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Non sbaglierò più

-Sei uno stronzo-

Ero al parco con il mio ragazzo... ''Ex ragazzo''. Mi ha appena mollata per una che secondo lui ''lo soddisfa più di me''. Il suo viso era così tranquillo nel mettermi al corrente di essere andato a letto con lei. Ma come faceva ad essere così fottutamente stronzo.

Stavo correndo senza meta per trattenermi nel prendere dai capelli quella sgualdrina della 5 C e mandare in ospedale con un calcio tra le gambe Mattew.

La mia amica Marta mi aveva fatto una soffiata. Giravano voci che Mattew se la faceva con quella ed ho escogitato un piano. Come potete costatare il piano è riuscito e non ne sono uscita per niente vincitrice anzi... cornuta.

Loro andavano a letto insieme e se la ridevano alle mie spalle, mentre io pensavo e ripensavo ad uno che non si merita neanche di essere nominato.

Ero fuori casa della mia amica Marta e suonai ripetutamente il campanello, senza tenere conto che quella ''non era casa mia''.

Come previsto aprì sua madre con viso preoccupato.

- Oh... ciao Ashley è successo qualcosa?-

Si sono successe tante cose ma in realtà preferisco parlarne con sua figlia.

-Stavo cercando Marta-

Mi fece entrare non capendo ancora il perché di quell'atteggiamento brusco nel suonare il campanello e nel rivolgermi con distacco verso di lei.

-Puoi accomodarti di sopra- disse infine.

Salivo le scale a due a due sentendo ancora lo sguardo di sua madre che mi scrutava. Senza bussare entro in stanza di Marta e mi butto su di lei che capì subito la situazione e mi strinse più forte che poteva.

Lei era una ragazza abbastanza bella, i suoi capelli castani arrivano fino alle spalle, i suoi occhi castano scuro sembrano un tunnel senza fine e il suo fisico perfetto è lo scalpore dei corridoi scolastici. Ci conosciamo da ben 4 anni e come tutte le volte, mi porgeva una spalla su cui piangere. Si aveva un'amica frignona. Ma cosa potevo farci. Tutti i ragazzi stronzi li trovavo io.

-Asy me ne vuoi parlare?-

-Sono una stupida. Sembra che il mondo giri sempre nel verso sbagliato. Cosa ho mai fatto per meritarmi questo? Però ho deciso-

La guardo dritta negli occhi più decisa che mai. Non potevo rovinarmi la vita per un ragazzo. Dovevo darmi una mossa e piangere non era sicuramente la scelta migliore. Marta continuava a guardarmi strana in attesa di una mia risposta ed io mi alzai in piedi girando per tutta la stanza.

-Si ho deciso. Non sbaglio più-

Il mio pugno si strinse come se volesse trattenere quelle parole e convincermi a non sbagliare ancora.

-Che vuoi dire?-

- Che non voglio più soffrire. Non merito questo e siamo all'ultimo anno di scuola. Non posso perdere il mio tempo e le mie lacrime per dei ragazzi senza senso. Mi godo l'ultimo anno senza il pensiero di avere uno stupido ragazzo che mi gira intorno-

-Asy sei sicura?-

-Oh Marta al cento per cento. Iniziamo spassandocela questa sera. Invitiamo anche gli altri ed andiamo al ''Blackout''-

-So già che ti pentirai di tutto questo ma accetto -

In tutti gli anni passati insieme, ad ogni ragazzo che mi lasciava, passavo il mio tempo a piangermi addosso e a vagare come uno zombi per i corridoi di scuola. Adesso volevo cambiare la versione della storia. Per una volta dovevo prendere in mano la mia vita e cambiare il finale. Ormai avevo dedotto che ''tutti'' i ragazzi non fanno per me.

Chiamai il nostro gruppo dandoci appuntamento fuori dalla discoteca. Io e Marta, dopo ben quattro ore eravamo pronte al delirio. Io avevo un abito rosso fino a metà coscia con le borchie nelle rifiniture e delle scarpe nere con il fondo rosso. Marta invece aveva un vestito blu elettrico con le scarpe nere. Ci truccammo a dovere, con mascara, eye-liner ed un tocco di rossetto dello stesso colore dei nostri vestiti.

- Si? Stiamo arrivando-

-Questi ragazzi, si agitano per così poco. Siamo in ritardo solo di mezz'ora. Che sarà mai-

Con ben un ora di ritardo, finalmente eravamo fuori dal locale e come previsto tutti ci saltarono a dosso. Ma non per accoglierci come avrebbero dovuto, ma per rimproverarci per l'orario. Ma quante storie.

L'unica che non si lamentava, ma se la rideva in silenzio era Katrine. Probabilmente perché era arrivata tardi proprio come noi. Anche lei come Marta ha i capelli castani fino alle spalle ma quella sera erano raccolti in uno chignon spettinato, il suo vestito di pizzo arriva a metà coscia e le sue scarpe vertiginose non potevano mancare.

Gli unici guasta feste erano come sempre ''i ragazzi'' sempre a lamentarsi di aver aspettato per un ora.

Daniel ha i capelli come la pece e gli occhi castani con un fisico da urlo. John con i suoi capelli castani sul biondo, i suoi occhi color ghiaccio ed il suo immancabile sorriso da mozzare il fiato. L'ultimo del gruppo è Tomas, capelli ed occhi castani, l'unico a cui non manca mai il buon umore.

- Ragazzi la festa è iniziata perché non ce la spassiamo un po'?-

Tomas come sempre salva la situazione e evita che i lupi ci sbranino.

Con i nostri accompagnatori entriamo e veniamo inondati da una musica assordante, odore a dir poco vomitevole ed un centinaio di persone che ballano appiccicate. Passiamo tra la folla e ci impossessiamo del primo tavolo libero. Ordinano tutti ed io finisco per chiedere qualcosa di veramente forte.

- Tesoro, rischi di dare di matto. In quel drink metterà la qualunque. Vacci piano- disse John.

-Ti prego non fare il guasta feste adesso-

Dopo aver assaggiato il mio drink super forte, sento un bruciore in gola. Aveva ragione John qui non scherzano mica. Chiamo le mie amiche al centro della pista e ci diamo dentro a ballare. I ragazzi ci seguono e ballano al nostro fianco fino a quando trovano qualcosa di meglio da fare. Rimorchiare.

Dei ragazzi si piazzano dietro di noi ed il respiro pesante e non solo di uno di loro, si avvicina sempre di più a me.

-Senti, non è serata. Ti conviene andare via-

-La serata è appena iniziata dolcezza. Sciogliti un po'. Stiamo solo... ballando- dice per poi mettere le sue mani sui miei fianchi.

Le ragazze erano avvinghiate agli altri due ed io decisi di stare al gioco. Infondo ero lì per quello. Divertirmi.

Inizio a muovermi a ritmo di musica e strofinandomi su quel ragazzo il cui nome mi era sconosciuto e le sue labbra si posarono sul mio collo lasciando dei piccoli baci umidi.

-Mi ecciti lo sai?- mi sussurra all'orecchio.

Mi limito a sorridere e balliamo fino a quando le ragazze non mi tirano via per tornare al nostro tavolo.

Finisco il mio drink in un solo sorso e chiudo gli occhi sentendo un fuoco percorrere tutto il corpo. La testa iniziava a girare e i pensieri iniziavano a farsi fottere.

-Io torno a ballare- dico a Kat.

Senza dare il tempo di rispondere, torno da quel ragazzo che sembrava interessato a spassarsela con me.

-Oh piccola sei tornata vedo-

-Direi proprio di si- dico buttandomi tra le sue braccia così dure e muscolose.

-Ti va di prendere un po' d'aria?-

Mi guardai intorno ed infondo non era una cattiva idea. Tutti se la stavano spassando ed io dovevo pur dimenticare Mattew.

-Ok-

Mi prese per mano tirandomi al di fuori del locale. Uscimmo dalla porta di emergenza arrivando in una stradina illuminata da un piccolo faro che lampeggiava.

Il ragazzo mi si fionda addosso e inizia a prendere il mio seno con una mano e la mia chiappa con l'altro. Il suo respiro sul collo scende fino al mio seno lasciando piccoli baci. Inarco la testa all'indietro assaporando quel momento che per me era così eccitante. Forse era quel maledetto drink che mi faceva vedere tutto così perfetto. Mi passò una mano sulle labbra e si morse le sue. Era fuori di se. Si buttò sulle mie labbra e iniziò a baciarmi con violenza. Le sue mani erano così pesanti sul mio corpo che per poco non mi lasciava dei lividi evidenti.

-Senti.. basta-

-Stai zitta- dice afferrandomi i polsi.

-Mi... mi stai facendo male -

Non sembrava darmi retta e il drink stava facendo il suo effetto. Dovevo reagire o sarebbe finita male. Diedi un calcio tra le gambe a quello stronzo che si accasciò a terra urlando dal dolore.

-La prossima volta, quando una ragazza ti chiede di smettere. Fallo-

Tocco i miei polsi indolenziti mentre un ragazzo si avvicina a passo veloce.

-Tutto ok?-

-Si- dico guardando il ragazzo che inizia ad alzarsi con una mano nei cari gioielli di famiglia ormai in frantumi.

-Ragazzina?noi non abbiamo finito-

-Io direi proprio di si- neanche finì le parole che mi prese per il polso avvicinandomi a lui.

-Senti amico, ti conviene lasciarla in pace-

--Sennò?- disse a mo' di sfida.

-Te la vedrai con me-

Mi trovavo in un limbo. Speravo solo di uscirne illesa. Il ragazzo non mi molla ed il mio salvatore, ribadisce quello che aveva detto qualche secondo fa.

-Ripeto...ti conviene lasciarla-

La presa si fa sempre più forte ed io non riesco a trattenere una piccola smorfia di dolore.

Il mio salvatore allora tira un pugno in pieno viso al ragazzo, facendolo arrivare dritto a terra sanguinante.

-Ti avevo avvertito- disse soddisfatto.

-Entriamo adesso- disse accompagnandomi con una mano dietro la schiena.

-Stai bene?-

I polsi erano indolenziti e probabilmente avevo dei lividi permanenti.

-Si..grazie-

-La prossima volta stai più attenta- disse per poi dileguarsi.

Cercai tra la folla i miei amici e raggiunsi il tavolo trovando le ragazze una sopra l'altra nel mondo dei sogni e i ragazzi deliranti con un drink in mano.

-Ragazzi ho fame, andiamo a fare colazione?-

Le ragazze tornarono tra di noi confermando l'idea brillante ed i ragazzi barcollanti annuirono anche loro.

Ferme in una panchina, chi con le mani in testa, chi con le scarpe in mano, eravamo un qualcosa di inguardabile. I ragazzi si erano offerti di prendere la colazione e noi non potevamo essere più che felici.

-Siete i nostri eroi- disse Kat delirando.

Scoppiammo a ridere e costatai che il drink super forte l'avevo preso io ma loro si erano presi la sbornia.

Tornai a casa con un mal di testa allucinante e corsi a fare una doccia per ripulirmi da quella serata. Sotto il getto dell'acqua cercai di cacciarmi quello sporco che mi sentivo ormai indelebile sul mio corpo. Mentre l'acqua scendeva, non facevo altro che pensare a quel ragazzo che è venuto in mio soccorso. Era così..perfetto.

'' Oh ma basta Ashley. Basta ragazzi avevi detto''

Hai ragione coscienza basta. Non sbaglio più.

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Spazio autrice

Vorrei ringraziare xadamsfreckles per la copertina *-*

Spero che il primo capitolo di questa storia vi piaccia, se vi va lasciate un commento (anche negativo va bene ^-^) per farmi sapere la vostra opinione.

Un bacio :*****

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