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24. Preparativi in corso

«Che ne pensate di questo?» Spostai la tenda del camerino, dirigendomi verso il piedistallo davanti a un enorme specchio. «Mmm non mi piace, non mette in risalto le tue forme e ti evidenzia troppo la pancia.» Camille diede la sua opinione mentre passava una mano su alcuni abiti rossi. «Oh Camille non dire che deve mettere in risalto le sue forme oppure Potter diventa geloso.» Disse Luna ridacchiando. «Può mettersi quello che vuole. Se qualcuno prova a toccarla è morto, so duellare molto bene. Anche alla babbana. Ma ha ragione, non la valorizza. Dovresti provare quello lì.»

Presi il vestito indicato da Albus e rientrai nel camerino. Tra sei giorni ci sarebbe stato il Ballo e noi stavamo scegliendo i vestiti. Camille aveva deciso che voleva un abito rosso e nel camerino di fianco al mio, Louis stava provando uno smoking blu. Luna e Scorpius volevano entrambi dei vestiti verdi. Maia e Alexia avevano già scelto due abiti uguali, la prima color lilla e l'altra di un viola più scuro. 

Il vestito consigliato dal Serpeverde mi stava a meraviglia: metteva in risalto le mie forme, come voleva Camille, senza sembrare volgare e non mi evidenziava la pancia non piatta. Andai di nuovo fuori, salendo sul piedistallo e facendo una giravolta. «Oddio ma è perfetto. Questo non è un vestito. Questo è IL Vestito, con la V maiuscola.» Sorrisi ad Alexia seduta su uno dei divanetti. «Potter chiudi la bocca, stai sbavando. Poi il pavimento della signora te lo faccio pulire con la lingua.» Risi alla battuta di Camille, mentre Albus chiudeva la bocca e si schiariva la voce. «Sì ehm... Ti sta davvero molto bene. Dovresti prendere questo.»

«Andiamo Albus, la stai spogliando con gli occhi.» Luna tirò uno schiaffo sulla nuca al suo ragazzo. «Confermo, ma dovrai aspettare la sera del Ballo per farlo.» Se ne uscì Louis, appoggiato sullo stipite del camerino indossando il completo blu. Camille distolse lo sguardo, prendendo un vestito rosso scuro. «Dai Bonnie, levatelo che sennò qui finisce male. Poi mi vado a provare questo.» Ridacchiai mentre rientravo a mettermi la divisa.

***

Tra due giorni ci sarebbe stato il Ballo. Louis mi aveva chiamato dicendo che aveva un'emergenza da codice rosso e stavo correndo come una disperata verso il suo dormitorio su per la Torre di Grifondoro. Pensavo stesse male o qualcosa del genere, ma quando entrai nella stanza era tranquillamente seduto sul letto mentre teneva un fagottino in mano. «Ti prego non dirmi che l'anno scorso, prima di conoscere Camille, hai messo incinta una, quello è tuo figlio e ora non sai come dirlo alla mia migliore amica.» Esclamai, ancora inchiodata davanti alla porta.

«Cos- No, certo che no. Non è neanche un bambino.» Mi invitò ad avvicinarmi e aprì di più la coperta per farmi vedere. Aveva avvolto un gatto bianco dagli occhi di due colori, uno azzurro e uno marrone. «L'ho trovato giù in giardino, nella neve. È congelato ma la cosa più sorprendente è questa.» Mi fece vedere la targhetta. Milky. «È il gatto di Camille. Mi ha detto che era scappato di casa a metà agosto.» Louis annuì. «Dici che le farebbe piacere averlo per Natale?»

«Assolutamente sì, quel gatto era ed è tutt'ora la sua vita.» Il Grifondoro si voltò a fissarmi, con i suoi occhi azzurri. «Devo chiederti un favore Bonnie. Lo puoi tenere tu? In stanza, oltre noi Malandrini, c'è anche un altro ragazzo che è fortemente allergico al pelo di gatto. Tu sei da sola in camera e non sei allergica visto che non stai starnutendo.» Mi porse il fagottino. «Va bene. Però tu mi procuri la scatola in cui metterlo come regalo. Deve essere abbastanza grande e deve avere dei buchi per farlo respirare. Lo metterò qualche minuto prima della mezzanotte la notte del Ballo, così starà dentro il meno possibile.»

Il Natale ad Hogwarts funzionava così: tu mettevi i pacchetti da spedire ai piedi del tuo letto la notte del 24, ognuno di essi con un biglietto. Se il dono era per uno studente o un professore di Hogwarts, bisognava scrivere nome, cognome, anno e Casa di appartenenza del destinatario. Se era per qualcuno esterno, come i genitori o i parenti, bisognava scrivere l'indirizzo di casa. Appena l'orologio batteva la mezzanotte, tutti i regali venivano spediti e in fondo al letto comparivano i regali ricevuti. Di solito si scartavano la mattina appena svegli.

«In realtà hanno cambiato le regole proprio a causa del Ballo. Solo per quest'anno, i regali saranno spediti alle tre di notte. Il Ballo finisce alle due, vogliono dare la possibilità a tutti di tornare nei loro dormitori in tempo per cambiarsi e finire di impacchettare i regali.» Annuì, accarezzando Milky.

«Entro domani sera ti farò trovare la scatola in camera tua. Grazie mille. Sarà un regalo fatto da entrambi, anche se io le avevo già preso una cosa.» Mi alzai, dirigendomi verso la porta. «Anche io in realtà. Significa che avrà un doppio regalo. Ora vado, tu devi fare qualche incantesimo per togliere i peli di gatto da questa stanza.»

***

Il grande giorno era arrivato. Alle sei e mezza di quella sera, iniziava il Ballo. Quelli più piccoli che non erano stati invitati avrebbero cenato nelle Sale Comuni, mentre per tutti gli altri ci sarebbe stata una cena speciale in Sala Grande. Dopo pranzo, il comitato organizzativo, di cui facevano parte anche Maia e Alexia, ci buttò immediatamente fuori dalla Sala. Dopo aver passato qualche ora in stanza a giocare con Milky, riempì le due ciotole che mi aveva procurato Louis con acqua e croccantini, presi tutto quello che mi serviva e andai nel dormitorio di Grifondoro per prepararmi con le altre.

Appena entrai salutai tutte le ragazze: Camille, Luna, Dominique, Lucy, Lily, Alice, Rose, Molly e Roxanne. Maia e Alexia ci avrebbero raggiunte più tardi. Il dormitorio era veramente grande e le ragazze avevano spostato i letti tutti da una parte per stare più larghe. «Abbiamo fatto una lista in ordine di priorità e tu sei la prima Bonnie. Butta tutto su un letto libero e fila in bagno a farti una doccia.» Feci esattamente quello che mi disse Lucy senza contestare. «Devo lavare anche i capelli?» Chiesi dal bagno mentre mi toglievo i vestiti. «Sì.»

Mi passai la spugna imbevuta di sapone sul corpo, producendo una schiuma bianca profumata, e lavai i capelli cercando di togliere tutti i nodi. Uscita dalla doccia mi avvolsi in un asciugamano e mi tamponai i capelli. «Ora metti queste, sono mutande di pizzo bianche abbinate al colore dell'abito. Il reggiseno non ti serve, abbiamo appena visto che nel vestito c'è una specie di corsetto che ha le coppe pre-formate.» La seconda a lavarsi fu Camille, che volò in bagno mentre io mettevo l'intimo. Roxanne mi fece sedere su una sedia girevole davanti allo specchio. Dominique venne dietro di me e mi mise le mani sopra le spalle.

«L'ordine perfetto per non fare disastri è questo: trucco, capelli, scarpe, vestito e accessori. Per cui partiamo dal primo. Ma ovviamente non potrai vederti allo specchio fino a look completato.» Mi girò la sedia, facendo incontrare il mio sguardo con il suo, e togliendomi gli occhiali dal viso. «Tanto senza occhiali non avrei visto comunque nulla.» Dissi ridacchiando. «Il bianco è il così detto "colore non colore" il che significa che va bene con qualsiasi tonalità.» Annuì mentre cercavo di capirci qualcosa. La bionda iniziò subito ad armeggiare con fondotinta, correttore, fard, illuminante e chi più ne ha più ne metta. Stava ancora lavorando su di me quando vidi uscire Camille dal bagno dopo aver indossato un intimo rosso. Lei aveva il reggiseno senza spalline.

Alice si mise a truccare Camille, mentre Luna entrò in bagno. Avevo capito che la loro lista di priorità si basava semplicemente su quanto erano pignoli i nostri accompagnatori. E poi c'ero io al primo posto, essendo la Campionessa della scuola. Albus non era così puntuale, anzi era del parere che un po' di ritardo rendeva tutto più invitante. Ma quel giorno non solo dovevamo essere il più puntuali possibile, dovevamo anche essere in anticipo.

Camille era per forza la seconda: Louis era più preciso di uno svizzero con venti orologi. Se il Ballo iniziava alle 18.30, lui a quell'ora era dentro la Sala in prima fila. Scorpius era quasi uguale, ma probabilmente non sarebbe mai stato in prima fila. James e Fred semplicemente odiavano aspettare troppo. Lysander e Lorcan sarebbero arrivati assieme, dopo ore di preparazione. Gli unici che avrebbero accettato un ritardo e che non si annoiavano ad aspettare erano Mike, Frank e Hugo.

«Perfetto, i capelli te li ho ondulati e acconciati in modo tale che ti facciano un po' da corona. Ho aggiunto anche dei fiorellini bianchi, ora li vedi, spero ti piacciano. Tieni le scarpe, Rose aiutala a mettere il vestito, Molly scegli i suoi accessori. Devono essere tassativamente d'argento. Io vado in doccia.» La bionda volò in bagno. Alice aveva finito di truccare Camille, così andò a truccare Luna. Io e la mia migliore amica andammo dietro due paraventi per cambiarci. Roxanne andò ad aiutare la Tassorosso e Rose aiutò me. 

Camille era rimasta tutto il tempo senza l'asciugamano, con solo l'intimo. Mentre io lo avevo tenuto su. È vero che eravamo tutte ragazze, ma l'idea di avere le tette al vento per tutto il tempo in cui Dominique avrebbe usato la mia faccia come tela non mi allettava più di tanto. Dietro il paravento, tolsi l'asciugamano e la rossa mi aiutò a mettere il vestito, rigorosamente da sotto. «Dimmi quando ti sei sistemata che chiudo la zip.» Mi sistemai meglio che potei il seno in quelle coppe pre-formate, che per fortuna erano della mia taglia, e misi le spalline sottili sulle spalle. Feci un segno di approvazione a Rose, che tirò su la cerniera. Mi girai verso di lei, facendo un po' di rumore con i tacchi bianchi. «Sei bellissima. Mio cugino non poteva avere al suo fianco una persona migliore di te.»

Molly venne da noi e mi passò gli accessori prescelti: una catenina, degli orecchini pendenti con le clip e un bracciale. Portò anche i miei occhiali. Rose mi aiutò a mettere anche quelle cose. «Ok Camille, al tre usciamo. Sei pronta?» La mia migliore amica disse di sì, così contai.

«1»

«2»

«3»

Appena me la trovai davanti, mi cadde il mondo addosso. Quella era una principessa uscita da una fiaba, non era la mia migliore amica. Il vestito color rosso sangue aveva un piccolo scollo, le spalline erano ai lati delle sue braccia, una fascia sulla vita faceva partire una gonna lunga piena di tulle che arrivava fino al pavimento di legno. Non vedevo le scarpe, ma sapevo che indossava delle décolleté simili alle mie, solo color rosso fuoco. L'ombretto rosso tenue valorizzava le sue iridi scure e il rossetto di un colore più intenso rendeva il suo sorriso sensuale. Aveva i miei stessi gioielli, ma erano d'oro e avendo lei i buchi alle orecchie gli orecchini non avevano le clip. Lo chignon lasciava qualche ciocca cadere morbidamente sul viso.

«Chi sei tu? Che ne hai fatto della mia migliore amica.» Dissi sorridendo. «No, che ne hai fatto tu della mia migliore amica.» Dominique, che era appena uscita dal bagno, concordò sul fatto che eravamo entrambe stupendamente sexy. «Amica mia sembri una principessa uscita da un libro di fiabe.» Le mi prese per mano e mi fece fare una giravolta. «Tu invece sembra che ti debba sposare. Ti manca solo un mazzo di fiori e saresti una sposa perfetta.»

Ci sedemmo sui letti e aspettammo che le altre si preparassero, dando una mano con accessori e scarpe. Quando ci raggiunsero Maia e Alexia, ci dissero che gli ospiti potevano iniziare a scendere se volevano. Mentre io, in quanto Campionessa, ero obbligata a scendere. Io e le altre ragazze dovevamo accogliere gli invitati esterni. Effettivamente, quando scesi le scale per dirigermi verso la Sala d'Ingresso, mi sentì veramente una sposa. E Albus, che mi aspettava in fondo agli scalini, sembrava lo sposo perfetto nel suo completo nero. Ma soprattutto, tutta quella gente che dovevamo accogliere che continuava a farcelo notare e i giornalisti che non facevano altro che scattarci foto, non aiutavano la mia mente a farsi meno film mentali.

*ok ora devo per forza mettere le foto degli abiti, non di tutti però, perché meritano e ho impiegato molto a trovarli*

Bonnie 

Albus

Camille

Louis

Luna

Scorpius

Maia e Alexia (immaginatevelo di un viola più scuro) 

*ok ciao alla prossima*

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