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Ripetizioni serali

Quella sera la passammo a coccolarci sul divano e la mattina successiva mi svegliai coricata accanto a lui e con il collo dolorante.

Cercai di muovermi ma avevo poco spazio quindi si svegliò anche lui.

-Ehi piccola tutto ok?-

- Il collo, avrò un nervo accavallato-

- Vieni qui- si posizionò dietro di me e iniziò a massaggiare quel punto teso provocandomi smorfie di dolore.

- Fa malissimo. Non dormiremo più qui-

- Tranquilla che ti passa- dopo minuti di massaggi per rilassare la parte, tornó tutto come prima.

- Grazie amore- lo baciai e si alzò prendendomi per mano.

- Andiamo a fare colazione-

Cappuccino per me e caffè per lui con biscotti al cioccolato e toast con la Nutella. Viva il grasso.

- Oggi abbiamo il compito di matematica sei pronta?-

- Oh no, l'ho dimenticato. Mi bocceranno- decido di prendere due o tre biscotti e affogare il dispiacere nei grassi.

- Ti aiuterò io tranquilla-

Ero un disastro e rischiavo la bocciatura. Se non volevo rischiare, dovevo studiare.

- Ti aiuterò per recuperare le insufficienze ok?-

- Anche se l'idea non mi piace per niente, ci sto-

Dopo una doccia risanante e qualche bacio di riconciliazione, eravamo davanti a scuola.

Il gruppo saltó dalla gioia vedendoci arrivare insieme. Adoravo quei ragazzi, per me erano secondi fratelli. Marta arriva e mi abbraccia.

- Era oraaaaa- rido insieme al resto del gruppo.

Mentre aprivo l'armadietto, Jack si appoggiò fissandomi. Forse è meglio castrarlo così gli ormoni si placano e la finisce di rompere.

- Allora dolcezza?-

- Perché non ti trovi una ragazza, hai la fila di galline... Scegline una-

- Hai detto giusto, galline. Preferisco te-

- Anche io preferisco un tea alla pesca grazie- chiudo l'armadietto e raggiungo Andrea.

Il compito è stato un copia e incolla dal mio ragazzo che si era offerto di non farmi bocciare. In cambio? Una serata di sesso. Direi che fare affari con lui è fantastico.

- Brava, io studio e tu copi- Marta era seccata.

- Solo per oggi, Andrea si è offerto di darmi ripetizioni-

- Di anatomia?- ride coprendosi la bocca.

- Anche. Faremo parecchie pause- dico maliziosa.

- Pensa a studiare tesoro-

- Faró l'utile e il dilettevole -

A mensa le stupidaggini non mancavano, ma la cosa che richiamó la mia attenzione fu Jack.

- Si me la sono fatta due o tre volte. Ormai conosco ogni centimetro del suo corpo. -

- Quasi quasi ci provo anche io. Guardala è scopabile-

Mi giro e vedo che mi guardano. Spero di stare sbagliando ma conosco il mio pollo.

Jack alza la mano per salutarmi e i suoi amici lo seguono.

- Ok, invitala da me e c'è la spassiamo tutti. Facciamo una cosa a quattro- se la ridono ma io spero solo che il mio ragazzo non ascolti queste porcate.

I suoi amici sono più idioti di lui. Ribrezzo è dire poco.

- Ehi piccola tutto ok?-

- Alla grande- fingo un sorriso.

- Allora hai capito? Esce due perché..- lo blocco saltandogli di sopra.

- Pausa ti prego. Sto per avere una crisi di nervi. Non ho mai studiato così tanto-

- Ok ma 5 minuti-

- Facciamo che per oggi basta studio?-

- 5 minuti piccola-

Lo bacio ed inizio a provocarlo. Dovevo cacciare dalla testa l'idea di dover studiare ancora.

- Così giochi sporco però- si lamenta.

- Si 5 minuti, saremo veloci- dico tra un bacio e l'altro.

- Al diavolo- spinge i libri per terra ed io godo mentalmente.

Ci spogliammo come se fosse la prima volta e dandoci dei piccoli baci lungo il collo.

- Mi ecciti- accarezza la schiena e mi spinge al materasso.

Togliamo anche l'intimo e inizia a toccare con la punta delle dita la pancia per poi arrivare al clitoride e torturarlo come solo lui sa fare.

- In anatomia ti darei la lode- dopo queste parole si posiziona con la testa tra le mie gambe ed inizia a torturarmi. Inarco la schiena e sento di stare per perdere il controllo.

- Mmm... Maledizione-

- Mi fermo?-

- Non... Non ci provare- se la ride mentre mi tortura.

- Sei così bella quando perdi il controllo-

Io non ho parole per rispondere. Ormai sono persa nel mondo dell'orgasmo. Solo andata.

Salgo sopra di lui e mi prende il seno tra le mani.

- Ti ho mai detto quanto le adoro?-

- No, è la prima volta-

Mentre mi muovo su di lui, gioca strizzando il seno. Questo ragazzo mi manderà in palla il cervello.

- Basta!!- spero che scherzi.

Si posiziona sopra di me e mi lascia un bacio. Mette le precauzioni mentre stringo le gambe in attesa che ritorni da me e in un secondo torna a provocarmi piacere con spinte forti e decise.

- Ah... Io... Ti ... Amo- dico inarcando la schiena.

- Si... Ti amo anche io- mi bacia il collo e poi il seno.

- Andre... Cazzo ...-

Dopo aver pronunciato i nostri nomi, ci sdraiammo a letto stanchi.

- Sei fantastico- guardavo il tetto e poi guardai lui.

- Tu di più piccola mia-

Lo abbracciai e stavo bene. Fin troppo bene.

- Ok , la pausa è finita- dice ridendo.

- Non scherzare- lo guardo male.

- Non scherzo signorina. Prenda i libri e ricominciamo.

- Mi sono ricordata di avere qualcosa di importante con Marta- provo ad alzarmi ma mi tira a letto.

- Non inventarti scuse. Dobbiamo svolgere un ultimo problema-

- Io ne ho a milioni di problemi. Tutti non risolti proprio perché odio la matematica-

Ride mentre si veste.

- Che fai ti vesti?- dico dispiaciuta.

- Ho un idea. Ad ogni problema che risolvi, mi caccerò un indumento-

- Seconda proposta?-

- Non ci sono seconde proposte- ride ed è già vestito-

- Tu giochi sporco prof- mi alzo e mi vesto anche io.

- Non riuscirò mai - era la decima volta che mi spiegava cosa avrei dovuto fare per arrivare al risultato.

- Mi bocceranno e tu sei ancora troppo vestito. Sono nella merda-

- Dai, fai il problema che ti porto i biscotti-

- Al cioccolato?-

- Si, saranno il tuo premio-

Conosce tutti i miei punti deboli. Allora... Seguiamo i passaggi.

- Eccomi-

- Mio caro, spogliati-

- È uscita?-

- Controlla tu stesso- ero così soddisfatta che presi un biscotto e sembrava persino più buono delle altre volte.

- Sei una grande. Lo sapevo che avresti capito-

- Ok ora il mio premio- si caccia le scarpe e lo guardò in attesa che continui con lo spogliarello.

- Dai che aspetti-

- Devi risolvere un secondo problema-

- Se sapevo che avresti cacciato solo le scarpe non l'avrei risolto- metto il broncio.

- Dai su. Puoi farcela-

Era sera e tra un pezzo di pizza e l'altro, era ancora con i pantaloni addosso.

- Dobbiamo cambiare le regole del gioco. Se ne risolvo uno tu ti spogli nudo- dico con la matita in bocca.

- Sarebbe troppo semplice-

- Mi piacciono le cose semplici- sorrido ma lui non cede. Uff...

- Svegliatii...è uscitaaaaa- urlo e Andrea salta dal letto. - Controlla.

- Brava, miglioriamo - Si toglie i jeans e non ci credo. Rimane un indumento.

- Non ti aspettare che faccia un altro problema. Toglile senza fiatare- mi ribello.

- Ok te lo sei meritato-

- Finalmenteeee-

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