8. La famiglia Weasley
Dire che Molly cucinava da Dio è dire poco. Avrebbero dovuto prenderla nelle cucine di Hogwarts. Riuscivo quasi ad immaginarla: in piedi in mezzo alle copie dei tavoli che dava ordini a destra e a manca, che assaggiava le preparazioni e urlava contro gli elfi che sbagliavano. Poverini.
Il sabato mattina lo passai in camera di Al, che era l'ex stanza di Harry e Ron. Io ero stesa sul suo letto con un mega album di fotografie in mano. Lui era in piedi davanti a me e continuava a spiegare le innumerevoli e infinite differenze tra i suoi cugini. Differenze che ovviamente io avevo già notato da molto tempo. Non lo stavo molto ascoltando dato che mi stava solo ripetendo cose che già sapevo. Iniziai a fissarlo attentamente.
Mentre camminava avanti e indietro, i capelli spettinati si spettinavano ancora di più e lui cercava di riportarli in uno stato decente. Lo faceva ogni cinque secondi, circa. Notai il suo modo di portare due dita sotto al mento, quando cercava di ricordare qualcosa. Il suo modo di chiudere gli occhi e fermarsi quando raccontava un aneddoto divertente. Il modo di chiudere le mani a pugno quando pensava a qualcosa che lo faceva arrabbiare, facendo contrarre le vene che aveva sulle mani e sulle braccia.
Trattenni il respiro, incantandomi. Improvvisamente lui si fermò e si girò verso di me. Io spostai il mio sguardo un po' più in basso, dove c'era una foto di lui con Teddy e James da piccoli.
«Mi stavi ascoltando?» Chiese, inarcando il ciglio destro. Io mi schiarì la gola, prendendo fiato.
«Sì, certo...» Dissi guardandolo dritto negli occhi verdi, per fargli capire che non mentivo.
«Non so se crederti. Però ho un modo per verificare.» Mentre io aggrottavo le sopracciglia, confusa, lui si mise a ghignare e si sedette vicino a me spostando l'album di foto.
«Ti propongo una sfida: quando arriveranno i miei cugini tu dovrai dirmi i loro nomi e le principali caratteristiche per descriverli. Se hai veramente ascoltato, non avrai problemi.» Mi sembrava un po' too much. Tutto questo perché non sapeva se lo avessi ascoltato? Ciononostante, chiusi per un attimo gli occhi per poi ghignare e guardarlo con uno sguardo divertito.
«Vuoi seriamente sfidare una Corvonero? Sei davvero così masochista?» Gli dissi mentre mi mordicchiavo leggermente il labbro inferiore, cercando di non scoppiare con una delle mie risate da psicopatica.
«Oh sì, sono molto masochista.» Mi rispose sottovoce, mentre vedevo il suo viso che si avvicinava sempre di più. Il mio primo istinto fu quello di arretrare, ma stranamente non lo feci. La sua mano cercò la mia e la trovo. In quel momento sentimmo un tonfo abbastanza forte che ci fece distogliere lo sguardo l'uno dall'altra.
«Albus? Bonnie? Ragazzi, è tutto ok?» L'urlo di Ginny veniva da qualche piano più in basso.
«Tranquilla mamma, è solo caduto l'album delle foto.» Le rispose Al urlando.
«È ora di scendere piccioncini, nonna dice che il pranzo è pronto.» Ci urlò con la voce carica di astio James. Trattenemmo una risata al suono sordo di una rivista sbattuta contro la testa di Sirius.
«Arriviamo!» Dissi io. La mia mano era ancora intrecciata a quella di Albus.
«Sfida accettata.» Gli dissi con un ghigno. «Perfetto.» Replicò lui. In cucina trovammo anche Scorpius, che era arrivato con la Metropolvere, e corsi ad abbracciarlo per poi portare i piatti a tavola. Verso le tre, il pomeriggio si fece molto più interessante.
Ero sul divano a leggere con la testa appoggiata sulle gambe di Albus che stava guardando la TV insieme a Lily e Scorp che erano seduti sotto di noi sul tappeto. «Ma non ha senso.» Esclamò il Potter. «Come può una persona mangiare tutta quella roba in soli sessanta minuti.»
«È questo lo scopo del programma, Albus.» Replicò Lily mentre Scorpius rideva e indicava la televisione babbana. «Guardate, quello sta per vomitare.» Cercò di dire tra una risata e l'altra. Anche Albus cominciò a ridere, iniziando a muoversi.
«Merlino e Morgana, come fa a farvi ridere un tizio che sta per vomitare? Siete peggio dei bambini.» Ridacchiai mentre alzavo gli occhi al cielo. Il campanello impedì al ragazzo dagli occhi di Giada di mandarmi probabilmente a quel paese. Andò ad aprire Ginny, che si trovava in cucina con il marito e la madre. Appena si aprì la porta una massa di gente entrò portando aria di vita. Ghignai: che la sfida ebbe iniziò.
«Pronta per la sfida?» Mi chiese Albus. «Sono nata pronta.» Risposi mentre mi alzavo dal divano e mi sistemavo i capelli leggermente in disordine.
«Ehm ciao Bonnie.» Sentì la voce di Louis dietro di me e mi girai per salutarlo.
«Ah, ciao Louis.» Stavo per abbracciarlo quando mi fermò, prendendomi la mano: probabilmente stava per fare nuovamente il baciamano. Nel mentre si guardava in giro e appena vide che la madre si ritirò insieme a tutti gli adulti in cucina, tirò un sospiro di sollievo.
«Di che sfida state parlando?» Mi chiese mentre mi tirava verso di lui per abbracciarmi come delle normali persone nel 2021 farebbero.
«Nah nulla di che. Tuo cugino ha scommesso che non sarei riuscita a riconoscervi.» Dissi appena sciolto l'abbraccio. «In che senso?» Replicò confuso.
«Beh pensa che io sia come tutte le altre persone, che non riescono a riconoscervi, quindi a passato TUTTA la mattinata parlandomi di voi, mostrandomi il mega album di foto di nonna Molly, come riconoscervi, i nostri nomi e bla bla bla.» Feci io mentre alzavo gli occhi al cielo e con le mani imitavo il becco delle anatre.
«Muoviti, così stai barando!» Disse Albus, fulminandomi con gli occhi. Nel mentre, tutta la famiglia Weasley si era messa a semicerchio davanti a me
«Va bene, va bene mi muovo e comunque Louis già lo conosco quindi non è barare. Allora, i Weasley sono famosi per avere i capelli rossi, quindi partiamo con quelli imparentati con Fleur Delacour che hanno i capelli biondi.» Mi voltavi verso quattro ragazzi dai capelli biondi lucenti, anche se uno aveva i capelli blu. «Louis già lo conosco, quindi quello non era barare, poi ci sono Victoire e Dominique. Victoire è vicina al suo fidanzato Teddy Lupin e ha una ciocca di capelli perennemente tinta di fucsia perché le piace il modo in cui il fidanzato cambia colore dei capelli e lo vuole imitare. Per questo la si può riconoscere e distinguere dalla sorella.»
Mentre Vic strinse di più la mano dell'amato ed entrambi mi sorrisero, io mi voltai verso una coppia di ragazzi che tra loro si somigliavano molto. «Poi passiamo a quelli imparentati con Angelina Johnson, che hanno la pelle leggermente più abbronzata: Fred e Roxanne. In particolare Roxanne è l'unica ad aver preso i capelli scuri della madre.» Mi girai verso un ragazzo ed una ragazza, quest'ultima molto vicina al mio migliore amico e continuavano a lanciarsi sguardi carichi di fuoco e fiamme. Intanto, Albus aveva una faccia mista tra lo stupore e la concentrazione nel provare a vedere se sbagliavo solo una virgola.
«Poi ci sono i figli di Hermione Granger: Rose e Hugo. Rose ha i capelli di sua madre tranne per il colore, Hugo ha gli occhi di sua madre. Di conseguenza loro sono Lucy e Molly.» Conclusi con un sorriso vincente voltandomi verso il corvino. «E se ti facessi qualche domanda?» Replicò, aggrappandosi all'ultima possibilità che aveva per vincere.
«Spara.» Risposi, pregando tutti i maghi che conoscevo che non mi facesse domande sulle foto che avevo a mala pena guardato o sugli aneddoti che aveva raccontato.
«Chi è testurbante Tassorosso?» Albus partì con le domande.
«Lucy.»
«Chi è testurbante Serpeverde?»
«Molly.»
«Chi ama alla follia tutto ciò che riguarda la moda?»
«Dominique.»
«Chi è la mia migliore amica?»
«Rose.»
«Chi è il portiere di Grifondoro?»
«Hugo.»
«Chi sembra un maschiaccio?»
«Roxanne.» «Ma ehy!» Dietro di me sentì la voce della Weasley che si lamentava.
«Chi sta aspettando la proposta di matrimonio?»
«Victoire.»
«Chi fa parte dei Malandrini?»
«James, Louis e Fred.»
«Ah-ah! Hai dimenticato Frank. Non sei così brava.» Disse lui, sorridendo tutto contento.
«Ah-ah! Ma tu hai detto i tuoi cugini. Frank non è un tuo cugino, è un Paciock. E comunque me lo ricordavo che facesse parte dei Malandrini.» Gli ricordai io, mentre con noncuranza iniziai a fissarmi le unghie sorridendo. «Uffa! Non c'è divertimento così. Io me ne vado.» Sbuffò Albus mentre se ne andava in camera sua.
«Nessuno ti obbliga a restare.» Gli dissi io mentre gli mandavo un bacio volante su per le scale. Mi ricordai degli altri solo quando Rose mi domandò se fossi una Serpe come Albus. Anche se avevo l'impressione che sapesse già la risposta alla sua domanda.
«Ah no sono di Corvonero. Ah proposito non mi sono presentata: piacere Bonnie Sullivan, un Corvo che deve iniziare il quinto anno come voi.» Avevo la sensazione che già sapessero queste cose di me.
In quel momento, i genitori uscirono dalla cucina. Ero nuova nella "combriccola" e iniziarono a farmi due mila domande. Appena seppero che ero di Corvonero tirarono tutti un sospiro di sollievo. «Speriamo tutti che riuscirai a far calmare questa banda di Grifoni e Serpi.» Disse Percy Weasley. «E soprattutto falli stare lontano dai guai.» Si raccomandò Bill. Facevo già parte della famiglia.
Dopo la mega cena preparata da nonna Molly, i genitori dei Weasley-Potter fecero le ultime raccomandazioni ai figli. Io venni trascinata da Lily a salutare tutti e quando gli adulti uscirono dalla Tana, Victoire e Teddy riunirono tutti nel soggiorno per la divisione annuale delle camere.
«Allora. Come tutti saprete quest'anno abbiamo due new entry: Bonnie e la sua amica Camille che arriverà domani. Le stanze sono sei, come ben sapete. Nella vecchia camera di Ginny ci staranno Bonnie, Camille, Alice e Rose. In quella di Harry e Ron: Albus, Scorpius, Hugo, Lysander e Lorcan. In quella di Fred e George: James, Louis, Fred e Frank. In quella di Charlie ci saranno Roxanne e Molly. In quella di Bill: Lucy, Dominique e Lily. E infine in quella di zio Percy ci staremo io e Teddy come al solito.» Ci annunciò la bionda, mentre piegava il foglio dove aveva preso appunti.
«Bene e ora tutti a letto.» Decretò Teddy spedendoci tutti nelle proprie stanze.
L'indomani mattina mi svegliai più stanca della sera precedente. Arrivai a tavola con la faccia stravolta ed uno sbadiglio soffocato nella mano.
«Nottataccia?» Chiese Roxanne, passandomi una tazza di caffè bollente. Annui con gli occhi chiusi mentre cercavo alla cieca la zuccheriera sul tavolo. «Si dice che se non si riesce a dormire significa che qualcuno ti ha sognato.» Commentò Rose bevendo un sorso di tè con il sorriso sulle labbra.
«Scommetto che ha sognato cose talmente belle da dormire senza interruzioni fino alle sette di stamattina. Sono riuscita a dormire solo un'oretta.» Dissi allora io, mentre iniziavo a zuccherare la mia bevanda.
«Oppure ha sognato di fare cose talmente sconce da non volersi svegliare più.» Replicò maliziosamente James mentre addentava un cornetto. Lily gli tirò la Gazzetta del Profeta in testa. «Bonnie quanto zucchero stai mettendo nel caffè? Se non smetti ti salirà la glicemia alle stelle.» Mi riprese Albus, mentre si puliva le labbra dallo zucchero a velo con un tovagliolo.
«Oh tesoro se voglio sopravvivere alla giornata di oggi mi servirà molto zucchero per avere energia a sufficienza e tanta caffeina per non addormentarmi di botto.» Dissi, mentre iniziavo a mescolare il mio caffè dopo aver quasi svuotato la zuccheriera. Ne bevvi un sorso e quasi ne sputai la metà sul tavolo. «Oh mia Corina, è disgustoso.» Le risate non tardarono ad arrivate e tra esse riconobbi quella cristallina di Albus. Ridacchiai anche io e poi, con grande sorpresa di tutti, portai la fredda tazza alle labbra e bevvi tutto il caffè in un fiato.
«Ma se hai appena detto che è disgustoso-» Iniziò Lucy. «-Perché l'hai bevuto tutto?» Finì Molly.
«Innanzitutto perché il cibo non si spreca.» Dissi mentre mi versavo un mega bicchiere d'acqua naturale, per levarmi di bocca quel sapore dolciastro. «E secondo perché a volte il dolore è necessario per un bene superiore. In questo caso, la mia sopravvivenza durante questa lunga giornata.» Conclusi dopo aver svuotato il contenitore di vetro.
«Aspetta questa frase l'ho già sentita. È del libro di Divergent, giusto?» Esclamò all'improvviso Rose, mentre addentavo un cornetto alla marmellata di albicocche che mi aveva passato Albus. Come faceva a sapere che era il mio gusto preferito?
«Oddio, non mi dire che l'hai letto anche tu!» Le chiesi tutta esaltata mentre iniziavo a saltellare sulla sedia. Un po' di marmellata schizzò via e andò a finire in faccia a Scorpius.
«Se l'ho letto? L'ho amato!» Disse la rossa mentre Fred passava un tovagliolo bagnato a Scorp. «Oh Salazar, la combo zucchero-caffeina ha già fatto effetto.» Esclamò quest'ultimo mentre si puliva. Io e Rose passammo quasi tutta la mattinata a parlare della saga in soggiorno, con gli altri che ci lanciavano sguardi preoccupati mentre passavano.
Dopo pranzo ero in camera ad aspettare che arrivassero Camille, i gemelli e i Paciock. Stavo leggendo quando suonò il campanello. «Vado io!» Urlai mentre mettevo il segnalibro e mi precipitavo ad aprire.
«Camille! Ops scusa tu non sei Camille.» Pensavo fosse la mia migliore amica ma chi mi trovai davanti non le somigliava neanche lontanamente.
«Ehm no infatti.» Esclamò la ragazza con un sorriso imbarazzato.
«Sei Alice Paciock giusto?» Le chiesi con un sorriso. Poi mi girai verso il fratello che mi guardava con una faccia impassibile. «Frank Paciock?»
«E tu sei?»
«Ah sì scusa, piacere Bonnie Sullivan.» Le risposi, tendendo la mano verso di lei.
«Come fai a sapere i nostri nomi?»
«Ah me lo ha detto Lorcan. Io vivo con loro, anche se non lo dicono mai, so che siete fidanzati e mi parla sempre bene di te.» Lei indicò il fratello, che ora mi fissava con una faccia un po' terrorizzata, e io le risposi semplicemente con un "James".
«Vedo che sei molto informata.» Ridacchiò.
«Già. Tu condividi la stanza con me, Rose e Camille.»
«Camille?» Chiese mentre aveva una faccia stupita come... Come se la conoscesse. In qualche modo. «Ah è una mia amica, l'ha invitata Louis.»
«Chissà perché.» Disse con un tono malizioso. Alzai le mani facendo un sorrisino innocente che di innocente aveva solo il nome. Non resistetti, sentivo che c'era qualcosa dietro così le lessi la mente.
Oh Godric, finalmente Louis ce l'ha fatta a parlare con la Tassorosso e soprattutto a invitarla per le vacanze. E vedo che anche Albus ci è riuscito con la Corvonero
Rimasi un attimo in trans. Di che stava parlando? Cercando di sembrare il più naturale possibile, mi voltai verso il fratello. O per meglio dire dove c'era il fratello, dato che si era volatilizzato.
«Ok tuo fratello è già scappato, forse faccio paura.» Dissi con una risata molto forzata.
«Allora Bonnie? Chi è?» Chiese urlando Scorpius da camera sua. «Sono Alice e Frank.» Rispose, urlando, James dalla sua camera. «E sentiamo, signor indovino, come fai a saperlo se anche tu sei in camera come noi?» Domandò Albus al fratello, sempre gridando. «Semplice cuginetto, perché il nostro Codaliscia è qui insieme a noi, non è vero Felpato?» Gridò Louis. «Confermo Lunastorta.» Rispose Fred. «Sì ok, ora smettetela di urlare. Vi porto Alice su così la potete salutare.» Conclusi io, sgolandomi per farmi sentire.
Nel tardo pomeriggio sentii la soave voce di Camille che mi chiamava, urlando, dal salotto. Buttai immediatamente sul letto il libro che stavo leggendo, per precipitarmi da lei. Tornai subito indietro a metterlo bene: non era così che si trattavano dei poveri libri. Mi fiondai giù per le scale e le saltai praticamente addosso.
«Ciao anche a te.» Dissero in coro i miei due fratelli preferiti facendomi staccare da Camille.
«Ragazzi che ci fate qui?» Chiesi decisamente sorpresa.
«Ci siamo materializzati insieme.» Mi rispose la mora. «Che coincidenza.» Esclamai.
«Sì grazie. Noi stiamo bene, tu?» Mi chiesero i gemelli con tono beffardo.
«Sì sì io sto bene.» Dissi leggermente scocciata dal loro odioso sarcasmo.
«Eddai non ti arrabbiare-» Iniziò Lys. «-Non ci hai praticamente calcolato!» Finì Lorc.
«Dai sono soltanto felice di aver visto la mia migliore amica.»
«Sì certo.» Feci loro una smorfia, mentre Camille tra una risata e l'altra mi chiese se fossero così anche a casa ed io ovviamente affermai.
«Dov'è Alice?» Chiese Lorc con gli occhi a cuore. «La tua amata è di sopra, stanza di Ginny.»
«ARRIVO AMORE!» E corse su per le scale, rischiando anche di cadere, continuando a urlare.
«Scemo.» Dissi ridacchiando. «Ok io vado da Lily.» E se ne andò anche lui, con più calma, lasciandoci sole. Io non li avrò neanche calcolati di striscio per la mia migliore amica, ma loro mi stanno mollando per le loro amate.
«Credi che ci sia qualcosa tra loro?» Chiese Camille, riferendosi a Lys e Lily.
«Oh sicuramente. Anzi secondo me si metteranno insieme. Assolutamente. Dai vieni, ti presento gli altri.» Dissi mentre le prendevo la mano.
«Oddio se dicono che sono antipatica?» Iniziò lei con le sue paranoie mentre salivamo le scale.
«No, non credo sia possibile. Camille sei adorabile, non ti giudicheranno mai come antipatica. Hanno anche accettato la nostra presenza alle loro storiche vacanze di famiglia. Anzi, ho come la sensazione che ci conoscano più di quanto vogliano farci credere.»
«In che senso?» Chiese confusa. Decisi che era il momento di dire quello che avevo percepito. «Beh ne ho avuto la prova in molte occasioni ma la più significativa è stata esattamente tre ore fa. In poche parole-» Non riuscì a finire la frase. Eravamo sul pianerottolo del primo piano della Tana, quello della camera di Ginny. Rose deve aver sentito la mia voce perché spalancò la porta.
«Tu devi essere Camille Finnigan, giusto? Piacere io sono Rose Weasley. RAGAZZI. SCENDETE, È ARRIVATA LA MIGLIORE AMICA DI BONNIE!» Urlò lei ai piani superiori.
«Te lo dirò in vacanza.» Dissi mentre una massa di capelli rossi invase il primo piano per accogliere la mia migliore amica.
*La metto, così se qualcuno non ha ben capito le varie parentele tra i personaggi della saga*
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