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Un nuovo amico

ASHLEY POV

Per tutte le ore consecutive, pensai a quel ragazzo e alla mancata presenza all'appuntamento di Mattew. Perché non era venuto?

- Prof posso andare in bagno? -

- Vada pure signorina, tanto non stava ascoltando comunque-

Bravo prof, aveva capito tutto.

Vagavo per i corridoi in cerca del ragazzo senza nome.

-Questa me la paga...-

Era Mattew che parlava con il ragazzo senza nome, la mia schiena era perpendicolare al muro e cercai in tutti i modi di sentire qualcosa in più ma niente.

- Ehi!!!- una mano si appoggiò sulla mia spalla e per poco non iniziai a correre dallo spavento.

- Ma sei impazzito?? - bisbigliai.

- Ma cosa stai facendo?-

- Shhh.. Idiota!... C'è Mattew con il ragazzo che mi ha messa in guardia, cercavo di sentire qualcosa-

- Ma... Lui lo conosco... Mi pare si chiami...- andava avanti e indietro per il corridoio cercando quel nome - Si si chiama Alan-

- Bene, devo parlare con lui-

- Che ti salta in mente?-

- Lui può aiutarci..-

Arriva Marta con braccia conserte - Il prof ti aspetta, le smancerie a dopo-

- Ma che dici?- spingo quell'impertinente e saluto Andrea che se la rideva.

Con chi era arrabbiato sta volta Mattew? Dovevo scoprirlo è subito.

Presi il telefono senza farmi vedere e iniziai a digitare un messaggio " Procurami il numero di Alan ;)" invio ad Andrea.

Dopo pochi secondi, il telefono vibra e leggo il messaggio " Non hai bisogno di lui ;)"

Ma è un'idiota. " Non ho bisogno di te, ma di lui si. Mettiti all'opera :P "

Gelosia portami via pensai.

L'ora del pranzo era arrivata ma io di fame non ne avevo proprio per niente. I miei occhi vagavano da per tutto in cerca di Alan. Quel ragazzo si mimetizza o sono io che sto diventando cieca.

- Cammina dolcezza- Andrea spunta dall'ammasso di gente e mi prende a braccetto trascinandomi a mensa.

- Non mangio oggi-

- Sei a dieta per caso? Direi che non ne hai bisogno-

- Ne avrei bisogno ma no... Non sono a dieta. Mi hai procurato il numero?-

- Ohh sei tosta tu...-

- Senti? Ho bisogno di quel ragazzo e subito-

- E va bene!!- dice sbuffando.

- Ragazzi? Oggi allenamento- Daniel spunta saltellante.

- Anche oggi?- dico sorpresa.

- Si, se non vuoi rimanere sola... Puoi venire a vederci-

- Mmm... Vedremo-

Le lezioni erano finite e finalmente si usciva da quel carcere.

- ASYY... ASYY-

- Andrea dimmi-

- Il numero..- dice porgendomi un foglietto.

- Grazieeee- mi avvicino lasciando un bacio sulla guancia - Ti adoro-

- Mi devi un favore bellezza- un sorriso si apre sul suo viso - Ah ..ci vediamo stasera- dice schiacciandomi l'occhio.

Non ho dubbi, questo ragazzo non ha una casa.

Torno a casa e mi siedo a gambe incrociate sul divano, prendo il telefono e scrivo il numero e schiaccio il tasto di chiamata.

- Pronto?- dopo due squilli era già dall'altra parte della cornetta.

- Em.. ciao Alan sono Asy-

- Asy? Ma... Come hai avuto il mio numero?-

- Sono una brava detective- dico pavoneggiandomi, anche se lui non può vedermi.

- Immagino- dice ridendo.

- Ci possiamo vedere per parlare un po'? Ti va?-

- Mmm... Va bene-

- Al Gran Caffè tra 10 minuti?-

- Se vuoi ti passo a prendere con il motorino-

Accettai e dopo 5 minuti ero già su quel coso a due ruote, con un casco pieno di scritte sulla testa.

- Eccoci-

- Direi che questo aggeggio è utile per spostarsi. Dovrei farci un pensierino-

Scesi dal motorino e mi sistemai la mia chioma spettinata.

- L'unica pecca sono i capelli, sembro una pazza uscita adesso dal manicomio-

- Sei bellissima invece- dice arrossendo.

- Grazie-

- Ok andiamo -

Dopo un'ordinazione abbondante, era il momento di aprire argomento Mattew.

- Alan?-

- Mmmm?- disse con la bocca piena.

- Sai se Mattew ha qualcosa in mente?-

- In realtà oggi mi parlava di fartela pagare. Dice che hai fatto qualcosa di grave-

- Io? E cosa?-

- Hai detto in giro che lui... Beh.. Quello che ti ha fatto insomma-

- Veramente l'ho solo detto ai miei amici. Ma lui come lo sa?-

- Non lo so Asy ma era arrabbiato-

- Lui é sempre arrabbiato . Pensi che dovrei denunciarlo? -

- Lui si culla perché non hai prove, per questo ti ho detto di non rimanere mai sola-

Forse era per questo motivo che Andrea rimaneva a dormire a casa mia. Non vedendo i miei genitori si è offerto di starmi vicino.

- Si ma io non capisco.. Non capisco cosa vuole ancora da me-

- Lui ha sempre avuto ciò che vuole, si fidanzava e si mollava a piacimento suo. Avere te che lo rifiuti per lui è come una sfida che vuole superare a tutti i costi-

- Lui mi ha lasciato e dovrei averne delle colpe?-

- Certo che no, ma lui è strano-

- È pazzo vorresti dire. Quindi se io non cedo lui continuerà a tormentarmi?-

- Credo di sì-

- Bene, non può trovarsi una ragazza?-

- In realtà diceva di avere una tipa, ma con la storia dello stupro lei si è allontanata-

- Mmm... Non capisco- stavo girando il mio caffè da troppo tempo, probabilmente era congelato. Lo spinsi leggermente verso l'interno del tavolo e mangiai un cornetto.

- Tu... Sai chi è questa ragazza? -

- In realtà no, diceva che non doveva saperlo nessuno-

- E perché?-

- Non saprei...-

- Lo puoi scoprire per me?-

- Emmm.. Va bene-

Ormai era nata un'alleanza tra di noi. Ok alleanza forse è troppo, chiamiamola amicizia.

Tornai a casa e Andrea era seduto sugli scalini. Appena mi vide scendere dal motorino e salutare Alan si irrigidì.

- Se vuoi che vada via io... Basta dirlo-

- Ma che dici? Entra- infilai la chiave ed aprì la porta.

- Perché sei uscita con lui? Non potevi semplicemente chiamarlo?-

- Direi di no-

- Ti piace?- mi stava dietro come un cagnolino mentre aprivo il ricettario per fare qualcosa di diverso.

- Ma cosa dici?-

- Dico che vedo come lo guardi-

- Abbiamo un'altro squilibrato tra noi- dico muovendo le mani sopra la testa.

Metto il grembiule e ne passo uno ad Andre.

- Cosa dovrei farci?-

- Indossarlo?-

- Assolutamente no- disse appoggiandolo sul bancone.

- Daiiiii devi aiutarmi -

- E va bene, cosa vorresti fare?-

- Biscotti al cioccolato e un cheeseburger con le patatine-

- Mmmm... cosa faccio io?- disse strofinandosi le mani.

- I biscotti ovviamente- 

Preparai tutti gli ingredienti e iniziai ad impastare quell'enorme palla nera. Una volta pronta per essere stesa, lasciai tutto in mano allo chef.

- Scusa e adesso?- mi chiese tenendo fra le mani l'impasto.

- Devi fare le forme e poi inforniamo- dico ridendo.

- Io lo infornerei direttamente così- disse serio.

- Come cuoco non te ne intendi per niente mio caro, ma per me farai uno sforzo- dico lasciando un piccolo bacio sulla guancia.

- E va beneeee, uno sforzo enorme sappilo- mi indica con un dito sfoggiando il suo sorriso migliore.

Dopo vari tentativi per stendere la pasta dei biscotti, Andre era tutto preso a fare delle forme perfette. Ad ogni stella o cerchio perfetto, lo mostrava soddisfatto come un bambino.

Un mix di odori si spargeva per tutta la casa,i panini e i biscotti erano finalmente pronti. Tutto sommato eravamo stati bravi.

- Mmmm... meglio del Mc- dice mordendo il panino.

- Non prendermi in giro- 

- Non so se è fame ma ha un gusto eccezionale- dalla faccia che stava facendo, sembrava essere in paradiso ed io me la ridevo soddisfatta.

- Sei un adulatore-

- Sono solo sincero tesoro- 

In due morsi si finì il panino e, dopo aver sistemato il caos, ci posizionammo davanti alla tv con il nostro recipiente pieno di biscotti.

- Direi che sono ottimi non è vero?- intanto si diletta a cercare un programma interessante in tv.

- Si, sono stata molto brava- dico soddisfatta.

- Cosa?- mi guarda come se avessi ucciso qualcuno. - Tu sei stata brava? i biscotti li ho fatti io-

- Hai fatto solo le forme caro, l'impasto l'ha fatto la sottoscritta- dico ridendo.

- Ah questa proprio me la paghi- lascia il telecomando sul divano e si butta sopra di me iniziando a farmi il solletico.

- Aiu...toooo- ridevo ed urlavo.

- Te la sei cercata- le sue mani mi solleticavano tutto il corpo.

- Dai ti prego...basta- mi contorcevo sul divano ridendo come una pazza e lui rideva dietro di me.

- E allora dici che sono stato bravo e che il merito è mio- mi guardava a pochi centimetri dal viso.

- MAI- continua a solleticarmi ed io stavo per morire dal ridere.

- Pronuncia le paroline magiche ed io smetterò-

- Ok ok...- dico prendendo fiato - Tutto merito tuo-

- Brava bambina- riprende il telecomando e io scappo urlando - IL MERITO E' SOLO MIO- faccio una linguaccia e corro in stanza.

- Se ti prendooo-




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