Tornai da Alan con tutto il necessario per farlo sentire meglio.

- Asy? Tutto ok?-

- Alla grande... - dico ad Andrea.

Mi sentivo libera dopo il mio sfogo con Mattew. Basta giochi e basta tutto. Ora si fa a modo mio. Il suo rovinare la vita a chiunque lo circonda, deve finire.

- Alan? Brucerà un po'-

I suoi occhi si chiusero al contatto del disinfettante con le ferite.

- Lo so..ma devi resistere-

Dopo aver rimediato al disastro, era sul divano con il ghiaccio sul labbro.

- I tuoi non ci sono?- mi fece no con la testa. - Gli risparmieremo un infarto- dico sdrammatizzando.

- Mi dispiace Alan. È tutta colpa mia. Dovevo essere io al tuo posto-

Il suo viso si irrigidì e cercando di spiccicare parola - Neanche per scherzo- bisbigliò quasi in maniera incomprensibile.

- Voglio solo che ti riprendi- dico amareggiata.

Decisi di rimanere lì quella notte e a causa di tutto quello, la nostra ricerca andava a farsi benedire.

Il tremolio del mio telefono attira la mia attenzione mentre passa una delle solite pubblicità in TV.

Andrea
" Notte piccola.. "

" Notte Andre :* "

Erano giorni che passavamo le notti insieme e questo era il primo giorno che dormivamo separati.

Non capivo quella situazione tra noi ma per me doveva essere un semplice amico. Tutto qui.

Quando si stancherà di correrti dietro ti arranci mia cara.

Oh ma piantala. Lui mi fa solo un favore a rimanere in casa mia.

Il favore di svegliarsi tutti i giorni intrecciato con il tuo corpo? Svegliati.

Io non gli piaccio come lui non piace a me.

Infatti non sbavi guardando il suo petto nudo. Racconta le favole ad un altro.

La vuoi smettere?

Mai Asy, dovrai convivere con la tua coscienza.

Maledetta.

- Stai bene?-

- Il tuo labbro sembra più sgonfio- lo guardo e lui mi guarda. Mi fa pena vederlo così ma non ho potuto fare niente per evitare le sue sofferenze.

- Si.. Spero solo che sia presentabile per tornare a scuola domani-

- Ti truccherò se è necessario-

- Preferisco le ferite grazie- sorride.

- Peccato, mi sarei proprio divertita-  biascico.

- Puoi anche divertirti con altro sai?- lo guardò sospetta. - Non pensare a niente di assurdo-

- Non stavo proprio pensando a niente- in realtà pensavo che quella battuta avesse un doppio senso ma mentire ogni tanto non fa male.

- Andiamo a dormire?- dice chiudendo la TV.

- Ok, io... Dormo qui- lo guardo mentre mi squadra quasi schifato.

- Qualcosa non va?-

- Hai appena detto una cazzata tutto qui. Forza andiamo- mi allunga una mano che io afferro.

Raggiungiamo la sua camera e mi porge un pantaloncino ed una canottiera.

- Ti puoi cambiare in bagno- mi indica il bagno in stanza ed io corro a cambiarmi.

Dormirò con Alan... Devo dire che è un bel ragazzo e anche dolce ma lui per me è solo un semplice amico.

Si, come Andrea scommetto.

Ma tu non dormi mai?

No tesoro. Dormi tu al posto mio.

Scompari.

Entro in stanza e lo trovo coricato a petto nudo con una mano sotto la testa.

Vorrei proprio sapere perché non dormono con una benedetta maglietta. Le hanno inventate apposta per non far prendere infarti alle ragazze che fanno promesse idiote.

- Vieni-

Sbatte una mano sul letto e lo raggiungo senza fiatare. Lo guardo e sembra pensieroso.

- Alan? Mi hai perdonata vero?-

- Certo... Non è stata colpa tua-

- Invece si. Parlo troppo senza rendermene conto-

- Shh...- con un dito mi zittisce e i nostri occhi si guardano per qualche secondo.

- Asy? -

- Mmm?- ero incantata.

Si avvicina velocemente poggiando le sue labbra sulle mie e la sua mano sul mio fianco. I miei occhi si aprono come due fari accesi. Ma cosa...

Si allontana da me agitato. - Scusa scusa scusa... Io... Non so cosa mi sia preso. Io... Perdonami -

- Tutto ok- o almeno spero.

Non pensavo che avesse una cotta per me.

- È solo che... è stato sempre un mio desiderio nascosto provare le tue labbra-

Ok forse stava delirando.

- Emmm... Buona notte Alan- gli volto le spalle per non peggiorare la situazione.

- Ehi? Asy? È tardi- una mano mi sfiora il viso.

- Mmm...Andre, ancora 5 minuti. Portami la colazione a letto- con il viso sul cuscino ero letteralmente senza forze.

Si schiarisce la voce - Sono Alan, non Andrea-

Alan? Cazzo. Spalanco gli occhi. - Scusa ti prego- si alza di colpo ed esce arrabbiato.

Sono un idiota.

Mi vesto veloce e lo raggiungo in cucina.

- Alan scusa davvero-

Tutto si blocca al suono del citofono.

Rimango impietrita in cucina. Dopo qualche secondo Alan fa la sua comparsa ancora più nero di prima.

- C'è il tuo Andrea alla porta- dice spalmano un po di marmellata sulla fetta biscottata.

- Non è il mio Andrea- biascico .

- Forse è meglio se vado via, non sono gradita evidentemente-

Non dovevo dare spiegazioni ad Alan. Non eravamo niente e quel bacio non era niente. Solo uno stupido malinteso.

- Buongiorno bocconcino-

- Ma che nomignolo è?-

- Il tuo tesoro-

Aspettava fuori dalla porta e dopo aver preso tutto esco con lui.

- Hai dormito bene?-

- Più o meno si-

- Ammettilo, ti mancavo-

- Non ammetterò proprio nulla- faccio una linguaccia e raggiungo la macchina.

- Il tuo silenzio dice tutto- se la ride.

- Che sei antipatico- incrocio le braccia al petto.

- Irresistibile vorresti dire-

- No.. Volevo dire proprio antipatico-

Guardo fuori dal finestrino mentre l'auto inizia a partire.

- Cosa avete fatto ieri?-

- Niente di speciale- dico veloce. Non potevo confessargli il bacio è tutto il resto.

Mi guardava sospetto per poi tornare con gli occhi sulla strada.

- Sicura?-

- Si Andrea-

Arrivati a scuola non potevo credere ai miei occhi. Si stavano baciando davanti a tutti.