffica di parole. Avendone abbastanza di essere strattonato dalla sua sorellina incinta, mise le mani sopra le sue fermandola. «So che è poco tempo, ma ho delle cose da fare alla residenza che non possono aspettare e una di queste ci permetterà di rivederci molto presto.» Crystal allontanò le mani del fratello da sé, ancora accigliata. «Davvero? E cosa sarebbe?» Richard sistemò la sua giacca prima di parlare, dandosi tempo. «Voglio organizzare un ballo.» Quelle parole lasciarono a bocca aperta David e Crystal. Tutto si aspettavano tranne quello. «Un ballo?» Ripeté David. Richard annuì. «Credo sia arrivato il momento di far rinascere i Duval dopo anni di silenzi. Ho voluto attendere che i lavori alla residenza terminassero prima di comunicarvi questa notizia, anche se da diverso tempo l'idea di organizzare un ballo mi allettava. Sono venuto qui anche per chiederti un favore Crystal.» Allo sguardo interrogativo di quest'ultima Richard si spiegò meglio. «La residenza è praticamente vuota di servitù, sai bene che dopo ciò che è successo i dipendenti precedenti hanno deciso, per ovvie ragioni, di cambiare aria e lavorare da un'altra parte. Avrei bisogno di una governante efficiente e con esperienza in grado di poter gestire una residenza come quella dei Duval.» Terminò la frase fissando Crystal, in attesa di un suo commento. Quest'ultima non emise fiato e sembrava che stesse riflettendo sul da farsi. Fu David a parlare per primo. «Sei sicuro di questa scelta? Lucien ha usufruito abbondantemente delle ricchezze della vostra famiglia negli anni in cui lui era il Duca. » Richard annuì accigliato. «Già, il bastardo ha preso più che poteva, sperperando denaro a non finire, ma il nostro avvocato è riuscito a impedirgli di mettere le mani sul denaro assegnato dalla nascita a me e Crystal. Nell'ultimo anno mi sono impegnato in diversi campi, investendo quasi metà del mio denaro. Fortunatamente ho fatto le scelte giuste che mi hanno permesso di raccogliere una piccola fortuna.» Ed era stato un bene. La necessità di dedicarsi al lavoro era stata la sua ancorà di salvezza. Entrambi gli uomini continuarono a parlare dell'argomento per qualche minuto fino a che non notarono l'anomalo silenzio della donna accanto a loro. «Tesoro il tuo silenzio comincia davvero a preoccuparmi.» disse ironicamente David. Le parole del marito sembrarono fare effetto su di lei che tornò al presente. «Oh, scusate ero sovrappensiero. Richard credo proprio di aver trovato la giusta candidata come tua governante.» gli occhi della donna brillavano. «Sono sicura che sarà perfetta per te.» «Ottimo. E chi sarebbe? La conosco?»
«Mmmh, preferisco parlare con lei a proposito dell'offerta di lavoro e avere la conferma prima di dire qualsiasi cosa.» Richard annuì alzandosi dalla poltrona. L'emicrania stava aumentando e doveva assolutamente andare nelle sue stanze per evitare un altro dei suoi attacchi, sicuro di non riuscire a gestirlo come il precedente.«Lascio tutto nelle tue mani se non ti dispiace. Scusatemi, ma adesso credo proprio che andrò a riposare nelle mie stanze, il mal di testa sembra non volermi lasciare.» Lo sguardo della sorella ridivenne preoccupato. «Vuoi che chiami il dottore anche per te? Starà già venendo per controllare Julia e non avrà alcun problema a visitarti.» Richard si chinò per darle un bacio sulla fronte. «Grazie ma non ne ho bisogno. L'unica cosa di cui in questo momento ho bisogno è un bel letto comodo. Ci vediamo per cena.» Detto questo, salutò David e si diresse fuori con lo sguardo di Crystal addosso. «Non mi convince per niente.» Crystal fu la prima a parlare, non appena rimasero soli. «Sono sicura che qualcosa lo disturbi, ma è deciso a non parlare.» David nel frattempo si servì un vino speziato posto di fronte a loro. «A cosa pensi?» «Penso che dovremmo fare di tutto per aiutarlo.» David sorseggiò il vino con calma, assaporandone la dolcezza. «Cosa ti fa pensare che abbia bisogno di aiuto?»Lei intrecciò le mani, preoccupata.«Il fatto che i suoi occhi sono così spenti, freddi. Non noto nessun tipo di dolcezza nel suo sguardo, anzi nessun tipo d'emozione.» David mosse il bicchiere guardando il movimento lento del vino su di esso. «E questo come ti fa sentire?» Per tutta risposta Crystal emise un piccolo gridolino di frustrazione appoggiandosi del tutto al divano. «Non lo so. Vorrei aiutarlo, ma non so cosa fare.» Poi fissò accigliata David. «E di certo tu non mi aiuti continuando a pormi domande su domande.» Finalmente David distolse lo sguardo dal bicchiere di vino per concentrarsi sul suo. «Cerco solo di farti analizzare la situazione. Richard ha passato degli anni terribili e ancora oggi molti degli avvenimenti accaduti nei sotterranei rimangono un mistero per noi. Ha bisogno dei sui tempi per ritornare, non solo alla civiltà, ma per ritrovare la pace con se stesso.» Alle parole del marito Crystal rimase in silenzio, riflettendo. Cominciò ad accarezzarsi il pancione cercando conforto dalla sua piccola creatura. «Voglio solo che sia felice come lo siamo noi.» All'improvviso le sue mani furono coperte dalla mano grande di David. «Anche io. Non finirò mai di ringraziare il destino per aver incrociato il mio cammino con il tuo ed è proprio per questo che dobbiamo lasciare che provveda anche per Richard.» Un piccolo sorriso spuntò sulle labbra di Crystal. «Hai ragione. Ed ecco perché ho deciso di aiutare il destino nel far vivere un lieto fine a Richard.» disse decisa, non facendo caso al sospiro esasperato del marito. «E ho già trovato il modo.» All'improvviso rubò il bicchiere di vino speziato dalle mani di David per un piccolo sorso, guadagnandosi un'occhiataccia dal marito, per poi alzarsi e iniziare a fare avanti e indietro per la sala. «Inizialmente avevo fatto dei progetti, ma la notizia del breve soggiorno di Richard a Parigi mi ha un po' spiazzato, però sono riuscita a mantenere il controllo della situazione.» «Cara, ti ricordo che lo hai strattonato per il bavero della giacca gridando e parlando a raffica.» disse David, poggiando gli avambracci sulle ginocchia e seguendo con lo sguardo il suo andirivieni. Sapeva già che niente le avrebbe impedito di cacciarsi nei guai, neanche la gravidanza. Crystal ignorò le sue parole, continuando il suo ragionamento e sorseggiando nel frattempo il vino. «Il ballo sarà la scusa perfetta, ne sono sicura. Sarà l'arma vincente. Sono certa che la governante, che ho già in mente, farà un ottimo lavoro. E non parlo solo dell'organizzazione del ballo. Allora, stai con me?» Terminò Crystal guardando David. Quest'ultimo si alzò avvicinandosi alla moglie e riprendendosi il suo bicchiere, bevve in un sorso tutto il contenuto, prima di rivolgersi a lei. «Sempre.» Pronunciò David, per poi posare le sue labbra su quelle della moglie in un bacio speziato.
Piccolo spazio a Meeee!!!!!!!
Ciao ragazzi!!! Come promesso ho mandato in poco tempo il 4 capitolo!
Per la prossima settimana ne manderò velocemente un altro state tranquilli XD non scappo più.
Cosa ne avete pensato?
Vi è piaciuto rivedere di nuovo Cristal e David?
Che cosa starà architettando Cristal?
Che cosa avrà Richard?
E soprattutto cosa succederà al prossimo capitolo???
Non perdetevelo!
Per ora è tutto, vi auguro una buona domenica!!!!
CIAOOOOO RAGAZZIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!
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