Niente più segreti
Entrammo in casa e ci sistemammo nel salone. Uno all'estremità del divano e l'altro nella parte opposta.
Prese un libro ed iniziò a studiare mentre io mi stavo solo annoiando.
- Direi che puoi anche smetterla di fingere di studiare-
- Come scusa?- disse guardandomi strano.
- Dico- sbuffo - che puoi smetterla di fingere di studiare-
- In realtà stavo studiando davvero e lo dovresti fare anche tu-
- Che noioso che sei. Comunque ordiniamo una pizza che dici?-
- Va benissimo- disse posando il libro nello zaino.
- Ti va di parlare?-
Stavamo aspettando l'arrivo della pizza e parlare non mi avrebbe fatto male.
- Ok-
- Mi spieghi allora quei segni?-
- Sono caduta dalle scale- dico di fretta e senza guardarlo.
- Io dico che stai mentendo-
- Cosa scusa?-
- Non pensare che io sia un maniaco o un approfittatore, ma puoi spogliarti un secondo? -
- Ma sei uscito pazzo per caso?-
- Tu fallo. Io prometto di non avvicinarmi e di non fare nessun apprezzamento di nessun genere-
- Andrea tu sei fuori-
- Perché non vuoi? Non penso che tu ti vergogni, dato che in discoteca vai vestita mezza nuda-
Effettivamente i miei vestiti non erano proprio casti, ma non volevo spogliarmi per i segni che avevo in tutto il corpo.
- Credo semplicemente che non ce ne sia il bisogno-
- Io credo di sì invece-
Il campanello suona ed io ringrazio il ragazzo per avermi salvata in calcio d'angolo.
- Si mangia- dico contenta.
- Non dimenticare il discorso di prima. Vatti convincendo perché io non mollo-
Niente mi poteva salvare adesso. Finita la pizza, Andrea si mise comodo sul divano aspettando che io mi spogliassi.
- Dai... Sto aspettando-
- Puoi aspettare in eterno allora-
- Sei proprio cocciuta. Allora caccia quella sciarpa che non ne hai bisogno-
- In realtà ho freddo- stringo quel tessuto al collo e fingo un tremolio.
Si avvicina lentamente e mi gira più volte la sciarpa anche se io cercavo di tenerla stretta a me.
- Andrea!!!-
Non mi ascoltava. Dopo averla tolta, mi girai velocemente sperando che la smettesse con la sua insistenza.
- Asy vieni subito qui-
Mi stavo allontanando sempre di più da lui alla ricerca di qualsiasi cosa potesse nascondere i lividi. Nessun risultato, solo Andrea che con delicatezza mi fece girare.
- Fammi vedere -
Il mio viso rimase piegato e lui cercava in tutti i modi di convincermi senza risultati.
- Ok alza questo viso o non risponderò più delle mie azioni-
Seguì alla lettera la sua richiesta, trovandomi quegli occhi impauriti.
- Ok lo show è concluso-
- Asy devi dirmi chi è stato e perché-
- Le scale Andrea... Le scale-
- Non sono un idiota cazzo!-
Si stava agitando.
- O mi dici chi è stato e perché oppure ti spogli e mi fai vedere come sei combinata-
Dovevo accettare la seconda proposta. Non potevo dire tutto.
- Mi spoglio -
- Stai proteggendo qualcuno Asy e sappi che prima o poi scoprirò chi è-
Iniziai a togliere tutto rimanendo in intimo.
- Ok contento?-
Non aveva parole. Mi guardava con occhi sbarrati e sguardo inquietante. Una mano si strinse in un pugno e si alzò porgendomela per farmi roteare su me stessa.
- Asy?- mi si avvicinò.
- Dimmi chi ti ha violentata-
- Io avrei sonno Andrea- dico prendendo i miei vestiti e indossandoli.
- Io mi sto imbestialendo invece -
Si vedeva che era arrabbiato e che probabilmente avrebbe ammazzato chiunque in quel momento.
- Fidati sto bene. Non c' è bisogno-
- Vuoi che rimanga qui? Posso dormire sul divano se per te non è un problema-
Ripensai a Mattew e sinceramente mi spaventavo molto rimanere sola in quel posto. Mi guardavo in giro e probabilmente il mio viso diceva tutto.
- Prometto di stare buono. Prendo un cambio e torno ok? -
- Va bene-
Non potevo far dormire Andrea sul divano. Dopo che si era offerto di starmi vicino e proteggermi, dovevo fare altro.
Andai nella stanza dei miei e sistemai velocemente qualche vestito riposto sul letto. Accesi i riscaldamenti e corsi a cambiarmi per rendermi presentabile.
Dopo 15 minuti ero pronta e stavo aprendo ad Andre.
- Eccomi-
Entró con uno zaino e mi disse - Buona notte allora- disse sedendosi sul divano.
- Em... In realtà dormiremo sopra. Qui fa freddo-
Lui mi guardò stranito - Dormiremo?-
- Si nello stesso letto. Mi sentirò più sicura-
- Va bene-
Entrammo nella camera da letto e si cacció i vestiti sfoggiando il suo fisico da urlo rimanendo in boxer. Mise un paio di pantaloni della tuta e si avvicinò al letto.
- Scusami ma io di solito dormo senza maglia, spero non sia un problema-
Per me poteva dormire anche in boxer. Era sicuramente uno bello spettacolo.
- Ovviamente no-
- Allora notte Asy-
Ci girammo uno di spalle all'altro e cercai di chiudere gli occhi per riposarmi un pó.
- Noooooo!!!! Lasciami nooo!!!-
Mi baciava, mi toccava, mi spogliava.
- Aiutooooo!!! Vi prego aiutatemi-
Nessuno, non c'era nessuno che mi aiutava.
- Mattew mollami ti prego-
- Asy.... Asy... È solo un brutto sogno- Andrea mi scuoteva e mi svegliai tremante e con l'affanno.
- Ti porto un bicchiere d'acqua-
Acconsentì con un cenno di affermazione e andai in bagno per bagnarmi il viso. Avevo sognato quell'inferno. Mi sentivo così frustata che l'ammazzerei se cel avessi davanti.
- Ecco... - mi diede il bicchiere e mi guardava.
- Sto bene !-
- Non credo Asy. Forse è meglio se me ne parli non credi?-
- Meglio di no- dissi posando il bicchiere ormai vuoto.
- Ho sentito sai? Urlavi il nome di Mattew. So che è stato lui-
Non sapevo cosa fare. Avevo parlato nel sonno e lui aveva sentito tutto. Ormai potevo solo confermare.
- Ok è stato lui-
- Perché lo stai proteggendo allora?-
- Non proteggo lui, ma voi-
- Da cosa scusa?-
- Dal mettervi nei guai. Me la sono cercata provocandolo ed è finita così. Ma i lividi passeranno ed io starò meglio-
- Tranquilla che la pagherà-
Mi avvicinai a lui appoggiando la mia mano sul suo braccio.
- Non fare niente ti prego. Perderesti il posto in squadra e non ne vale la pena-
- Per te si Asy. Non doveva violentarti-
- Per favore- dissi supplichevole.
- Tranquilla-
Ci coricammo nuovamente a letto e questa volta si girò verso di me - Vieni qui- disse allargando le braccia.
Mi avvicinai stringendo quel petto nudo e meraviglioso. Mi accarezzò i capelli facendomi rilassare e poi mi addormentai.
Erano le 7:00 ed il mio corpo era intrecciato a quello di Andrea. Era confortevole dormire con lui. Mi sentivo protetta tra le sue braccia. Con un occhio lo esaminavo ed era così perfetto, con il suo viso angelico e quelle labbra da mordere.
Asy smettila di fare film mentali.
Mi allontanai senza svegliarlo e scesi a preparare la colazione.
- Buongiorno- Spuntó Andrea stiracchiandosi.
- Buon giorno dormiglione-
Presi una tazza e misi un pó di latte e caffè per Andre. Finita la colazione, andai a fare una doccia e a sistemarmi.
- Se vuoi fare una doccia, il bagno è libero- dissi uscendo dalla mia stanza.
- Grazie-
Sistemai la camera dei miei e aspettai Andrea in salotto. Erano le 7.45 e ancora eravamo a casa, ma non era un problema perché eravamo con la macchina quindi saremmo arrivati in poco tempo.
Arrivati a scuola, il gruppo ci guardava stranito.
- Ragazzi vi devo parlare un momento- disse Andrea rivolgendosi a John, Tomas e Daniel.
- Andrea! - lo guardai spaventata e bloccandolo da un braccio.
- Tranquilla-
Si allontanarono ed io temevo il peggio.
Cosa aveva in mente?
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